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Slasher basato sull'orrore creato dagli abusi nell'infanzia,un pò "Maniac" un pò "Psycho",con la trovata inedita del fuoco come arma dell'assassino.All'epoca poteva risultare morboso e disturbante(tanto per cambiare in UK fu inserito tra i "Nasty movies"e sforbiciato)ma oggi se escludiamo il primo omicidio e il finale è perlopiù noiosetto,l'atmosfera morbosa è poca(le scene dove Donny dialoga con i corpi carbonizzati)e gli interpreti non sono proprio il massimo(l'esordiente Grimaldi,futuro Patsy nella serie de "I Soprano",è convincente solo in parte).Mai arrivato in Italia.
Impossibile non pensare a film simili e "vintage" come Psycho, Maniac, Deranged, e tanti altri...atmosfera malsana, profilo psichico del killer ben delineato, poco splatter ma tanta crudeltà quasi..."giustificata", breve durata, insomma è lungi da essere un cult ma mi è piaciuto.
C'è da mettersi a piangere se si pensa che questo gioiellino slasher del 1980 non è mai stato portato in Italia; capisco che non tutto poteva essere importato nel nostro paese, ma certe chicchette è imperdonabile che non siano state considerate(e sfortunatamente non è stato l'unico caso, basti pensare a "Sleepaway Camp" o "Hell Night"). Però per quanto riguarda "Don't go in the house" penso che sia stato ancora più grave; questo è uno slasher che ancora risente degli anni 70, appena arrivato a sfiorare gli 80, dalle buone musiche suggestive come solo quel decennio sapeva fare, molto simile a lavori thriller come quelli di Argento e Bava, ma pure malsano e deviato come il "Maniac" di William Lustig(solo meno esplicito nelle scene crude); un film che risente pure del cinema più classico (i richiami allo "Psycho" di Hitchcock li ho sentiti diverse volte); insomma un bello slasher dalla fotografia sporca e dalle fatture artigianali che riesce a colpire per l'ottima atmosfera inquietante regalata dalla regia e il comparto sonoro......sono stato contento di averlo scoperto, per me è un piccolo cult da recuperare assolutamente....
Non si può parlare di plagio a Maniac considerata l'uscita contemporanea delle due pellicole, ma parallelamente al film di Lustig condivide una medesima impostazione narrativa, cioè di focalizzare il film sul serial killer indaando sulla sua psiche sconvolta e traumatizzata fin dall'infanzia da una madre vessatrice e sadica. Rispetto a Maniac comunque sono più evidenti e palesi i debiti con lo Psycho di Hitchcock e sebbene girato molto in economia, Ellison riesce a costruire un'atmosfera malsana e malata grazie anche alla buona prova di Grimaldi. Merita una visione.
Horror psicologico inedito in Italia girato abbastanza bene e anche degnamente recitato ma purtroppo non regala grandi novità (già nell'ormai lontano 1980). Debitore in parte di "Psycho" punta tutto sulla morbosità e su qualche sequenza abbastanza inquietante, questo grazie anche ad una fotografia adeguatamente tetra e ad una colonna sonora di buon effetto. Alcune sequenze sono davvero riuscite come quella della donna bruciata viva o l'oscuro sogno del protagonista...però ci sono troppi dialoghi ripetitivi e momenti noiosi per poter esprimere un parere davvero positivo su questo sconosciuto film che ormai porta gli anni che ha.