In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l'unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l'amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l'intero quartiere. Dopo l'ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall'esito inaspettato.
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Una periferia fra il cemento colante e il mare subacqueo entrambi pneumatici entrambi alienanti. In non luoghi sferoidali, bluastri, volturati alla decadenza di un quotidiano ammaccato, c'è l'uomo che come un cane predato torna con la preda. E come il cane feroce di E. Bunker il cinema di Garrone lascia 102 minuti con la bava alla bocca.