In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l'unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l'amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l'intero quartiere. Dopo l'ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall'esito inaspettato.
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Da grande sostenitore di Garrone devo dire che da questo Dogman mi sarei aspettato qualcosina di più. La scelta di Garrone di soffermarsi sul lato umano del protagonista è di sicuro vincente eppure gli elementi legati alla cronaca sono molto più suggestivi. Le torture, il ruolo degli amici nella morte di Simoncino, avrebbero reso questo film qualcosa di più.
Sinceramente il voler lavorare di sottrazione non mi ha entusiasmato, per il resto siamo in presenza dei soliti lavori ineceppibili del regista romano.