deserted house (2004)

Eccolo qui. Fresco fresco come un babau, il milionesimo horror in soggettiva che ricalca il "Blair Witch Project" di oltre dieci anni fa. Anzi, il soggetto sembra proprio quello, con le usuali interviste a gente comune, per poi addentrarci nelle vite dei sei personaggi pronti a farsi falciare pur di avere uno scoop. La cosa è risaputa, questo stesso anno, enfatizzata da un vero e proprio plagio del cult americano: "Haunted Changi", sorta di remake singaporiano, dove il bosco viene sostituito da un ospedale fatiscente.

"Deserted House" fortunatamente, nonostante sia fortemente legato al prototipo a stelle e striscie si distacca leggermente, soprattutto nell'ultima parte, sicuramente la migliore, dove colpi di scena, spaventi e scene sanguinolente vengono sommate ferocemente. Si sobbalza dalla sedia, certo, ma spesso i colpi di tachicardia inferti allo spettatore non sono funzionali alla scelta del mockumentary: più volte c'è il ricorso all'effetto sonoro del "buh", rendendo grottesca l'interpretazione realistica del terrore ,che qui si cerca di rappresentare.

La trama è banale e risaputa, ma tutto sommato il film scorre bene, senza rivelare troppe sorprese. Ottima l'ambientazione, bella l'ultima mezz'ora, bel ritmo. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, ma è un horror che fa il suo compitino e che riesce per lo meno ad inquietare. Da vedere con gli amici per una serata poco impegnata.