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Questo mi sento di inserirlo tra gli shockumentary più interessanti che mi è capitato di vedere,sia perché offre un livello di shock superiore alla media sia per la particolarità che non contiene quasi nessun video ma si compone principalmente di foto provenienti dagli archivi della polizia degli anni 30 e 40. Tutta roba in bianco e nero ma che riesce a turbare e ad avere un effetto straniante unico. Presentato da Anton LaVey,un lavoro agghiacciante e disturbante,con immagini difficilmente dimenticabili,per quanto non posso darli un voto negativo non è un lavoro che mi sentirei mai di consigliare.