Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Un altro cortometraggio cecoslovacco, la produzione è sempre quella di Jan Svankmajer; in scena un corpo umano in fase di costruzione. "Darkness. Light, Darkness" passerà alla storia per la sua poverissima ma inquietante e soffocante scenografia che, senza dubbi, intrappola lo spettatore nel disegno di Svankmajer in modo grandemente terrificante, tensione presente. Il film, come capita spesso, con la regia in questione, emana significati vari e profondi tramite immagini da cardiopalma che vogliono "parlare" in un silenzio composto, ad alternanze, da effetti sonori malsani e infermi.
"Darkness, light, Darkness" seppur dotato di una breve durata, nella sua proiezione, riesce comunque a terrificare, importanti nel frangente anche gli effetti speciali così primordiali da generare pensieri "particolari" nella psiche umana. Il film vuole significare, o meglio, fotografare in un modo prettamente artistico, personale ed enigmatico ciò che è l'edificazione del corpo umano, abbandonando il concetto tecnico emerge dunque ben altro. "Altro" dunque simboleggiato dall'evoluzione del corpo che, arrivati ad un certo punto, muore nello spazio in cui è nato. L'uomo è vincolato dai confini della società (?). Secondo interpretazioni tutto altro che assodate, la scena, ovvero la stanza, potrebbe esser letta, in senso allegorico, come un grembo umano. Quello di Jan Svankmajer è un corto buio e toccante.