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Lungometraggio indubbiamente non eccellente, ma da questo (e da altri) si vede che in quel periodo Boll stava iniziando seriamente a imparare come si fa un film, dopo atrocità quali "Alone in the Dark" e "In the Name of the King". Pur con qualche problema di sceneggiatura (come segnalato pure dai commenti che mi precedono), il film riesce comunque nel suo intento. Sarà pur vero che non mostra quasi nulla relativamente alle origini delle stragi che ci vengono presentate, ma bisogna anche considerare che non si tratta di un documentario, nonostante il fatto che i protagonisti siano giornalisti potrebbe trarre in inganno in merito a ciò. Per il resto, "Darfur" colpisce in positivo rispetto ad altri film ben più blasonati: Boll non si fa problemi dove altri magari se ne farebbero.
Nelle intenzioni del caro vecchio Uwe Boll il suo Darfur doveva essere una specie di pellicola di denuncia che mostrava al mondo le atrocità che avvenivano in Sudan........il risultato finale però non ha nulla del film di denuncia,come dice il commento precedente manca un analisi approfondita degli eventi che hanno portato ad una situazione del genere,tutto è un po troppo solamente accennato parecchio superficiale. Boll scuote lo spettatore mostrando una lunga serie di atrocità che per l'amor del cielo colpiscono ma appaiono un po troppo fini a se stesse.......... Nella seconda parte della pellicola poi gli eventi del film prendono una piega alquanto assurda,un paio di giornalisti infatti decidono di tornare al villaggio per cercare di salvare la gente dai Janjaweed........ e il capitano dell unione africana che li stava scortando accetta senza neanche protestare più di tanto ed anzi li accompagna perfino......... ma dai ! Poco dopo abbiamo l'ennesima conferma che a Boll piacciono da morire le sparatorie,infatti riesce anche ad inserirle in un film dove non è che ci stessero proprio bene,vediamo infatti i nostri eroici giornalisti affrontare da soli ed uccidere (nonostante poco prima ammettano di non aver mai ammazzato nessuno) decine di guerriglieri di professione. Assurdità a parte bisogna comunque riconoscere a Boll il merito di aver voluto cercare di far conoscere alla gente la situazione del Darfur,l'aspetto tecnico ed in particolare la regia è decente la recitazione è quasi convincente. Nonostante tutti i problemi che ha la sceneggiatura alla fine mi sento di dare una sufficienza stiracchiata a questa pellicola,premiando le intenzioni.............. e poi dai diciamocelo questo film è lontano anni luce da una buona parte della filmografia di questo non troppo capace regista.
Tutto qui? Voglio dire, che si prendevano a macetate lo sapevo già, non mi serviva questo film per ribadirlo; piuttosto mi aspettavo ed auspicavo approfondimenti, analisi, riflessioni... e invece solo macetate. Un film di una inutilità disarmante. Pessimo.
In assoluto fa parte dei film più riusciti dell'altalenante Boll (Stoic, Rampage, Tunnel rats, Blubberella), visto com'è anni luce avanti ad immondizia come Auschwitz, Alone in the dark, ecc..
Qualche eco da mondo movie, qualche evitabile iperviolenza grafica (infanticidio, gamba tranciata), un pò di furbizia, ma è indubbio che un certo intento di denuncia sia comunque presente.
Mega cast (Billy Zane, la Loken - :) -, Furlong), stile registico misurato ed attento (che un pò mi ha ricordato il MacDonald di The legionary, buon film con Van Damme), per un riuscito film drammatico.
Non giudicate i film a seconda dei registi fautori, ma giudicateli soltanto dopo averli visti.