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Sequel leggermente migliore del primo capitolo. Abbastanza buona la prova dei due protagonisti e dialoghi creati ad arte per tirare avanti per quasi 80 minuti, ma il finale non convince e non sorprende più di tanto e questo CREEP 2, alla fine della fiera, offre poco in termini di originalità e di tensione. Visione non necessaria.
Eccoci al secondo capitolo di Creep, ritorna il nostro amico psicopatico Josef con nuove e imprevedibili psicosi e deliri da lasciarci senza parole. Diciamolo subito in modo di togliere ogni dubbio, Creep 2 non è fatto per spaventare e far saltare dalla poltrona, ma bensi per inquietare. Le formule del primo capitolo sono totalmente saltate, se nel primo capitolo Josef instaura il rapporto con Aaron in totale menzogna, qui lo vediamo lucido e chiaro fin dall'inizio. Bravissima la protagonista Sara, segue incredula le storie di un presunto serial killer che vengono però raccontate con tale, disarmante, sincerità e naturalezza da divenire possibili. La sceneggiatura, come già nel primo capitolo, lascia un pò a desiderare, con qualche forzatura narrattiva, ed un finale che lascia qualche punto di domanda, soprattutto nell'ultimo spezzone di film. Tra scene di humour nero e altre più angoscianti, in Creep 2 è quasi tutto al punto giusto, si dimostra come spesso avere delle buone idee e budget bassi si possono creare delle buonissime pellicole. Un sequel a mio avviso leggermente migliore del primo.
Ritorna Josef sempre più allucinato e imprevedibile. La nuova ragazza protagonista l'ho trovata in parte e Josef con il nuovo look sembra in apparenza meno psicopatico, ma non è così. Grazie ad una buona sceneggiatura tutto quello che accade mantiene alto l'interesse, la tensione è verosimile come il primo capitolo ma la narrazione cambia un po'. Il finale lascia qualche domanda.
Seguito che ha il merito di non riproporsi come una stanca ripetizione del primo capito, ma, rimanendo fedele a quello stile, sviluppa una storia originale e un diverso tipo di narrazione. Seguito sicuramente riuscito, nonostante un finale forse discutibile.
Sequel di quello che a sentire in giro è uno dei migliori found footage degli ultimi anni,sinceramente confesso di non aver visto il primo film e quindi al momento non posso fare paragoni,devo però ammettere che questo "Creep 2" non mi è per nulla dispiaciuto. La pellicola si basa interamente sui protagonisti e sul rapporto che intrecciano durante il film,il killer mette fin da subito le carte in tavola rivelando la sua natura e il motivo per cui ha cercato la youtuber Sara, e cioè girare un documentario su di lui. Il gioco riesce piuttosto bene, infatti lo spettatore per gran parte della durata si chiederà insieme alla protagonista se Aaron è uno spietato killer o solo un folle alla ricerca di attenzioni.... Un ruolo fondamentale in questo lo giocano i dialoghi,grotteschi e a tratti inquietanti e la splendida interpretazione di Mark Duplass,in grado di rendere il suo personaggio a tratti comico e in altri momenti invece effettivamente spaventoso. Una pellicola che spiazza ,inquieta e diverte e che sopratutto presenta un finale non così prevedibile,mi è piaciuto,penso che recupererò il prima possibile il primo capitolo.
A mio parere inferiore al primo...buona scelta quella di cercare di cambiare dinamiche ma in sostanza poi non cambia molto. L'impostazione tecnica e narrativa è la medesima di Creep, però per me c'è meno suspense e non riserva grandi sorprese per quanto anche qui si cerchino di rimescolare varie volte le carte. L'attrice Desiree Akhavan mi è piaciuta meno rispetto a Patrick Brice, sempre bravo invece Mark Duplass che pure si supera con un nudo integrale. Secondo me poi la baracca sta su a fatica a livello di razionalità perché per quanto un videomaker possa superare i limiti della stupidità pur di fare audience vi sono comunque degli istinti di sopravvivenza che ti fanno mettere le ali ai piedi...credo che il primo film potesse essere realistico mentre qui molto meno! Bella la colonna sonora... Decente sequel ma credevo ben meglio.
Il modo intelligente di fare un sequel. Brice e Duplass - quest'ultimo assolutamente perfetto nella parte - non cedono alle lusinghe del reboot ma danno vita a una storia che intrattiene e convince sui recenti sviluppi dell'istrione Joseph-Aron, ora annoiato (lui sì) serial-killer in cerca di nuova ispirazione per uccidere. Il personaggio si evolve in modo interessante, e credibile considerando la natura che aveva espresso in "Creep". E trova una spalla validissima nell'impavida Sara, che rappresenta l'esitazione continua tra il credere e il non credere, e che emerge come una ragazza con gli attributi vera co-protagonista, anziché semplice comprimaria. Joseph-Aron è il trasformista, mentitore, luciferino manipolatore PeachFuzz che stavolta ha trovato pane per i suoi canini. Il finale pirotecnico è apprezzabile come trovata, resta però l'inverosimiglianza delle forze e risorse insospettabili che i due tirano fuori nonostante gli eventi... debilitanti che li affliggono. Alcuni pensano che la scena finale possa essere un flashback che risale a prima che la storia di "Creep 2" abbia inizio, ma credo più alla linearità temporale della narrazione - che lascia aperte interessanti prospettive per un nuovo, e a questo punto atteso, sequel.
Creep 2 NON ripropone la stessa IDENTICA formula utilizzata per il suo predecessore (Halleloo!) e questo gli permette di essere un sequel degno di nota. Se in Creep la telecamera di Aaron coincideva con quella dello spettatore e ci si chiedeva quanto il disturbo di personalità di Josef potesse essere fatale ad un certo punto della pellicola (con tanto di finale sconcertante), Creep 2 non tenta di fare marcia indietro, ma riparte proprio da questo punto. Ora la videocamera di Sara non coincide più con ciò che sta pensando lo spettatore (che ha ben in mente cosa è in grado di fare lo psicopatico) e ci si interroga invece su quanto la strana ragazza stia credendo ai folli racconti del padrone di casa (che ora si fa chiamare Aaron, come tributo alla sua vittima preferita). La caratterizzazione psicologica dei personaggi e dei loro flussi di coscienza diviene il perno dell'intero film, che aggiunge informazioni preziose e affascinanti ai fan della serie. Ciò che accomuna i due protagonisti è il desiderio di provare intense emozioni e di registrare una sorta di piccola opera d'arte personale.
Il filo comune è inevitabilmente destinato a spezzarsi, ma quanto tutto questo faceva già parte del piano originario dell'assassino (non chiamatelo Killer!) ?
Ancora found footage per la coppia Brice (non più attore, relegato alla scrittura e dietro la mdp) e Duplass (sceneggiatore e superbo protagonista nei panni di Aaron), l'incipit lascia presumere un aumento delle situazioni "forti", ed invece "Creep 2" è ancor più minimale del precedente capitolo. La pellicola sfrutta due soli soggetti: Duplass appunto -attore fantastico completamente a suo agio nei panni dello schizzato- e l'aspirante regista e youtuber Sara. Le location diminuiscono di numero e gli avvenimenti sono più diretti e ben imperniati su insistiti scambi verbali. Il dialogo è la base, le psicologie sviluppate in maniera eccellente sono la naturale conseguenza di un lavoro ben equilibrato; tra innocenza e inquietudine si delinea un quadro in cui capire se l'assassino sia realmente in crisi e deciso a passare il testimone, o se Sara sia l'ennesima potenziale vittima, diventa molto arduo. Rispetto al primo film Aaron si dimostra sincero mettendosi a nudo (non solo metaforicamente) confessando la sua vera identità, le bugie sembrerebbero essere bandite ma alcuni segnali non proprio rassicuranti fanno spesso capolino. Ovviamente la struttura narrativa è scheletrica, una summa di sequenze apparentemente poco incisive in cui però si nota l'ottimo lavoro degli autori, pronti a far montare un forte disagio misto a discrete dosi di simpatico humor nero, sino a raggiungere un finale dotato di notevole tensione. Nonostante l' assenza dell'effetto sorpresa abbiamo un secondo Creep ampiamente all'altezza del già riuscito predecessore.
Creep 2 parte da una considerazione che è doveroso fare. Nel primo film la soggettiva del protagonista coicncideva con con quella dello spettatore. Non hai consapevolezza piena di chi hai davanti, creando un discreto effetto di straniamento gradualmente sempre più inquietante. In Creep 2 tutto questo scompare perchè conosciamo il soggetto e sappiamo di cosa sia capace. Lo sguardo quindi si scompone ulteriormente: la telecamera di Sara nn coincide più con quella dello spettatore, tuttavia sia Bryce come regista e sceneggiatore e Duplass come attore mantengono sempre alta l'inquietudine. Da una parte si evidenzia il gioco della manipolazione del killer nei confronti di Sara (e anche nostro), dall'altra ci si domanda fino a che punto Sara sta credendo a quello che dice l'assassino. Creep 2 in qualche modo si ricollega al vecchio film il cameraman e l'assassino (quasi citato in questo film), e partendo dalla stessa impostazione di Creep riesce a centrare il bersaglio, anzi devo dire che mi è piaciuto più questo secondo capitolo.
Se si guarda direttamente questo,senza guardare il primo puo' darsi che gli si dia un voto piu' alto.Ma qui manca del tutto la tensione e l'inquietudine del non capire che si "respira" nel primo episodio.Forse , io che ho visto il primo capitolo e sapevo gia' chi era il protagonista non mi son fatto prendere dall'effetto sorpresa,ma quest'effetto secondo me manca proprio del tutto perche' il protagonista dice subito chi e' e cosa ha fatto e quindi seppur un argomento cosi' terribile venga trattato quasi con normalita' come nel primo episodio,non fa piu' lo stesso effetto.Certo anche questo e' un bel po' strano,ma certe scene sono quasi grottesche
iquando tenta di suicidarsi ....o quando alla fine dopo che ammazzato 39 persone non aveva ancora capito che non l'aveva ammazzata Sara,ma era ancora viva e lei esce come uno zombie dalla fossa e gli spacca la testa con una palata,dai ....