creation (2009)

<<La natura seleziona per la sopravvivenza,
l'uomo per l'aspetto>>

Con il soggetto tratto dal libro "Annie's box", Jon Amiel ci fa riflettere sull'effetto devastante che avrebbe avuto di lì a poco la pubblicazione de "L'origine delle specie", teorie che di fatto screditavano la convinzione cristiana, una tra le tante, che di0 avesse creato tutte le possibili specie in una settimana.
Ma principalmente "The creation" è centrato sul rapporto tra Darwin e la defunta figlia Annie, del dolore che, assieme al suo approccio scentifico per la natura, di fatto lo allontanò col tempo da ogni credenza religiosa.


L'ho trovato pieno di fascino e delicato, curato in ogni parte.

Le premesse ci sono: Charles Darwin, l'evoluzionismo e un approccio iniziale buono. Non il solito biopic dalla cronologia lineare sulla vita di uomo e di come si sono sviluppati i suoi studi, ma prende in esame il periodo immediatamente alla pubblicazione del suo libro.
Un periodo costellato da un'enorme conflitto interiore derivato dalla morte di sua figlia, di un lutto mai elaborato, la perdita definitiva della fede ed i timori della esplosività delle sue teorie.
Paul Bettany regge tutta la baracca, la sua interpretazione è intensa e toccante, ma per il resto non si può dire altrettanto. Amiel, a parte il discreto Copycat, non è un regista che mi abbia entusiasmato più di tanto anzi. La sua regia è abbastanza diligente ma in definitiva fredda. Anche la sceneggiatura non è all'altezza delle potenzialità. Troppo sacrificato il ruolo della Connelly, dal personaggio poco presente e con poco mordente che avrebbe reso quel conflitto tra fede e razionalità meglio sviluppato. Peccato perchè i presupposti per un eccellente film c'erano tutti.