constantine (2005)

Dalle dimensioni concettuali vertenti temi apocalittici, "Constantine", di Francis Lawrence, addensa sotto il suo nome tanti di quelli ingredienti commerciali, superficiali e caotici che toccano, ahimè, quasi ogni produzione degli anni 2000.
"Constantine" ricade ad ali spiegate nel circuito appena preso in considerazione.
Anzitutto quando si analizza una pellicola horror la prima preoccupazione per il critico sorge quando la confezione tecnica, nel caso "Constantine", si erige su parametri ed esigenze del grande schermo, con effetti speciali e sequenze catastrofiche ideate per un pubblico vasto e specialmente adolescenziale, quindi non esperto. Quando c'è di mezzo la mitizzazione (o spettacolarità) delle immagini, quale cavolo di intelaiatura narrativa può celarsi?
Generalmente quasi nessuna!
Proseguendo la marcia critica capiamo, ben presto, che il tutto si origina dai dettami di un fumetto, il gioco è fatto a favore di un caos narrativo da censura atemporale.
"Constantine" parte in effetti sparato mostrando, senza tanti indugi, la sua vera natura. Natura che si fabbrica su una bordata di fantasy e di horror mescolate su un asse (ipoteticamente) commovente.
Però, a dominare dinamiche e scene, una sola cosa: l'azione.
Azione che vive nella nozione di creature demoniache e scontri vari, oltre ogni limite della realtà.
Seguire il tutto, per lo spettatore che non ha letto il fumetto, diventa una vera e propria impresa; le varie situazioni cinematografiche si accavallano senza alcun senso specifico e coerente.
Il finale è in piena sintonia con tutto il resto.

"Constantine" si fa rispettare, in limitate fattispecie, ad esempio per la sua confezione dark che alle volte accarezza stili gotici. Per il resto attori e fotografia sono iscritti insieme all'albo delle convenzionalità.