Da sempre introversa e insicura del proprio aspetto fisico, Renée (Amy Schumer) si risveglia dopo una caduta convinta di essere sexy, spiritosa e irresistibile. Per magia la sua vita cambia completamente e si trasforma in quella che aveva sempre sognato: una donna sicura di sé e di grande successo a New York. Ma cosa accadrà quando si renderà conto che il suo aspetto fisico in realtà non è mai cambiato?
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Dio santo ma possibile che esistano ancora ste monnezze. Ci sono dei dialoghi da prendere a bastonate lo sceneggiatore con la mazza di Negan. Amy Schumer non diventi bella, mi spiace, e non me ne frega una ceppa se sei promiscua come la DC sotto Andreotti.
Una "roba" avvilente. Situazioni, dialoghi, interpretazioni, tutto stupido, banale e insignificante, da recita parrocchiale. La recitazione della protagonista? Infame.
Sicuramente i valori espressi dalla commedia in questione sono condivisibili, purtroppo la messa in scena è banale. La protagonista non diverte troppo. I dialoghi sono prevedibili.
La Schumer è un tornado e qualche scena spassosa il film la regala ma in sé è poca cosa, anche perché parte da un soggetto semplice ma azzeccato, ribaltando un cliché stravisto, per poi svilupparlo nella maniera più prevedibile dall'inizio alla fine, spremendo in maniera forsennata e improbabile un incipit che avrebbe avuto bisogno di qualche avvicendamento un tantino più sofisticato del classico schema che ormai chiunque abbia visto più di una decina di film americani del genere conosce.
Se ci mettiamo anche una bella raccolta di chiacchiere tra acide 40enni di periferia dalla propria parrucchiera a fare da paradigma per buona parte dei dialoghi del film, con sparute e telefonatissime problematiche relazionali dallo spessore di un foglio di velina, il quadro che ne esce è quello di un prodotto televisivo creato ad hoc per un pubblico dal "pelo specifico" basso.