colour from the dark regia di Ivan Zuccon Italia 2008
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colour from the dark (2008)

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locandina del film COLOUR FROM THE DARK

Titolo Originale: COLOUR FROM THE DARK

RegiaIvan Zuccon

InterpretiDebbie Rochon, Michael Segal, Marysia Kay, Gerry Shanahan, Eleanor James, Matteo Tosi, Alessandra Guerzoni, Emmet Scanlan

Durata: h 1.32
NazionalitàItalia 2008
Generehorror
Al cinema nel Marzo 2012

•  Altri film di Ivan Zuccon

Trama del film Colour from the dark

L'azione si svolge nel 1940 nel corso della seconda guerra mondiale. Due giovani, Pietro e Lucia, abitano in una fattoria con la sorella di lei che è affetta da una patologia psichiatrica. Lucia è posseduta da un demone e la vita nella casa è costellata da un susseguirsi di scene truculente.

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Voto Visitatori:   6,69 / 10 (21 voti)6,69Grafico
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Voti e commenti su Colour from the dark, 21 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

tarr97  @  23/12/2019 12:41:09
   7½ / 10
film dal sapore lovecraftiano. girato a basso budget ma non ha nulla da invidiare a confronto con altri buoni horror ad alto budget. siamo negli anni 40 nella campagna vicino a Ferrara , Lucia e Pietro sono marito e moglie e vivono insieme ad Alice la sorella muta e diversamente abile di Lucia. un giorno Pietro nel recuperare il secchio caduto nel pozzo buca involontariamente il terreno sul fondo con un forcone, dal fondo esce una misteriosa luce che sulle prime sembra avere effetti prodigiosi. l'acqua del pozzo diventa fresca e molto buona, i pomodori e le altre verdure sono squisite, Pietro che aveva male a una gamba adesso riesce a correre, Alice comincia a parlare. ma tutto questo è solo l'inizio di una tragedia. Lucia comincia ad lesionarsi da sola, sputare sul crocifisso, Lucia e posseduta dalla misteriosa entità lucente che è uscita dal pozzo.
finalmente sono riuscito a vedere quasi tutti i film di Zuccon regista italiano ( sottolineo italiano) low budget che e tra i pochi registi attuali che prova a trasporre i bellissimi romanzi di H.P. Lovecraft, questo gli fa proprio onore.
parliamo un po degli aspetti tecnici, pur avendo a disposizione pochi mezzi Zuccon riesce a fare dei buoni movimenti di macchina carrellate, riprese col dolly
e dettagli. la fotografia al inizio è molto naturale poi verso il tragico finale diventa sempre più' dark , scura e fredda. anche gli effetti visivi hanno la loro piccola parte. la carrellata iniziale tutta fatta in digitale in cui la macchina da presa esce dal pozzo, la misteriosa entità fatta di luce, la nebbia nel finale che da veramente l'impressione di trovarsi in un posto freddo e dannato.
altro aspetto interessante è l'atmosfera. Zuccon è il montatore di molti film di Pupi Avati e si vedendo molto gli omaggi al grande maestro bolognese. la campagna ferrarese già apparsa nella casa dalle finestre che ridono.
l'atmosfera marcia del finale ( i pomodori marci pieni di insetti , i muri pieni di muffa , la frutta rinsecchita sulla tavola, i volti ormai bianchi dei tre sventurati protagonisti.) tra le tematiche penso che ci sia la solitudine la fattoria è isolata dal resto del mondo , la disfatta della famiglia. faccio i miei complimenti al signor Zuccon che tenta sempre di portare qualcosa di diverso.
nota di merito alla bravissima Debbie Rochon star della Troma che dimostra di saper recitare anche nei ruoli seri.

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BlueBlaster  @  11/02/2016 02:48:55
   6 / 10
L'ho visto solo per curiosità in quanto un mio conoscente partecipò alla realizzazione...non impazzisco per lo scrittore di Providence e sopratutto non impazzisco per l'horror nostrano nonostante ogni tanto si trovi qualche perla.
Di Ivan Zuccon vidi tempo fa "Bad Brains" (non lo avevo ben digerito) e ne confermo il talento registico...all'epoca dissi che avrei gradito scegliesse una storia più concreta e "meno difficile" e così è stato, inoltre ho di gran lunga preferito vederlo in inglese con i sub piuttosto che con la pessima recitazione italiana da low budget.
Ed è proprio il low budget la pecca più vistosa! La fotografia è quasi amatoriale così come le riprese, gli effetti speciali poi fanno cadere le braccia...già meglio le interpretazioni ed il trucco.
Il plot non è male ma anche in questo caso la sceneggiatura ha del contorto e ci sono inutili incasinamenti.
Tuttavia alcune sequenze hanno il loro perchè e mettono una certa ansia...quella iniziale per esempio con il pupazzo "usato da occhi", le inquadrature dell'indemoniata faccia a terra con il Demonio che chiama il prete ecc..
Poi la location rurale non è male e la casa affascina nel suo essere fatiscente e grigiastra, anche il contesto storico della Seconda Guerra Mondiale è interessante anche se davvero poco sfruttato.
Sempre meglio de "La fattoria maledetta", come trasposizione de I"l colore venuto dallo spazio", che era un B-movie di poco conto ma comunque nulla che meriti la visione a meno che non siate appassionati di horror underground itagliocco.

alex94  @  09/02/2016 21:34:24
   7 / 10
Ivan Zuccon è un regista che nella sua carriera non ha mai sbagliato un colpo,ed è (almeno secondo me) uno dei migliori registi horror sulla piazza....... inutile dire che in Italia non lo conosce praticamente nessuno....... tant'è che questo suo film è stato realizzato unicamente per il mercato straniero (in italiano non è stato manco doppiato,si può vedere solo con i sottotitoli).
Questo suo film si inspira (come buona parte dei suoi lavori) ad uno dei tanti racconti di Lovecraft,è una trasposizione alquanto libera (tant'è che questo film è ambientato in Italia),che colpisce per la maestria con cui il regista distribuisce i vari colpi di scena nel corso della vicenda,prendendosi tutto il tempo necessario per costruire la giusta atmosfera e per trasmettere tensione ed inquietudine allo spettatore senza ricorrere agli ormai troppo inflazionati trucchetti del genere.
Di buon livello anche la fotografia e più che decente la recitazione del cast.
L'ennesima dimostrazione che l'horror italiano non è morto ma anzi è una buona spanna sopra a gran parte della merdà d'oltreoceano.......è nascosto sotto pile di commedie e fiction da quattro soldi ma è più vivo che mai.

GianniArshavin  @  12/05/2014 18:26:05
   7 / 10
Prima di parlare del film in questione voglio sottolineare come questo regista italiano , sconosciuto ai più e poco considerato dai distributori , stia riuscendo a farsi un nome nell'ambiente horror di nicchia e soprattutto all'estero malgrado le difficoltà e i bassi budget a disposizione.
Passando a "Colour from the dark" , tratto liberamente da una novella di Lovecraft , il film si presenta come un horror dall'atmosfera malsana e dagli sviluppi tipici del filone demoniaco , con qualche variante interessante.
Protagonista della storia è una famiglia sui generis che entrerà in contatto con un'entità misteriosa che porterà al completo disfacimento lo sfortunato nucleo.
Il distruggersi dei vincoli familiari , il marciume che pian piano avvolgerà il mondo dei protagonisti sono tratti tipicamente lovencraftiani , e il regista è riuscito a portarli al meglio su pellicola. Il cambiamento fra la docile e placida ambientazione iniziale a quella sporca , grigia e cupa della seconda fase ricorda molto da vicino gli scritti del solitario , anche grazie ad un senso di soffocamento crescente che attanaglia lo spettatore.
Purtroppo , al di la di questa variante , la trama non presenta grandi sorprese e il puntare parecchio sul tema della possessione a mio parere toglie al prodotto l'imprevedibilità necessaria. Inoltre l'uso del digitale in un modo cosi massiccio rende meno "vera" e incisiva la storia nonostante il buon risultato.
A livello tecnico , a dispetto del budget modesto , abbiamo un cast dignitoso , effetti discreti e una regia visionaria e innovativa soprattutto nelle stupende fasi oniriche , tocco di classe non indifferente di Zuccon.
Male invece l'entità nascosta , poco ispirata e lontana dalla mia idea di "orrore cosmico" in stile Lovecraft.
In ultima analisi ho apprezzato parecchio il finale , una discreta tensione (non fa molta paura ma qualche spavento lo regala) mentre il regista poteva risparmiarsi alcune trovate puerili e superate come lo sputo sul crocifisso e l'insulto a doppio senso di Lucia , espedienti francamente fuori luogo.

Neurotico  @  05/10/2013 19:57:13
   7 / 10
Questo secondo film di Zuccon che vedo è una buona variazione sul tema della possessione. Il regista è bravo a creare un'atmosfera plumbea, grigia e tetra che fa da contorno a una vicenda piena di mistero e punti di domanda (magari per alcuni sono buchi di sceneggiatura). Momenti "cult":


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Quelli che possono essere i difetti sono: una recitazione molto amatoriale, per cui soprattutto l'attore Segal ha per tutto il tempo la stessa espressione, e il fatto che qualche spiegazione in più sull'origine del male forse non avrebbe guastato la fruizione del film.

dibinho  @  09/04/2012 14:08:47
   6½ / 10
Ho visto la versione sottotitolata, credo che la versione in italiano renda di piu' visto che l'attore è italiano.
passando al film mi sento di consigliarlo nonostante abbia un budget da film amatoriale..
ho trovato i 3 attori principali molto bravi sopratutto la sorella disabile,
peccato x il finale che non mi è piaciuto..

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TimBart  @  29/03/2012 19:27:35
   6½ / 10
Un buon low budget, che non riesce però a scrollarsi alcuni tocchi amatoriali dovuto al massiccio utilizzo del digitale. Avrei preferito effetti più alla "Stivaletti" ma quelli sono gusti. Non sono sicuro che il film su grande schermo abbia davvero una buona resa.
Colour from the Dark parte bene, buon ritmo, movimenti di macchina compiaciuti ma sopportabili, forse però la seconda parte cade un pò nel ripetitivo, anche a causa della difficile prova di affrontare Lovecraft. Ho preferito "La Casa Sfuggita" ma un' insufficienza non la merita.

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Ultima risposta 09/04/2012 18.33.06
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lupin 3  @  28/03/2012 14:08:37
   6 / 10
Sufficiente, anche se un pò troppo videogioco per i miei gusti...
Di Zuccon ho preferito THE SHUNNED HOUSE.

TheLegend  @  27/03/2012 04:08:27
   4 / 10
Non capisco proprio come vi possa essere piaciuto.
Horror di serie B.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  15/06/2011 13:36:02
   7 / 10
In questo film Zuccon è migliorato tantissimo! Ho visto molti miglioramenti dai primi che aveva fatto, soprattutto nell’atmosfera che rende questo horror molto fino. Anche la musica è decisamente buona, idem la regia, la fotografia e le recitazioni, quest’ultime fatte in inglese. Discreto il digitale.
Però è doveroso dire che non raggiunge il livello del capolavoro letterario di Lovecraft.
Adesso voglio vedere il capolavoro di Zuccon.

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Ultima risposta 16/06/2011 22.15.27
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Lucio$  @  06/08/2010 02:35:33
   1½ / 10
Anche per me è il primo di Zuccon (mai sentito nominare) che vedo, e non sono per nulla soddisfatto.
Sembra un film amatoriale naturalmente, la storia non mi piace, è piatta, noiosa e quel poco che viene descritto viene allungato o ripetuto troppe volte, e soprattutto non ha niente a che fare con Lovecraft, è povero di contenuti e momenti significativi, è troppo lungo. Comprendo l'esigenza di vendita, ma gli americani che ascoltano questo film diranno: ma questi non sono affatto italiani! è una presa in giro. Era meglio in italiano, e quindi doppiato per il mercato estero.
Mi spiace dirlo ma non saranno certo i film di Zuccon a risvegliare l'horror in Italia.

Ciaby  @  26/04/2010 16:11:13
   7½ / 10
Appassionato e disturbante.
Un horror riuscito e realizzato molto bene (soprattutto per quanto riguarda effetti gore e make up), sebbene sia dal budget risicato.
Peccato solo per gli orrendi effetti digitali (che si potevano evitare) e per il finale poco convincente.
Per il resto, un film di paura molto bello, con una storia di Lovercraft già portata sullo schermo con il cult "La Fattoria Maledetta".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  21/03/2010 23:27:16
   7½ / 10
E' il primo film che vedo di Zuccon, autore che sentito nominare più volte senza mai vedere una sua pellicola.
Trasporre Lovecraft sullo schermo è opera alquanto difficile sul grande schermo, ma devo ammettere che l'adattamento del Colore venuto dallo spazio è riuscito molto bene. Zuccon ha un talento visionario cristallino, bravissimo nel descrivere la lenta ed inesorabile decadenza del paesaggio bucolico iniziale, denso di una fotografia ricca di colori per poi degradare verso il seppia e autore di ottime sequenze elaborate. Buona la recitazione del cast femminile, meno il protagonista maschile dotato purtroppo di una o due espressioni, non di più.
A mio modesto parere, l'unico appunto che mi sento di fare è una sceneggiatura che tende ad essere confusionaria in qualche punto e forse qualche scena di troppo. Secondo me circa dieci minuti di meno avrebbero giovato.
Peccato che questo regista italiano non abbia paradossalmente mercato nel suo stesso paese. Se non fosse per i festival, sarebbe quasi invisibile e dire che di registi di genere ne abbiamo bisogno perchè purtroppo qui in Italia, riguardo il genere horror o fantascienza e altri, viviamo troppo di ricordi.

Trelkovsky  @  12/02/2010 15:41:12
   3½ / 10
Non sembra vero come film. Il digitale non aiuterà mai questi horror indipendenti. E' un po' troppo lungo il film, non passa mai la settimana e il finale non mi è piaciuto.

misha71  @  02/02/2010 11:25:38
   9 / 10
Ma come si fa a descrivere questo bellissimo film con attributi come "sembra tutto digitale, nauseante, sembra pure un videogioco"... Sono affermazioni prive di senso fatte da persone che secondo me neppure l'hanno visto questo film. Come voto io gli darei un 8, ma visto che è pure un film italiano gli assegno un voto in più. Bravo Zuccon!!

19 risposte al commento
Ultima risposta 22/06/2010 18.39.29
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+Kristy+  @  31/01/2010 14:15:40
   6 / 10
Ma che film è?? sembra tutto digitale, film noioso e nauseante.
A tratti sembra pure un videogioco.

Lazzaro  @  27/01/2010 17:07:59
   6 / 10
Non capisco il perché di così tanti voti alti... La regia c'è ed è buona, ma la storia è troppo lunga e non finisce mai, questo film mi ha preso soltanto la prima metà del film, ma poi non si vedeva l'ora che finisse... Qualche inquietudine c'è ma niente di significativo. Buono il make up, vedi sempre gli stessi effetti speciali, e qualche eccezione, ma non è tanto affascinante come film. Bravi anche gli attori, è raro vedere una buona recitazione negli horror italiani, anche se girato in inglese.

Poteva essere migliore.

WildHorse  @  30/12/2009 05:06:45
   9 / 10
Oh my God! Da brividi! La luna rossa, la nebbia, il buio, il declino! Bravissima la protagonista. Che atmosfere! C'è davvero Lovecraft in questo film. Ma chi è questo Zuccon? Possibile che in Italia sia sconosciuto? E' un'ingiustizia! Com'è possibile che quasi nessuno commenti questo film? E' sicuramente da vedere. A tratti mi ha ricordato "Two Sisters", anche se poi la storia è completamente diversa. Che angoscia, man mano che si va avanti la situazione diventa sempre più tragica e angosciante. Complimenti a questo regista, film davvero ben curato.
Dunque non è vero che il cinema italiano è in crisi? A quanto pare i registi bravi esistono e non vengono valorizzati! Mah.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/09/2009 15:41:08
   8 / 10
Ivan Zuccon continua a strabiliare grazie ai suoi inquietanti lavori progredendo sempre più pellicola dopo pellicola.Il suo stile inconfondibile ci cala in un incubo rurale,durante la Seconda guerra mondiale,quando in un casolare di una non meglio specificata località di campagna si scatena il male.Un male puro,primitivo,furioso,che si impossessa delle sue vittime seducendole per poi renderle squilibrate ed estremamente violente.”Colour from the dark” è un film che sottolinea le qualità visionarie di Zuccon,straordinario nel proporre atmosfere e luoghi che da rassicuranti si trasformano in angoli d’inferno,realtà fuori dal tempo e dal mondo in cui a regnare è il caos.Il regista prende spunto da un racconto breve del tanto amato H.P. Lovecraft e ci immerge a piccole dosi in un delirio senza via di scampo,perfettamente equilibrato tra le influenze del solitario di Providence e tipiche sequenze accostabili al filone demoniaco.Ottima la gestione dello script in un crescendo terrorizzante non privo di adeguati effetti splatter oltre che di situazioni spaventose,capaci così di insinuare nello spettatore un’inquietudine difficile da cancellare.
Merito di una sceneggiatura che perde pochissimi colpi riuscendo sempre a tenere ben desta l’attenzione e delle atmosfere putride,sempre più cupe e opprimenti mentre si corre incontro a un epilogo più che azzeccato.
Ragguardevole anche il make-up che rende merito alla corruzione fisica e morale che colpisce senza pietà le malcapitate vittime.Gli effetti speciali si lasciano apprezzare,ovviamente non siamo ai livelli dei più celebrati blockbuster ma la qualità non è di certo risibile.
Finalmente anche la recitazione non lascia a desiderare,attori bravi e una Debbie Rochon perfetta,nota scream queen di svariati b-movie, mette tutta la sua professionalità nel calarsi con convinzione nel personaggio più spaventoso.
Rimango per l’ennesima volta interdetto davanti al limbo artistico in cui è confinato quest’autore,non si capisce per quale motivo sia vittima di un così cocciuto ostracismo artistico considerata la qualità delle sue opere.

phemt  @  16/05/2009 09:53:24
   9 / 10
Sesto film per Zuccon che a forza di miglioramenti costanti sforna un vero e proprio capolavoro di horror moderno, tra i migliori film del genere (non solo italiani) usciti negli ultimi vent’anni…

E proprio con il sesto film Zuccon torna all’antico rimettendo mano ad H.P. Lovercraft dopo una pausa durata due film… Sceneggiato insieme al solito Ivo Gazzarini a partire da uno dei racconti più interessanti dello scrittore di Providence (Color out of Space) CFTD è un horror esorcistico basato sulla disgregazione famigliare (per quanto sia una famiglia sui generis) dal superlativo impatto visivo… Pur prendendo a volte le distanze dallo scritto di H.P. Lovercraft l’atmosfera che si respira è molto simile e vanno quindi fatti i complimenti a Zuccon in quanto Lovercraft è sempre stato uno degli scrittori più difficili da filmare…

Fin dall’intro ci rendiamo conto di quanto sia effettivamente notevole il girato di Zuccon tanto che il prologo da solo farebbe meritare la visione dell’intera opera…
La tranquilla vita rurale dello strano nucleo famigliare (uomo zoppo, moglie e sorella con disturbi psichici) sullo sfondo della seconda guerra mondiale avrà uno scossone improvviso quando qualcosa sembra succedere nelle profondità del pozzo e il Male a poco poco comincerà ad insinuarsi tra i protagonisti prima facendo miracoli (la guarigione del ginocchio di Pietro e il dono della parola per Alice) poi prendendone possesso fino ad un escalation di violenza e pazzia mentre la casa va pian piano in malora e il cielo comincia a farsi più scuro e minaccioso…

Girato praticamente in unica location (un casolare, lo stesso di Miranda di Brass) e con una manciata di attori CFTD fa paura per via del sapiente utilizzo di mdp e di spazi da parte di Zuccon e per l’atmosfera come sempre attanagliante e colma di tensione…
Meno onirico, visionario e splatter dei precedenti, più lineare e più calibrato, direi addirittura più canonico e più horror nel senso stretto del termine CFTD è un capolavoro senza mezzi termini esaltato dallo stile di Zuccon che si riconosce al volo con gli immancabili passaggi reale/sogno gestiti come sempre benissimo… Diverse le sequenze che rimangano impresse nelle memoria con citazione obbligatoria per l’occhio che compare sotto la pelle di Lucia già ormai sulla via della possessione demoniaca e per l’ultima apparizione di Alice…

Visivamente suntuoso grazie ad una regia e una fotografia a livelli di eccellenza, finalmente si può ammirare un film di Zuccon con un cast che convince in tutto e per tutto dove brillano specialmente Debbie Rochon che ha al suo attivo niente popò di meno che diversi Troma movie, Marysia Kay in un ruolo difficile e Segal vecchia conoscenza per noi Zucconiani… Convince un po’ meno la colonna sonora mentre il make up è ottimo e gli effetti visivi di Storari sono come sempre notevoli…

La strana storia di un regista idolatrato all’estero e snobbato in patria… Forse aveva ragione Mario Bava quando diceva che loro sono fessi ma, mi perdoni l’immenso Mario, qui mi pare che i fessi siamo noi!

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Ultima risposta 16/05/2009 12.50.17
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Crane  @  22/12/2008 16:12:55
   9 / 10
Sesto film di Ivan Zuccon ed ulteriore passo avanti che porta il regista ferrarese ad una maturità ormai definitiva ed innegabile che, si spera, sia in grado di aprirgli le porte al successo anche a casa nostra, visto che all’estero è seguito ed apprezzato già da parecchio tempo.
“Nessuno è profeta in Patria” dice il proverbio, però sarebbe anche ora di aprire gli occhi e “Dare a Cesare quel che è di Cesare”, perché “Colour From the Dark” non è solo la migliore opera del bravo Zuccon, ma uno dei migliori film horror italiani degli ultimi tempi.
Tornato al suo amore principale (gli scritti di Lovecraft) e coadiuvato per la terza volta ad Ivo Gazzarini alla sceneggiatura, il cineasta di Ferrara costruisce una pellicola tesa ed angosciante che trasporta lo spettatore in un vortice d’orrore sia fisico che psicologico che avrebbe sicuramente fatto la felicità del Solitario di Providence.

Con “Colour From the Dark” Zuccon consegna agli amanti dell’horror il suo lavoro più lineare ed avvincente, senza però rinunciare a quello che ormai è diventato il suo stile registico personale e a passaggi onirici tipici delle sue opere.
La fonte principale del film, “Il Colore Venuto Dallo Spazio”, rappresenta sicuramente uno dei racconti più affascinanti e terrificanti del grande H.P.Lovecraft e già nel passato è stato trasposto su celluloide, prima con “La Morte dall’Occhio di Cristallo” di Daniel Haller con Boris Karloff, poi con “La Fattoria Maledetta” di David Keith ma il sottoscritto, senza timore di essere smentito, è lieto di annunciare che “Colour From the Dark” è il film che più rende giustizia alla controparte cartacea.
Eliminata l’origine extra-terrestre del Male che affligge la fattoria, Zuccon pone sulla scena un’entità della quale non conosciamo l’origine, ma che potrebbe essere vecchia quanto lo stesso universo: niente mostri giganti e tentacolari, nessun essere che dimora in ciclopiche città sottomarine, ma un semplice colore, un riflesso che rappresenta ciò che l’occhio e la mente umana non potrebbero mai concepire. Orrore puro, oltre la materia fisica, il tempo e lo spazio.
Cosa non facile da portare sullo schermo, soprattutto nel creare la giusta atmosfera, ma gli anni passati a leggere gli scritti del Solitario di Providence a Zuccon hanno fruttato la giusta esperienza: proprio per questo “Colour From the Dark” rappresenta l’incursione più genuinamente inquietante e malsana del cineasta nostrano nell’Orrore Cosmico.
Zuccon, assieme al fido Gazzarini, è stato bravo nel manipolare il materiale di partenza rimanendogli comunque fedele: sul tema non nuovo, ma sempre affascinante, della disgregazione del nucleo familiare (qui presentato in maniera atipica con due sorelle più zio) viene edificato un architrave narrativo lento ed incalzante allo stesso tempo, con una crescente costruzione della tensione che letteralmente esplode nell’ultima mezz’ora della pellicola.
In questo senso Zuccon dimostra enormi passi da gigante sia come narratore che come film-maker in generale: un intreccio maggiormente lineare, ma non per questo più banale o meno affascinante del solito, viene quindi sorretto dalla regia eclettica e visionaria del cineasta nostrano, mai così ispirato ed equilibrato.
Non è solo la regia a brillare di luce propria, ma proprio il comparto tecnico in generale a stupire, tenendo peraltro conto di trovarsi di fronte, ancora una volta, ad una pellicola indipendente. Un grande lavoro è stato compiuto sulla fotografia, che durante il film compie un’evoluzione che ha dello straordinario: dalla calda e colorata luce d’inizio film, man mano che l’entità acquista forza e corrompe le menti dei protagonisti, lascia spazio a cromatismi sempre più spenti e grigiastri, fino a trasformarsi in un elegante (quasi) bianco e nero sul finale.
Va da sé che in tal modo Zuccon è riuscito in maniera encomiabile a portare sullo schermo un Orrore difficile da decifrare ed impalpabile, un Male Puro contro il quale né la Ragione, né la Religione (si noti l’impotenza del prete, nonché l’inutilità dei crocifissi) possono fare qualcosa.
Possessioni, visioni disturbanti, sogni premonitori e criptici, manifestazioni più o meno inquietanti si susseguono senza sosta per tutta la durata della pellicola e il regista emiliano mette in luce quanto sia cresciuto nella gestione della tensione e delle attese (ora calibrate davvero bene), oltre che nei momenti più incalzanti e “d’azione”.

Buoni gli effetti digitali e ottimo l’utilizzo del make-up, con un uso intelligente e mai forzato, ma incisivo al punto giusto, dei dettagli gore e sanguinolenti, che fanno sempre la loro bella figura.
La recitazione può ancora migliorare, ma contributi importanti provengono dalla star dei b-movie Debbie Rochon (più di 100 pellicole all’attivo) e da un’ottima ed ispirata Marysia Kay nei panni della sorella minore autistica di Lucia.
Per concludere “Colour From the Dark” è l’ennesimo passo in avanti di Ivan Zuccon, regista/autore ormai sempre più basilare nell’esportare dai confini del nostro Paese l’horror italiano: peccato che proprio in Italia non tutti se ne siano accorti, ma il sottoscritto è certo che con il suo sesto lungometraggio le cose cambieranno una volta per tutte.
I tempi de “L’Altrove” sembrano ormai lontani e Zuccon, anno dopo anno, pellicola dopo pellicola, sta costruendo una filmografia che assumerà sempre più peso per quanto riguarda il cinema di genere di casa nostra.
Siamo giunti ad un punto nel quale il regista ferrarese non è più tenuto a dimostrare niente a nessuno: talento, visionarietà, originalità nella messa in scena e nella scelta dei temi rendono Zuccon un cineasta forse ostico per qualcuno, ma ormai di indubbio valore.
Ora non resta che attendere il prossimo lavoro, per la conferma definitiva.

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Ultima risposta 29/01/2009 11.31.44
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