codice privato (1988)

Un solo personaggio (Anna), immerso nello spazio asettico di un mega-appartamento e nello scorrere di una sola unità di tempo.
Per gli amanti dei piani sequenza e delle acrobazie intellettualistiche, questo è un film da non perdere. Per chi invece è facile allo sbadiglio, un film da evitare con pochi indugi.
La macchina da presa segue Anna in ogni minimo spostamento e pur abbandonandola in alcuni frangenti per esplorare lo spazio vuoto in cui è immersa, la ritrova sempre nella continuità del movimento, seguendola costantemente nella sua lucida insofferenza e nell'apocalisse che irreversibilmente l'ha resa prigioniera del suo passato, come da colpo di scena finale.