closet monster regia di Stephen Dunn USA 2015
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closet monster (2015)

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locandina del film CLOSET MONSTER

Titolo Originale: CLOSET MONSTER

RegiaStephen Dunn

InterpretiAaron Abrams, Jack Fulton, Joanne Kelly

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 2015
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2016

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Trama del film Closet monster

Oscar Madly è un adolescente creativo che si avvicina all'età adulta. Destabilizzato dai disfunzionali genitori, incerto sulla sua sessualità e ossessionato da orribili immagini di una tragica violenza omosessuale a cui ha assistito da bambino, Oscar sogna di scappare dalla città da cui si sente soffocare. Un criceto parlante, l'immaginazione e la prospettiva di un amore, lo aiuteranno ad affrontare i suoi surreali demoni e a scoprire se stesso.

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Voto Visitatori:   6,25 / 10 (2 voti)6,25Grafico
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Voti e commenti su Closet monster, 2 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/10/2017 21:34:40
   7 / 10
Non si può negare una certa originalità d'approccio verso un tema come la maturazione completa dell'individuo e la ricerca della propria identità. Dunn pur essendo all'esordio riesce bene a tenere sotto controllo l'estrema varietà di registri che la storia presenta. Drammatico nelle sue fondamenta, ma usando le peculiarità del suo protagonista, cioé un ragazzo che si può definire con una fervente immaginazione, metterlo al centro con escursioni oniriche grottesche e surreali non lontano dalle parti della commedia, sia pure molto nera.
Traumi che non sono mai stati affrontati appieno, un ambiente poco stimolante alla sua creatività, la ricerca della propria identità sessuale, sono affrontati attraverso colloqui con il suo criceto parlante, alter ego del protagonista stesso. Scelta rischiosa che tuttavia non cade mai nel ridicolo. Discreto esordio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/09/2017 10:25:29
   5½ / 10
A me questo Stephen Dunn sembra il fratello povero di Xavier Dolan, nel senso che l'autore di "Closet Monster", è tanto affascinato dal ben più celebre collega (di cui è curiosamente coetaneo e connazionale) da arrivare a tentare di rielaborarne lo stile visivo, oltre a proporre tematiche esageratamente vicine a pellicole come "Mommy" o "J'ai tuè ma mère".
Anima della pellicola è l'accettazione della propria identità sessuale da parte di un diciottenne che si scopre gay, con sciorinati in sottrazione, ovvero mai urlati, i conseguenti problemi che ciò comporta quando hai subito un pesante trauma psicologico in giovane età e soprattutto vivi con un padre palesemente integralista. I conflitti con i genitori, la musica a creare empatia, i movimenti di macchina ricercati, l'approccio pop, l'alternanza di stili e soprattutto la sofferenza per la non semplice presa di coscienza sono fin troppo riconducibili ad un cinema già arcinoto e nettamente più valido.
Tanto per sottolineare ancor di più le analogie: uno dei co-protagonisti, ovvero Alioscha Schneider alias Wilder, è fratello di Niels Schneider, utilizzato da Dolan come oggetto del desiderio in "Heartbeats", guarda caso stessa funzione rivestita da Alioscha (che nè la fotocopia) in questo lavoro.
Dunne è bravo a seguire un percorso attinente alla caratterizzazione del suo personaggio principale, ma finisce con l'essere narrativamente arido nonostante alcune azzeccate sequenze surreali quasi da cinema horror. Purtroppo l'approccio spesso metaforico non convince, a partire dalla scelta dell' alter ego affidato all'insopportabile presenza di un criceto parlante - stile Pinocchio e relativo Grillo- doppiato in originale da Isabella Rossellini.
Apprezzatissimo al 40° Festival di Toronto a me ha lasciato indifferente sia per la mancanza di personalità del suo autore, sia per la pochezza dello script.

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