climax (2018) regia di Gaspar Noé Francia 2018
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climax (2018)

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locandina del film CLIMAX (2018)

Titolo Originale: CLIMAX

RegiaGaspar Noé

InterpretiSofia Boutella, Romain Guillermic, Souheila Yacoub, Smile Kiddy, Claude Gajan Maude

Durata: h 1.35
NazionalitàFrancia 2018
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2019

•  Altri film di Gaspar Noé

Trama del film Climax (2018)

Un gruppo di giovani viene drogato senza apparente motivo ma non tutti reagiscono allo stesso modo.

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Voto Visitatori:   6,51 / 10 (34 voti)6,51Grafico
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Voti e commenti su Climax (2018), 34 opinioni inserite

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mauro84  @  19/03/2024 18:13:31
   7 / 10
Climax, un film su come la LSD, droga dello svago, porti effetti "devastante" diversi a tutti rispecchiandosi in questo viaggio "personale" cattivo, volgare, spinto e violento quanto si voglia. Un viaggio senza Ritorno!
Scenografia e fotografia, colonna sonora di Primo Livello! che Show!

Sofia Boutella: "diva" una must attrice che merita di prender il suo Spazio.
Ha carisma e fascino "unico"

(resto del cast non lo conosco, essendo scelti nel panorama francese ed "europeo" ma son tutti ragazzi e ragazze pronti al salto di Qualità!)

Gaspar Noè: Il Regista, folle, esagerato, che vuole l'esagerazione e la ottiene, portando sul grande schermo, a questo festival di Cannes, questa pellicola tratta da una storia vera, dice.. la LSD rovina tante vite giovanili.. rovina le nostre vite!
Chapou!

semplicemente Climax!! il Piccolo Capolavoro targato Gaspare Noè!

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Manticora  @  04/09/2021 23:27:17
   6 / 10
Non male, ma alla lunga stanca, il problema è proprio il climax, si parte dalla dance in tutti i modi e stili, con accompagnamenti variegati, dai Daft Punk agli Apex Twin. I ballerini sono dei professionisti e si vede, la stessa Sofia Boutella alias Selva è magnetica, ed esprime una carica sessuale non indifferente. Il problema è che dopo circa 45 minuti gli effetti dell'LSD diventano variegati ma anche ripetitivi, considerando anche che tutta l'azione del film è pura improvvisazione. Ci sta ma a parte le paranoie, le fobie, molte cose sono un pochino scontate, perfino esagerate

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Insomma il film si trascina, e non basta rovesciare la telecamera per fare inquadrature al rovescio, Gaspard Noè svolge un compitino, tra musica underground e piani sequenza che possono arricchire veramente poco una trama ridondante in cui l'unico Climax è il finale. Dimenticabile.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  17/03/2021 19:32:57
   8 / 10
Gaspar Noé guida lo spettatore in una sorta di discesa negli inferi, un viaggio in un delirio improvviso e immotivato.
Regia potente che si muove tra lunghissimi piani sequenza e inquadrature sghembe, rovesciate e improbabili, che riflettono l'estasi psichedelica generale. Sceneggiatura minima, caratterizzazione dei personaggi pressoché assente: solo un susseguirsi di atti privi di nessi logici.
Gaspar Noé si conferma regista estremo ed estremamente interessante.

Beefheart  @  11/03/2021 12:10:56
   6 / 10
La quint'essenza della provocatorietà, tutto sommato efficace anche se un po gratuita e noiosetta.
Infatti, per quanto il film riesca a risultare disturbante, quasi ipnotico ed addirittura "dopante", non si affranca del tutto dall'essere, nel contempo, un po ripetitivo.
Musica, luci, coreografie e, soprattutto, riprese concorrono perfettamente nel tentativo di sconvolgere la solita "buona visione" ed il risultato è un trip acido che ti chiede di tenere duro fino alla fine.
In questo senso, il "merito" va anche all'improvvisazione libera e sciolta di un cast non professionista. E ci sta.
Insomma, l'obiettivo era questo, l'obiettivo è stato raggiunto, dunque missione compiuta; si ma resta il fatto che questo Climax sembra molto molto più lungo di quello che è, il che, per come la vedo io, appesantisce e quindi penalizza.

Thorondir  @  19/10/2020 15:32:52
   8 / 10
Con Climax Noé riduce all'osso il "suo" cinema, nel senso che sbatte sul ghigno dello spettatore semplicemente delle immagini: i dialoghi gli interessano poco o nulla (sceneggiatura quasi inutile per sua stessa ammissione), costruzione narrativa minima ad inserire i personaggi ma conturbante, ossessiva, morbosa e psichedelica orgia di suoni, colori e inquadrature. La macchina da presa serve a restituire allo spettatore, con cui Noé gioca dal primo minuto, il senso di improvviso spaesamento che provano i protagonisti che però lo spettatore vive fin da subito, a partire da quegli splendidi piani sequenza dall'alto che mostrano le coreografie a noi e che non hanno altro scopo alcuno. Poi arrivano i pugni nello stomaco e il classico delirio provocatore di Noè, che mette in scena una Francia multietnica ma decisamente spaesata (la stanza del bambino come banlieu, come chiusura? Il fuoco come ricordo delle barricate?) Quello che però prende testa e sensi è il connubio di immagini, regia e suoni che rende Climax un film che nella sua disturbante messa in scena deve essere visto.

alex94  @  17/07/2020 21:08:39
   6 / 10
Un film sicuramente non facile da digerire,Noè punta tutta sulla tecnica e l'estetica a scapito della trama, praticamente inesistente.
Personalmente non l'ho per niente gradito,mi ha trasmesso poco o niente e dopo la prima mezz'ora ha cominciato ad annoiarmi a morte.
Tra i film che ho visto di questo regista è uno di quelli che mi è piaciuto meno,raggiunge la sufficienza grazie al aspetto tecnico, però non lo rivedrei per nulla al mondo

Noodles71  @  30/04/2020 16:34:23
   6 / 10
Un viaggio lisergico basato su una storia realmente accaduta in Francia, tra momenti di maggior interesse ed altri meno, più interessante nella prima parte, nella seconda diventa più casuale ed improvvisato. Strutturato in maniera volutamente atipica, inizia con i titoli di coda e verso metà film ci sono i titoli di testa, segno distintivo del cinema di Noé, in "Irréversible" il film era composto a ritroso. Sceneggiatura molto scarna, la maggior parte del film è basata su frenetiche sequenze di ballo ed improvvisazione. Nella parte iniziale con le interviste ai vari ballerini si notano ai lati della tv videocassette e libri che hanno ispirato Noé alla realizzazione del film. Non condivido l'inserimento nella categoria horror direi più un dramma psicologico. Pensavo ci fossero state delle scene molto più forti, alla fine oltre al ballo tutto si riduce a dialoghi basati sul sesso e girovagare di persone all'interno dello stabile delirando e urlando in preda agli allucinogeni...

newalessiomarta  @  29/04/2020 11:00:42
   8 / 10
Wow...
Avevo letto che il nuovo film di Gaspar Noé aveva riscosso critiche positive, ma sono rimasto veramente scioccato! Questo "Climax" è un vero e proprio viaggio all'interno della follia dellla mente umana. Delirante, controverso, folle, ti rimane fisso in testa. Regia stellare accompagnata da colori, fotografia e montaggio sonoro di un'altra dimensione. La tecnica della presa diretta, poi, è un vero tocco di classe. Bravissimi gli attori ( che tra l'altro hanno anche dovuto improvvisare), in particolare Sofia Boutella. Pieno di Easter egg e messaggi nascosti. Sì, forse sono io che amo troppo i film intrippanti e controversi, ma questo film finisce dritto al primo posto della classifica degli horror 2019.

DarkRareMirko  @  26/04/2020 23:36:02
   8½ / 10
Visto, finalmente!

e' un Noè al 100% che però, 'stavolta, a mio modestissimo parere, graffia un pò meno, colpisce un pò meno.

Fotografia, uso della mdp, atmosfera, musiche dance, tutti elementi che ci sono sempre stati serviti molto curati ci sono anche in questo caso, ma forse c'è meno visceralità, meno respiro.

C'è quella sessuomania (soprattutto nei dialoghi, in francese ed in inglese) che il regista pare abbia intrapreso da Love in poi, ma il tutto può anche essere visto come una critica verso uan società vuota.

Coreografie mirabolanti (ne avrei volute vedere di più), cinismo, stile, in un buonissimo film (se potete, fate fermo immagine, ogni frame pare un quadro!).

TheLegend  @  08/04/2020 19:51:06
   7 / 10
Amo Gaspar Noé ma questo è il suo film che mi è piaciuto meno.

Guy Picciotto  @  08/04/2020 17:22:09
   9 / 10
E il ritratto più fedele e realistico dei giovani di oggi. Almeno Noè non ci gira intorno e sbatte in piena faccia il vuoto morale di una generazione realmente persa nell'epoca del vuoto al cubo nell'epoca della globalizzazione turbo capitalistica (ma con i costumi figli della controcultura del 68 dei cattivi maestri Leary, Bataille, Calasso, Zolla, in realtà adepti della gnosi pagana riletti con la via della mano Sinistra nel 900).
Noè evoca (per mezzo delle droghe "liberatrici") "gli antichi dèi distruttori. Shiva, Kali, Dioniso, essi esistono: sono numina, forze che dormono nella psiche, nel sesso, nel corpo. Il loro silenzio secolare, mai completo, del resto non inganni: come sapeva Plutarco, desinunt isti, non pereunt. Vanno risvegliati, e torneranno a compiere depravazione e stragi.

jason13  @  06/04/2020 23:01:26
   8 / 10
Esperienza visiva straordinaria. Gaspar Noe si conferma regista spettacolare e tra i miei preferiti. FIlm memorabile non ci sono altre parole.

topsecret  @  01/04/2020 14:07:13
   6 / 10
Il film è così suddiviso: l'80% della durata comprende urla e deliri di gente drogata (e sballata già di suo), nel restante 20% si vedono balli sfrenati e musica a palla.
Noè conferma di non conoscere mezze misure, o lo si ama o lo si odia, e ancora una volta gira una storia frenetica, quasi allucinata, che ci mette di fronte alle debolezze umane e alla cattiveria gratuita di cui siamo capaci (a volte), offrendo una storia abbastanza interessante ma piuttosto caotica, in corso d'opera, dove i continui cambi di ritmo non sempre risultano azzeccati. L'ultima parte è quella più statica e le scelte registiche appaiono piuttosto fredde e fastidiose.
Visione comunque sufficiente anche se non si comprende il motivo per cui catalogarlo come horror.

Jokerizzo  @  25/03/2020 14:11:10
   9 / 10
Eccellente. Noé da il meglio di sé...sempre.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  22/12/2019 17:21:09
   7 / 10
per me il miglior Noè . Acido e irriverente , provocatore ma entro i limiti , visivamente splendido tra luci e ambienti claustrofobici .
Storia semplici ma ben congegnata , momenti di assoluto disturbo ed è chiaro che non sia cinema per tutti . Bravi gli attori , peccato che nel finale si "sieda" un pò, ci sarebbe stato un colpo di coda ad effetto.

zerimor  @  14/10/2019 15:42:29
   6½ / 10
Un film delirante, sconvolgente come pochi. Assurdo.

Konflagrator  @  21/08/2019 02:37:39
   7 / 10
Ogni opera di Gaspar Noè è un esperimento introspettivo letterale: il regista ti indossa lentamente dei panni estranei, generalmente panni "sbandati", ti lascia conformare alla sua opera dopodiché ti percuote fino ai titoli di coda. Climax segue ovviamente il modus-operandi, e permette di vivere una disturbante esperienza allucinogena che, pertanto, è realisticamente nauseante ed estenuante. Il finale è un ribollire di fumi lisergici, sesso e disperazione, una bolgia delirante pienamente vissuta. Occhio che non è per tutti!

benzo24  @  25/06/2019 18:46:15
   10 / 10
Feroce critica della societa multiculturale, moralistica e finta perbenista francese .

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/01/2024 22.51.53
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7219415  @  05/05/2019 19:41:29
   8 / 10
Belle le scene di ballo, bella e incalzane la musica, riprese dall'alto e capovolte, citazione di Possession, un bel delirio. Bel film

Oskarsson88  @  05/05/2019 17:42:07
   8 / 10
Molto di stile, classici magaggi alla Noè, e citazioni varie tra cui esplicitissimo Possession. Sul finale un po' forse troppo lento, ma nel complesso molto bello e originale. Il finale mi è piaciuto molto

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/03/2019 22:57:19
   7½ / 10
Immagini in VHS dove i giovani protagonisti rivelano i loro sogni ed ambizioni. A lato di queste registrazioni, lo scaffale con i precisi riferimenti cinematografici di questo film di Noè: Suspiria, Zombie, Possession e tanti altri. Una normale festa di ballo condita da sangria "allungata" con LSD, diventa un rito baccanale dove si oltrepassano le barriere, si abbatte ogni punto di riferimento sociologico e culturale e si dà libero sfogo al puro istinto primordiale in un inferno distruttivo ed autolesionista, dove il tambur battente della musica eletrronica è il tappeto ipnotico della follia pura. Noè può non piacere questo è certo, ma il suo cinema non lascia mai indifferenti. Come viaggiare in mare accompagnati da un uragano, in cui il lungo piano sequenza accompagna i personaggi nel loro inferno personale, chiusi come dei topi in gabbia.

Jolly Roger  @  22/03/2019 11:15:37
   7½ / 10

Molto disturbante, molto intelligente, ma anche un po' troppo manieristico e forzato.

______________________________Spoileroso_____________________________

I punti di riferimento non esistono più.
Gli ideali non esistono più. E, anche laddove ancora esistano, suonano tanto pomposi e tanto urlati da risultare vuoti e falsi – come, ad esempio, la gigantesca bandiera francese, che fa il paio con la frase in sovrimpressione: "un film francese, orgoglioso di esserlo".
Perché oggi anche l'amor patrio, come tante altre cose, è urlato da ignoranti che l'amor patrio manco sanno cos'è, se non una scusa per avercela con qualcun altro, come il tifo per la squadra di calcio, o per sentirsi migliori per nascita, visto che di meriti non se ne vede alcuno.
W la Francia suona qui come sinonimo di W la libertà.
Una libertà pomposa e urlata, tanto da risultare anch'essa vuota, priva di riferimenti e ideali, e falsa – perché, con segno opposto, diventa opprimente come la stessa privazione della libertà. E così, mentre una ballerina ci dice che "E' giusto scegliere se abortire o no", appare una frase in sovraimpressione che dice "il nascituro non può scegliere di nascere un'altra volta". Non mi pare una critica all'aborto (o almeno io non l'ho letta come tale), pare invece una riflessione intelligente sull'aspetto più pericoloso di questa libertà "sfrenata", ovvero la perdita del significato delle cose, del loro valore, il pericolo che l'assenza di (errati) limiti esterni si ripercuota però sulla cancellazione di (idonei) limiti interni, quelli imposti dal buon senso, della morale, dalla nostra stessa umanità. Non quindi una critica alla libertà in sé, ma ai suoi effetti collaterali: una massa di zombi che si muove con apparente sinuosità in balli che, con il procedere della festa, diventano sempre più isolati e spersonalizzati, come se i ballerini fossero automi, animali meccanici, "cose" che si muovono in modo alienato e creando un effetto grottesco, come quello che avrebbero la musica ed il movimento della ballerina di un carillon se il meccanismo partisse improvvisamente in un teatro di guerra.
La telecamera ruota vorticosamente tra i ballerini ad imitare lo stesso movimento vorticoso delle loro anime che, in questa gigantesca placenta, galleggiano vorticosamente superando i limiti di ogni legge o morale, in una spirale discendente che conduce ad un mondo sottosopra, dove tutta la sporcizia interiore, che ribolle in loro - repressa - nella vita quotidiana e che spesso viene sublimata in voglia di sballarsi, sfonda il coperchio e viene a galla, priva ormai di ogni argine.
Viene a galla la rivalità estrema, nascosta sotto orde di reciproci complimenti melensi e smancerie dopo il primo ballo, tra i ballerini che si accusano l'un l'altro di aver drogato la sangria fino a insultarsi, picchiarsi o a uccidersi.
Vengono a galla l'astio e l'invidia, che culminano con l'aborto procurato a calci.
Vengono a galla gli istinti incestuosi di un fratello nei confronti della sorella.
E anche un bambino, in questo mondo distorto e al contrario, può diventare "colpevole", perché con la sua nascita ha "rovinato" la carriera come ballerina di sua madre, un bambino che finisce per essere "nascosto" in uno sgabuzzino per proteggerlo da un mondo alla quale la madre appartiene, senza riuscire a rinunciarne fino in fondo.
La sangria è la chiave che sprigiona i demoni. Ma la sangria è stata realmente drogata con LSD? Oppure no? E se sì, chi avrebbe messo la droga? E soprattutto perché?
Sono domande che non hanno risposta, perché nella vita di tutti i giorni non ce l'hanno. Ognuno vive e vede la sua piccola parte del tutto, così piccola da non poter comprendere più il senso globale, senza più capire il chi, il cosa ed il perché, ed arrivando a smettere di chiederselo nell'impossibilità di avere una risposta. Gli unici punti fermi sono gli uomini della polizia, in piedi ed immobili nell'ultima scena, e il loro cane che sembra un cerbero, stagliato come un'ombra su una porta che si apre su un mondo rosso, straniante e sottosopra, come l'Inferno, dove le anime stanno appese ad un filo e ondeggiano a testa in giù, come pendoli senza senso.

C'è però una scena, alla fine, che mi lascia un forte dubbio.
Una ragazza, in camera, con un libro intitolato "LSD" sul letto, che si mette il collirio negli occhi (probabilmente corretto con la droga). Infatti, il suo sguardo si rivolge al cielo, completamente in estasi – e il suo viso sfuma in un bianco lattiginoso, proprio come se stesse vedendo il Paradiso.
Forse è stata lei a drogare tutti.
E forse non c'è un perché.
Lo ha fatto solo per lo sballo.
Solo per vedere il Paradiso.
Solo perché altri vedessero il Paradiso con lei.
Poco importa se qualcuno, lungo il "viaggio", ci rimette le penne – perché anche "morire è un'esperienza meravigliosa". Sì, anche morire è uno sballo.

Forse, quindi, siamo noi ad accanirci troppo, ogni volta, a cercare un Chi, un Cosa, un Perché.
Spesso abbiamo già tutte le risposte davanti agli occhi e la spiegazione è così semplice, anzi così stupida, che il nostro cervello non riesce nemmeno a categorizzarla e renderla intellegibile, o comunque digeribile.

VincVega  @  28/02/2019 08:53:20
   7 / 10
Gaspar Noè dimostra ancora una volta di saperci fare eccome dietro la macchina da presa, tra piani sequenza e virtuosismi tecnici, insieme alle sue sceneggiature non proprio adatte a tutti. Questo è il suo modo di fare cinema e, piaccia o no, è riconoscibile nella sua soggettività di autore. Ma questo si sa e la cosa continua con "Climax", un dramma horror musicale (non musical), piuttosto semplice nella trama (prima parte, presentazione personaggi-seconda, delirio), ma girato in modo anti-commerciale (ci sono anche i titoli di testa a metà film). E' un esercizio di stile? Non so, comunque sia disturbante è dire poco. Perfetta la colonna sonora.

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/02/2019 08.54.48
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Spera  @  27/01/2019 22:39:58
   8½ / 10
Gaspar Noè ha in serbo per noi l'ennesimo viaggio all'inferno.
Visto durante il Milano Film Festival, la proiezione si è aperta con un avviso agli spettatori da parte dell'organizzatore riguardo il fatto che il film avrebbe potuto, in alcuni passaggi, essere offensivo o disturbante...turbando così le nostre già, abbastanza, turbate vite.
Così iniziava il film.
Un vero viaggio. Un brutto viaggio.
Di quelli dove il cuore batte forte e ti senti soffocare.
I film di Noè sono così, li ami perchè ti fanno del male perchè vuoi arrivare a toccare quella profondità che in pochi sanno raggiungere.

La sua filmografia è immensa ma ci vuole coraggio.
Non per tutti.

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