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Una specie di ritratto generazionale della gioventù americana,sperimentale e frammentario (forse eccessivamente),rappresenta l'esordio di due grandi del cinema,De Palma e De Niro. Grottesco ed ironico,non si fa mancare diversi riferimenti ad avvenimenti storici dell'epoca. Bene il cast,strambe, anche se idonee le musiche. Grezzo ma interessante in quanto contiene già le tematiche tipiche di una buona parte della filmografia di questo regista.
Al contrario di tanti altri illustri registi, nei quali esordi anche dei più scrausi si potevano già scorgere quelle che sarebbero poi state le loro maggiori virtù e caratteristiche autoriali, con "Ciao America" risulta davvero difficile pensare che da questo stile un giorno sarebbe emerso un'artista al nome di Brian De Palma come lo conosciamo noi. Si intravede del buon potenziale nella qualità di dialoghi e tematiche, nonchè nel saper trasmettere lo spirito anticonfomista che permea la storia, ciò nonostante il film dimostra fin troppa acerbezza (ma visti i mezzi e la giovane età del regista, ci sta) ma soprattutto una verbosità eccessiva oltre ogni limite che rischia di spazientire dopo i primi minuti, oggi più che mai in quanto, diciamocelo... è praticamente un film inguardabile. Coraggioso e anarchico certo, ma anche tecnicamente bruttino, vecchio e di una noia stramortale.
6 di rispetto (e per la parte con De Niro, già bravissimo ma dallo screen time ridotto e terzo in ordine di importanza dei personaggi, quindi un pò troppo poco per poter emergere) fosse per me darei meno.
Anche tra gli inizi poco considerati di Brian De Palma, che verrà consacrato solo col passare del tempo, si può trovare del genio cinematografico, talmente illuminante che è fautore di una comicità demenziale tipologica in via di sviluppo e così avanti da far parte della New Hollywood senza saperlo: GREETINGS, pellicola che dissacra con l'umorismo dell'assurdo, parla di un'America indecisa e complessata, dallo sfondo problematico e di riflesso sociale, nonostante il suo linguaggio incompleto traduca in modo disomogeneo un discorso frammentato, adattabile ad un sistema quasi corale e perlopiù immediato. La mancanza generale di una riflessione narrativa non da la forza necessaria a rendere questa pellicola un capolavoro concettuale, fatto di argomenti esemplificativi ma non portati a compimento, guidati da una forma eccentricamente semplice, forse futile ma lontano dall'essere difettosa.
Una commedia un po' naif questa diretta da Brian De Palma, con un giovane Robert De Niro cultore della "look art", protagonista insieme agli altri di stravaganti vicissitudini. Il periodo è quello della guerra del Vietnam sullo sfondo, ma anche il post attentato a Kennedy, e il regista tira di satira e ironizza abbastanza apertamente sull'America, e gli americani, di quel periodo. Il film è godibile e mostra alcuni momenti abbastanza simpatici che non faticano a strappare la sufficienza.
Greetings è uno dei primi film di De Palma. Attraverso questi tre personaggi si scoprono le tendenze del periodo con uno stile registico che risente dell'influenza del cinema francese della Nouvelle Vague e con lo sfondo della Guerra in Vietnam in pieno atto. Il carattere delle avventure è bizzarro e stralunato e verrà ancora riproposto, in maniera migliore secondo m, nel successivo Hi, Mom!
Diretto da un De Palma agli inizi e con un cast che comprende,fra gli altri , un giovane DeNiro , Ciao America è una simpatica commedia figlia del suo tempo che oggi appare piacevole ma anche un po datata. La pellicola , girata con scarsi mezzi , racconta la storia di tre amici che inventeranno qualsiasi scusa e stratagemma per evitare la chiamata alle armi in vista Vietnam. Il film ruota tutto intorno a questa premessa di base , e fra siparietti comici , qualche arguta battuta e un clima tipicamente anni 70 riesce ad intrattenere seppur senza mai meravigliare eccessivamente. L'opera rispecchia il clima di cambiamento della new Hollywood e difatti non mancano scene di nudo , dialoghi sopra le righe e comportamenti poco ortodossi dei protagonisti. Per quanto riguarda gli attori principali a non brillare è proprio DeNiro, mentre bene gli altri. Dunque un prodotto da vedere , tuttavia personalmente non mi ha entusiasmato particolarmente.
Commedia ironica che insiste sui temi cari a quegli anni, vista molto tempo fa e della quale non ho un ricordo freschissimo, ma la sensazione mnemonica è di un film non funzionante come dovrebbe e quindi di non facile fruizione.
Il primo film della coppia De Niro e De Palma. Come evitare di essere arruolati per la guerra del Vietnam, come scoprire la vera dinamica dell'assassinio di Kennedy ed infine l'ossessione voyer portata dalla città sino in guerra. Tre ragazzi nel periodo pre-arruolamento Vietnam. Non è che parla molto della guerra o dei sentimenti in se, anche se qualche frase fa ben intendere il giudizio.
Ci sono almeno 2 o 3 situazioni grottesche e delle soluzioni registiche degne di nota. Un film guardabile anche oggi, non dura molto, ed è un pregio in questo caso.
Mi ha fatto morir dal ridere tutta la scena del tipo che spiega le macchie nere e bianche sui disegni, con tanto impegno... per poi arrivare alla conclusione... fenomenale.
Poco da aggiungere ai precedenti commenti: film a bassissimo budget che racconta l'America ai tempi del Vietnam in maniera ironica e pungente. Ben recitato e tutto sommato discreto, diciamo che se non fosse l'esordio alla regia di De Palma e una delle prime interpretazioi di De Niro non ci sarebbero particolari motivi per ricordarlo.
Sono d'accordo con il commento che mi precede, un esordio alla regia per De Palma ed una delle prime prove d'attore per DeNiro, bravo anche qui. Il film mostra 3 giovani che di li a poco partiranno per il Vietnam, e si sofferma sulle loro avventure prima della partenza. Forse avrei preferito qualche pensiero sulla guerra in sè e meno "goliardia", però per essere un primo lavoro non è affatto male.
Un esordio alla regia decisamente particolare. Con un budget ridicolo De Palma dirige una commedia satirica sulle paranoie degli americani negli anni della guerra in Vietnam. Un film originale diretto e scritto in maniera acerb ma ben recitato. Un'idea carina che dà il La ai grandi capolavori che de Palma sfornerà successivamente.
dovrebbe essere il primo film di De Palma mi sembra, un ottima opera prima in cui l'uso sperimentale dell'immagine e la storia a raccordi serve a surclassare la mancanza di mezzi del regista. Un Robert De niro sconosciuto, solitario e interessato al sesso, che si trova in situazioni insolite. Scorre via veloce, con la contestazione studentesca in sottofondo, musiche d'epoca, fotografia discreta. I dialoghi sono particolari, difficilmente collocabili.
Il '68, che anno!... Se ne continua a parlare, se ne vedono ancora i frutti, nel bene e nel male; ha prodotto una quantità di immondizia, ma anche molte cose belle. Soprattutto è il simbolo di un periodo in cui la gente voleva davvero qualcosa di diverso e di migliore, senza nemmeno sapere cosa e come ottenerlo. Quanta confusione, nel '68, ma anche quanto entusiasmo! Anni in cui il desiderio era più forte dell'apatia che ora ci attanaglia. Questo film è figlio del '68: non è un granché; poco più che un prodotto amatoriale. Anche De Niro non sembra tanto meglio dei propri colleghi, se non sapessimo che è lui non lo noteremmo nemmeno. De Palma gira un film pieno di spunti, di idee, a tratti divertente e a tratti inquietante, ma non arriva mai in fondo a nessuna cosa particolare. Tutto rimane sospeso in aria. Non mi è dispiaciuto (sicuramente lo preferisco ai prodotti commerciali e iper inquadrati nel sistema che gli sono succeduti), ma non è nemmeno lontano parente dei capolavori coevi di Cassavetes o altri esponenti del cinema indipendente americano. Così come negli stessi anni Moretti realizzava i suoi primissimi lungometraggi (fatti in casa), De Palma realizza questa piccola opera di denuncia e protesta. Niente di eccezionale, ma ha la freschezza dell'entusiasmo e della gioventù.
Un giovane De Palma (secondo suo lungometraggio) riesce nel miracolo di produrre un film più che dignitoso con un budget misero. Da sottolineare che si tratta del debutto del grande Robert De Niro. Commedia satirica molto particolare, narra il '68 negli USA attraverso le vicende di tre giovani ognuno con qualche problema o fissazione. Il ritratto che ne esce degli USA non è proprio il massimo per gli statunitensi. Film sostanzialmente discreto con alcune scene molto buone. Non è per tutti, consigliato agli appassionati e gli amanti di De Palma o De Niro.
''Ma quello che mi meraviglia amico, ora che ho capito il tuo lavoro, che uno come te, per perdere il tempo in questo modo, vuol dire che non ha proprio un ***** da fare! Ma che cosa dici scusa? Perchè è un'ora che rompi i ******** con questi segnetti, e nessuno ti comprerà mai questa roba.'' L'esordio di Bria De Palma alla regia si rivela una commedia beffarda con Robert De Niro e rilegge utopie e luoghi comunidegli anni '60 dal punto di vista di tre newyorkesi in procinto di partire per il Vietnam. Senz'altro è una commedia satirica e acuta con dei grandi attori tra cui spicca Bob e il personaggio di Lloyd. Una società paranoica, confusa, afflitta da una curiosità morbosa e alle prese con una guerra che non vuole. Nonostante il film non sia esteticamente memorabile, va detto che il budget a disposizione era praticamente ridicolo e De Palma è stato un maestro nel sfruttare la cosa a suo vantaggio. Il montaggio fuori dagli schemi, l'interazione che il film cerca col suo pubblico unito ad una visione generalmente disillusa, fanno di "Ciao America" un film all'avangurdia, all'epoca, e quantomai attuale nei contenuti. Da vedere.
A tratti geniale, a tratti piuttosto ingenuo, l'esordio di Brian De Palma alla regia è una piacevole commedia dai toni pungenti e satirici verso il periodo che l'America stava vivendo: le contestazioni di fine anni sessanta. Tra i primi film di De Niro gia molto bravo, doppiato splendidamente da Amendola. Buono il resto del cast che si muove tra situazioni non sempre riuscite. Anche se De niro che filma la ragazza sul letto è troppo divertente, siamo dei guardoni. Regia molto sperimentale e un paio di riferimenti al cinema di Truffaut. Comunque un buon esordio.
greetings... esordio di de palma mi sembra e primo film di de niro quasi sicuramente... un film autoprodotto che mi ha anche un pò sorpreso..una sceneggiatura niente male e delle buonissime recitazioni. la satira poi mossa da de palma è sempre attuale.
bene quelli con la bionda, la diviorziata o vedova, non ricordo e proprio forte quello con quella tipa là, la terza mentr einvece onestamente prima degli incontri combinati con la t....tta con reggiseno e mutande rosse e la casalinga p...anosissima mi sono sembrate delle c....e. Sarà che non li ho capiti.
Beh dai, insomma, questo esordio di De Palma, francamente, non mi ha mai convinto. Girato in forma semi-amatoriale, con l'operatore che in certi punti sembra quasi impacciato e indeciso, è ben lontano dai fasti che avrebbe raggiunto successivamente la regia del maestro.
Questo film, a parte il tema del voyerismo introdotto con il personaggio di De Niro, non sembra nemmeno girato da De Palma. Un esordio piuttosto singolare, decisamente. Una commedia-satira sulla società americana di fine anni 60, l'america del Vietnam.
Orso d'oro al Festival di Berlino, per me incomprensibile. Solo per i curiosi e i fan del regista.
Magnifico film di un DePalma alle prese con le sue prime produzioni.Interessante quadro tragi-comico di un'America immersa negli anni'60. Sono gli anni del Vietnam, delle tensioni politiche a causa della morte di Kennedy ed è un'epoca in cui si intravedono gli albori di una società in degrado. L'insormontabile talento del mitico DeNiro lo si può notare fin dalla sua prima esibizione sul grande schermo; ovviamente risalta" l'immaturità" di Robert in questa sua prima interpretazione. Una pellicola non semplicissima, da guardare con attenzione per scorgerne tutti i particolari molto importanti. Le musiche sono abbinate perfettamente al contesto trattato nel film.
Ottima la scena finale del film; l'episodio con la vietcong "riassume" il significato di questa pellicola piena di forti messaggi (con tonoun po' critico, ma in chiave comica)rivolti all'America di quel tempo.