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Indubbiamente questo western cerca di contaminare tal genere con i film di arti marziali con uno spirito ironico sulla falsariga della coppia Spencer/Hill di Trinità. Tuttavia lo spaghetti è un genere al tramonto e malgrado l'impegno dei protagonisti la pellicola è veramente modesta, anche se qualche volta si riesce a sorridere. La presenza di Kinsky ètipica di chiva a timbrare il cartellino.
Va a ricollegarsi al precedente e più riuscito "Il Mio Nome È Shangai Joe" di Caiano,assistiamo così al ritorno del nostro cinese nel vecchio west,il quale divenuto adesso addirittura agente federale sgomina cattivoni a suon di Kung fu. È una pellicola che tenta di replicare il successo del filone inaugurato da Terence Hill e Bud Spencer, infatti al nostro piccolo eroe dagli occhi a mandorla viene affiancato il corpulento Polgart. Inutile specificare che il risultato finale per quanto non terribile è sicuramente molto modesto,colpa anche di un basso budget,che si riflette in scenografie spartane ed in una confezione non esaltante ( nonostante il mestiere di Albertini riesca a salvare la pellicola dal completo disastro). Kinski nei soliti panni del cattivone alza il livello della pellicola. Solo per nostalgici e completisti.
Aberrante commediola italiana anni '70. Qualche risata, ma anche qualche sbadiglio. Alla fine è un brutto modo di copiare i film del duo Bud Spencer-Terence Hill, buttando addosso diversi tipi di generi cinematografici (passa dalla commedia al dramma, fino al western). Sconsigliato.