cervellini fritti impanati (1996)

Zaccaro è un regista che non amo, ma qui supera se stesso dirigendo in maniera delicata e quasi poetica quello che in realtà è un intenso dramma. Ed il bello è che la base sembrerebbe quella di una commedia: dopo un trauma un uomo regredisce e si comporta come un bambino, costringendo il fratello a badare a lui. Vite che si intrecciano in una storia molto umana che riesce a mantenere sempre il giusto ritmo ed a non scadere mai nel melenso. La sceneggiatura ha magari un paio di punti ferruginosi, ma quello che porta a seguire il film dall'inizio alla fine è la memorabile interpretazione di tutti gli attori: Haber, Citran e la Galiena non li ho mai visti così bravi. E ci sono anche scene in una barca non certo facili da realizzare. Ottimo lavoro Zaccaro!