Nella Los Angeles del 1969 in cui tutto sta cambiando, l'attore televisivo Rick Dalton e la sua storica controfigura Cliff Booth cercano di farsi strada in una Hollywood che ormai non riconoscono più.
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Migliore attore non protagonista (Brad Pitt), Migliore scenografia (Barbara Ling, Nancy Haigh)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film commedia o musicale, Miglior attore non protagonista (Brad Pitt), Miglior sceneggiatura (Quentin Tarantino)
Continuo a far l'errore di commentare a caldo, dopo una sola visione. Questo è un film che va visto almeno due o tre volte e studiato di brutto. Tuttavia, sono assolutamente sicuro che 1) Tarantino sia un genio 2) Tarantino si sia fatto prendere davvero troppo la mano. Primo presupposto: chi sostiene che nel film non succeda nulla, può anche avere ragione. Chi sostiene che non si possano girare più di due ore di "niente" non ha capito davvero un *****. Niente di drammatico, è pieno di gente che non capisce un *****, ma Tarantino lo sta facendo perché lo vuole fare. E Cristo d'un Dio, lo fa da Dio. Ti intorpidisce di proposito e poi tira fuori dei momenti che io non credo di aver mai visto al cinema.
Parliamo della scena con Johnny Madrid dentro il saloon. Tiratemi fuori qualcuno diverso da Tarantino/di Caprio che sappia creare una tensione del genere su un momento che sulla carta non ha nessun elemento di tensione. "BATTUTA!"
Secondo presupposto: come dicevo, a 'sto giro Tarantino si è fatto prendere troppo la mano. Io a Quentin voglio tanto bene, capisco che ami il cinema più della gnocca, apprezzo il citazionismo, capisco che ormai lui abbia ben chiaro il ruolo che ha ricoperto e che sta ricoprendo nella storia di Hollywood. Non gliene farò mai una colpa; però sant'iddio, a me piace il mio pisello, ma non è che mi metto di fronte allo specchio a tirarmi un segone pensando a me stesso. Tarantino a questo giro l'ha fatto; le autocitazioni al suo stesso film (N.B.: singolare maschile di proposito) nella quantità presente in "C'era una volta..." sono davvero esagerate. E poi arriviamo al finale. E fan****, Quentin, sei un ***** di genio. Anche quando fai un film che probabilmente è al di sotto della media degli ultimi tre che hai girato, resti un ***** di genio. Il climax è così assurdo che la persona che mi era seduta di fianco ha iniziato a chiudere gli occhi. Per due ore parli del niente e poi inizi a serrare il ritmo. Crei fottutissima angoscia e la crei in un modo fottutamente disturbante.
Arrivano gli hippie di ***** e ***** fai? Dei fottuti arrosticini del *****. Fan**** proprio, una cosa del genere neanche nei Bastardi, ma manco da lontano. Sharon è il MacGuffin, il film è praticamente tutto un MacGuffin. Anche solo per questo non puoi non amarlo, perché sarà anche la testa di ***** più grande della storia del cinema, ma è anche la migliore testa di ***** che si sia mai vista
In soldoni: ha deciso di fare qualcosa di nuovo, devo ancora metabolizzarla appieno e probabilmente il suo prossimo film (l'ultimo?) aiuterà a capire ancora meglio questo. Nel mentre, ribadisco il "Fan**** Tarantino, sei un ***** di genio"