caterina va in citta' regia di Paolo Virzì Italia 2002
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caterina va in citta' (2002)

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locandina del film CATERINA VA IN CITTA'

Titolo Originale: CATERINA VA IN CITTÀ

RegiaPaolo Virzì

InterpretiMargherita Buy, Sergio Catellitto, Alice Teghil

Durata: h 1.36
NazionalitàItalia 2002
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2003

•  Altri film di Paolo Virzì

Trama del film Caterina va in citta'

L'avventura nella Capitale della famiglia Iacovoni: Giancarlo è un insegnante di ragioneria animato da propositi di riscossa, che tra le pareti domestiche soffoca di complessi la moglie provinciale Agata e spinge la figlia Caterina a farsi avanti tra le amiche della classe che hanno alle spalle una famiglia rilevante. La ragazzina, col suo spaesamento ed il suo candore, diviene oggetto di contesa e di rivalità tra Margherita e Daniela, la prima figlia di una scrittrice e di un noto intellettuale, la seconda rampolla di un importante esponente dell’attuale governo...

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Voto Visitatori:   6,55 / 10 (150 voti)6,55Grafico
Miglior attrice non protagonista (Margherita Buy)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior attrice non protagonista (Margherita Buy)
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Voti e commenti su Caterina va in citta', 150 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

carriebess  @  22/09/2009 16:29:52
   6½ / 10
premetto subito che a me questo tipo di cinema e il cinema italiano in generale non piace molto; nonostante ciò ho trovato questo film leggero e spensierato ma allo stesso tempo una buona inquadratuta sull'istituzione famiglia vista dal di dentro, con tutte le sue contraddizioni e debolezze. Istituzione che non regge il passo con la società moderna, ovvero lo sgretolamente del valore stesso a cui si allaccia lo sgretolamento dell' individuo, riscontrabile nel personaggio di Giancarlo che fa di tutto per entrare nei giri dell'alta società che potrebbero tornargli utili, nonostante sia evidente la sua inettitudine a quel tipo di ambiente, tanto da non riuscire a portare avanti la commedia...

12 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2009 11.10.06
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metafisico  @  12/08/2007 18:31:44
   2 / 10
l' ennesimo prodotto italiano di mediocre routine con il solito cast in coma perenne al servizio della solita trama raccatta-pietà.
Esiti avvilenti

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/08/2007 18.54.55
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  22/01/2007 15:30:03
   6 / 10
scusate se questo commento non sarà un capolavoro di stile e/o contenuti, ma sappiate che mi serve essenzialmente per riportarmi in pari con martina74.

Detto ciò il film è veramente bidimensionale, con personaggi carichi di ogni possibile luogo comune, al punto da far naufragare il tenero vascello della freschezza di una ragazzina stranita.

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Ultima risposta 23/01/2007 09.36.41
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Invia una mail all'autore del commento Noirsenzacielo  @  17/07/2006 00:03:19
   4 / 10
Secondo me invece è stereotipato al massimo. Anche io sn un adolescente e anche io "sono andato in città" ma cavolo! Non esistono persone tanto rimbambite come la Caterina o Carolina come cavolo si chiama che dovrebbe rappresentare la nostra generazione! Film osceno e stereotipato!

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Ultima risposta 01/03/2007 18.55.43
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Holly Golightly  @  09/05/2006 20:50:39
   6½ / 10
Sono d'accordo con chi ha detto che questo film raccoglie tutti gli stereotipi sulla piazza: classica raffigurazione della borghesia di destra (ignoranti, mafiosi, arrivati, con figli tossicomani e senza valori) e di quella di sinistra (intellettualoidi, carenti in quanto a igiene e pieni di complessi). Un ritratto disperato di chi non sta ne da una parte ne dall'altra, rappresentato meglio di tutti da un Castellitto che come sempre si distingue. Bella la scena in cui ci si rende conto che dopotutto destra e sinistra ad alti livelli sono la stessa cosa: un eterno gioco di convenienze.
Un' ultima cosa: Margherita Buy sarà pure brava (ne Le Fate Ignoranti almeno era un minimo VIVA) ma francamente non se ne puo' piu' della sua faccia da cane bastonato!

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Ultima risposta 26/06/2006 08.38.39
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  11/05/2005 08:33:35
   3 / 10
Che nervi, la quintessenza del cinema italiano, e mi dispiace si tratti di Virzì di cui ho apprezzato gli altri due film, fino all'ultimo ho sperato fosse Muccino (ah no, quello era "Come te nessuno mai", praticamente lo stesso film).
Una sequela di stereotipi mai visti, sempre le stesse cose, come giocare a Scarabeo o agli anagrammi con 4 lettere; con un pubblico dalle papille gustative atrofizzate bisogna ragionare per iperboli, nessuna via di mezzo realistica; allora se si deve parlare di politica si mette da una parte uno che fa il saluto romano, dall'altra uno con la maglietta del Che, se si deve parlare dei disagi preadolescenziali allora via con tredicenni (13!) che si ubriacano, sbattono porte in faccia a chiunque, girano con l'autista che li porta ai festini con i calciatori (mmhhh... ci si potrebbe fare una fiction... ah no, l'han già fatta).

Insopportabili i continui riferimenti televisivi in un clima da parcondicio quasi surreale: un protagonista va da Costanzo, l'altro da Vespa, si vede tre volte il telegiornale, rai3, canale5 e addirittura la7, una battuta sulla roma e subito dopo un festino per la lazio; una serie di comparsate vip inutili neanche fosse una puntata di "verissimo" o de "la vita in diretta" (par condicio, mi raccomando):
-Ehi guarda, c'è Michele Placido nella parte di Michele Placido, wow! ... A che serve?!?
-Ehi guarda, c'è Roberto Benigni nella parte di Roberto Benigni, wow! ... A che serve?!?
e potrei continuare...

Quanto ai temi principali siamo veramente al collasso: la Buy fa lo stesso personaggio della mogliettina nevrotica da quando ha iniziato la carriera, Castellitto bravo ma sprecato in un ruolo che andava bene ad Accorsi,
avesse avuto qualche anno in più; in ogni caso solita famigliola umile ma onesta alle prese con il mondo corrotto in un rincorrersi di luoghi comuni assurdo.

Da manuale il finale con momento catartico, immagino la scena mentre si stava scrivendo il film:
-Sceneggiatore 1: Eh, allora, adesso dobbiamo mettere una bella sequenza in cui si spiega la morale, in cui si esplicitino i temi e, grazie alla catarsi, i protagonisti possano prendere coscienza della loro genuinità di fronte al mondo falso che li circonda, in uno splendido clima di "Accontentiamoci e volemose bene"...
-Sceneggiatore 2: Ehm... in realtà, per esigenze di produzione c'è rimasto solo mezzo metro di pellicola...
-Sc1: Ok, allora stiamo sui 30 secondi, lui batte il pugno sul tavolo, lei rompe un piatto, poi tutto come prima...
-Sc2: Ma dai, figurati se se la bevono, forse fosse Ozpetek...
-Sc1: Se la bevono, se la bevono...

Senza parole.

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Ultima risposta 11/05/2005 10.02.36
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  25/04/2005 13:55:34
   8 / 10
stupendo film. non so come si faccia dire che virzì narri vicende esagerate e convenzionali. A parte che le storie son sempre quelle in tutti i flim, virzì indaga nello stereotipo giungendo a conglusioni ben diverse da quelle dei soliti autori italiani di richiamo. carne al fuoco ce n'è, e parecchia; a cominciare dal disagio di caterina che non riesce a capire quale sia e dove debba essere collocata la sua personalità in un momento difficile come quello della pubertà. E il dramam del padre è ben diverso dalla retorica con cui viene affrontato nel mediocre "ricordati di me" di muccino. Aprite gli occhi, virzì è l'erede naturale di monicelli. dategli tempo.

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Ultima risposta 04/10/2011 22.49.12
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JoyFly  @  03/06/2004 12:10:38
   6 / 10
Ricorda in certi aspetti "Thirteen"... o forse è "Thirteen" che ricorda "Caterina va in città", visto che è stato fatto un anno dopo. Non mi ha convinto fino in fondo... ma veramente gli adolescenti sono così oggi?!? Non che io sia vecchia, ho 24 anni ma ai tempi miei sicuramente non era così... è una realtà preoccupante!!! Cmq penso che manchi qualcosa, a tratti il film è scontato e ripetitivo, scene e storie già viste in altri film, mi sembra oltretutto che il regista abbia calcato un pò la mano su diversi aspetti. La voce della protagonista è bellissima, da cartone animato! La Buy è fantastica, finalmente la vediamo in un ruolo diverso dalla solita nevrotica!

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Ultima risposta 14/06/2004 01.59.33
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rodrigo pepas  @  04/05/2004 15:29:46
   7 / 10
carino ed originale, bravi gli attori buona la sceneggiatura anche se alla fine cate, all'australiano, poteva anche dargliela!

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Ultima risposta 04/05/2004 23.58.32
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  09/04/2004 00:44:52
   7 / 10
Bella commedia graffiante

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Ultima risposta 11/04/2004 03.24.03
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Burdie  @  26/02/2004 17:47:10
   1 / 10
...ma come fa ad avere un voto così alto? Dovrei votare 50 volte con 1 per dare il vero valore medio. Che pena....mi spiace per il cinema italiano, che dove tocca fa H20.

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Ultima risposta 26/02/2004 22.25.50
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Filippo  @  15/12/2003 01:25:45
   7 / 10
Una buona prova di cinema italiano. Storia interessante quanto comune e vera, un po' troppo caratterizzata, ma questo fa parte delle necessità drammatiche di un'opera di 100 minuti. Bravi gli attori, buon prodotto. Ritmo sostenuto e regia impeccabile.

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Ultima risposta 20/12/2003 23.50.13
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katia  @  13/12/2003 15:54:51
   4 / 10
bruttissimo non mi è piaciuto per niente! Trama quasi insignificante!!!

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Ultima risposta 17/12/2003 19.43.43
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Luca e Lucilla  @  18/11/2003 14:01:47
   7 / 10
Ci è piaciuto. Non è un film memorabile, ma carino.

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Ultima risposta 24/11/2003 19.44.20
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carlotta  @  17/11/2003 15:31:38
   8 / 10
"Quelli di sinistra sono ricchi e acculturati quelli di destra poveri e ignoranti"..è proprio per questo che al liceo ho scelto la Margherita della situazione..è vero! Quando vai al liceo ti rendi conto che la cultura sta solo a sinistra...e poi ti accorgi che non conta più da che parte si sta ma solo chi il potere ce l'ha e chi no.

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Ultima risposta 01/02/2004 15.48.23
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NGC1261  @  11/11/2003 16:20:56
   8 / 10
che bel film, come da tanto non ne vedevo. Un film che si lascia godere dalla prima all'ultima scena, e ti lascia una scia di soddisfazione quando esci dal cinema. Attori ottimi, film divertente e al tempo stesso spietato, un inno all'anticonformismo.

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Ultima risposta 12/11/2003 16.21.08
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sibilla  @  06/11/2003 10:45:33
   10 / 10
Stupendo, girato magnificamente, una Roma torbida e tenebrosa, Caterina è l'eroina più dolce, goffa, poetica abbia mai visto in un film! Fa schiantare dal ridere quel Gianfilippo con la erre moscia! *******tte le parioline, fanatica la zecca Margherita, ma verissimo tutto! Gli americani se lo scordano un film così!

43 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2003 22.24.07
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merlino976  @  03/11/2003 19:46:00
   1 / 10
secondo me caterina se ne può andare anche a cagà

32 risposte al commento
Ultima risposta 08/11/2003 22.54.41
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Invia una mail all'autore del commento carmen  @  03/11/2003 11:28:51
   4 / 10
Il film aveva buoni spunti, Castellito è sicuramente bravissimo nel fare il rompi scatole di turno, persino esagerato a tratti ma comunque ottima recitazione, la Buy è sempre la solita Buy va bene trovare un personaggio che funziona però basta, essere bravi attori vuol dire anche provare a sperimentare nuove sfide con ruoli diversi e lontani dal proprio essere se stessi se no è troppo facile tutti possono riuscirci, basta solo averne la possibilità, e la ragazzina, carina, simpatica, debole, sottomessa, priva di volontà, risulta un personaggio senza capo nè coda come del resto tutto il film.
complessivamente il film non è mi è piaciuto e non merita di essere visto

9 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2003 12.25.52
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carlo  @  02/11/2003 10:56:18
   7 / 10
Gradevole, si esce dal cinema soddisfatti sia per aver passato due orette simpatiche, sia per il fatto di vedere che gli americani (a parte woody allen) a certe sottigliezze psicologiche non arriveranno mai. Un film italiano per gli italiani...che non amano "american pie"..che puoi vuol dire "americani che pena..."

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Ultima risposta 02/11/2003 19.30.35
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Invia una mail all'autore del commento krampack2000  @  02/11/2003 09:44:23
   2 / 10
Qualcuno ha detto a Virzì che IL TEMPO DELLE MELE lo hanno già fatto qualche anno fa?
Decisamente sprecato il talento dei bravissimi (negli altri films) Sergio Castellitto e di Margherita Buy. Inutili i camei degli orripilanti Claudio Amendola e Michele Placido (che continuino con le loro fiction per casalinghe depresse).
ODIOSISSIME “le figlie di papà” che interpretano loro stesse. RACCOMANDATE!
L’unica che si salva è “Caterina”… ma che fine ha fatto il Virzì di OVOSODO?



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Ultima risposta 07/11/2003 11.22.50
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Afterhours  @  31/10/2003 19:03:40
   7 / 10
Venerdi sera ho assistito alla prima tarquiniese di "Caterina va in città", il film di Paolo Virzì girato tra Montalto di Castro e Roma.
Il film in sè non è male, ma ho avuto la sensazione che si trattasse di un immenso luogo comune. Il mio giudizio resta positivo, anche se da montaltese non posso proprio essere soddisfatto. Montalto non è davvero un paese "chiuso" e non sarebbe stato difficile arrivarci dal momento che, essendo un posto di mare, noi abitanti siamo spesso in stretto contatto con "gente di città". Facendo autocritica, potrei anzi ammettere che i giovani di Montalto sono tra quelli che nell'interland viterbese hanno più di tutti "la puzza sotto il naso".
Mi sembra estremamente "stereotipato" dunque descriverci come se fossimo gli abitanti di "Cellere" (senza offese).
Da sottolineare per la serie "chi lo conosce lo sa", la pregevole interpretazione di Uccio, di gran lunga superiore ai vari Amerigo, Ciavattinni, Don Walter, ...
Complessivamente il film di Virzì mi è piaciuto.


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Ultima risposta 01/11/2003 19.04.25
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Il Messere  @  31/10/2003 00:43:13
   9 / 10
Le macchiette narrate da Paolo Virzi` nel suo ultimo bellissimo film esistono davvero. I ragazzini conformisti ed arroganti (figli di girotondisti o di deputati di alleanza nazionale che siano) hanno nella realta` qualche anno di piu` e frequentano quel covo di piccole vipere che e` il liceo visconti od il tasso. In una societa` fatta veramente di conventicole come quella italiana del 2000, le famiglie genere Iacovoni (e sono tante) non potranno mai trovare riscatto sociale: ogni loro tentativo sara` pressoche` vano.
Virzi` e` uno dei piu` grandi registi italiani: con l'ausilio d'una sceneggiatura efficace e d'un gruppo di ottimi attori racconta con rigore la realta` che pochi hanno il coraggio di mostrare al cinema.
Mi duole che questo film abbia una media tanto bassa. Forse viene compreso appieno solo dagli abitanti della capitale.

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Ultima risposta 06/11/2003 20.29.36
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fede  @  30/10/2003 12:27:33
   10 / 10
Un'ottimo film che segue l'ormai consolidato stile di Virzì, abilissimo nel descrivere in maniera ironica alcuni contrasti della società attuale: la caratterizzazione dei personaggi è ancora una volta il miglior pregio del film. Ennesima conferma di questo talentuoso regista italiano (se vi sono piaciuti gli altri suoi film non perdetelo!) e degli ottimi attori,soprattutto Margherita Buy e la giovane protagonista.

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Ultima risposta 30/10/2003 16.37.49
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patroclo  @  29/10/2003 19:12:28
   2 / 10
desidero intervenire con il mio modesto contributo alla disamina di questo recente film, per la regia di Paolo Virzi'.
MAH!.. Onestamente, con ancora il ricordo vivo di quel gioiellino che recava il nome di "Ovosodo" credevo che avrei assistito ad una pellicola, questa, come dire "Di livello elevato", invece....
A parte la prevedibilita' dell'assunto e gli stereotipi gia' ampiamente abusati negli ultimi anni fra DESTRA E SINISTRA, cio' che mi ha colpito in negativo e'stato il fatto che la resa interpretativa, in generale, è largamente inferiore ad uno standard accettabile (anche il pur bravo Castelllitto rende molto al di sotto delle sue corde) e le interpretazioni femminili sono, ahime', davvero scadenti nonche' prevedibili.
Non capisco il motivo per cui Virzi' abbia deciso di propinarci questa storia che tedia gia' dopo pochi minuti dall'inizio e che rende il nostro CINEMA sempre meno maiuscolo e sempre piu' PROVINCIALE!!
MEGLIO TERMINATOR 3... MOLTO PIU' PROFONDO....
PATROCLO

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Ultima risposta 04/02/2004 11.23.16
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comparo  @  29/10/2003 12:19:13
   7 / 10
Buon film,vale al pena vederlo...
Ottima recitazione dei due genitori...
Storia simpatica...

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Ultima risposta 30/10/2003 01.37.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR MiaWallace  @  27/10/2003 19:34:08
   6 / 10
Dopo Ovosodo e My name is Tanino mi aspettavo qualcosa di meglio da Paolo Virzì. Come già qualcuno ha scritto, mi è parsa eccessiva la caratterizzazione di alcuni personaggi (padre di Caterina, ragazzina figlia del deputato di An..) e fin troppo stereotipati, nel complesso, tutti i concetti sui quali la pellicola vuole far riflettere. Sebbene nei precedenti film di Virzì certi contrasti della società italiana e certi stereotipi fossero proprio il punto di forza della trama e dei personaggi, in "Caterina va in città"si supera la soglia di accettazione di tali luoghi comuni, cadendo nel banale e nell'eccessivo. Del resto il regista stavolta si è cimentato in argomenti non certo facili da trattare, quali il solito, eterno conflitto tra destra e sinistra(rivisitato però sapientemente, senza trascurare che non solo i deputati di An hanno le ville e gli autisti, ma che anche questi intellettuali di sinistra radical chic di certo non fanno la fame), la brama di successo che corrode il professorucolo frustrato, l'ingenuità della provincia e la corruzione della città...tutto questo, come si poteva presumere, rischia di cadere nell'ovvio e nell'esagerazione, specialmente nel personaggio interpretato da Castellitto. Complessivamente è un film da vedere, ma tenendo ben presente che, tra un luogo comune e l'altro, il rischio di critiche è inevitabile.

24 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2003 20.39.49
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Chicca  @  27/10/2003 11:42:37
   1 / 10
che schifio!

7 risposte al commento
Ultima risposta 30/10/2003 17.03.06
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kassovitz  @  25/10/2003 11:21:53
   5 / 10
Mi lascia un pò perplesso il nuovo di Virzì. La colpa principale del film è l'abbondante uso di luoghi comuni disseminati lungo tutta la durata del film: la realtà (presunta) del paesino sfiora a volte l'assurdo (lo conosco, o penso di conoscerlo bene Montalto di Castro), visto come una comunità unita, mediocre, volgarotta, immacolata e simpaticamente pettegola (la scena della tombola è raccapricciante). Anche il personaggio principale, Caterina, sembra non sfuggire a questo registro. Diciamolo francamente: le ragazzine ingenuo-campagnole di paesino di simpatici bifolchi non esistono più (o quasi). Invece, non vorrei giudicare la realtà delle classi "nobili" della Roma bene, in quanto non conosco pienamente questa realtà, anche se però a voler essere pignoli, pure qui puzza un pò del solito luogo comune (fosse stato un liceo, vabbè, ma già alle medie si è in quel modo?)Anche la famiglia che lentamente "impazzisce" (sembra che da un momento all'altro Castellitto inizi a dire alla moglie "Wendy, luce dei miei occhi" come un Jack Nicholson de 'noantri) sembra più una forzatura: ma una volta perso il lavoro del padre, perchè non ritornare al candido paese, invece di restare intrappolati nella disumana Roma?Sono dei masochisti?

16 risposte al commento
Ultima risposta 01/11/2003 02.42.46
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