Quasi un decennio dopo l'occupazione della Terra da parte di una forza extraterrestre, il nuovo governo alieno viene accettato da una parte della popolazione, ma un'altra fazione s'è organizzata per dare vita a una ribellione con l'obbiettivo di riconquistare il controllo sul pianeta.
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Oggi ho recuperato questo interessante sci fi, come idea originale senz'altro, forse poco sfruttata di per sè. Di per sè non è male osservar il doppio lato del confillto, di quello che all'apparenza sembra. Un sistema nato post invasione aliena. Buon finale, un film che man mano prende ed intrattiene.
John Goodman: convince come figura, recitazione un filo "povera" Ashton Sanders: Piacevole conferma come attore". Convince Vera Farmiga: "famosa" ma poco appariscente,. far la bella di turno. Facile. Tanto cast, inferiore, che poteva aver ed doveva più spazio
Il regista, scrive e trova si un idea sci-fi originale, un prodotto che nel complesso è carino, ma non riesce a spiccar e a prender come forse voleva. Quando uno lo vede ed entra nell'ottica, ci entra nel "sistema" forse tardi.
Un film consigliato per l'idea originale. Non il sci-fi dell'anno!
Chi se lo aspettava?! Mi è piaciuto assai questo film post-apocalittico post invasione aliena. In una parola: originale. Mistero, suspense e un gran bel finale. È bello trovare una pellicola di fantascienza fatta bene una volta ogni tanto.
Seppur possa apparire confusionario (soprattuto in una prima visione), questo film ha tutti i crismi di un ottimo sci-fi contemporaneo. Confezionato con passione, scritto con orgoglio, questo "Captive State" non vuole essere un semplice "invasion" ma anche una buona trovata per affrontare un contesto interessante, inserendo molto bene temi sociali attuali ed un quadro semi-satirico del ceto medio-alto (molto alla The Boys).
Film distopico dai valori forti e assai più attuale e concreto di quanto non possa apparire. Ottimi interpreti, buona regia e buona scrittura. Film indubbiamente penalizzato da una campagna pubblicitaria fuorviante che lo collocava piuttosto nel genere action, qualifica che invece non gli appartiene.
Fantascienza poco mostrata sicuramente con pochissima azione e con una trama piu' contorta di quello che è realmente. In un mondo "pilotato" dagli alieni (in che modo poi non si è capito) un poliziotto mezzo corrotto cerca di eliminare la resistenza fatta da povera gente che non ha nulla da perdere, pronta a tutto pur di tornare alla democrazia. Una sceneggiatura con troppe lacune che non mi ha coinvolto piu' di tanto. Il risultato finale mostra un film dalle idee interessanti che sarebbe stato anche migliore nelle mani giuste...
Un film accettabile con la "resistenza" contro il governo Alieno.Concetto similie a quello di Terminator anche se meno distruttivo e catastofrico.Storia lineare,bel colpo di scena alla fine.Peccato il finale che viene lasciato solo intire e non lo fanno vedere ,sarebbe stato spettacolare.occasione persa
Un buon thriller fantascientifico senza l'utilizzo di effetti speciali. Il mondo è stato invaso da una razza aliena ed un pugno di persone si oppongono in una realtà oramai capitolata alla loro autorità. Bene il cast che comprende oltre John Goodman anche Vera Farmiga in un piccolo ruolo ma fondamentale. Mi aspettavo una delusione invece il film mi è veramente piaciuto.
Quello che gli americani fanno di solito nella realtà, cioè "esportare" la loro democrazia in altri stati, nella finzione di Captive state viene importata, come dalle altri parti del mondo. La nascita di una resistenza è quindi un fatto naturale di fronte ad una nazione che ha accettato supinamente il dominio. L'invasione è palese e non invisibile come in Essi vivono di Carpenter. Finto benessere per pochi e miseria per tanti, ma la gente vede solo la prima parte, quella più gradevole. Un film dall'atmosfera lugubre, poca luce in un mondo sporco, ottimi interpreti, Goodman in primis, che è sempre un piacere vederlo all'opera. Un buon film di fantascienza distopica dove l'intreccio non sempre è chiaro e lineare, ma il film scorre abbastanza bene senza effetti roboanti. Quest'ultimo elemento non farà felici i bimbominkia. Non è un film per loro.
A mezzora dalla fine entra in scena mio nonno con un alabarda spaziale, fa piazza pulita degli alieni e anche di qualche puffo, tanto per far sapere chi comanda e purtroppo poi mi sono svegliata dal profondo sonno, proprio mentre si faceva interessante. Un SONNIFERO.
Poca fantascienza e molto intrigo in questo film. Mi aspettavo il classico film su un invasione aliena ed invece non è stato così. MI è piaciuto e ve lo consiglio.
Abbastanza ben strutturato da avere voglia di guardarlo fino alla fine, anche se intuibile in corso d'opera per la piega che intraprende. Il cast è convincente, la regia non ha grandi pecche, il ritmo tiene abbastanza bene e qualche effetto speciale fa capolino qua e là risultando ben confezionato. Alla fine della fiera rimane però un film che esercita poco fascino, personalmente parlando, e che non ha grandi frecce al proprio arco, meritando sì la sufficienza ma invogliando poco a una seconda visione. Si è fatto di meglio in questo ambito.
Se la trama fosse stata "sciolta" meglio, alzando un tantino l'asticella del ritmo e delle emozioni, la pellicola da bella diventava bellissima. Si lascia guardare sino alla fine soprattutto grazie alla splendida interpretazione di Goodman.
Toni cupi, a metà tra la fantascienza ed il thriller, in alcuni passaggi la tensione è vivida e palpabile, l'atmosfera da cospirazione mi ha ricordato un po' 1984. Insomma, nel complesso non è tanto male, però non mi ha coinvolto più di tanto.
Bel film a mio parere. Si discosta dalle canoniche pellicole a tema invasione aliena e racconta la storia in un modo interessante e ben realizzato (forse solo un po' lento all'inizio). Non un capolavoro, ma sono uscito dal cinema con la sensazione di aver guardato un prodotto di buona qualità; purtroppo non spiccano gli attori, a parte un ottimo John Goodman.
Buon film che racconta la ribellione umana agli alieni,in un modo alternativo e realistico il finale ricalca un po' quello di rogue one,ero partito prevenuto con la visione ma poi nonostante una certa macchinosità della trama,la pellicola mi ha soddisfatto
Il tema dell'invasione aliena è stato affrontato in svariati modi, dalla guerra dei mondi classico e rifacimento(indipendence day) a storie più adulte e coinvolgenti( distretto 9). Qui Rupert Wyatt regista ingiustamente sottovalutato costruisce una storia che partendo dall'invasione aliena affronta altri temi. Dal controllo sociale, all'impoverimento della società, reprressione, propaganda, fino alla clandestinità che porta uan parte degli esseri umani a combattere in maniera sottile l'invasione delle blatte. Non è un caso che il film inizi proprio con i protagonisti che reagiscono all'invasione cercando di fuggire, per riorganizzarsi e reagire in clandestinità. Il bello è che
i genitori dei due ragazzini vengono uccisi quasi subito, e i figli si trovano orfani, ma il fratello maggiore si mette a capo di un gruppo di resistenza, organizza una strategia e poi colpisce gli alieni nella zona chiusa, sacrificandosi nel tentativo.
Dopo 10 anni il mondo è cambiato, le risorse vengono estratte dal sottosuolo, e utilizzate dagli invasori. I governi sono diventati collaborazionisti, per sopravvivere, chi collabora può lavorare, avere acqua(razionata) una casa e tirare a campare. Ovviamente la disparità tra classi sociali è aumentata a dismisura, eppure in tutto questo qualcuno reagisce, ancora.... Wyatt costruisce un affresco credibile e senza fronzoli di una società sotto-occupazione, con un budget di 25 MILIONI DI DOLLARI riesce a dare credibilità a tutto lo scenario, appoggiandosi ad un cast dove se le star sono John Goodman e Vera Farmiga( visibile comunque solo tre volte) sono i comprimari-protagonisti a rubare la scena, una quinta colonna che oltre ad Ashton Sanders e Jonathan Majors,(i due fratelli di colore) annovera anche Alan Ruck,Madeline Brewer,Ben Daniels,DB Sweeney,Kewin j. o'Connor eKiki Layne. Tutti ribelli, tutti sacrificabili e alcuni
si conoscevano anche prima dell'invasione, per questo hanno deciso di agire.
Non c'è redenzione, rivincita o mezzi fenomenali per combattere gli alieni, soltanto il sacrificio di pochi per fare in modo che la massa si ribelli. Il finale anche se negli ultimi 15 minuti si era ormai svelato alla mia mente ha la forza di una sorpresa, rimasta sempre sullo sfondo, visibile e non, che alla fine colpisce
con il sacrificio di John Goodman, poliziotto, collaborazionista ma prima di tutto amico dei membri della cellula della resistenza, prima dell'invasione, e così facendosi esplodere sottoterra nel formicaio delle blatte, colpisce al cuore gli invasori
"accendi un fiammifero, scatena una guerra." Con il tempo, nonostante il flop al botteghino il film diverrà un cult.