cane bianco regia di Samuel Fuller USA 1982
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cane bianco (1982)

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locandina del film CANE BIANCO

Titolo Originale: WHITE DOG

RegiaSamuel Fuller

InterpretiKristy McNichol, Paul Winfield, Burl Ives, Jameson Parker

Durata: h 1.29
NazionalitàUSA 1982
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1982

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Trama del film Cane bianco

L'attrice Julie Sawyer possiede uno splendido esemplare canino dal pelo candido. Ciò che la ragazza non sa è che l'animale è stato condizionato in modo da trasformarlo in un inesorabile killer di persone di colore.

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Voto Visitatori:   7,15 / 10 (10 voti)7,15Grafico
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Voti e commenti su Cane bianco, 10 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  16/09/2023 21:53:02
   6½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Un Fuller verso fine carriera dirige un film modesto, ma interessante nei significati, se nella sceneggiatura è abbastanza ispirato suscitando comunque forti sensazioni non lo è altrettanto negli aspetti tecnici.

White Dog non è altro che una palese metafora dell’odio, il soggetto principale è un cane ma il discorso si potrebbe trasporre tranquillamente con l’uomo, Fuller parte da un soggetto semplice ed efficace per arrivare a trasmettere il messaggio diretto e senza troppi fronzoli in tutto il suo pessimismo. Il seme dell’odio una volta impiantato è la pianta più difficile da estirpare. Il messaggio è tutto qui, ed è interessante vedere lo sviluppo della sceneggiatura specialmente nella seconda parte in cui l’addestratore di colore prova in tutti i modi a correggere la cattiva educazione ricevuta dal cane, è qui che riescono le migliori sequenze del film, tra qualche scena che riesce a far trattenere il fiato allo spettatore per diverso tempo a sequenze più significative come quella del continuo attacco del cane all’addestratore coperto da protezioni, un continuo flusso d’odio che pian piano va esaurendosi perché capisce l’inutilità dello stesso. Si arriva alla fine del film in cui sembra ci sia una speranza, ma alla fine l’odio non viene eliminato, cambia soltanto bersaglio.

Se la sceneggiatura è efficace e significativa il film soffre parecchio tecnicamente, partendo da un impianto visivo quasi televisivo, probabilmente strascico di un budget modesto e anche lo stesso Fuller non è in formissima, eccetto gli episodi di tensione citati prima e l’atmosfera funerea che si respira per buona parte del film - anche all’inizio in cui potrebbe sembrare per qualche minuto tutto rose e fiori - per il resto l’ho trovato non eccelso con la macchina da presa, soprattutto parlo di quelle zoomate elettroniche ripetute continuamente che boh, più della metà di esse erano evitabilissime. Anche le interpretazioni non sono il massimo della vita, basti vedere la protagonista.

Tutto sommato è un film discreto che consiglierei agli amanti di Fuller, in linea col suo pessimismo sebbene non ispiratissimo.

DankoCardi  @  03/03/2021 19:33:24
   5½ / 10
MI risulta difficile associare il nome di un regista come Fuller a questo filmetto che naviga decisamente nelle acque della serie B. Per carità: l'idea di un cane addestrato ad aggredire solo i negri è inquietante ma cosa vorrebbe essere? Una pellicola dalle tematiche animaliste ed antirazziste? A mio parere non riesce ad approfondire nessuno dei due argomenti (e paradossalmente in America fu accusato di essere un film "razzista" e censurato). Poteva essere un interessante thriller ma dopo qualche incertezza pare che il regista abbandoni quasi immediatamente pure quella strada, ed anche dal punto di vista drammatico abbiamo si e no qualcosa nel finale. Inoltre la regia appare alquanto svogliata e per quanto riguarda la recitazione salvo solo Paul Winfield. MI dispiace, ma non mi ha convinto.

dagon  @  12/08/2020 09:21:33
   7 / 10
Il film maledetto di Fuller è una densa metafora sul razzismo, forte ed efficace. Come dirà la McDormand qualche anno diopo in "Miississippi burning", l'odio non è una cosa con cui nasci, ti viene insegnato

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/01/2015 17:50:52
   8 / 10
Cane bianco è un film dai contenuti forti, ancora attuali e certamente non passerranno mai di moda. Il razzismo e l'odio sono componenti che entrano a far parte del Dna di un essere vivente, dall'uomo all'animale con quest'ultimo che diventa una propagazione maligna del primo. L'odio è qualcosa difficile da sradicare totaleemnte e il film di Fuller, sempre su livelli eccellenti, ce lo sbatte in faccia senza fronzoli, perchè ci sono sempre dei nemici da odiare. Un circolo vizioso da cui non si esce. Un film cupo e molto più inquietante rispetto a ciò che mostra. Bellissimo tutto il finale.

BlueBlaster  @  27/06/2014 13:39:58
   6½ / 10
Un buon film questo "Cane bianco", all'epoca fece parlare di se per la violenza ed il razzismo ma ora è caduto totalmente nel dimenticatoio...
Una simbiosi tra drammatico ed animal-horror, una storia più profonda e metaforica di quel che può apparire in superficie...non a caso la pellicola è diretta da un regista controverso e caparbio come Fuller.
Il Bene e il Male, buoni o cattivi, sani o pazzi...siamo frutto di ciò che ci insegnano sin da piccoli e cambiare è davvero dura! Lo sa bene il povero cane del film, addestrato ad uccidere ogni "negro" che gli capiti a tiro...la sua unica salvezza dalla soppressione è una lunga e dolorosa (per lui e per la sua nuova padrona) riabilitazione.
Di horror se ne vede davvero poco anche se a volte viene catalogato in questo genere, siamo più dalle parti del film violento, ma l'effetto che il film fa sullo spettatore è degno di nota...l'ho visto due giorni fa e ancora mi torna in mente e specie il finale, secondo me davvero una buona storia ben raccontata (non ci si perde in troppa retorica spicciola) e con un cast che funziona (compreso il cagnolone).
Rimane un film di seconda categoria e ormai un pò vecchiotto ma merita il suo posto di riguardo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  22/12/2011 02:05:16
   6 / 10
Film che tratta in maniera delicata e orrorifica un tema scottante (e attualissimo) come il razzismo. Questa tematica più un cane assassino alla base di tutto dovrebbe essere il pretesto per un'opera scioccante e di grande impatto: e invece il tutto si riduce ad un filmettino senza forza, poco incisivo e dal ritmo soporifero (la regia televisiva e certi modi di inquadrare ricordano troppo i film degli anni 50).
Le scene tra lo splendido pastore bianco (attore ben più dotato della pessima protagonista) e Paul Winfield sono efficaci così come gli omicidi delle vittime nere (una viene addirittura sbranata in chiesa); ma tutto il resto, purtroppo, va avanti a fatica e non lascia il segno come dovrebbe (si salva giusto il finale triste e senza speranza).
In definitiva, un'opera sufficiente (sceneggiata da Curtis Hanson) che volendo poteva essere ottima.
Sono due film (e due generi) totalmente diversi, lo so; ma se proprio dovete scegliere un'opera a tematica cane/killer, consiglierei più volentieri "Cujo". Lì almeno c'è un pò più di movimento.

76eric  @  16/10/2011 21:33:07
   8 / 10
Non mi resta che sottoscrivere in toto e fare i complimenti all' utente e collega Crimson per il commento, piuttosto datato, di questa opera di Fuller che inspiegabilmente viene annoverata tra le più razziste mai fatte. Tratta dal romanzo Le chien blanc del 1970.
Non avendo altro da aggiungere mi limito ai ricordi di quando vidi per la prima volta questo film ed appunto alla straordinaria interpretazione del candido pastore svizzero. Se avessero istituito un ipotetico premio per celebrare una performance di un quadrupede credo che questa sia tra le migliori se non la migliore in assoluto. Magari è anche poco conosciuto però è una pellicola che merita di essere vista, almeno per il tema di fondo trattato.
Il finale? L' ho sempre mal digerito, ma meno male che è tutta fiction.....

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/12/2011 19.28.25
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Crimson  @  19/07/2009 12:13:53
   8 / 10
'Cane bianco' è al tempo stesso un manifesto contro il razzismo e una metafora sul comportamento umano. L'uomo è condizionabile fin dallo svezzamento in un clima di istigazione alla violenza verso il 'diverso'. Tra le righe emerge tutto l'amaro rigetto di Fuller nei confronti del prototipo di società statunitense in cui è cresciuto e con cui si è dovuto confrontare da sempre.
Il male è impossibile da estirpare, tantomeno da ricondizionare.
Personaggi (volutamente?) abbozzati, marginali nella storia e nel senso. L'unico vero protagonista è il pastore bianco, vittima e carnefice, dualismo figlio di un condizionamento radicale e fascista.
Il perno del film è la riflessione sottesa all'azione, trasposta attraverso i sentimenti di speranza e di rassegnazione che gravitano sensibilmente attorno al cane. Le sue sorti sono costantemente in bilico nell'effetto scenico ma non nella presa di coscienza effettiva che lo spettatore è capace di stabilire ben prima della parte finale.
Le scene migliori, bisogna ammetterlo, sono quelle di suspance, soprattutto nel finale. Credo senz'altro che le aggressioni sarebbero potute essere realizzate meglio.
Le musiche di Morricone, sebbene non memorabili, accompagnano il film adattandosi nel migliore dei modi all'aspetto visivo.
Il film inoltre è registicamente valido nonostante segua un rigoroso e profondo schematismo. La sceneggiatura è debole ma costituisce un aspetto di secondo piano al fine della valutazione globale. La sequenza in chiesa col riferimento sarcastico a San Francesco è una delle migliori: bollata come 'blasfema', trascinò il film in un penoso oscuramento negli States. E' quantomeno singolare infatti il caso di Sam Fuller: realizza quell'opera semiautobiografica considerata da molti il suo capolavoro dopo 7 anni di silenzio ('il grande uno rosso', 1980) e successivamente con questo film contro il razzismo finisce per essere bollato come 'politicamente scorretto' e persino 'fascista' (?!), creando al contrario un'opera sentita, pervasa da significati di enorme valenza sociale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  18/07/2009 13:25:43
   7 / 10
Fuller è una regista inquieto, pessimista, a suo modo visionario, non sempre comprensibile fino in fondo. Qui tutto ciò viene incarnato in un demonio a quattro zampe, dal manto niveo e dalle fauci terrificanti, che attacca indistintamente gli uomini di colore (spingendosi fino a sbranarne uno dentro una chiesa).
Proprio un nero, deciderà d’indossare i panni del redentore. Ma Satana in persona farà la sua comparsa, col faccione da buon nonnetto e due angeliche nipotine affianco.
Un senso di pietà, però, avvolge la figura del cane assassino, la cui ferocia indotta, ormai inguaribile, è un guaito straziante contro il razzismo.

benzo24  @  05/07/2005 19:46:38
   9 / 10
Eccezionale e cattivissimo film di Fuller.

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/07/2008 17.51.08
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