cammina, non correre... (1966)

L'ultima apparizione sul grande schermo di Cary Grant prima del ritiro ufficiale dalle scene avviene in questa commedia, remake di un successo del 1943, in cui si affronta il romanticismo con un pizzico di malizia e molta arguzia, specialmente nei dialoghi orchestrati sapientemente.
Buona la prova del cast, bene anche la regia con scene ben fatte e discreto il ritmo, per un passatempo gradevole e simpatico quanto basta per meritare la visione e guadagnare un voto più che positivo.
Se l'originale è altrettanto simpatico credo valga la pena recuperarlo.

Memorabile commedia statunitense, diretta da Charles Walters, ultima apparizione sul grande schermo dell'intramontabile Cary Grant, qui molto a suo agio nei panni del flemmatico Sir William Rutland, facoltoso uomo d'affari inglese, affiancato da altrettanto bravi Jim Hutton (agli esordi) e da Samantah Eggar. Suggestive le ambientazione a Tokio, magistrali le sequenze delle Olimpiadi e simpaticissime le gags comiche che coprono il soggiorno cittadino di Grant con la Eggar.
Grandioso.

Tarda commediola americana di fine anni '60, che è famosa per essere l'ultima apparizione cinematografica del grande Cary Grant.
In realtà "Cammina non correre" non è nulla di particolare. Si tratta infatti di una commedia sentimentale di routine, seppur gradevole, con diverse situazioni divertenti e con un perfetto Grant.

Tutto comunque è di routine e già visto. E oltretutto si tratta anche di un remake: l'originale è "Molta brigata, vita beata" del 1943 di George Stivens con Joel McCrea e Jean Arthur, ambientato a Washington durante la guerra.

Bellissimo film.

L'ultimo film di Cary Grant, sequel di un misconosciuto capolavoro (dicono, io non l'ho visto) del 1943, "molta brigata vita beata" (che titolo!?).
Io lo trovai davvero divertente, e le sequenze delle olimpiadi sono a dir poco esilaranti.