Butch Cassidy e Sundance Kid sono specialisti in rapine al treno. Braccati da una pattuglia della Union Pacific, espatriano in Bolivia con Etta, una maestrina innamorata di Sundance, dove proseguono per un po' la loro attività. Quando però decidono di abbandonare le rapine, il destino li attende al varco.
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Particolare (e azzeccato) l'inizio, che fa ben sperare. Poi il film invece si conferma al 90% la solita americanata da cinema delle attrazioni. Puro intrattenimento e nulla più, anche se i tocchi artistici non mancano. Perché la regia sarebbe anche più che buona, come la fotografia, e i fondali, a volte, potrebbero rivaleggiare con Ombre Rosse. Quindi avrebbe delle frecce al proprio arco, se non fosse per quello schifosissimo spirito d'intrattenimento che permea l'intera opera e si esalta, soprattutto, nel rapporto tra i due protagonisti. Alla fine sembra di aver visto una puntata di Starsky & Hutch ambientata a fine ottocento.
Artisticamente è quindi diverse spanne sotto allo spaghetti western di Sergio Leone. Perché nonostante certi pregi (fichissima la carrellata da dietro la staccionata a seguire i due in bici), ad uno sguardo un po' critico saltano subito all'occhio soprattutto i difetti. Che poi è IL difetto, difficilissimo da sopportare se s'è visto recentemente "Cut" di Naderi.