Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Una specie di thriller psicologico con qualche elemento horror diretto con un budget piuttosto basso da Sidney Hayers (regista del discreto "Il circo degli orrori"). Questa opera nonostante sia stata (per qualche incredibile ragione) semi dimenticata anche dagli amanti del genere merita assolutamente una riscoperta per una serie di particolari che lo rendono un vero e proprio cult. Nella trama troviamo trattato lo scontro tra superstizione (rappresentata dalla moglie del protagonista) e ragione (impersonata dallo scettico professore universitario che come è facile aspettarsi sarà costretto a ricredersi). Per tutta la prima parte della pellicola siamo sostanzialmente al cospetto di un dramma,nella seconda, la sceneggiatura vira con successo sul thriller concentrandosi in particolare sul cambiamento psicologico che subisce il professore, che si ritrova ad essere letteralmente perseguitato da una serie di sfortunati eventi che hanno certo, una spiegazione logica ma che alla luce di ciò in cui crede la moglie possono assumere un diverso significato. Anche il finale non dà una spiegazione certa lasciando aperti diversi dubbi e domande che in questo caso non fanno che accrescere il fascino ed il valore della pellicola. Girato interamente in bianco e nero si lascia ricordare anche per la completa assenza di violenza (elemento che era quasi sempre presente nelle pellicole Hammer di quegli anni),preferendo concentrarsi del tutto sulla psicologia dei personaggi e sulla tensione,mai particolarmente elevata, ma presente per tutta la pellicola.
La logica contro la superstizione. Un professore universitario fermamente attaccato alla razionalità delle cose e degli eventi contrapposto a sua moglie che ha disseminato in casa un numero imprecisato di amuleti avente lo scopo di proteggerlo. Da questa contrapposizione molto semplice il film si sviluppa gradualmente diventando sempre più inquietante e sinistro perchè gli avvenimenti che si susseguono possono avere una duplice intepretazione. Questo è un horror molto più psicologico che grandguignolesco stile Hammer, più vicino alle corde della Notte del demonio di Tourneur, tanto per fare un esempio. Un film che punta molto sulle atmosfere che vengono ben risaltate da un'ottima fotografia in bianco e nero. Pochissimi effetti speciali, una piccola anticipazione dell'Halloween carpenteriano, zero sangue, eppure così intrigante. Da riscoprire
Ottimo horror-thriller psicologico ispirato da un romanzo di Fritz Leiber e ambientato in una classica cittadina di provincia. La fotografia suggestiva in bianco e nero è splendida ed aiuta a creare ancor più la perfetta tensione. La trama si svolge principalmente basandosi sullo scontro tra superstizione e razionalità dei coniugi protagonisti. Opera nera inspiegabilmente poco nota nel genere.
la sceneggiatura, che vanta la firma di Richard Matheson, è decisamente il pezzo forte del film, oltretutto ben diretto, fotografato ed interpretato. comunque dicono che abbia ispirato il finale di Suspiria...