In una baraccopoli romana vive una famiglia di immigrati pugliesi composta dal vecchio e tirannico padre, Giacinto, dalla moglie, dieci figli e uno stuolo di parenti. Scopo principale di questi è impadronirsi del milione che Giacinto ha ottenuto per la perdita di un occhio.
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E' Roma ma potrebbe essere una qualsiasi città, con il suo carico di emarginati, sottoproletari che sono brutti, sporchi e cattivi in tutti i sensi. Sono brutti perchè abbruttiti da un vivere provvisorio e senza valori, sporchi perchè praticano sesso in promiscuità, vivono in condizioni igieniche paurose e cattivi perchè nono conoscono il confine tra bene e male. Scola disegna un quadro apocalittico in cui non si salva nulla e nessuno, dal patriarca Giacinto, che è una carogna di prim'ordine alla moglie o ai figli. Un film cattivo e senza speranza in cui Scola eccede e travalica calcando la mano fino al parossismo. Ma è un film che colpisce duro e per questo va apprezzato