brood - la covata malefica regia di David Cronenberg USA 1979
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brood - la covata malefica (1979)

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locandina del film BROOD - LA COVATA MALEFICA

Titolo Originale: THE BROOD

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiOliver Reed, Samantha Eggar, Art Hindle, Cindy Hinds

Durata: h 1.32
NazionalitàUSA 1979
Generehorror
Al cinema nel Novembre 1979

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Trama del film Brood - la covata malefica

Frank è costretto a lasciare spesso la figlia Candice dalla nonna Juliana. Sua moglie Nola è in cura dal dottor Raglan, sostenitore della teoria della "psicoplasmia". Un giorno iniziano a verificarsi mostruosi omicidi: la prima vittima è proprio Juliana. Un certo Jan Hartog mette Frank sulla pista giusta...

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Voto Visitatori:   7,37 / 10 (93 voti)7,37Grafico
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Voti e commenti su Brood - la covata malefica, 93 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

hghgg  @  10/08/2014 11:43:21
   7 / 10
Buon prodotto del primo Cronenberg, ancora acerbo ma già con idee grandiose in testa e sempre capace di offrire spunti e soluzioni interessanti. Già meno derivativo rispetto ai due film precedenti, presenta soluzioni e idee già più personali e sviluppa ulteriormente il tema delle mutazioni della carne, ossessione totale del regista canadese per molti anni. Innanzitutto in "The Brood" è per la prima volta la mente umana a scatenare le mutazioni e la nascita di una nuova carne, non più quindi degli elementi esterni come nei due film precedenti, un passo avanti notevole nella "poetica" del regista, un elemento che verrà sviluppato ancora meglio nel successivo "Scanners". Tuttavia a livello di sceneggiatura il film non è eccelso ed è registicamente ancora acerbo anche se il talento c'è e le belle cose non mancano, poi ovviamente il Cronenberg da metà anni '80 in poi dietro alla mdp sarà un'altra cosa, certo.

Indubbiamente nella parte finale Cronenberg ci regala grandi cose, forse con la prima vera orripilante mutazione della sua carriera, e le sequenze finali del film sono davvero belle e difficilmente dimenticabili. Anche l'idea delle mutazioni della carne frutto dei disturbi psichici e mentali è ottima, con la mente che da corpo ai desideri e alle ossessioni della donna protagonista (una memorabile Samantha Eggar) trasformandole in orrorifica e letale realtà. Troviamo già anche la critica di Cronenberg a quella irrefrenabile voglia dell'uomo di spingersi oltre le possibilità della propria specie e della natura, a provocare i "poteri" mentali che portano alle mutazioni infatti sono degli esperimenti condotti dal solito medico-scienziato che gioca a fare il dio.

Tutti questi elementi tipici del cinema di Cronenberg in "The Brood" sono già presenti, quello che manca è una piena abilità nell'amalgamare il tutto, una consapevolezza maggiore dei propri mezzi e dell'effettiva portata delle proprie idee, una maggiore coesione generale e ovviamente delle sceneggiature migliori capaci di andare a briglie sciolte e di scatenare la morbosa fantasia di Cronenberg dietro la macchina da presa e questo accadrà soltanto a partire da "Videodrome" dove per la prima volta il genio del canadese sarà libero e pronto a volare verso la maturità.

In questo film per gran parte del tempo invece non assistiamo a spunti particolarmente geniali a mio avviso e la sceneggiatura non è propriamente eccelsa, c'è forse qualche momento morto di troppo e molti cali di tensione, troppe sequenze che non riescono davvero a catturare l'attenzione, nonostante il crescendo finale tappi davvero molti buchi aperti in precedenza. C'è un miglioramento per quanto riguarda gli attori (c'è anche Oliver Reed), mentre non ho mai apprezzato particolarmente la fotografia.

Comunque un buon film, qui Cronenberg era ancora soltanto sulla rampa di lancio ma si intuiva già bene quanto di più avrebbe poi effettivamente dato al cinema.

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Ultima risposta 24/07/2015 17.48.08
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rockyeye  @  23/03/2012 18:15:41
   8 / 10
Terzo lavoro a basso costo scritto e diretto dal regista canadese che, fedele ai propri temi, non rinuncia all'intreccio di psiche e corpo. A tre anni di distanza dal precedente lungometraggio, Cronenberg sposta l'ago della bilancia tra psiche e corpo in favore della prima. Forte delle letture freudiane, egli si rifà alle teorie della mutazione del corpo tramite l'intervento di una forte personalità (sia questa dello psichiatra o il percorso privato di ogni paziente) inscenando un parto simbolico di creature mosse dall'odio della protagonista Nola. Dopo il precedente Rabid (1976), in cui l'interesse del regista manifestava nel mettere a nudo il corpo dell'uomo, privandolo anche di quel lembo di pelle che ne determina i tratti e le caratteristiche percettive, in questa pellicola compie il solito passo indietro, facendone un paio in avanti: tutti i protagonisti sono goffamente ricoperti di abiti (scelta supportata anche dalle locations invernali) e quello che è messo a nudo è il pensiero, non più il corpo. Il corpo diventa, in questa pellicola, quasi elemento esogeno di un processo psichico. Il corpo è una sensazione e ciò è più che esplicito nell'incontro tra Barton e la sagoma della sua ex moglie, dopo l'omicidio, immagine eterea che egli non calpesta e che invece accarezza, accarezzandone l'esistenza, percependone la presenza. Ancora una volta è l'uomo debole all'origine delle riflessioni di Cronenberg, l'uomo che si mostra come Michael, con tutte le sue cicatrici, piangendo, ed al quale il dottor Raglan finalmente dice "Ti vedo, adesso!". Alla rabbia evidente, quasi idrofoba, di Rabid, subentra in questa pellicola una rabbia latente e repressa, che la psicanalisi cerca di riportare alla luce, dando vita a veri e propri mostri dell'anima. Forse c'è un velo di critica in questo rapporto tra medico e paziente, nel quale Cronenberg inserisce un breve ma importante dubbio "La psichiatria gioca sulle emozioni". Anche la scelta delle locations è diversa, la vegetazione canadese è, infatti, più triste e presente che nelle altre pellicole, funzionale a descrivere un terreno arido e freddo sul quale s'infiammano i piccoli focolai domestico-psichiatrici. Che sia un discorso che pone in primo piano la mente sul corpo, è anche espresso nel tipo di omicidio che i bambini compiono: tutte le vittime sono uccise a colpi di martello sulla testa, la sede del pensiero, quella che permette a Nola di procreare feti maligni, nell'ultima immagine truculenta di questa pellicola, il corpo mutato che Cronenberg aveva risparmiato per il finale. Il personaggio di Nola è quello attorno al quale ruota non solo la spirale di violenza, ma anche l'intero discorso della pellicola. Ella rappresenta il trauma, è madre e figlia al tempo stesso, è due appartamenti insieme, quello nel quale ella vive e dove Frank si introduce per recitare la parte del buon marito ancora innamorato, e la stanza dove tutti i bambini dormono, figli del suo odio, rappresentazione dell'inconscio della donna. Oltre al corpo della donna, altri riferimenti diretti alle mutazioni del corpo sono espressi nell'autopsia eseguita sul corpo del bambino morto, un breve elenco di deformità che caratterizzano il suo essere assolutamente anormale.

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Ultima risposta 27/09/2012 11.21.09
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pinhead88  @  18/05/2010 01:50:03
   4½ / 10
Ritmo blando e piuttosto piatto nell'insieme.all'inizio magari può apparire interessante,poi purtroppo sfocia in un finale strambo che lascia abbastanza perplessi,ed era quello che avevo previsto e maggiormente temuto nel proseguire della visione:un inizio intrigante e un finale balordo.diciamo che la trovata di Cronenberg credo volesse essere un finale "sui generis",ma io l'ho trovato veramente amorfo e insipido sotto tutti i punti di vista,anche perchè di finali così se ne sono visti a iosa,quindi assolutamente nulla di originale,anche per il "folle e visionario" maestro canadese.mi aspettavo di più.

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Ultima risposta 20/05/2010 23.55.40
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  06/01/2010 13:24:33
   9 / 10
Ancora malattia, ancora ossessione per le malformazioni, per le tumefazioni, per la carne biancastra, per le deformità fisiche e mentali.
I demoni cronenberghiani sono sempre atomi oscuri, che s’annidano sotto la pelle, pronti a scatenare un nuovo contagio.
E la cura - la psicoplasmica - non è altro che una nuova psicosi. E da psicosi si passa a psicosi, da deformità a deformità. In una convalescenza angosciante, in un decorso convulsivo senza risanamento, ecco allora che il male si mostra. Una massa tumorale, una lacerazione della carne, una covata di piccoli mostri.

L’organismo umano pare già essere predisposto ad accettare un disfacimento fisico e mentale - come nelle pitture di Schiele - i corpi dei bambini sembrano in qualche modo essere stati anzitempo visitati dalla morte, le carni appaiono gelide, e anche lo spazio circostante diviene una specie di vuoto (forse riflesso di quello esistenziale); nel paese regna una quiete quasi straniante, fuori il torpore dell’inverno.

In questo piccolo ricovero che è la vita, gelido come camere d’obitorio, vagano aliti di neve/tenebra dove la malattia divora e si propaga.

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Ultima risposta 07/01/2010 09.20.00
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BrundleFly  @  13/11/2009 11:15:50
   6 / 10
Un discreto film di Cronenberg che non definirei nè CULT, nè tantomeno CAPOLAVORO. Qualche spunto interessante lo offre e il finale è senz'altro coinvolgente e non passa inosservato:

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La prima parte del film è invece di preparazione e secondo me è parecchio noiosa.

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Ultima risposta 14/11/2009 13.26.58
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JOKER1926  @  06/09/2009 20:08:21
   6½ / 10
"La covata malefica" (1979) è un film abbastanza famoso di David Cronenberg, la pellicola è senza dubbio attraente e presenta una serie di positività e purtroppo anche qualche pecca di troppo che alla fine pesa sull'egemonia del prodotto.

Cronenberg presenta un film anomalo, film Horror/Fantascienza con una sceneggiatura ovviamente fuori dai canoni della logica e molto improbabile con una narrazione davvero "fantastica", ma nel complesso la trama (seppur a tratti superficiale) non è un difetto a tutti gli effetti visto che da essa il regista riesce ad estrapolare le "sue" concezioni che riguardano prettamente l'odio, il rancore umano che si genera dalla mente e che (metaforicamente) porta danno, morte e sangue…
Inoltre il regista ama "ornare" le sue pellicole di tante "oscenità" che, sorrette da superbi effetti speciali, riescono (senza dubbio) ad impressionare il pubblico.

"La covata malefica" dunque presenta consistenza tecnica, da segnalare (ovviamente) la fotografia asciutta , gli attori complessivamente sono discreti e a completare il quadro delle note liete del film troviamo gli effetti speciali (già lodati in precedenza).
La pellicola ( a tratti disgustosa specialmente nel finale) regala piccole dose di splatter, gli omicidi sono davvero curati ed efferati, il sangue si spreca e non manca dunque quella indispensabile violenza, follia omicida.
Inoltre i "killer" sono davvero atroci e (almeno per buona parte del film) è impossibile "captare" la loro "nascita", la loro origine.
La tensione e il ritmo non mancheranno, in definitiva lo spettatore sarà molto soddisfatto.
Il finale (la parte più "succosa" del lavoro cinematografico di Cronenberg) è azione e tensione intrisa in tanto sgomento visivo, (gli effetti cinematografici salgono in cattedra in modo imperioso); quindi le ultime sequenze sono davvero ben fatte e praticamente memorabili.

"La covata malefica" resta fondamentalmente un film in piccola parte sopravvalutato ma allo stesso tempo resta un film da vedere per gli amanti dell' Horror e specialmente del regista canadese.

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Ultima risposta 26/09/2009 22.39.51
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  01/09/2009 23:14:52
   7½ / 10
Un “horror” che mette in scena i mostri come “figli” dell’odio e della rabbia. Quasi “tarkovskijano” nell’idea, alla base di “Solaris”, dell’ipostatizzazione dei moti dell’animo, circoscrivendoli però a quelli più bassi e negativi.
Ancora una volta la carne, vero e proprio “leit-motiv” della produzione (soprattutto la prima) “cronenberghiana”, a fungere da veicolo di significati: mutazioni e lacerazioni costituiscono il fondamento di una prospettiva, nella quale le degenerazioni esteriori fanno da specchio a quelle interiori, e le cicatrici e somatizzazioni costituiscono il segno di esperienze traumatiche indelebili (cfr. l’eloquente e bellissima sequenza finale, in cui la camera passa dal volto stravolto e atterrito della bambina al suo avambraccio destro “marchiato” da due bubboni). A ciò si aggiunge il potere deleterio della scienza psicanalitica capace di plasmare e condizionare le menti, aggravando problematiche già esistenti fino a farle sfociare in irreversibili psicosi.
Insomma, sono già presenti “in nuce” alcuni dei temi che attraverseranno i successivi lavori di David Cronenberg e che fanno del film in questione un piccolo gioiello orrorifico, in cui non latitano “suspence” e tensione, soprattutto in virtù di alcune inquadrature dall’alto, mirate a generare un senso di pericolo incombente, e di una angosciante e glauca fotografia monocromatica. Ottimi anche gli effetti speciali, che trovano la loro massima espressione nella perturbante immagine (che verrà citata dieci anni più tardi in “Inseparabili”) della gestante con il ventre deformato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/09/2009 23.23.04
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The Monia 84  @  18/02/2009 00:26:11
   8 / 10
Un Film per stomaci forti (come quasi tutti quelli del maestro canadese) che non lascia delusi gli amanti dell’horror nudo e crudo alla Romero. Cronenberg ci regala alcune sequenze da antologia che ne confermano il talento visionario e ci propone una storia originale da cui emerge già qualche elemento della sua cinematografia. Amministra bene angoscia, tensione e violenza visiva: un regista (già all'epoca) unico e geniale.

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Ultima risposta 18/02/2009 00.37.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  05/10/2008 20:02:49
   7 / 10
Ormai ho la certezza che con Cronenberg vado sempre sul sicuro. Sebbene le tematiche presenti in Brood siano molto simili a quelle di altri film del regista canadese, non ne sono rimasto deluso. Tutt'ora preferisco altri lavori del regista, come "Gli Inseparabili" ma anche Brood ha i suoi spunti interessanti. Il finale poi, non può lasciare indifferenti.

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Ultima risposta 27/01/2009 00.20.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/01/2006 13:59:28
   5½ / 10
diciamo che mi aspettavo di piu...i coloqui tra il dottore e la miglie non sempre sono chiari e anche la spigazione finale mi ha lasciato perplesso...cmq cronemberg o si ama o si odia...forse non l'ho mai capito completamente

5 risposte al commento
Ultima risposta 01/02/2006 20.31.28
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