bronson regia di Nicolas Winding Refn Gran Bretagna 2008
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bronson (2008)

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locandina del film BRONSON

Titolo Originale: BRONSON

RegiaNicolas Winding Refn

InterpretiTom Hardy, Matt King, Amanda Burton, James Lance, Gordon Brown, Paul Donnelly, Kelly Adams, Luing Andrews, Katy Barker, Mark Devenport, Andrew Forbes, Jon House

Durata: h 1.32
NazionalitàGran Bretagna 2008
Genereazione
Al cinema nel Giugno 2008

•  Altri film di Nicolas Winding Refn

•  Link al sito di BRONSON

Trama del film Bronson

Bronson è basato sulla vita di uno dei più famosi criminali inglesi, Michael Gordon Peterson. Nel 1974, a 19 anni, Peterson era un teppistello che per farsi un nome, tentò di rapinare un ufficio postale con un fucile a canne mozze. Arrestato, fu condannato a sette anni di carcere: ma in prigione, ossessionato dall'idea di diventare famoso, iniziò ad attaccare con violenza gli altri detenuti e i secondini, ottenendo così prolungamenti di pena che lo fanno rimanere in prigione ancora oggi. 34 anni passati dietro le sbarre, 30 dei quali in isolamento: nel corso di questi 34 anni, Michael Gordon Peterson ha assunto il "nome d'arte" di Charles Bronson.

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Voto Visitatori:   6,82 / 10 (84 voti)6,82Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
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Voti e commenti su Bronson, 84 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  24/11/2015 18:18:53
   6½ / 10
A livello tecnico Refn è un vero mostro: le inquadrature, l'uso delle luci e il montaggio sonoro rasentano la perfezione. Il problema di questa (comunque buona) biopic è che aspetto tecnico a parte sembra non avere un'anima, è fredda, non si crea mai vera empatia con il protagonista nonostante Hardy sia superlativo. Non aiuta il fatto che la storia di Michael Peterson, o Charles Bronson che dir si voglia, al di là della sua curiosità e singolarità non è poi così interessante.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/11/2015 15.27.35
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Filmaster95  @  16/03/2015 09:48:16
   6 / 10
Il film non mi è dispiaciuto,so che per molte persone puo risultare persino noioso visto che oltre le scene di violenza non succede granchè,ma una pellicola non si basa solo sulla trama ed è per questo che ho apprezzato molto la colonna sonora e come si è sviluppata la storia di peterson.
Hardy secondo me,ha offerto una grande interpretazione,anche perche il film lo regge praticamente da solo,aumentando anche il proprio peso e massa muscolare,non mi sono piaciute le scene "grottesche",anche se realizzate bene per questo non vado oltre un sei e mezzo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/03/2015 09.51.10
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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  22/07/2012 21:10:17
   7 / 10
Solo per Hardy e l'impostazione teatrale scelta da Refn(in palla ma migliora il tiro con Drive) che si e' inserita per smorzare la tensione negli"hotel"/prigioni del protagonista si da come minimo 7.
Peccato che la trama gira su se stessa concentrandosi sulle"non motivazioni" che spingevano l'alter-ego di un grandioso Hardy alla violenza.

Ok.Entriamo ancora di piu' nel dettaglio dicendo che Refn si diverte a trascinare lo spettatore con torsioni di camera e movimenti blandi e avvolgenti nel marcio piu' oscuro delle prigioni e dei centri psichiatrici in cui e' coinvolto il detenuto Bronson.
Quest'ultimo non puo' fare altro che divertirsi in questi ambienti tetri e desolanti a masssacrare tutto quello che lui ritiene spazzatura o persone inferiori di forza e stazza rispetto a lui.Invece nel mondo immaginario(un palcoscenico dove puo' esprimere tutto il suo ego)anche li se la prende con comodo..c'e tempo per una sua analisi interiore,a commentare la sua vita dettaglio per dettaglio,rendendosi ridicolo e provo a dire anche che ho avvertito questa sua tendenza a disprezzarsi per quello che ha fatto per costruirsi la sua discesa all'inferno.(fantastica la sequenza della doppia-faccia,Hardy che interpreta due persone differenti"paziente-dottoressa"nella stessa scena..un asso nella manica travolgente)

Ricordiamo che questo funziona e anche a dovere nella prima ora di visione..poi questo giro si ripete ancora e ancora e alla lunga stanca un pochetto.

Ma ovviamente non male come primo lungometraggio che funge da trampolino di lancio per Mr Refn.Promosso con il voto oltre la sufficienza.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/12/2012 17.19.06
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Rand  @  10/10/2011 11:50:28
   8½ / 10
Ecco dopo Drive ho visto questo film "inglese " di Refn, e devo dire che traspare il talento del regista, con il suo stile inconfondibile. Tom Hardy dà la sua immediatezza al personaggio di Bronson, ciò che subito rivela è l'insensatezza, in tutto, la sua vita, le sue aggressioni, la sua prigionia. tutto è insensato, sia il fatto che sia un violento psicopatico, ma anche che l'istituzione carceraria sia totalmente insensata di ragionare, in modo semplice che pestare o isolare rende solo il tutto ancora più insensato. fino alla farsa del manicomio, dove oltre ad essere insensato TUTTO è folle. Il lungo monologo del personaggio che parla della sua vita è assolutamente perfetto, nella messa in scena teatrale, veramente originale, lo sdoppiamento tra carcerato e infermiere con Hardy che parla a se stesso irresistibilmente folle. La musica dalla classica alla disco anni 80 è come sempre complementare. Il tutto è quasi ovattato, le inquadrature sono statiche, i dialoghi surreali, mentre Bronson cammina su se stesso in una cella, lotta contro la sua ombra in isolamento o esce brevemente dal carcere. dove i genitori insensati lo aspettano, come se non fosse successo niente. Veramente insensato, non c'è un motivo per la violenza? C'è sempre, soprattutto quando la società ne è schiava. Per schiacciare un essere umano basta non dargli importanza, fino a chiuderlo in una gabbia metallica, perchè è quello che il sistema vuole. essere insensato ma soprattutto indifferente a tutto.
"Ho il bibliotecario qui con me!" Ora sono ***** vostri!"
Se la storia è ispirata ad una vera il tutto appare ancora più insensato...

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Ultima risposta 10/10/2011 12.31.50
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giraldiro  @  31/07/2011 00:42:38
   2 / 10
Pessimo in tutto e per tutto. Un film idiota come il personaggio su cui è basato.

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Ultima risposta 31/07/2011 00.48.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/01/2011 15:59:26
   8 / 10
La violenza come mezzo per diventare famosi,un ripiego come tanti,basti pensare alle miriadi di volti senza talento che affollano i canali televisivi cercando di esibire qualcosa che purtroppo per loro non possiedono.
Per lo meno Charles Bronson,conosciuto all'anagrafe come Michael Petersen, una certa innata predisposizione la possiede,quella di fare a botte in continuazione e creare casini di ogni specie.
Non per altro tra carceri e manicomi ha passato 34 anni in gabbia,dei quali ben 30 in isolamento.
Pene che parlano chiaro riguardo le sue manesche "doti",tra l'altro utilizzate senza trascendere nell'omicidio e comminate a causa di due rapine finite con l'arresto.Una compiuta in età giovanile presso un ufficio postale per un pugno di sterline ed un'altra per amore presso una gioielleria,il resto lo fanno un intelletto non proprio acuto e l' imprevedibile inclinazione a menar secondini in una sorta di Fight Club carcerario.
Il talentuoso regista danese Nicolas Winding Refn ,noto soprattutto per la trilogia di "Pusher",gli regala quella celebrità sognata anche lontano dai patrii confini,divulgando la sua bizzarra storia in giro per il mondo.Per farlo si avvale di uno stile tragicomico,spesso surreale e grottesco,contraddistinto dalla volutamente ingombrante voce off del protagonista che ci introduce in una dimensione potenziata da personaggi e ambienti sopra le righe,nella quale Tom Hardy sguazza che è un piacere favorito da una mimica e da una strampalata silhouette da attore d'inizio secolo.
La sceneggiatura segue una linea distorta,ed infatti la storia di Bronson non è un fedele biopic ma un riassunto di alcune delle sue più significative gesta impregnate da generose dosi lisergiche.Fanno da collante ai vari episodi dei quadretti teatrali, in cui l'eterno carcerato espone ad un pubblico entusiasta la sua vita riassunta in soluzioni eccentriche accompagnate da una colonna sonora altrettanto singolare.

4 risposte al commento
Ultima risposta 11/01/2011 13.23.35
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h.chinaski  @  19/06/2010 15:32:19
   8 / 10
Refn è un genio. Film dopo film si sta guadagnando un posto impostante nel cuore di ogni cinefilo ( vedetevi valalha rising che è incredibile). Bronson è un film bellissimo, davvero innovativo nella messa in scena ( forse c'è qualche guy ritchiata che stona...), con un Tom Hardy incredibile, grondante di furore, sembra un Daniel day lewis dopato...E' un film sull'essere Charles Bronson, sull'esagerazione che diventa arte, sull'arte che diventa violenza.
Viva Charles Bronson e fan**** Charlton Heston!!!
cmq ci sono voti inspiegabilmente bassi...

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Ultima risposta 22/06/2010 00.22.01
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USELESS  @  06/03/2010 15:59:57
   8½ / 10
Ahahaha! Fantastico!
Un riuscitissimo film stile "Arancia meccanica"!
Era da quando vidi quello di Kubrick che non vedevo un film così!
Incredibile che stavolta non sia tratto da un romanzo di Anthony Burgess ma da una storia vera...
Sono anni che lo penso: " La realtà sorpassa la fantasia, la doppia e gli fa le pernacchie!"

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/06/2010 15.36.34
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lennox  @  15/11/2009 11:45:54
   7 / 10
Refn é ormai autore consolidato nel suo genere, talentuosissimo e di grande impatto. Questo Bronson ne é la conferma supportato anche da un grandissimo Tom Hardy che conferisce una carica di rabbia e follia veramente efficace. Certo, dovete mettervi in testa che non é un nuovo capitolo della trilogia capolavoro "The pusher"...

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Ultima risposta 15/11/2009 23.43.39
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testadilatta  @  08/11/2009 10:26:29
   5½ / 10
Film sulla vita del detenuto più famoso di Inghilterra:
un certo Peterson che non sa cosa fare nella vita fino a che non capisce che vuole diventare famoso girando da una prigione a un'altra.
Per lui il carcere è come il palco di un teatro e la celebrità la ottiene semplicemente massacrando secondini nelle carceri.

I contenuti di questo film non sono molti:
-c'è un pò di critica sociale (sistema del manicomio e delle carceri),
-il discorso sulla solitudine
-un uso della violenza non banale (Bronson usa i pugni solo per allestire uno show)

La regia di Winding Refn mi piace, è talentuosa e a tratti delirante...
Tom Hardy nella parte di Bronson è OTTIMO...
Le musiche sono belle e usate bene...

Però il film non mi è piaciuto, a tratti mi ha stufato, non ci sono momenti o scene memorabili (i pestaggi sono cose già viste) ma soprattutto non mi ha lasciato niente, nessuna emozione, nessuno stato d'animo.

A mio parere non c'è paragone con la trilogia di Pusher.
Vedremo Valhalla Rising...

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Ultima risposta 31/07/2011 20.24.53
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