breakfast on pluto regia di Neil Jordan Irlanda, Gran Bretagna 2005
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breakfast on pluto (2005)

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locandina del film BREAKFAST ON PLUTO

Titolo Originale: BREAKFAST ON PLUTO

RegiaNeil Jordan

InterpretiCillian Murphy, Liam Neeson, Stephen Rea, Ruth Negga, Laurence Kinlan, Gavin Friday

Durata: h 2.09
NazionalitàIrlanda, Gran Bretagna 2005
Generedrammatico
Tratto dal libro "Colazione su Plutone" di Patrick MacCabe
Al cinema nel Maggio 2007

•  Altri film di Neil Jordan

•  Link al sito di BREAKFAST ON PLUTO

Trama del film Breakfast on pluto

Patrick é un ragazzo irlandese, abbandonato dalla madre, che cresce in una famiglia adottiva. Ben presto scopre le sue preferenze verso i trucchi ed i vestiti della sorella maggiore e crescendo si troverà sempre più in disaccordo con le autorità e gli abitanti della cittadina confinante con l'Irlanda del Nord, che reputa esageratamente bigotta, decidendo di trasferirsi nella più libera e permissiva Londra.

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Voto Visitatori:   7,31 / 10 (42 voti)7,31Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Breakfast on pluto, 42 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

benzo24  @  17/10/2007 18:18:37
   5½ / 10
favoletta scontata e buonista e piena di luoghi comuni, però Jordan dimostra di essere bravo e confezione un film esteticamente bello e vuoto dentro che viene salvato sopratutto dall'interpretazione del sempre più bravo cillian murphy e dall'ottima colonna sonora.

8 risposte al commento
Ultima risposta 19/10/2007 12.46.52
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  08/10/2007 14:30:28
   7½ / 10
Davvero un buon lavoro l’ultimo film di Neil Jordan,regista poco pubblicizzato ma autore di ottime pellicole come “La moglie del soldato” o “The butcher boy” .
Anche questa volta il regista realizza un'opera di tutto rispetto,una sorta di favola che ha come protagonista un personaggio che rasenta l’incredibile.
Trattasi infatti del racconto delle gesta di un giovane travestito di nome Patrick ,in arte “Gattina”,interpretato dall’istrionico Cillian Murphy ,sempre piu’a suo agio nei ruoli piu’ disparati e qui alle prese con una prova tutt’altro che semplice,l’attore riesce a donare forza e credibilita’ ad un personaggio molto complesso ed al tempo stesso incredibilmente naturale,divenendo cosi’ il vero punto di forza del film,riuscendo a tratteggiare con estrema leggiadria e convinzione un giovane cresciuto tra mille difficolta’.
E’ il modo di porsi di Patrick nei confronti della vita a fare la differenza,nessun dramma, ma ironia e dolcezza elargite in abbondanti dosi,mettendo in luce un’attitudine estremamente affabile e disarmante che induce il prossimo ad amarlo incondizionatamente,unita poi alla capacita’ di farsi scivolare di dosso le brutture che lo circondano,in primis la drammatica e sanguinosa situazione irlandese che finira’ con il coinvolgere anche i suoi amici piu’ cari.
Il regista affronta gli avvenimenti piu’ drammatici della trama sempre con grande ironia e spirito leggero,come a ricalcare l’attitudine del suo protagonista,il quale nonostante si trovi a dover affrontare piccoli e grandi drammi non modifica minimamente il suo modo di porsi, sempre pacifico,ironico, forte e solo in apparenza fragile,determinato ma estremamente bisognoso d’affetto,bisogno che lo rende piu’ umano agli occhi di chi gli sta intorno e che denota quanta solitudine si celi sotto una scorza apparentemente impenetrabile.
Jordan è poi decisamente bravo nello scegliere la colonna sonora,amalgamata in maniera mirabile con le immagini,anche queste stupende ed efficacemente rappresentanti gli anni ’70.
Ad onor del vero qualche situazione eccessivamente paradossale o sviluppata malamente rispetto al resto della trama la si puo’ riscontrare ,soprattutto la parte centrale del film non coinvolge quanto il resto della pellicola,senza contare che il doppiaggio di Patrick in italiano è piuttosto irritante.
Comunque “Breakfast on Pluto” è una lieta sorpresa,non solo un film sulla diversita’ all’interno di una societa’ fortemente conservatrice e bigotta,ma anche un percorso di formazione ed accettazione,un inno alla pace,alla gentilezza e all’amore che possono sovrastare e lasciare in secondo piano la pazzia e l’odio degli uomini causa di "serie" quanto inutili violenze.

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/10/2007 17.13.05
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sharko  @  31/08/2007 14:46:06
   1 / 10
solito filmino alla moda dove il travestitino rosa è tanto dolce e sensibile, e gli altri tutti gretti brutaloni maschiacci cattivi, lontani dalla ""perfezione, innocenz-e-delicatezza data da trucco e parrucco di pseudofemminile memoria. irritante, retorico e veramente stantio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/09/2007 17.31.27
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  13/07/2007 13:26:24
   9½ / 10
Sempre sorprendente e lieve il buon Jordan, finalmente è tornato “a casa” e con ciò non mi riferisco alle ambientazioni irlandesi ma al suo orchestrare con maestria la brutalità di mondo impazzito con la strampalata tenerezza dei suoi eroi.
Con questo film ci regala un’eroina da fiaba semiseria che rende esplicito e gioioso quanto sotteso a "La moglie del soldato".
Patrick/kitten e Dill sono due figure efebiche e complementare, due bimbe di vetro, donne imperfette senza averne colpa.
Qui il dolore di Dill sparisce e lascia il posto al broncetto di Kitten spezzato dallo stupore nei suoi occhini svagati e saggi al contempo. Il suo desiderio di approvazione, la sua tenera teatralità sono come le sfaccettature di un diamante: ciò che gli permette di farsi confessore su un'altalena di fiori, essere "madre" senza averne l'esempio.
Una bellissima conferma.

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Ultima risposta 18/07/2007 14.01.47
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  13/07/2007 09:30:24
   7 / 10
Buon film di un solido regista.
Ricco di citazioni cinematografiche, narra le avventure di un ibrido dal cuore tenero, che attraversa trasversalmente la storia sociale e politica irlandese.
Tra Mary Poppins e Rocky Horror, è un condensato della migliore produzione cinematografica di Jordan, il tutto confermato dai camei dei suoi attori cult.
Strepitosa la colonna sonora.

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Ultima risposta 18/07/2007 11.14.03
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giomac2189  @  27/06/2007 21:40:02
   1 / 10
bruttissimo...

6 risposte al commento
Ultima risposta 25/08/2007 02.36.37
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TIGER FRANK  @  21/06/2007 10:19:31
   7½ / 10
C'e' scritto drammatico ma tuttosomato strappa piu' di qualche sorriso!

Cillian-Paolomaldini impariettato-Murphy davvero strepitoso
aiutato anche da un volto che si presta molto...secondo me in sala trucco ci sto almeno 10 minuti piu'di lui...

S'intravede un Bryan Ferry in una parte che gli si addice molto:quella del maniaco!AH AH

Ma Liam Neeson cos'e' immortale?
Cosi' chiedevo...magari va dai chirurgo plastico dei vips...

da applauso la sequenza di cillian-kitty il latex che vaporizza profumo mortale sui maschioni dei servizi segreti
ucciderei per quel reggiseno gialloe nero!
ROAAAAAAR!

19 risposte al commento
Ultima risposta 26/06/2007 13.53.56
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  21/06/2007 01:40:11
   8 / 10
Patrick "Gattina" come Holly Golightly, per adesione e ribaltamento.
Per adesione, perchè come l'incantevole creatura di Capote è una sprovveduta seduttrice di buoni sentimenti e fascino proibito, minuziosa scandagliatrice di scaffali e vetrine alla ricerca del gusto del momento; per ribaltamento, perchè se il magnetismo di Holly legava inscindibilmente a sè chiunque cadesse nel suo raggio d'azione, quello di Gattina porta inevitablmente all'allontanamento delle sue prede.
Ma l'impossibilità di crearsi una situazione affettiva stabile è la medesima, ed il medesimo è il modo di affrontarla: col sorriso sulle labbra e la speranza dipinta negli occhi di chi sa che in fondo non fa differenza che la colazione la si serva da Tiffany o su Plutone: l'importante è che si voli lontano, lontano da qui.

16 risposte al commento
Ultima risposta 16/10/2007 22.03.20
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patt  @  31/05/2007 14:18:51
   9 / 10
I commenti che mi precedono hanno già splendidamente onorato questo film.
Viva l’amore di “gattina”, essere meravigliosamente sprovveduto che disarma senza lasciarsi disarmare con il candore di chi vuole “solo appartenere a qualcuno” e a dispetto di un epoca tumultuosa.
Colonna sonora strepitosa in simbiosi azzecatissima con le immagini
“Uacciuari.uacciariiiiii” ..sugar baby loveeeeee..

9 risposte al commento
Ultima risposta 21/06/2007 10.21.40
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cassandro  @  30/05/2007 15:50:06
   8½ / 10
Gargantuesco e rutilante. Colori al neon, fumosi, mai sfumati e spesso fumati. Musiche per nulla scontate, che però possiedono la narrazione come se fossero necessariamente le sole possibili per raccontare.
Forse la storia ha risentito tanto del doppiaggio: magari se avessimo sentito Patrick persuadere il mondo affinché lo/a si chiamasse Kitten, piuttosto che Gattina, probabilmente si sarebbe concepita più profondamente un’idea sottesa a tutto il racconto, oltre le storie, oltre la Storia; propriamente il fatto che una dolce felina nelle vesti di un’improbabile eppure efficace Cat Woman, sia riuscita imporsi a colpi di profumo, charme e deliziosa seta, e velluto, e fustagno.
Oltre Almodovar, questa deliziosa sequela di capitoli efficacemente concepiti (a volte eccessivamente diluiiti, ma nel tutto questo quasi si dimentica) riprende la sua nemesi spagnola, superandola. Qui la Storia si innesta, come non accade nelle vicende a sé stanti de La Mala Educaciòn et alia: prorompente e dilaniante, il conflitto multigenerazionale in Irlanda quasi infastidisce, come uno strisciante e graffiante rumore di fondo, il vangelo Glam Rock che si recita a perfezione. Alla fine anche il suono delle armi è colonna sonora.
Vale la pena vederlo. Vale la pena ascoltarlo.
Per chi desidera essere cosa vuole. E per chi cerca spunti che le pagine ultra-colorate di Glamour e Vanity Fair non offrono.

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Ultima risposta 04/06/2007 02.17.48
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andreapau  @  28/05/2007 15:05:56
   9 / 10
Una splendida versione anglosassone delle turbe Almodovariane.
Un efebico Franknstein costruito nel laboratorio di Neil Jordan,abilissimo nell'unire L'uomo che cadde sulla terra a Rocky,Alex a Mary Poppins.
Nonostante le citazioni,il cinema di Jordan è quanto di piu' originale si possa chiedere ad un cineasta:esplorativo pur nella fedeltà a se stesso,rassicurante nella ripetizione del refrain,bastone per ciechi come guida nelle sue lisergiche visioni.
Jordan sceglie di raccontare un momento di transizione,un cambio epocale,attraverso il diario di Gattina,un Anatroccolo abbandonato che si fa Cigno.Protagonista suo malgrado di un epoca rivoluzionaria in ambito sessuale,politico,religioso,sociale,riesce a trasportare l'atmosfera onirica nella quale fluttua alla ricerca di Mammina,anche nei piu' violenti e oscuri meandri della realtà,fornendoci una chiave di lettura della realtà alternativa ai canoni rivoluzionari-guerrafondai cui la consuetudine ci ha educato...con il risultato di essere lui l'unico e il solo vero rivoluzionario:un uomo non uomo,piu' coraggioso di un barbuto motociclista.un fragile fuscello affidabile come un vero amico e una compagna di turbe adolescenziali.un combattente armato di grazia e profumo che sconfigge i cattivi.un confessore,uno scrigno di umane debolezze,accompagnato dal dondolio di un'altalena di bordello.Un dissacratore di sacralità religiosa e laica,con una lievità soprendente e nel contempo commovente e irritante.Un essere superiore,di un altro mondo,gonfio d'amore e di dolcezza,di una bontà infinita,vela salda,inconsapevole e incolpevole in mezzo alla tempesta...lo scudo dei sogni contro le pallottole,il profilo migliore anche se insanguinato ai flash dei cronisti,un capolavoro di fantasia come resa confessione...l'invulnerabilità della fragilità.la vittoria dello SPROVVEDUTO contro la SERIETA'.

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Ultima risposta 06/06/2007 16.31.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  27/05/2007 01:13:50
   8 / 10
Irriverente, spudorato/a, scandaloso/a, fragile, etereo/a, irritante, fatalista, ma soprattutto liberatorio: Patrick è stato congelato per due anni, e l'attesa è stata ampiamente ripagata. Un vero 21th century schizoid man (man?) dei nostri giorni... è lui (o lei) l'unico Rivoluzionario, l'idealista dell'amore eterno mentre gli altri combattono l'idealismo dell'odio senza fine.

Questo film mi è piaciuto subito, e come si fa a non amare un film dove una frase semplicissima ("bisogna andare oltre le apparenze") sembra di questi tempi un trattato di filosofia? Come si fa a non amare un film dove il personaggio principale non è solo un travestito come tanti, ma assurge a Icona di tante gallerie cinematografiche più o meno note?

Patrick/Patricia che sfida il sistema con l'unica risorsa dell'amore e della sua ostentazione fisica e psicologica, Patrick che vive la sua odissea come in una versione "pink" di Forrest Gump (ma meno buonista), che convola a nozze con "il candido" di Voltaire, che costringe Tim Burton ad assistere a un concerto delle Sweet o di Marc Bolan, che trasfigura Wim Wenders, che è un Angelo ma come un Diavolo veste Prada o qualcosa del genere, che diventa Squaw di un'improbabile gruppo glam-rock (mai fidarsi delle apparenze appunto è nella rappresentazione asessuata che si manifestano i peggiori pregiudizi) che come l'Alice di Lewis Carroll cerca il suo Regno delle Meraviglie, che diventa strumento per i poteri forti e non, che compiace anche i suoi aguzzini e che, come la parabola kitsch di Ken Russell e degli Who ("Tommy") ambisce a cercare un Mondo assoluto con il suo atteggiamento imbelle e invero reazionario (Plutone?), che cerca la sua identità e vita ("faccio finta che questa sia quella di un altro e non la mia"), che butta a mare (straordinario/a) le armi dell'odio ma non quelle dell'amore.

Neil Jordan non s'era mai divertito così tanto a mischiare le carte in tavola: è straordinaria la sua capacità di descrivere la società irlandese e inglese come se fossimo in un libro di Jonathan Coe. Paradossale e invadente, il film è la più spudorata e definitiva rappresentazione di un'Identità complessa, che è figlia dei personaggi di Almodovar ma che tende a consegnarci un mondo dove ci si sente un pò tutti un pò bambini, e nella migliore tradizione Dickensiana dei suoi bizzarri comprimari.

Unico neo, la superflua citazione della telefonata-confessione di "Paris Texas" , più forzata che commovente.

Un film che riesce a raccontare la realtà (soprattutto è Patrick che la racconta e la vive sulla sua pelle) con una leggerezza, un'impavida e ironica dichiarazione di impotenza, davanti a cui l'imbelle stoicismo del protagonista assume i contorni di una beffa a un'estabilishment costretto a rinnegare o rivalutare le proprie inevitabili ferite.

In un mondo dove le donne si chiamano "Charlie" o "Mitzi Gaynor Miss Fantasma" e gli uomini troppo occupati a ferirsi e uccidersi, dove i prelati riscoprono Edipo (Sofocle clericale???), e le Madri sono pronte a discolparsi, "Breakfast on Pluto" è la più importante rappresentazione Liberale di un'umanità altrove sconfitta.

Moderna variazione dandy sul tema dell'"amore, comunque" con buona pace dei Gerarchi della Chiesa che ne odieranno la Candida Dissacrazione e la sua protervia dannosità morale, almeno quanto se non di più di certi clamorosi "spettacoli immorali" dei preti made in Usa proposti in tv. .

Jordan riesce a tratteggiare una realtà anche spietata con il lucido distacco dell'ironia.

Un film che funziona splendidamente proprio dove altri, con script del genere, avrebbero fallito.

Memorabile cameo di Bryan Ferry nel ruolo di un grottesco molestatore

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Ultima risposta 19/02/2008 10.21.00
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