boys (2021)

Quattro amici che avevano fondato un gruppo negli anni settanta, la cui amicizia è durata nel tempo. Suonano più per passatempo per pochi intimi ed hanno le loro vite, chi meglio chi peggio. Fino a quando vengono ripescati dalla manager di un trapper che vuole fare una cover. Il film di Ferrario gioca su toni agrodolci, non ha la pretesa di un ritratto generazionale, ma si fonda sul quel sentimento profondo di amicizia che ancora li unisce ed è rimasto costante nel tempo. Un viaggio che dona una nuova spinta alle loro vite e confrontarsi con le loro controparti femminili, vero barometro del loro stato esistenziale. Un ferrario sempre misurato e mai fuori le righe coadiuvato da un quartetto di attori ben assortito. Nostalgico è vero che non cade tuttavia nel sentimentalismo. Bellissima la frase: "Voi c'avevate Jimi hendrix, noi c'abbiamo X-Factor. Ho detto tutto.

Una commedia lieve, dall'impronta fortemente nostalgica, non solo per i protagonisti raccontati ma anche per quel pubblico un po' più maturo che ha conosciuto e vissuto l'essenza degli anni '70.
Un film garbato, diretto con sobrietà, interpretato in maniera precisa da tutto il cast, ben calato nei ruoli e nelle dinamiche, in una sorta di tuffo nel passato ma senza perdere di vista il presente e la quotidianità.
Non mancano i momenti leggeri, scanditi da dialoghi e battute spiritosi che la rendono una visione gradevole, priva di grandi incertezze.
Non male la colonna sonora.