bobby regia di Emilio Estevez USA 2006
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bobby (2006)

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locandina del film BOBBY

Titolo Originale: BOBBY

RegiaEmilio Estevez

InterpretiWilliam H. Macy, Ashton Kutcher, Helen Hunt, Demi Moore, Anthony Hopkins, Heather Graham, Sharon Stone, Laurence Fishburne, Harry Belafonte, Shia LaBeouf, Elijah Wood

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2007

•  Altri film di Emilio Estevez

Trama del film Bobby

6 giugno 1968, Los Angeles. L'ultima notte di Robert Kennedy all'Ambassador Hotel. 22 sono le persone tra ospiti, camerieri, inservienti che vengono interrogati perché sono gli ultimi che hanno avuto a che fare con il senatore prima che venisse ucciso…

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Voto Visitatori:   6,91 / 10 (58 voti)6,91Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Bobby, 58 opinioni inserite

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Goldust  @  27/10/2020 15:34:47
   7½ / 10
Partendo dai propri ricordi personali Emilio Estevez mette in scena uno spaccato sociale di una nazione sull'orlo di una ( nuova ) crisi d'identità e lo fa intrecciando le vite ed i destini di un gruppo di persone comuni, il tutto sullo sfondo dell'ultimo giorno di vita del senatore Robert Kennedy, ospite dell' Hotel Ambassador teatro del suo assassinio. La vera sfida era quella di inserire nel racconto inserti filmati d'epoca per renderli omogenei al materiale originale: una trovata che poteva far storcere qualche naso ma che io ho trovato riuscita perchè riesce a donare all'opera un alone ancora più forte di verità. E anche se i - tantissimi - personaggi presenti non hanno lo stesso peso all'interno del racconto e non sempre fanno presa su noi spettatori si può comunque ammirare la disinvoltura del regista nel giostrare con efficacia un cast di così impressionante portata. Con un occhio alla storia ed un altro sul cuore. Tra le sue opere è quella sicuramente più ambiziosa. E anche la più riuscita.

DogDayAfternoon  @  04/07/2019 22:37:49
   7 / 10
Si scosta un po' dal solito biopic, ho apprezzato moltissimo la scelta di non reinterpretare Robert Kennedy ma di farlo rivivere esclusivamente tramite le immagini originali e di concentrare il film su degli anonimi personaggi di contorno che si trovavano quel fatidico giorno nell'hotel dove Kennedy venne assassinato.

Non tutte le storie funzionano al 100%, forse ci sono anche troppi personaggi, ma in generale risultano comunque tutte piuttosto interessanti. Ho trovato eccezionali le scene dei due ragazzi che prendono l'acido e, in maniera del tutto diversa, l'ultima parte molto toccante e coinvolgente.

Difficilmente si poteva fare di meglio.

TheLegend  @  01/09/2012 23:17:59
   6 / 10
Un cast d'eccezione per un film che mi ha lasciato con l'amaro in bocca.

kako  @  25/07/2012 17:49:08
   7 / 10
film corale onesto e sincero con un gran cast, storie che ruotano attorno a un evento tragico che ha segnato gli Usa bloccandone magari non una svolta ma si una speranza. All'inizio ho fatto fatica a coinvolgermi, ma poi le storie mi han preso, seppur certe fossero migliori, con personaggi caratterizzati meglio e approfonditi maggiormente rispetto ad altri.

White chicks  @  28/08/2011 14:54:47
   8 / 10
Un film molto bello con un cast incredibile e la scelta di raccontare l'ultimo giorno di Robert Kennedy senza mai interagire direttamente con lui ma con tutte le persone che gli ruotano attorno nel giorno della sua morte. Molto bello, da vedere.

Burdie  @  28/02/2011 22:59:26
   6½ / 10
...non è il mio genere

ste 10  @  21/12/2010 10:17:45
   8½ / 10
Bello bello bello: cast fantastico e storia raccontata con il giusto pathos, consigliato

paride_86  @  01/11/2010 23:44:36
   8 / 10
A dispetto del titolo, Robert Kennedy e il suo attentato è solo il filo che lega i personaggi e le storie che "Bobby" racconta. Storie di dolore, ideali, perdono, ma soprattutto una grande riflessione sulla violenza e le sue conseguenze.
Nonostante i risvolti drammatici, è un film che porta con sé un messaggio positivo e ottimista.
Ottimi tutti gli attori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  02/10/2010 18:01:54
   8 / 10
Ambizioso e coraggioso film del sottovalutato regista/attore Estevez, un dramma emotivo ed efficace, ottimamente realizzato, che segue ed intreccia, con spigliatezza e immagini di repertorio, le vite di 22 persone ospiti e non dell'Hotel Ambassador di Los Angeles, dove il senatore Bob Kennedy tenne un'importante discorso prima di essere assassinato nelle cucine dai colpi di pistola di un fanatico palestinese. Con un cast stellare messo a disposizione, Estevez realizza una delle opere più taglienti, scomode ed importanti degli anni 2000, mettendo in scena una delle pagine più nere della storia americana con rispetto, devozione, e catturando perfettamente l'atmosfera che impermeava l'America degli anni 60. Forse non tutte le vicende si rivelano funzionali o rilevanti ai fini della storia, ma poco importa, visto che l'opera, alla fin fine, rimane in ogni caso un colpo al cuore dello spettatore, soprattutto nell' emozionante e struggente finale, difficile da dimenticare. Lodato dalla critica ma generalmente sottovalutato dal pubblico (ciò lo spiega anche la pessima distribuzione nelle sale, tanto che il sottoscritto, che attendeva con impazienza la visione, dovette aspettare più di un anno prima di poterlo vedere in una specie di cineforum allestito in un giardino pubblico) un film davvero sincero, meritevole ed impegnato (cose molto rare da trovare nel cinema odierno) da vedere nel modo più assoluto. Estevez meriterebbe decisamente più attenzione come regista, vedere l'eccellente "Conflitti Di Famiglia" per credere.

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Ultima risposta 02/10/2010 18.08.49
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elmoro87  @  22/09/2010 10:33:17
   8 / 10
Gran bel film... bella sorpresa questo intreccio emotivo che il regista crea intorno ad un brutto avvenimento come quello dell'attentato a Kennedy... E' incredibile la facilità con cui riesce a mescolare sogni e desideri, obiettivi e difficoltà, rendendo il film una presentazione dei personaggi per poi riunirli tutti nel finale e tirare le somme... Gran cinema!

despise  @  07/09/2010 07:59:09
   8 / 10
Cast all-star e storia intrecciata ben fatta.
Davero bello, mi ha molto emozionato.
Cinema d'autore.

dobel  @  23/08/2009 23:14:19
   6½ / 10
Certo Estevez non è Altman. E' in grado di produrre un film che ha la confezione di uno di Altman, ma non il contenuto. L'idea di partenza è molto bella, il film scivola via senza troppo rumore e senza troppe emozioni. Manca di spessore; non credo che sia questione di approfondimento o meno di alcune storie, penso sia qualcosa di più impalpabile: Altman è un artista, Estevez no. Al massimo è un buon artigiano.
'Bobby' non è paragonabile nemmeno a 'Grand Hotel', da cui trae evidentemente ispirazione formale. E' un film su un personaggio (grandissimo nella realtà storica, un Obhama ante litteram che è vissuto con un anticipo di almeno 50 anni, purtroppo) che non viene fatto amare. Di quello che significò Bob Kennedy per l'America il film non dice granché. Non bastano gli ultimi dieci minuti per farti affezionare ad un personaggio che in fondo non permea di sé nessuna scena del film.
Quindi non ci troviamo di fronte ad un brutto prodotto, ma ad un prodotto in fondo un po' velleitario e tutto sommato mancato. Avrebbe potuto essere molto migliore se solo avesse avuto un centro più forte e consistente, un polo di attrazione più sviluppato. Robert F. Kennedy doveva essere quel centro, peccato...

LoSpaccone  @  26/06/2009 14:50:06
   7½ / 10
Manifesto nostalgico delle speranze liberal che è anche un solenne omaggio allo spirito di un uomo politico che incarnò l'idea di cambiamento in un periodo storico cruciale. Estevez insegue le vicende di un folto gruppo di personaggi che per un motivo o per un altro si trovano all'Hotel Ambassador alla vigilia della notte in cui Bob Kennedy, candidato alla presidenza, venne ucciso. Alla maniera di alcuni film corali di Altman, il regista, intrecciando realtà e finzione, tira fuori un mosaico di storie (e sentimenti) che si incrociano o si sfiorano, accomunate tutte dalle stesse intime speranze. Sebbene l'eccessivo idealismo possa risultare fastidioso il film è trascinante, impreziosito dai tanti piccoli pezzi di vita e di sogno che i personaggi, anche se quasi tutti apparentemente trascurabili, portano con loro. Al di là della condivisione o meno del "messaggio" (che brutta parola!) il film ha il merito di trasmettere efficacemente l'atmosfera del periodo e soprattutto di astrarre lo spettatore dalla sua dimensione quotidiana, facendogli comprendere che chiunque può sentirsi partecipe della storia.

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Ultima risposta 26/06/2009 14.58.20
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Invia una mail all'autore del commento nettuno  @  22/04/2009 23:41:45
   6½ / 10
Tutte ottime le interpretazioni per un film che comunque si snoda molto lentamente in situazioni abbastanza scontate. Si salva l'ultimo quarto d'ora con tutta la sua drammaticità storica.

topsecret  @  30/10/2008 15:32:38
   6 / 10
Il film non mi ha entusiasmato, giunge alla sufficienza unicamente in virtù dell'intensità del discorso finale di Bobby Kennedy. Tantissime storie inutili e grossolane, secondo me, hanno deviato molto dal vero sgnificato del film. Con un cast del genere, sarebbe venuto fuori un kolossal che avrebbe fatto impallidire qualsiasi altra pellicola. Buona l'intezione del regista, ma non sfruttata al meglio.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  26/08/2008 23:07:07
   7½ / 10
Ma sì, crepi l' avarizia. Sono ancora scossa dalla forte reazione emotiva che ha suscitato in me il lavoro di Estevez e, nonostante riconosca che non è affatto un film privo di difetti, voglio premiarlo, per la passione e l' onestà che il regista mostra di aver impiegato nel narrare una notte fatidica, che forse mise fine, una volta per tutte, al sogno americano, distruggendo insieme a Robert Kennedy, le speranze di sviluppo di un' America "altra" e diversa da quella che, purtroppo, conosciamo oggi.

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cinemamania  @  21/08/2008 13:47:40
   7 / 10
Bellissimo film mi è piaciuta molto la coppia Elijah Wood e Lindsay Lohan.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  10/08/2008 12:34:12
   6½ / 10
Un film che istruisce su qualcosa dei fati accaduti ma che non riesce mai a decollare sul piano della spettacolarità drammatica, finendo per rimanere descrittivo e impastato di parole.

johnny86  @  22/07/2008 20:54:51
   8 / 10
Non ho trovato note negative in questa pellicola, ottima l'idea di non dare la parte di Kennedy a nessun attore perché facendo ciò avrebbe perso molto del suo fascino.

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  23/03/2008 00:07:00
   7 / 10
Buon film a prima visione, cast spaventoso, regia brillante, una spolverata d'altman e varie citazioni ( una per tutte : the graduate, esplicita nei discorsi e implicita in sound of silence e nei vestiti di frodo)...
un intreccio orizzontale e verticale dell'aria di quell'anno, con vari accenni alla primavera di praga ( un po' sottotono purtroppo)... in generale risulta piuttosto piacevole a prima vista. ma già dopo pochi minuti si coglie la discordante oscillazione tra momenti epico-lirici e situazioni rinco-glam-hippy, spesso staccate di netto nella sequenza narrativa.
in ogni caso un buon film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/03/2008 21:59:59
   7 / 10
Un'istantanea corale su un evento che ha sconvolto l'America. Un richiamo nostalgico su quello che poteva essere ma non è stato. Estevez dirige un film appassionato, molto sentito e di questo gli deve essere dato atto, ma forse non ha abbastanza dimistichezza ed esperienza per tessere dei film corali. Alcuni personaggi restano sfocati, altri rimangono ai margini. Malgrado tutto mi sembra un film sincero ed emotivamente raggiunge bei momenti di intensità.

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PetaloScarlatto  @  29/02/2008 14:56:26
   9 / 10
appena finito di vedere e mi è piaciuto tantissimo.

Unica pecca, alcuni personaggi poco approfonditi, ma in un cast davvero stellare il film sarebbe dovuto durare sei ore...

La Moore mai così brava. Assistiamo ai soliti noti ( Hopkins, Sheen, la Hunt, Macy, Graham ), gli attori del futuro ( il già collaudato Wood e la scoperta LaBeuf ) e un ritrovato Slater, finalmente in un ruolo serio, dopo gli ultimi flop sia commerciali che professionali.

Da vedere, per indignarsi.

Perchè la violenza NON è mai giustificata. Perchè, come dice nel lungo, toccante discorso finale lo stesso Kennedy, la violenza genera violenza

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Ultima risposta 29/02/2008 14.58.17
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alex75  @  12/02/2008 19:08:03
   7½ / 10
Bello, a tratti davvero emozionante, ottimo cast. Demi Moore MERAVIGLIOSA nella parte della cantante alcolista e grande Sharon Stone, soprattutto nelle due scene di dialogo allo specchio, con la Moore e col marito.

IO13  @  11/02/2008 08:37:06
   6½ / 10
dunque..

Positivo:
-l'idea di partenza: buona senza dubbio e gioca a suo favore la scelta di non far interpretare il senatore Kennedy a nessuno ma di limitarsi a sfiorarlo con immagini di repertorio affidate ai telegiornali e a farlo "intuire" in occasione dell'arrivo all'hotel e in occasione del successivo attentato..

-L'intreccio dei personaggi e delle loro storia che mi ricorda alcuni film di Altman

-Un cast stellare

-Un finale coinvolgente e shockante

Negativo
-Un ritmo che, per 4/5 del film, è estremamente basso e con poc mordente

-alcuni personaggi quasi "trasparenti" e praticamente fini a se stessi

phoenix74  @  13/01/2008 17:17:34
   8 / 10
davvero un bel film

tati  @  24/07/2007 08:25:25
   9 / 10
bello bello bello.fatto bene,ben recitato,strutturato in maniera che non si cade MAI nella noia.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  19/07/2007 10:00:23
   7 / 10
Buon film storico-drammatico sull’America del ’68.
Quella che ci viene mostrata in questa buona pellicola è la realtà statunitense sul finire degli anni ’60 (precisamente il 1968), le turbolenze politico-sociali, la sempre più forte affermazione delle tesi pacifiste (contrarie alla disastrosa guerra del Vietnam), ma anche la situazione degli immigrati (afro-americani e messicani), dello star system ..l’attivismo giovanile che vedeva nell’affermazione del senatore Kennedy un taglio con il passato, un nuovo modo di concepire e realizzare le aspirazioni di libertà dell’intera nazione ..e tutto questo ci viene descritto attraverso le storie delle persone che, a diverso titolo, erano nell’albergo proprio poche ore prima del sanguinoso attentato ..una ricostruzione fatta attraverso pillole (di stampo documentaristico) che si palesano durante il corso della narrazione e che diventano concrete solo nel tragico epilogo.
La prima parte del racconto risulta un po’ lenta, forse troppo articolata, rendendo l’introduzione a i fatti non sempre particolarmente piacevole ..decisamente meglio la seconda, con una strutturazione che si fa più chiara e che riesce maggiormente a coinvolgere, fino al bellissimo monologo di chiusura, un inno alla fratellanza, alla pace, alla tolleranza ma anche monito per la società al fine di lottare per eliminare ogni atto di violenza che, inevitabilmente, porta solo all’autodistruzione, alla morte di ogni ideale di libertà (nel senso più ampio del termine).
Un grande cast (Hopkins, Stone, Hunt, Moore) che si esprime in maniera corale, caratterizzando in maniera davvero apprezzabile personaggi così diversi, accomunati però dall’ammirazione per il giovane candidato presidente, per le sue idee, per il suo modo di rapportarsi con la società civile ..positiva anche la direzione del regista Emilio Estevez, che ci regala alcune sequenze davvero degne di nota.

Derek J  @  17/07/2007 20:59:22
   8 / 10
...sarà che sono nata e vissuta nel mito Kennediano, non tanto x i tradimenti, le avventure, ecc.ecc.
bensì xchè mi hanno dato l'idea di una Libertà, di Stati Uniti come casabase,
di una famiglia in cui c'era sempre casa...quegli States che ti accolgono, che ti rendono partecipi alle loro Leghe sportive, le uniche inimitabili..
mi hanno reso la visuale di poter aver libertà di parlare, discutere, scherzare con gli uni e gli altri governi...
Libertà nel senso pieno del significato..
non solo diritti ma anche doveri...
avevano il viso leale...di err. ne han fatti, ma se avessero potuto vivere, l'universo avrebbe preso strade + umane, forse....
mio fratello Filiberto, l'ha visto alla prima messa in onda durante il Festival: sì, gliera piaciuto!mi ricordo che aveva scritto una critica tale da rendere necessaria la visione...
mi aspettavo i film biografici, un po' del già sentito, invece un'imparreggiabile sorpresa...non è mai facile recitare praticamente solo in un interno rendendo il risultato positivo...
scrivo oggi, xchè in una sala d'essai nella mia città, Parma, viene riprosta tale pellicola...
consiglio di vederlo che siate o meno Kennediani...
livello recitazione: elevato! Bravi! e thanks a Emilio Estevez x il coraggio di portarlo a termine...

ila

Lory_noir  @  12/07/2007 16:45:20
   7 / 10
Un buonissimo film. Ho sempre detto che non amo i film con molti personaggi dalle storie che si incrociano ma questo l'ho trovato proprio ben fatto: dura il tempo giusto senza mai annoiare nè cadere nel ripetitivo, propone storie e problematiche non originali ma che non sanno comunque di già visto, i molti attori illustri non sanno di facciata ma interpretano molto bene le loro parti. L'alternarsi di scene autentiche con scene del film è anche molto ben organizzato visto che alla fine per qualche secondo non si distunguono i due momenti. Molto bello il discorso alla fine. Film ben fatto!!! Lo consiglio.

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  15/06/2007 00:36:26
   7½ / 10
Film corale, che sulla scia stilistica degli ultimi successi di Iñárritu e Haggis, propone una personale rilettura delle ultime ore di vita del senatore americano Robert Kennedy. "Bobby" alterna documenti di repertorio che ripropongono i discorsi più celebri del fratello dell'ex presidente (che è il protagonista assente del film, nel senso che non viene mai mostrato nè interpretato da alcun attore) agli intrecci di vita di numerossissimi personaggi che gravitano intorno all'hotel Ambassador nelle ore che precedono la tragedia lì compiutasi il 6 Giugno 1968. A tratti eccessivamente didascalico il film del primogenito dell'attore Martin Sheen, ha qualità indiscutibili sia dal punto di vista prettamente tecnico sia per l'intensità che la regia sa tirar fuori da spunti di vita "quotidiana". La matrice legante, richiamata dalla voce fuori video di Bobby, è un diffuso sentimento antirazziale che si fonde con i sogni, le passioni, gli ideali e i fallimenti delle multietnie americane. Il finale che converge drasticamente nella tragedia rivelando il collegamento tra le varie sottostorie, è la parte emotivamente più coinvolgente. Nonostante il risicato spazio a disposizione, quasi tutti gli attori dell'ipernutrito cast danno un'ottimo apporto. Uno dei film più interessanti del primo scorcio del 2007.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  12/06/2007 14:50:48
   7 / 10
Buon lavoro di Estevez che attraverso un film intenso e commovente celebra uno dei politici americani piu’ apprezzati di tutti i tempi:Robert Kennedy.
La pellicola è un affresco corale al quale danno vita numerose star Hollywoodiane tra le quali svettano per intensita’ interpretativa Demi Moore,Sharon Stone e il solito William H. Macy.
Estevez racconta attraverso i suoi personaggi un’America allo sbando,priva d’identita’,ferita e logorata dal sanguinoso conflitto del Vietnam,il film infatti non è un documentario sulle ultime ore di vita del senatore,ma del pensiero degli americani rappresentato attraverso i gesti quotidiani della gente comune che affollava l’Hotel Ambassador la sera dell’attentato.
Ottima la capacita’ del regista di rappresentare il pensiero di una nazione attraverso svariati personaggi,di varia estrazione sociale,etnia ed eta’ che si fondono con gli ideali di Kennedy, basati su valori quali la fratellanza,il rispetto per i ceti meno abbienti ed ovviamente la pace.
Molto bella la scena finale in cui il pensiero di Kennedy si fonde con le immagini di disperazione e panico scaturite dopo la sparatoria,Estevez racconta il tutto attraverso una regia misurata,priva di inutili virtuosisimi,peccato tralasci qualche personaggio approfondendolo poco e si perda ogni tanto in qualche dialogo di troppo.
E’ palese la passione del regista sull’argomento che infatti affronta a tratti con un pochino di enfasi eccessiva, ma è inevitabile azzardare un paragone con i politici odierni ,omuncoli privi di dignita’ al cospetto di un uomo dotato di grandi valori che voleva estendere anche al proprio popolo.

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Ultima risposta 13/06/2007 09.55.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  01/03/2007 00:54:30
   6½ / 10
Film corale che trae spunto dall'assassinio di Robert Kennedy per raccontare les torie di alcuni personaggi che trascorrono le ora anteriori all'omicidio all'interno dell'hotel Ambassador...........registicamente non perfetto,è un buon esercizio di stile che merita comunque un'ampia sufficienza perlomeno per la volontà di riscoprire un personaggio in buona parte sottovalutato e la cui morte ha rappresentato la fine del sogno americano dopo quelle di JFK e Martin Luther King

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento mimmot  @  17/02/2007 19:22:32
   9 / 10
Era la sera del 4 giugno del 1968 quando un colpo di pistola, sparato nelle cucine dell'Hotel Ambassador di Los Angeles, uccise Robert Kennedy e un'idea di America che morì con lui.
Era stata una lunga giornata, quel 14 giugno per Robert Kennedy:
Reduce dalla vittoria alle primarie di California, che lo aveva consacrato sicuro candidato alla prossime elezioni presidenziali, dopo il rituale discorso di ringraziamento, mentre attraversava le cucine di un grande albergo di Los Angeles, una pallottola alla testa pose fine al "sogno americano", a quell'altra America che la faccia di Bob sembrava promettere e che dopo non c'è stata più.
Il film di Emilio Estevez, bellissimo, parla proprio di questo e di tutto ciò che avrebbe potuto succedere con lui e che non è successo.
Bobby (è questo il titolo del film ) racconta le ultime ore di Robert Kennedy trascorse nell'Hotel Ambassador sul Wilshire Boulevard di Los Angeles, a preparare il discorso di ringraziamento, in attesa di quella pallottola in testa che chiuderà un'epoca che non si è mai aperta.
E' un discorso pacato, sereno, speranzoso; Bob parla già da Presidente, sa che da lì a poco sarà alla Casa Bianca; dice che non c'è una sola America, ma tante Americhe, con tanti, troppi problemi (diritti civili violati, ingiustize sociali, violenza, una sporca guerra da combattere), un'America disincantata a cui Robert chiedeva di stare uniti perchè "uniti possiamo farcela".
E' bellissimo il film di Emilio Estevez, che non nasconde di provare rimpianto per Bob e per quello che con lui sarebbe potuto essere; così come non nasconde di rimpiangere Kennedy tutto il cast, straordianario, che al film ha partecipato.
Eppure, salvo che per pochissimi istanti e per pochissime sequenze di filmati d'epoca, Bob non si vede, se ne intuisce la presenza attraverso altre vite, altre storie, altre facce, altra gente.
Gente che lavora, beve, si fa, si sposa per non andare in Vietnam, spera, gioisce per Don Drysdale dei Dodgers che proprio quella sera stabilì il suo record.
E si intuisce che ciò che si vede sullo schermo è il momento che ha cambiato il mondo e la storia, non solo dell'America ma di tutti noi.
Era un mondo che aveva già annusato che stava succedendo qualcosa: c'erano le canzoni di Bob Dylan, di Jim Hendrix, quelle di protesta di Joan Baez, era imminente lo sbarco sulla luna, a Parigi si occupava l'Università, a Praga c'era la primavera.
Un mondo che ribolliva come un vulcano, che cercava nuove frontiere che la faccia di Robert Kennedy sembrava promettere.
Poi, dopo le pistolettate della notte del 4 giugno non sarà più così.
L'America finirà in mano a Nixon, impantanata nell'inferno di Saigon, violentata e offesa dagli scandali, delusa per le occasioni perdute; e poi ancora altre sporche guerre, amareggiata da altre, troppe ingiustizie, ferita da quel tragico terrorismo che essa stessa aveva alimentato.
Basterà un solo film a far rinascere quella speranza?
Non credo. Troppo tempo è passato, troppe cose sono rimaste uguali ad allora.
Eppure è proprio così che si esce dalla visione del film, con la speranza che tutto possa ancora cambiare e con il rimpianto e la nostalgia per un mondo che avrebbe potuto andare, sarebbe dovuto andare, in una direzione diversa, per un'America che sarebbe stata diversa con la faccia di Bob.
Si esce con la sensazione come se, anche a noi che stiamo dall'altra parte dell'Oceano, ci fosse stato rubato qualcosa che ci avrebbe fatti migliori e, soprattutto, più innocenti.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2007 19.30.17
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Romolito  @  13/02/2007 21:05:21
   7½ / 10
Film molto bello che fa rivivere momenti toccanti durante l'elezione di Bobby Kennedy alla Casa Bianca, il tutto visto dal suo entourage e dalle persone normali che gravitano intorno. Notevole, delicato, forte, tutto insomma.

Consigliato!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/02/2007 13:35:43
   6½ / 10
Film corale di Estevez che non puo' far a meno di portare ad un collegamento con i film popolati da numerosi personaggi di un maestro quale Altman.
Bobby ha il merito di far vedere ad un pubblico che probabilmente quel periodo non lo ha vissuto o lo ha visto attraverso uno schermo il concetto di politica democratica americana negli anni sessanta. Il tocco di classe di Estevez è quello di descrivere il coinvolgimento emotivo, ideale ed anche pratico di varie persone che con ruoli diversi sono spinte in un'unica direzione.
Il difetto piu' grave di questo prodotto è la scarsa caratterizzazione di alcuni personaggi e l'inutilita' di altri. Per quanto riguarda le interpretazioni dell'immenso cast vorrei sottolineare il fatto che le attrici (Demi Moore, Sharon Stone, Helen Hunt) surclassano i maschietti. Infatti la scena migliore ce la regalano proprio Sharon Stone ed un'alticcia Demi Moore. Nostalgica la figura di Hopkins, bravi sia Slater che W.H. Macy; molto meno convincenti Frodo (Wood), peccato perchè il suo personaggio ha un importante valore simbolico, Ashton Kutcher e Lindsay Lohan.
Il classico film da cui ci si aspetta qualcosa in più.

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Ultima risposta 07/02/2007 14.29.42
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Hartigan81  @  05/02/2007 10:13:13
   6 / 10
gran cast, veramente di gran classe con alcuni attori veramente formidabili, il film a volte risulta un po troppo lento con alcuni personaggi che veramente non servirebbero all'interno del film il finale molto bello e intenso...

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2007 17.17.04
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giumig  @  05/02/2007 10:09:15
   8 / 10
Gran bel film, con un cast stellare e con una serie di storie "comuni" che vanno ad intrecciarsi e a confondersi con la Storia, quella con la "S" maiuscola, che tutti noi conosciamo.

La visione del film la consiglierei soltanto per gustarsi le grandi interpretazioni di tutti i grandi attori qui presenti, ma al di la della recitazione, rimane un ottima pellicola con bellissime storie, mai noiose...anzi!

phemt  @  01/02/2007 09:39:05
   6 / 10
Più che buona l’idea di base, eccellente la prova del cast (una menzione speciale va a Christian Slater), buona anche la regia… Estevez mischia un po’ di tutto, problemi razziali, problemi personali, droga, politica, l’ombra del Vietnam che si staglia sul futuro dei giovani, amore, rabbia, tradimenti e delusioni, ma il film non convince pienamente… Il problema è che alcune sottostorie rimangono troppo marginali, altre sembrano inutili, ad altre viene dato fin troppo spazio, il ritmo non è sempre sostenuto e la sceneggiatura poteva essere più curata… Il buonismo di fondo l’avevo ampiamente messo in conto, ma tutto sommato non è per niente eccessivo come mi ero immaginato… Discreta la colonna sonora in cui spicca quel capolavoro di Sound of Silence.. Non è un brutto film, anzi è un film che all’occorrenza sa essere emozionante ma anche furbo, nel complesso però non è neanche un buon film, e rimane il sentore che sarebbe potuto essere migliore…

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/01/2007 21:21:44
   6 / 10
Siamo noi spettatori interrogare la coscienza degli americani che hanno visto distruggersi l'ultimo grande sogno Liberale e il materializza inevitabile della crisi.
Forse è vero: spesso odiosi, ma perseguitati da troppe sventure per non suscitare, se non simpatia, almeno una sorta di empatica comprensione.

"Bobby" cerca di dirci tutto questo. ma onestamente funziona solo in parte. L'errore ideologico e stilistico è la ragione dei limiti del film.

E' un film onestissimo, che vorrebbe essere un affresco corale sullo spirit of 68", ma ammicca a situazioni da sit-com à la Neil Simon attraverso una sceneggiatura che non riesce ad essere abbastanza credibile per un film d'autore e troppo accademica per un prodotto commerciale.

Il montaggio è spesso molto efficace , anche quando i momenti migliori riescono a catturare la drammatica "attesa" (annunciata) rivelando agli spettatori tutto cio' che si aspetta già di vedere, prima o poi...

Ci sono tanti film diversi che giocano sull'inevitabile effetto-epilogo, come Nashville, Titanic, pure Elephant.

Pero' Estevez racconta un decimo dell'America, con l'ambizione di enfatizzare un sentimento di grande speranza, evitando di interrogarsi sui detrattori del senatore, e per questo la sua "morte annunciata" sembra una scheggia impazzita un'atroce dissenso in una dispersiva e faziosa campagna elettorale a suo favore.

I referenti ad Altman, compresa una citazione di "long goodbye" francamente incomprensibile, aono aopraffatti da uno spirito che vorrebbe essere irriverente (l'inguardabile trip lisergico-giovanile) o blandamente epico (l'oceano di dichiarazioni dello stesso K. nelle immagini di repertorio).

Meglio i personaggi à la Alburquenque (Demi Moore) - vs, chi è Alburquenque? "Nashville" docet - superflui molti altri.

La storia migliore, quella del giovane messicano senza permesso di soggiorno che fa gli straordinari e perde l'occasione di vedere una partita di baseball, è viziata da un micidiale moralismo razziale , mentre Christian Slater riesce ad essere realmente persuasivo.

Le citazioni di Arthur Penn o persino Clarence Browning non fanno che accrescere la confusione generale, mentre i "giovani del vietnam tornano a casa dentro sacchi di plastica".

Trovo particolarmente grave questo bisogno di banalizzare attraverso l'espediente da sit-com realtà così inquietanti.

Puoi mettere insieme starlettes e hippie dementi, mogli insoddisfatte e tanto glamour, e il gioco è apparentemente ben congeniato.

Come lo è del resto l'uso della mdp fissa sui volti angosciati dopo lo sparo

Nell'insieme funziona, a patto di non prenderlo troppo sul serio.

La frase piu' bella del film: "siamo tutte tr.o.ie, tutte quante, solo che alcune di noi vengono pagate"

C'è forse una nuova soap opera in vista?

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norah  @  30/01/2007 19:59:40
   6½ / 10
Un cast da mille e una notte partecipa indistintamente alla costruzione di quest'opera corale che racconta gli ultimi giorni di kennedy visti con gli occhi della gente comune.
L'idea di collocare i personaggi in un hotel ,anche se non originalissima, é molto carina anche se concordo con fidelio quando dice che non tutte le storie appaiono ben delineate , risultando troppo marginali, rischiano spesso di confondere lo spettatore.
Mi é piaciuto molto il duetto Moore-Stone,ma tanto avete già detto pure questo,quindi andate affa.

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Ultima risposta 01/02/2007 21.09.44
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  30/01/2007 11:43:14
   6 / 10
Il compitino di Estevez è svolto con diligenza e solerzia, c'è perfino il plotone di artisti che si esibisce a paga sindacale per rinverdire la memoria su un personaggio che, a sentirlo parlare dai filmati d'annata, sembrava così avanti da stare su un altro pianeta. Devo dire che se fossi attrice e fossi abbastanza famosa da lavorare a paga sindacale avrei recitato anche io non Bobby: un bello spot antiBush... ma purtroppo credo che a vederlo siano coloro che già propendono per la sponda democratica.
E' affascinante, a priori, il fatto che si racconti un episodio celebre attraverso le storie di chi sta attorno all'avvenimento, partecipandovi in modo talvolta marginale. Per di più il volenteroso Emilio affronta molti temi: il razzismo verso neri e messicani e quello TRA neri e messicani, l'avanzare dell'età per un'artista bellissima e disfatta, i matrimoni celebrati per salvare possibili giovanissimi dall'incubo del Vietnam, la pensione, la depressione e l'emulazione di miti famosi, i tradimenti e le vendette e... puff, pant... ce ne sono ancora di temi?
Il risultato, purtroppo, è stentato a tratti, vagamente retorico e un po' buonista. Si staccano dallo schermo solo le dive Stone e Moore, diversi gradini sopra gli altri... mentre mi chiedo ancora com'è possibile che Frodo Baggins faccia l'attore e per questo venga anche pagato.
Bello il finale, anche se molto trascinato... dimenticabile gran parte dell'intreccio, ma la sufficienza me la strappa.

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Ultima risposta 31/01/2007 18.08.26
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  28/01/2007 15:09:43
   6 / 10
Sicuramente un film di alte prospettive, ma che non mantiene le promesse. Fare un film corale è sicuramente difficile e quindi si può essere anche più comprensivi per alcuni appesantimenti, ma il problema di questo film consiste nell’aver inserito troppe storie che alla fine non si collegano adeguatamente tra loro e soprattutto restano un po’ “vaghe” cadendo troppo spesso nell’inutile.
Penso ad esempio a quella dei due ragazzi che si sposano per evitare che lui parta militare. Poteva essere sviluppata molto meglio e invece cade nello scontato. Capisco anche la voglia di mostrare l’America di quegli anni, ma anche la storia del trip è proprio una boiata. Credo che eliminando un paio di storie (quella con Hopkins ad esempio che è davvero inutile) si sarebbero potuto approfondire di più qualche aspetto lasciato troppo a se. Anche un po’ più di cattiveria non avrebbe guastato invece di infarcire tutto con un buonismo di fondo in troppe scene, su tutte quella in cui il ragazzo messicano viene omaggiato come un cavaliere.
Splendidi i minuti dell’omicidio, disastrosi quelli finali con la voce fuori campo del senatore e tutti che si abbracciano e la bandiera americana che sventola. Di bello c’è una straordinaria compagnia d’attori ottimamente diretti, con un W.H. Macy strepitoso. Molto brave anche S. Stone e D. Moore.
In sostanza un buon film che però manca di quella cattiveria e arguzia che Altman aveva in America oggi.

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Ultima risposta 29/01/2007 14.36.03
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frangipani79  @  28/01/2007 12:44:39
   10 / 10
Un film stupendo, che tutti noi dovremmo vederlo. Non fa né parte di un filone revival, nè è eccessivamente celebrativo di una politica invece di un'altra. Uno sguardo dall'interno dell'America in un giorno importante, di uno degli anni più burrascosi del Novecento.
Estevez riesce completamente nel suo intento "altmaniano" come gli schizzinosi bollano questo film (mica che Altman li abbia azzeccati tutti i suoi film !) di dipingere 22 diverse storie, senza neppure la pretesa di farle interagire o evolvere tutte. Oltre che rubare spazio al protagonista, che neppure si vede mai, avrebbe leso l'etica stessa del cinema che difficilmente parla di storie ordinarie, a meno che queste non siano straordinarie per il luogo e le circostanze.
Girato con una qualità delle immagini stile anni 60, sembra effettivamente di esserci in quell'Hotel e di essere catapultati a 39 anni fa. Scopro con questo film, tramite i suoi discorsi, quanto profondi fossero e così poco retorici. Magari i politici di oggi riuscissero a parlare della guerra in Iraq o delle altre guerre americane con quella stessa incisività, senza mai scadere in demagogia e ricorrendo a frasi infelici come quelle dei nostri politici italiani attualmente al governo !
L'Hotel Ambassador, quartier generale della campagna elettorale di Bob Kennedy in California, è dipinto come una straordinaria macchina in cui la forza lavoro di tante persone, bianchi, neri e tanti immigrati, contribuisce alla realizzazione di un progetto ormai compiuto, ma che senza una montagna di soldi non sarebbe stato possibile. Sono anch'io uno di quelli che si indignano un po' per i soldi spesi anche solo per delle primarie (come in questo caso), ma se serve a creare ricchezza e dignità per tante persone allora ben venga anche la politica.
Tutti hanno voce in questo film. Dai giovani procacciatori di voti che non vogliono andare in Vietnam e allora si affidano a Kennedy (non capendo probabilmente niente di politica), ai dirigenti di Partito, affamati di cariche e poltrone. Dagli immigrati neri e messicani alle star in decadenza, alcolizzate e infelici della felicità altrui.
Tutto imploderà nelle cucine a causa di uno squilibrato. I sogni dei più arrivisti e sostenitori dell'ultima ora, si polverizzano. I lavoratori, quelli veri, con i piedi per terra perderanno solo un uomo su cui avevano scommesso perché, lentamente, l'America uscisse dal pantano chiamato Vietnam e affinché qualcosa veramente cambiasse.
Le scene finali sono mozzafiato. Sulle note di Simon & Garfunkel scorrono le immagini e i discorsi di Bob Kennedy, e tutta l'amarezza di un sogno infranto.

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Ultima risposta 01/02/2007 23.55.55
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magallanes76  @  25/01/2007 12:52:10
   6½ / 10
quando ci sono questi grandi cast c'è spesso da avere paura, ma devo dire che (pur essendo praticamente all'oscuro della vera storia) che è un bel film molto emozionante e che ti coinvolge nelle varie trame che sviluppa

Federico  @  22/01/2007 20:42:21
   8 / 10
film da vedere... soprattutto gente come Bush e altri politici di oggi dovrebbero vederlo...

Tetragon  @  22/01/2007 10:11:13
   8½ / 10
Davvero un gran film che mi ha ricordato il miglior Altman per la capacita' di raccontare [certo non con la stessa carica mordace] piccole grandi storie di gente comune ed allo stesso tempo raccontare la Storia, con i suoi avvenimenti, valori ed ideali.
Appassionato e sincero, ben diretto e splendidamente recitato da un cast stellare, in cui Demi Moore e Sharon Stone spiccano per intensita' e bravura.
Consigliatissimo !

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  21/01/2007 22:54:11
   6 / 10
Deludente rispetto alle aspettative. Il promettente cast di richiamo (notevole il duetto di attrici Sharon Stone-Demi Moore) non aggiunge molto a questo film sottotono e infarcito qua e là di discorsi retorici pessimi ed evitabili.
Le pretese di girare un film che attraverso le storie incrociate all'Ambassador Hotel diventa metafora del clima sociale di allora sono alte, e riescono raramente e poco.
Le uniche cose interessante le dice Kennedy.
Un 6 per aver fatto un film su una figura eticamente importante per gli U.S.A., e forse anche per le altre nazioni, come Robert Kennedy.

Invia una mail all'autore del commento theangel  @  01/12/2006 04:13:40
   8½ / 10
buon film, con un cast di altissimo livello, l'intreccio delle storie che poi porta all'assassinio di bob kenedy e veramente ottimo. raccomandato

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