Rex Coen è un uomo con un passato misterioso che fugge dal paese per sfuggire al proprio inferno personale, finisce nella casa di una famiglia squilibrata con oscuri segreti…
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Horror comedy davvero frizzante e dotata di invidiabile ritmo, merito di uno script brioso che rende credibili anche le svolte più surreali. Ottimo Ben O'Toole, simpaticissimo mix tra Mike Patton e Robert Downey Jr., capace di trascinare a colpi di battute fulminanti in un incubo paragonabile agli horror stile "Non aprite quella porta" (con annesse quindi famiglie di pazzi e sadici cannibali tra i piedi) e digressioni pulp debitrici a Tarantino in primis. La forza di "Bloody hell" , oltre che nel suo antieroe pasticcione ma all'occorrenza assai "cazzuto", è da ricercarsi nello spingersi in modo permanente sopra le righe senza però mai sconfinare nel weird; certo, forse si sarebbe potuto evitare nel finale (tra l'altro davvero ben congegnato e cruento) il materializzarsi di un' ingombrante presenza che fa un po' troppo eightees, tuttavia Alister Grierson tiene splendidamente sulla corda, grazie anche ai sollazzanti dialoghi tra il protagonista e la sua coscienza, perfetti per annullare la potenziale staticità dettata da una situazione di prigionia in cui il malcapitato Rex si trova costretto per buona parte della pellicola. Non sono un grande amante del connubio commedia più horror, eppure questa volta mi sono divertito molto. Spero vivamente che gli altri due capitoli in cantiere vedano la luce quanto prima.