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Il film è la trasposizione di un romanzo e quindi non va pesato come documento storico inoppugnabile, ma non rende un bel servizio alla figura leggendaria della Monroe, anzi. Si sapeva della sua fragilità, anche della sua leggerezza, ma qui si sguazza nel voyerismo più bieco dipingendola come una cretina quasi vicina al ritardo mentale. Va bene denunciare gli abusi subiti ed i dolori che hanno segnato la sua giovinezza - con la ricerca di una figura paterna mai assaporata e tuttavia sempre ricercata - ma due e ore e tre quarti così non si reggono: si parla poco del suo lavoro, poco del suo essere un sex simbol e con la scusa di spogliare la De Armas ( comunque bravissima ) si spinge forte il pedale dell'eccesso e del torbido. Ne esce una pellicola fintamente autoriale che sembra messa lì apposta per dividere, con scelte volutamente shock e inette ( perchè indugiare più volte sul feto? Una sola immagine sola non era sufficiente ? ). Per me il miglior film di Dominik resta "L'assassinio di Jesse James", da lì in poi è andato in calando. Questo lo boccio senza pietà.