bleeder regia di Nicolas Winding Refn Danimarca 1999
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bleeder (1999)

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locandina del film BLEEDER

Titolo Originale: BLEEDER

RegiaNicolas Winding Refn

InterpretiKim Bodnia, Mads Mikkelsen, Zlatko Buric, Liv Corfixen, Levino Jensen, Rikke Louise Andersson, Claus Flygare

Durata: h 1.38
NazionalitàDanimarca 1999
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1999

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Trama del film Bleeder

Leo e Louise sono una giovane coppia che vive insieme a Copenhagen. Leo è insoddisfatto della sua vita, e quando viene a sapere che Louise è incinta, e dopo aver assistito ad una sparatoria, viene sedotto dalla violenza e comincia una discesa in una spirale di sangue. Non di secondaria importanza, ma senza togliere coerenza alla vicenda principale, la storia di Lenny, commesso cinefilo in una videoteca, e Lea, cameriera in un fast-food.

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Voto Visitatori:   7,48 / 10 (21 voti)7,48Grafico
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Voti e commenti su Bleeder, 21 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/05/2018 10:25:21
   7 / 10
Due storie opposte con l'amore a fare da comune denominatore: in fase terminale da una parte, embrionale dall'altra. Leo dice di amare Louise ma l'imminente arrivo di un bambino lo fa sprofondare in uno stato di profonda crisi. Lenny invece è fortemente attratto da Lea, però a causa del suo carattere introverso, non riesce a dichiararsi.
Mondi distantissimi eppure intersecati, figli di un sottoproletariato che non sembra offrire grandi possibilità e che unisce il timido al mezzo delinquente, il potenziale assassino a chi vive e lascia vivere senza troppi patemi. Refn offre ricchi omaggi alla settima arte e nel mentre si esibisce in equilibrio tra toni brutali ed altri quasi favolistici; sembra guardare a "Clerks" eleggendo l'ossessione e il nozionismo (che sia per i film o per i libri poco importa) non come fattore positivo su cui ricamare allegramente, ma causa di emarginazione e chiusura al mondo circostante.
I titoli di testa offrono una veemente infarinatura dei personaggi le cui peculiarità sono sottolineate da una colonna sonora piazzata ad hoc, il regista danese pone le basi per i suoi lavori futuri, cosa ravvisabile sia nello stile narrativo piuttosto originale, sia nella messa in scena che nell'utilizzo delle luci. Ci si affida a buona parte del cast già visto in "Pusher" (opera di debutto di Refn), ovvero un gruppo di attori parecchio valido che verrà chiamato in causa a seguire più volte con Mads Mikkelsen eletto a vero e proprio feticcio. "Bleeder" è un compendio di contraddizioni scatenate nello stesso habitat sociale, un'alternanza di motivi agli antipodi in cui il talento di Refn inizia ad affermarsi in modo evidente.

nevermind  @  07/03/2017 00:36:20
   6 / 10
E' il sesto film di Refn che vedo, ci sono gli stessi attori della saga di Pusher, ma questa volta devo ammettere che il film non attrae particolarmente.
Del regista amo soprattutto i luoghi in cui ha deciso di ambientare le vicende, appartamenti e locali sempre di ceto basso. Riesce a raccontare in maniera semplice ed efficace la vita di persone normali che tirano ad andare avanti, insoddisfatte della propria vita e del proprio futuro.
In Bleeder ci sarebbe molto da raccontare purtroppo a parte le vicende di Leo e Lenny rischia di annoiare fino a 3/4 della durata.

Filman  @  21/01/2017 16:46:34
   6½ / 10
Su quella scia di verismo e decadimento morale che dipinge i criminali come deboli reietti, Nicolas Winding Refn si proietta su un concetto generalista con BLEEDER , diretto con camera a spalla, nutrito con l'essenziale cinematografico e narrativamente intelaiato come un film categoricamente drammatico ed europeo, quasi per nulla simile ad una pellicola di genere dallo sguardo autoriale, nonostante la morale sull'impossibilità dell'uomo di cambiare sé stesso appaia poco presente e veicolata solo da uno stile diretto e neorealistico, che usa il sobborgo urbano e la classe disagiata come soggetto estetico, nonché base d'una condizione sociale e mentale che nell'incatenare il proprio male interiore giunge al logoramento totale nei confronti non solo di sé stessi.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  29/11/2015 11:14:28
   9½ / 10
A mo parere manifesto di Refn..... crudo, pessimista, malato, disperato..... il "team" di Pusher ancora ad alti livelli... Bodnia e Mikkelsen su tutti...... veramente notevole...

ZanoDenis  @  25/03/2015 19:15:18
   7 / 10
Buon film di Refn, decisamente crudo e spietato, sempre interessante, anche se la tecnica non é quella delle successive opere si vedono comunque buone premesse, vi sono gia delle pianosequenze interessanti, il film é leggermente lento, ma neanche troppo, e si sviluppa sulla vita di più personaggi, personalmente Mikklesen mi é piaciuto molto, in un personaggio molto insolito per lui, abiutuato a soggetti più spietati.
Belle le atmofere metropolitane, si ha sempre la sensazione che l'evento tragico sia dietro l'angolo.
Fantastica la scena dell'HIV.
Da guardare senza dubbio

7219415  @  06/01/2014 17:55:18
   7 / 10
I protagonisti più ingenui del mondo..comunque un bel film

Oskarsson88  @  06/01/2014 13:08:31
   7½ / 10
Atmosfera cupa e sporca sulla falsariga della trilogia Pusher, inferiore alla suddetta, ma comunque di buon livello. Catturano i personaggi e le loro vicende turbate. Unica pecca, a tratti lievemente lento. Comunque mi è piaciuto, grande Mikkelsen come sempre.

Crazymo  @  13/07/2013 03:57:41
   8 / 10
Bellissimo film di Refn che mi ha coinvolto dall'inizio alla fine; fin dalle reciproche presentazioni nei titoli di testa quello che colpiscono sono i personaggi: ognuno occupa vari frammenti del film che si intrecciano continuamente, e non riusciamo mai ad avere un quadro completo di ognuno di loro: abbiamo solo dei momenti della loro vita, delle scene da cui trarre le nostre conclusioni, un pò come faceva Orson Welles con Citizen Kane, non ci faceva mai veramente capire dove voleva andare a parare. Balza subito all'occhio che lo stile è simile a quello di Pusher (e infatti la crew è identica, oltre agli attori), seppur con uno stile più pulito e meno claustrofobico, più spontaneo, stile che si addice a questo dramma con alcuni scatti di violenza altissimi e molto disturbanti (I calci di Leo), aiutati da degli attori con la A maiuscola. Kim Bodnia, Leo, il protagonista, pur venendo a conoscenza che sta per avere un figlio affronta la realtà sempre con più tristezza, entrando in una confusione mentale che non lascia trasparire emozioni sincere, è come chiuso in una gabbia che nemmeno lo spettatore può aprire, è immerso in questa realtà allo sfacelo che sembra non dar nessuna possibilità ("Non lo voglio un figlio in questo mondo di *****"), così a contatto con il mondo che sa bene quale insidie nasconda (Seppur lo spettatore faccia molta fatica a provare empatia per lui), il vero "buono" del film è invece il personaggio di Mikkelsen: dietro il suo essere alienato e rinchiuso nella propria aura cinefila (Bellissime le scene nella videoteca insieme a Zlatko Buric che ricordano vagamente Clerks), dietro questo vetro dal quale guarda il mondo si rivela il più puro ed ingenuo, proprio perchè per lui la realtà non è quella che si vede ogni giorno per strada, ma quella vista su un nastro di celluloide illuminata dalla lampadina di un proiettore. Un gran bel film con molte sfaccettature da cogliere, ammetto che mi ha emozionato e anche fatto riflettere, per me è alla pari di Pusher. Grande Refn, grandi attori, grandi idee, grande cinema (!)

cicatesta  @  17/05/2013 18:38:31
   7 / 10
Non il film che mi è piaciuto di più di N.W.Refn, si vede però comunque la buona mano del regista, tra i miei preferiti.
Tremendo a più riprese, asfissiante e senza via di scampo; però però alla fine la sensazione di aver visto un buon film te la lascia.
Direi che vale un 7.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  10/01/2013 12:35:45
   7 / 10
Se ci interrogassimo sull'esatta traduzione italiana del titolo "Bleeder", potremmo accettarne il significato di "salassatore", decisamente orrendo da sentire, ma perfettamente calzante sul momento clou del film.

In realtà, chi già conosce Refn e la sua eccellente trilogia di "Pusher" non ha bisogno di grandi anticipazioni. In "Bleeder" si ritrovano le stesse atmosfere cupe di un mondo marcio, sporco ed asfissiante come un locale per la raccolta dell'immondizia.
Trama principale è la vita di Leo, un uomo che sta per avere un figlio, e che invece di trarre speranza da questa prospettiva si ritrova a sprofondare nel nulla in cui crede, e nella repulsione per la vita stessa (ne è l'apice quel rabbioso "Non voglio un figlio in questo mondo di m...."). Nel momento in cui, per caso, Leo crede di aver imparato la lezione che la violenza è la soluzione ai problemi esistenziali, il preludio della disperazione si apre su una tragedia annunciata.
Parallelamente scorre la vita dell'amico Lenny, commesso di una videoteca. Cinefilo che non conosce argomentazioni diverse dai film, anch'egli a suo modo vive astratto dalla realtà che lo circonda, eppure forse è proprio questo distacco che lo salva: all'apparenza disturbato, banale e patetico, in concreto si rivela razionale, pacato e addirittura ostinato nel corteggiare una ragazza.

Agli estimatori del regista danese, "Bleeder" contiene diversi pregi, tra cui l'ottima prova del cast (su tutti Kim Bodnia) e le crudeli violenze escogitate nella seconda parte del film.
Certo il film non è "maturo" come la succitata trilogia, ma ne condivide consistenti peculiarità, sia da un punto di vista tecnico-realizzativo (l'uso della camera con frequenti primi piani e movimenti in soggettiva; i colori scuri con dominanza di rosso e nero; le musiche cupe e graffianti) sia da un punto di vista contenutistico (la disperata rassegnazione nichilistica dei personaggi; i violenti spargimenti di sangue come risposta al "male di vivere").

L'idea portante non è estremamente originale, ma è molto buona. Purtroppo soffre di un paio di limiti.
Innanzitutto, la trama portante viene appesantita da storie parallele piuttosto insignificanti. La stessa storia di Lenny, per esempio, è pure difficilmente ricollegabile al contesto del film.
La pecca principale del film, però, è che la storia viene diluita con rallentamenti e silenzi che spesso sono esagerati. Vero è che tale caratteristica rientra nello stile di Refn, ma stavolta è portata all'eccesso. A tratti se ne ricava l'impressione che quelle trame e quei silenzi siano delle "aggiunte": acqua con cui si è "allungato" un prodotto che nel complesso era già molto buono e che quindi, in sostanza, poteva essere più breve.

sweetyy  @  19/12/2012 03:46:28
   7½ / 10
Film di Refn che punta sulla violenza, la solitudine e l'autodistruzione.

lupin 3  @  18/12/2012 17:10:44
   6½ / 10
Ho preferito altro di Nicolas Winding Refn.
Opera minore.

Spera  @  23/09/2012 19:00:07
   8 / 10
Da grande fan di Refn non posso non dare un ottimo voto a questo film che nonostante sia di minor peso rispetto alla indimenticabile trilogia si mantiene ai vertici del nuovo genere criminale pensato dal regista danese. Bisogna anche dire che qui era ancora agli esordi e che il secondo e terzo episodio di Pusher sono usciti circa 7 anni dopo questo piccolo gioiellino. Refn riutilizza parte delle movimentate inquadrature, utilizzate in pusher, con la steady capaci di intridere di realismo e ansia la visione dello spettatore. Quella stessa ansia che caratterizza la trilogia di Pusher. Citazioni cinematografiche, silenzi importanti, musiche pennellate e grandi prove attoriali aiutano Refn nell'mpresa. Grande Zlatko anche se in una parte più marginale. Grandissima interpretazione di Mikkelsen che non fa sfigurare Kim Bodnia, affezionatissimo del nostro primo Pusher. A mio parere nel cinema non bisogna sempre e per forza cercare di capire dove il regista voglia andare a parare, a volte un film ci parla di vite, di avvenimenti, di rapporti. La vita dei personaggi diventa lo spessore drammatico del racconto e non importa se non ci è chiaro cosa voglia comunicarci il regista perchè a volte un silenzio, uno sguardo o una lacrima ci possono dare più emozione di qualsiasi spiegazione critica sulle intenzioni.

DarkRareMirko  @  14/11/2011 07:54:45
   9 / 10
Ottimo film di Refn, grottesco, disturbante (incredibile la scena del virus dell'AIDS iniettato in un corpo che non si può muovere), sanguinoso (come da titolo del resto) e citazionista (per lo più verso famosi ed immensi registi del passato).

Tecnicamente ineccepibile, con alcuni passaggi fenomenali (anche come accompagnamenti sonori intendo, tipo la scena dove il gruppo guarda un video), è interpretato e diretto divinamente.

Non innova tantissimo riguardo alla rappresentazione del male di vivere, però è comunque da non perdere (come tutti i film di questo artista del resto, sempre in salita qualitativa da tale opera in poi - ma anche Pusher di 3 anni prima è comunque un cult).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  03/10/2011 21:56:32
   8 / 10
fra bergman e scorsese, un piccolo grande atto d'amore di refn verso il cinema.

TheLegend  @  03/10/2011 15:23:16
   9 / 10
Non penso che importi molto il fatto di sapere dove vuole andare a parare il regista;le emozione che Refn è capace di regalarci con i suoi film sono uniche.
Questo lavoro risulta sicuramente all'altezza della trilogia "Pusher" e merita sicuramente di essere visto.

h.chinaski  @  27/09/2011 14:23:40
   9 / 10
Una delle ultime rifondazioni del genere( noir?), Bleeder è un film straordinario.
Ancora più amaro e pessimista della trilogia , qui si colpisce al cuore con un iniezione letale.
grandissimi attori (stesso gruppi di pusher) con mikkelsen superiore alla media.
Un pò wong kar wai (quello di hk express) e tanto refn
Cinema indimenticabile , cinema che fa sperare

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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  06/07/2011 23:38:53
   6½ / 10
L'iniziio sembrava parecchio promettente ma poi il film prende una piega piuttosto scialba e nonostante qualche piccola esplosione di violenza non raggiunge mai il climax tanto rincorso....
Non è malvagio come film ma come un po tutti i film di Refn non si capisce dove voglia andare a parare, sembra solo un esercizio di stile x mostrare storie di vari personaggi borderline ai margini della vita sociale.
Finale deludente

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/11/2010 00:57:53
   7 / 10
Girato con uno stile più fluido e sostanzialmente più ripulito rispetto alla trilogia di Pusher (molta steady cam), fotografia più nitida. Le pulsioni violente sono più nascoste, ma ben presente un senso di minaccia imminente fino al finale tragico. Refn agisce troppo in sottrazione nei suoi personaggi, troppo represse le loro emozioni ed i personaggi femminili sono appena accennati, ma rimane comunque un buon film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  18/01/2009 21:34:14
   6½ / 10
Peccato, avevo molte aspettative in questo lavoro di Refn, il regista danese autore della trilogia capolavoro "Pusher".

Non si capisce esattamente dove voglia andare a parare:forse la disperazione verso la vita, forse l'inadeguatezza verso essa, sta di fatto che il risultato finale è deludente.
Il trio di attori principali è lo stesso ma i loro personaggi sono abbozzati tanto che i loro gesti a volte risultano poco comprensibili (il migliore è il mitico Zlatko Buric, anche se in un ruolo di non protagonista).

Tutto sommato il film si lascia guardare, complici anche le continue citazioni al cinema (uno dei protagonisti possiede una videoteca), qualche siparietto divertente e un finale un pò scontato ma d'effetto.

Ma LA trilogia è su un'altro livello.

Tom24  @  09/01/2009 23:21:27
   7½ / 10
Buon film, ottima idea di partenza, manca delle preziosità stilistiche della trilogia di pusher che ha reso famoso il regista.

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