black water: abyss (2020)

Non mi è dispiaciuto questo survival movie australiano, riesce a creare la giusta tensione sempre e si vive la vicenda con i ragazzi in maniera angosciante.
Chiaro cher l'incipit del film è insensato, 5 ragazzi, di cui solo 2 esperti decidono di entrare in una grotta inesplorata senza avvisare nessuno, arriverà un temporale che la farà allagare e chiude l'unica uscita, inizia cosi la loro lotta per la sopravvivenza.
Però passato sopra a questo vengono fuori 90 minuti interessanti e gestiti bene, con un finale abbastanza telefonato ma che chiude la vicenda.
Per quanto riguarda questo genere di film c'è molto di peggio.

Ho tifato per il coccodrillo. Mi ha annoiato questo film.

Sorta di spin-off di Black Water ( di cui ho solo dei vaghi ricordi),dove un gruppo di esploratori deve affrontare un coccodrillone dentro ad una grotta.
Il concept è piuttosto simile a quello di "47 metri" ( tanto per fare un esempio) ma in questo caso soffre di troppe pecche,a partire dai personaggi che sono appena accennati e che spesso e volentieri si lasciano andare a comportamenti insensati,la storia inoltre soffre di qualche lungaggine di troppo inserita giusto per allungare il brodo e raggiungere i canonici 90 minuti,per non parlare poi del epilogo assolutamente tremendo.
Tutto da buttare quindi?
Non proprio,la regia sa il fatto suo e quel minimo di tensione riesce a trasmetterla, azzeccata l'idea di mostrare poco l'animale ( comunque ben realizzato),la fotografia è di buon livello ed il cast nonostante i personaggi mal tratteggiati si impegna.
Per completezza o per passare il tempo si può anche guardare.

Un asmatico, una donna incinta e un fricchettone che non ha mai fatto un'escursione in vita sua, insieme ad altri due amici, si addentrano, senza dire niente a nessuno, in una grotta inesplorata. Sembra una barzelletta ma è davvero così che inizia BLACK WATER: ABYSS, anche se, a essere sinceri, qualche risata (involontaria) la provoca pure.
Il livello tensivo dato dalla location e dall'incontro-scontro con il grosso coccodrillo (non alligatore) cala man mano che si procede nella storia, a causa di corposi momenti di stasi, soprattutto nella seconda parte, che minano un po' il coinvolgimento. Coinvolgimento che subisce un ulteriore danno a causa dei dialoghi ridicoli e delle dabbenaggini che si vedono (da ricordare che il morso del coccodrillo è il più potente in natura) in una storia poco curata e che imbarca acqua sempre più abbondantemente fino all'epilogo.
Cast e regia non sembrano esenti da critiche negative.