Un attore (Michael Keaton), celebre per aver prestato il volto a un iconico supereroe, sta allestendo una commedia da portare in scena a Broadway. Nei giorni precedenti alla prima, si ritroverŕ perň a fare i conti con il proprio ego, tentando di recuperare i rapporti con la sua famiglia, la carriera e, in un'ultima analisi, anche se stesso.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR: Miglior film straniero
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior attore in un film commedia o musicale (Michael Keaton), Miglior sceneggiatura (Alejandro González Ińárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo)
Cinema d'altri tempi, richiama certe atmosfere anni 70, Birdman è prima di tutto un film onesto: promette ciò che mantiene, privo dell'ossessione di dover stupire a tutti i costi, lontano dall'ipocrisia di chi ancora ritiene di guadagnarsi attestati di originalità e trasgressione utilizzando sesso patinato o violenza gratuita (ogni riferimento a 50 sfumature di tarantinismi è puramente casuale...). Qui prevalgono sceneggiatura, recitazione, analisi dei personaggi e tecnica dietro la mdp, nessun eccesso, solo voglia di rappresentare, indagare ed esplorare, effetto connaturato alla tecnica del piano-sequenza, calati in un contesto che sa un po' di cliché (il fascino del background teatrale) ma tuttavia non disturba affatto, al contrario, scene come le incursioni sul balcone del teatro ad esempio sono particolarmente efficaci, potendo sfruttare uno sfondo evocativo come Broadway. Giuste in questo caso le scelte dell'Academy, detto ovviamente nel massimo rispetto per Donald Trump, che speriamo si sia ormai ripreso dall'orribile trauma.