bianca (1984)

Definire in una unica parola "Bianca" di Nanni Moretti non è facile, il regista/attore presenta una storia veramente, sul piano tecnico, poco "cinematografica" e molto diretta che esorbita perennemente fra commedia, ironia e dramma.
In "Bianca" si respira costantemente un alone di surrealismo, seppur i personaggi siano "comuni" svolgono di conseguenza funzioni anomale e rendono la pellicola sarcastica e la distanziano perentoriamente dai lidi dell' "usualità".

"Bianca" è un po' la sintesi di quel tipo di Cinema (anni 80) che portava con grande successo Massimo Troisi sulla scena, Cinema che si avvaleva di un lavoro tecnico sicuramente buono ma privo di eccelse enfatizzazioni, le uniche "modifiche" avvenivano nel contenuto, ossia nella psiche dei personaggi.
Moretti un po' come Troisi, dietro si nascondono metafore e comportamenti del singolo che dopotutto non è altro che la fotografia della massa. Evidenziati i problemi caratteriali, i complessi, il delirante perfezionismo così forte di un uomo da essere giustamente inverosimile.

"Bianca" dunque merita la visione, le atmosfere aiutano molto, le musiche anche.