berlino: opzione zero (1988)

Ambientato in un contesto storico ed in una realtà che mi ha semore affascinato. Nonostante il film racconti per buoni 2/3 lo sviluppo di un processo e sia penalizzato da una regia non particolarmente incisiva hai dei bei momenti e si lascia vedere, da notare un giovane Sean Penn cbe già si fa notare nonostante il ruolo secondario. Un po' forzato il ruolo degli americani come difensori della libertà e democrazia occidentali, più interessanti le iterazioni tra le persone coinvolte nel processo.

Quanto se ne è parlato del muro di Berlino; non solo la ricerca spasmodica della libertà per gli abitanti della parte est ma anche il simbolo dello scontro tra due superpotenze, tra due ideologie contrapposte. Tratto da un romanzo, la storia è quella di un processo (ma non manca di momenti emozionanti), di uomini che devono giudicare altri uomini che non cercavano altro che la libertà, dei dubbi di un giudice. Di contro ci ho visto anche il solito strapotere degli americani che si ergono sempre a gendarmi del mondo soprattutto nella parte processuale forse troppo favolistica del finale, per questo non gli concedo un voto più alto, ma è comunque meritevole.
Credo sia l'unico film non televisivo del regista Leo Penn.