battle royale (2000)

Due parole sul manga, un capolavoro cinico e spietato, la cui forze risiede non tanto nell'imprevedibilità degli avvenimenti quanto nella caratterizzazione perfetta degli oltre 40 studenti partecipanti al gioco. Non ho mai - e dico mai - letto niente che riuscisse a creare una tale empatia con un così vasto insieme di protagonisti, in un numero spesso limitatissimo di pagine. Basta un flashback per innamorarsi di personaggi come Yoshimi, Mitsuco o Mimura. Peccato per la totale idiozia degli ultimi due volumi, che pregiudica un'opera altrimenti inattaccabile.
Non sono solito fare paragoni fra libri/manga o film, ma questo è uno dei casi in cui la trasposizione cinematografica paga un pesantissimo dazio alla controparte cartacea. Naturalmente non è semplice adattare un manga del genere al grande schermo, ma un BR così decontestualizzato e privo del sottotesto psicologico dei suoi protagonisti non può che deludere. Sarebbe stato meglio trarne una miniserie? Probabile. Quel che resta è la prova solidissima di Kitano, sullo sfondo di una recitazione generalmente approssimativa e un copione via via sempre più scialbo.
Peccato.