Un famoso drammaturgo, Barton Fink,, viene scritturato da una major americana, che gli commissiona la sceneggiatura di un film sul wrestling. Arrivato ad Hollywood, Barton si stabilisce nell'inquietante hotel Earle e, qui, conoscerŕ Charlie, che nasconde un segreto altrettanto inquietante...
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Cose molto belle, come un diffuso inquietante clima kafkiano spalmato per tutto il film, specialmente sul viso di Gordon Finn, si alternano a cose tipo una mancanza di ritmo, o meglio, a un ritmo lento, che dilava la forza del film medesimo. Il film ha tutti i numeri per fare il capolavoro, ma è come se mancasse la compattezza decisiva. Il film parte realistico e poi piano piano scivola nel surreale, fino all'onirico finale (che non ho capito). In questo film Turturro e Goodman nei rispettivi ruoli valgono già il biglietto del film, che comunque è un grande film.