ballata dell'odio e dell'amore regia di Alex De La Iglesia Spagna, Francia 2010
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ballata dell'odio e dell'amore (2010)

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locandina del film BALLATA DELL'ODIO E DELL'AMORE

Titolo Originale: BALADA TRISTE DE TROMPETA

RegiaAlex De La Iglesia

InterpretiSantiago Segura, Fernando Guillen-Cuervo, Antonio de la Torre, Sancho Gracia, Javier Botet

Durata: h 1.47
NazionalitàSpagna, Francia 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2012

•  Altri film di Alex De La Iglesia

Trama del film Ballata dell'odio e dell'amore

Ambientato durante gli anni 70, in piena dittatura franchista, Javier e Sergio si innamorano della stessa donna, una ballerina/acrobata. Il clown triste e il clown divertente, due facce della stessa medaglia, due modi diversi di concepire la vita e, di conseguenza l'amore.

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Voto Visitatori:   7,26 / 10 (55 voti)7,26Grafico
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Voti e commenti su Ballata dell'odio e dell'amore, 55 opinioni inserite

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eruyomè  @  27/05/2015 14:58:07
   6 / 10
Tra i film più spiazzanti che ho visto.
Ho provato a far passare un po' di tempo dalla visione, ma ancora adesso non metto a fuoco questo film. Non ci riesco, al di là del casino e della baraonda visiva, non trovo il bandolo della matassa.

La sufficienza la do, non fosse che per la fotografia ottima, lo spunto di base interessantissimo (potenzialmente), e anche per la prima parte della pellicola. E per certe scene talmente grottesche e folli e fuori di testa, che per forza ti rimangono impresse.

Però mi è parso veramente troppo. E troppo buttato là. La sceneggiatura è così confusionaria e piena di buchi e illogicità che, veramente, spesso ero convinta di essermi persa dei pezzi. Da non raccapezzarcisi.

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Ultima risposta 28/05/2015 13.43.24
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ferzbox  @  16/12/2014 17:25:56
   9 / 10
Piccoli spoiler

Ohhh...finalmente sono riuscito a vedermi un film che mi ha colpito artisticamente,donandomi molteplici emozioni e deliziandomi con inquadrature quasi magiche degne di uno storyboard magistrale.
Per quel che mi riguarda "Ballata dell'odio e dell'amore" è un'opera a dir poco straordinaria,farcita da tanti di quegli elementi da sentirsi male.....
Prima di tutto vorrei dire una cosa importante.
Ho notato che molte persone(indipendentemente da filmscoop) non riescono a cogliere la bellezza di una pellicola strettamente artistica; nemmeno se il film è privo di deliri(tipo i film di Lynch),nemmeno se alcuni messaggi sono palesi come il sorgere del sole.
Penso che sia del tutto insensato criticare o distruggere un'opera come questa solo perchè presenta scene o momenti surreali; il film si presenta subito per quello che è: una storia raccontata con enfasi e un pizzico di esasperazione per seguire una traccia ed uno stile preciso; penalizzarlo per gli elementi surreali che mostra è come dichiarare di non aver capito assolutamente le intenzioni dello sceneggiatore e del regista.
Prendiamo un bambino di 6 anni che ascolta la madre che gli racconta una favola ok?
Il bambino non pensa affatto che quella sia una favola; ne è consapevole ma non lo concretizza mentre l'ascolta; così come non lo concretizza mai davvero se non crescendo durante gli anni; si vive quella storia immaginando che tutto quello che gli viene raccontato è esattamente in quel modo; un ranocchio che diventa principe è affascinante immaginarselo veramente e il bimbo preferisce vivere nel suo sogno per carpire delle emozioni forti; per sentire cosa gli suscita dentro l'anima quella storia......
"Ballata dell'odio e dell'amore" è esattamente questo: una storia allegra e triste,piena di drammaticità,amore,tristezza,azione,sottomissione,gelosia,morte,speranza,vendetta e redenzione...c'è tutto in quest'opera; tutto quello che può suscitare la gioia ed il dolore.
Il pagliaccio allegro e il pagliaccio triste sono le due facce della stessa medaglia,i due poli opposti,il bainco e il nero....da questa diversità nascono una miriade di spunti tutti concentrati su un unico argomento:l'amore per una donna.....o l'amore in generale,ancora meglio....

La storia del pagliaccio triste è a dir poco superba,piena di metafore alla vita.

Alex De La Iglesias non voleva raccontare una storia drammatica piena di veridicità,ma voleva raccontare una storia che sfiorasse il surreale per toccare con mano le emozioni dei suoi spettatori; tramite un confine labile tra realtà e fantasia,sogno ed incubo....(basti guardare la scena finale del salto; onirica ed evocativa...).
Tutti rincorrono un sogno,ma il più delle volte,per poterlo realizzare,si rischia di perderlo; se non lo si perde c'è sempre un caro prezzo da pagare; lo sapeva bene l'omino che voleva infrangere la barriera del suono saltando dalla sua moto....

Io sono rimasto coinvolto tantissimo dallo stile di questo film; purtroppo non lo ritengo un capolavoro a causa di alcune scene un pò sciocchine sparse di tanto in tanto,ma capisco anche che non è per tutti i palati.....

N.B.La canzone del cantante Raphael intitolata come il suddetto film è qualcosa da brivido...bellissima....

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Ultima risposta 04/02/2016 20.23.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  11/05/2014 13:45:11
   5½ / 10
presenti spoiler

Sinceramente, è uno scherzo?
Dove sono piazzate le telecamere?
Avevo sentito parlare di questo Balada triste de trompeta come di un piccolo gioiello, di un irriverente capolavoro d'autore, di un mix tra Fellini e Tim Burton o altre, alla luce dei fatti, cazzàte simili.
Ma questo, signori, è puro trash.
Ora, è facile usare la malinconia e il lato terribile dei clown, la magia del circo, la Storia e credere di fare film d'autore, chiunque unisca questi elementi .troverà moltissima gente che lo crederà un autore.
Ma questo è puro trash.
A un certo punto uno dei protagonisti racconta una barzelletta.
"Un padre va all'Ospedale dove la moglie ha appena partorito. Chiede all'infermiera quale sia il figlio. L'infermiera glielo mostra e poi inizia a sbatterlo violentemente contro il muro (l'attore con un pollo mima violentemente il gesto). Il padre disperato gli dice cosa sta facendo, gli ha ucciso il piccolo. "Ma tanto era già nato morto" - gli risponde l'infermiera"
Ecco, il film è tutto qua. Non fa ridere, è grottesco, è fastidioso. Quella barzelletta è manifesto del film.
Ora, io non so se De la Iglesia volesse fare un cult trash. In quel caso c'è riuscito. Ma ho sentito voci che parlano di film d'autore, di metafora grottesca, di accusa alla Guerra vestita da film di genere come nel meraviglioso, quello sì, Labirinto del Fauno.
Il problema è che sto film più che da De la Iglesia sembra scritto da Rita Della Chiesa.
Chi l'ha esaltato forse non si è accorto di una delle sceneggiature più disastrose nella storia recente del cinema.
Ogni scena è attaccata all'altra in modo disastroso, sembra quasi un trailer, causa-effetto, giorno, notte, giorno in azioni da 5 minuti, gente che si sposta e poi è sempre là.
Il clown triste conosce lei, la sera vanno alla casa degli orrori su invito di lei (di già?), poi sono al circo, poi 2 minuti di circo, poi la sera escono e vanno al luna park, poi sono al circo. Sembra tutto lì intorno.
Per non parlare di quando lui distrugge la faccia a lui.
A proposito, molto simpatico, lui li trovano che trombano e allora "tromba" lui.
Comunque...
Quello fugge per il bosco (velo pietoso) e la scena dopo è già un uomo delle caverne, e la scena dopo lo trovano degli ex generali (la catenina, mavafan****) e diventa il loro cane, e la scena dopo si deturpa la faccia senza motivo e la scena dopo diventa un clown killer. Passaggi così, di devastante pochezza. Ogni 3 minuti lo spettatore si chiede "perchè"? Un montaggio fantozziano. Il clown cattivo la notte dell'agguato è dal dottore che tenta di rimettergli a posto la faccia. Intanto l'altro fugge. Poi vediamo la MATTINA il primo che va in un bar e si vede sfigurato in montaggio alternato con quell'altro che ancora fugge, e mi pare di sera.
Glissiamo sul tentativo di far ridere, col nano che ripete 35 volte della moto, con la moglie del dottore, con tanti personaggi che provano ad esser simpatici ma se questa è la comicità della Spagna sono contento di esset nato qua.
Il grassone che corre nudo poi? Disgustoso, non so se dovrebbe far ridere, disgustoso.
Ma si continua così, la Storia è sempre sullo sfondo o prepotentemente in campo e la si usa in un modo per cui gli storici avrebbero dovuto bloccare la distribuzione.
Continua fino alla fine il metodo delle scenette attaccate l'una all'altra senza motivo.
Il clown c'ha il furgoncino dei gelati, non se sa come, il clown fugge da 20 carabinieri non se sa come chè prima ce l'hanno in braccio, poi uno spara e poi lui è in cima alla collinetta e i poliziotti in fondo.
E alla fine c'è l'apice di questa scrittura disastrosa.
I protagonisti sono in una miniera, poi dentro un bellissimo palazzo e poi in cima ad una torre.
In 3 inquadrature.
Fotografia molto bella, suggestive le location, sempre fortissimo il fascino del circo e l'appeal che danno i clown, è per tutti questi motivi che il film si salva dal disastro.
Gli attori non si distringuono dagli animali del circo, meno male che il clown cattivo è molto bravo.
Il protagonista è Massimo Marianella grasso.
Ma qui mi sa che la gente è rimasta ipnotizzata dai clown e non ha visto uno dei film più disastrosi degli ultimi anni.
E poi lei che regge i loro 200 kg nello strapiombo, e poi mica si sa che succede e le scelte che fanno.
Ma alla fine ci sono due clown che piangono perchè per la loro avidità hanno perso entrambi la "cosa" che volevano. In quella che è la scena più riuscita del film.
Già, la "cosa", perchè se davvero De la Iglesia o chi ha esaltato il film crede che in questa pellicola si racconti in qualche modo l'amore allora, con tutto il rispetto, credo che non è mai stato innamorato.
Non c'è amore nella ballata. C'è la voglia di parlare di tutto, della vita e della morte, dell'amore e dell'odio, della Storia e della malinconia.
Ma raccontare ste cose in un modo così trash e approssimativo è impossibile.
Alle 2.50 di notte chiamo mio fratello perchè l'avevo costretto a vedere il film (era su RaiMovie) dicendogli che fosse un capolavoro.
Tremo, magari anche lui è caduto nella trappola di De la Iglesia e della facce dei clown.
La telefonata comincia con un'offesa a me.
Del resto della stessa nemmeno scrivo.
Oh, meno male, siamo in due almeno.

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Ultima risposta 12/05/2014 16.56.00
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TheLory  @  31/03/2014 11:16:20
   9 / 10
Sta balada triste de trombeta me xe piaciuto tanto, vacca boia! poetico, tristissimo, originalissimo, ben interpretatissimo, levissimo.
accattatevillo!

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Ultima risposta 17/12/2014 15.59.44
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BlueBlaster  @  23/08/2013 03:24:18
   4½ / 10
Questa pellicola è eccezionale sotto l'aspetto tecnico (regia, fotografia e trucco) ma per il resto non mi è piaciuto affatto...dopo i primi venti minuti,che mi avevano fatto ben sperare, il film si perde in un delirio di thriller grottesco spesso esasperato (specie il finale) e la sceneggiatura è troppo fuori dagli schemi per i miei canoni!
Il cast fa il suo dovere ma stavolta De La Iglesia ha scelto una storia che non mi ha mai convinto a differenza degli altri utenti che l'hanno commentato.
Buono il cast, la colonna sonora non è nelle mie corde...il film non mi ha trasmesso nulla se non della noia e tanti "ma dai che ****** stanno facendo su"!
Peccato perché credevo che questo regista fosse per me...

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Ultima risposta 28/01/2014 16.04.51
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Spera  @  17/04/2013 14:16:54
   8½ / 10
Come dicevo poco prima, il film che avrei voluto veder sfornare a Tarantino, uno dei migliori che ho visto ultimamente.
Ambientato nell'epoca del regime Franchista, da cui trae diversi spunti per le vicende del film, questo film traccia una storia d'amore che vede i 3 protagonisti sospesi tra amore e odio, riso e pianto dando forma a un'allegoria della vita tra felicità e tristezza, il continuo alternarsi delle due stagioni dell'esistenza. Fortissima e chiara questa contrapposizione nel finale fa da epilogo a un film che è difficile inquadrare: grottesco, folle, spesso tarantiniano, non annoia mai e coinvolge con una regia davvero incalzante immersa in una fotografia splendida, quasi sognatrice.
Colonna sonora azzeccata anche se non di particolare rilievo.
Attori molto bravi, lei bellissima; doppiaggio italiano buono ma in spagnolo è ancora più di impatto.
Unica pecca è la computer grafica con s*****tata finale che avrei evitato volentieri, fa perdere un pò di quel realismo di cui avevamo goduto fino a poco fa quando quel pazzo di Xavier gira per le strade della città vestito da pagliaccio e armato fino ai denti.
Pazzesca la trasformazione di quest'ultimo, l'amore folle e pericoloso può portare davvero alla pazzia? Quale miglior esempio?
Il film inoltre è ricco di riferimenti alla storia politica spagnola di quegli anni, motivo per cui si potrebbe approfondire avendo una seconda, anche per mettere a fuoco simbolismi e metafore che nella prima visione ci sono sfuggiti.
Dopo aver assistito a film come questo o come "le mele di Adamo", insieme a tanti altri, mi da buona speranza per credere in una crescita di rilievo del cinema europeo che prenda di petto il colosso Hollywoodiano.

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Ultima risposta 20/01/2014 10.00.02
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  04/01/2013 12:49:29
   7½ / 10
Ora ricordo perché i clown non me l'hanno mai contata giusta.
Un baraccone visivo che mischia di tutto, mai avrei pensato che il trash potesse essere sotto un lato puramente autoriale cosi appagante e al tempo stesso farti entrare nel profondo di una vicenda altamente simbolica, anche se spesso troppo tirata per i capelli. Perché nel film forzature pesanti ci sono, inutile negarlo, e la parte centrale non funziona tantissimo. Aggiungiamoci che spesso De La Iglesia pare esagerare per il solo gusto di farlo, svaccando di brutto, ma è raro.
"Balada triste de trompeta" è un film forte, che spiazza per tutta la sua durata. Tanto che il voto è indicativo, per me è un senza voto. Dovessi basarmi solo sulla bellezza di Carolina Bang darei 10: mi sono innamorato.
Ottimi tutti gli attori ma specialmente i due clown protagonista, e grandiosa la scena finale.
Dietro la baracconata spesso esagerata, ci sono significati dissacratori neanche tanto leggeri da svelare sulla storia della Spagna e sul ruolo dell'individuo...

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Ultima risposta 04/01/2013 14.18.01
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  14/11/2012 19:21:11
   8½ / 10
Non conoscevo questo pezzo da novanta del cinema contemporaneo e devo dire che l'incontro, pur essendo stato meraviglioso, non è esente da problematicità.
Chiarisco che un film del genere è già a priori un film con i contro********. Ma proprio per questo penso sia onesto muovergli una critica. Sullo stile non disquisisco, va a gusti. Ma quello che ho trovato personalmente un ostacolo per l'intrinseca riuscita del film è la rappresentazione evidentemente simbolica. Quando si gioca con i simboli, con parole assolute, con contesti metaforici e allegorici si rischia di perdere di vista quello che chiamo il tumulto dell'arte. Calvino diceva che la sua letteratura da un momento in avanti aveva smesso di rappresentare la realtà ed era diventata sempre di più una "balena bianca". Io contesto a questo grande regista di aver voluto saltare il primo step. Concettualmente il film è una riproposizione dell'idea di fondo di Salò. Trovo più cinematografico De La Iglesia però. Conosce il cinema molto meglio di Pasolini, sa giocare con i generi, scrive una sceneggiatura sconclusionata che è l'esatta rappresentazione di un mondo in cui sostanzialmente capiamo sempre meno. E' geniale nel trasformare un film con protagonisti pagliacci in un film-pagliaccio. Si passa dal riso all'angoscia con una facilità spaventosa. Siamo i bambini che si cerca di intrattenere, di far ridere. Perché sennò si diventa assassini. In un certo senso questo film ripropone Bastardi senza gloria in modo molto più raffinato, o perlomeno più ancorato alla realtà dei fatti mondiali. Uno è finzione nella storia, l'altro è allegoria della storia. Perché alla fine trovo abbastanza evidente che i due pagliacci non siano che le due facce del potere violento di stampo novecentesco: Sergio, il fascismo; Javier, il terrorismo. La ragazza, la Spagna. Entrambi se la contendono per amore, o piuttosto per possesso. Ed è molto bello questo dialogo specialmente:
Javier: "Ti ho liberato dal male, da Sergio" e lei risponde: "No, sei diventato come lui". Bellissima l'idea di un'esaltazione mistico-religiosa del terrorismo, il fatto che si siano sempre sentiti investiti di una missione di liberazione che il popolo di rado vuole o domanda (si vedano le Br).
Meravigliosa a tal proposito la scena dell'attentato a Blanco (cfr. "Ogro" di Gillo Pontecorvo): "E voi di che circo siete?"
L'ultima parte, cinema d'azione di alto livello, mi ha un po' stancato. Salvo l'immenso ultimo minuto. Un fotogramma la cui icasticità può solo ricordare il capolavoro pasoliniano. Film così escono sempre più raramente. E forse non è totalmente un male.

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Ultima risposta 18/01/2014 22.52.43
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Kitiara31  @  10/11/2012 21:08:57
   3½ / 10
Premessa: probabilmente De La Iglesia non è il mio regista, ma l'ho scoperto troppo tardi.
Ci sono tanti spunti interessanti: il racconto degli anni della dittatura in Spagna, il mondo del circo, il confronto tra i due antagonisti. Il risultato per me è inguardabile: confuso, i primi colpi di pistola iniziano dopo 2 minuti (neanche ti sei seduto e già vedi la prima carneficina) , eccessivo.
Riassumerei il tutto proprio con la parola "eccessivo" : tante buone idee pompate all'estremo che hanno reso questo film un accozzaglia di immagini e suoni.
Fan di De La Iglesia, non me ne vogliate.

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Ultima risposta 18/11/2012 23.54.05
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Ale-V-  @  07/06/2011 01:28:38
   2 / 10
Il voto è la media tra il 7 della prima parte e il "sotto zero" della seconda.
Veramente carino l'inizio: introspettivo, triste ma allo stesso tempo ironico.
Poi non capisco per quale motivo il film subisca una forte virata e si trasformi in un action movie all'americana: inseguimenti, sparatorie, esplosioni, scontri, con il protagonista, Javier, che si trasforma nella versione clownesca di Rambo. Il tutto sfocia in un finale orrendo e banale.
Da dimenticare.

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Ultima risposta 08/06/2011 03.28.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  19/05/2011 09:27:58
   7½ / 10
parte col dire per la settecentesima volta o giù di lì che adoro de la iglesia e lo ritengo uno dei registi più sottovalutati che ci siano.
nonostante abbia orami girato un numero importante di film e tutti con ottimi risultati si fatica a dargli il credito che merita, forse per la sua scelta (che sia benedetto) di sguazzare gioioso nelle purulente pozzanghere del cinema bis.
e dopo questa dichiarazione d'amore, mi risulta ancora più arduo muovere qualche piccola critica a questo suo ultimo balada triste de trompeta.
il film poteva essere un ***** di capolavoro, e probabilmente alex lo sapeva bene nel momento cui iniziò a girare. io credo si sia fatto un po'condizionare da ciò, ed abbia quindi deciso di buttarci dentro tutto l'inseribile di quanto sia un regista eclettico ed abile. questo, però, non era necessario, perchè chiunque abbia visto le sue precedenti opere lo sa bene, ed ha portato al risultato di un film un po' raffazzonato.
vedendolo si ha l'impressione di idee venute lo stesso giorno in cui si girava la scena ed inserite al momento, non so se mi spiego. è un'opera fin troppo ambiziosa, che vuole coprire 70 anni di storia, citare fellini, far ridere, far commuovere, far riflettere. oh, e chiariamoci, spesso ci riesce pure in questo intento, ma non con la continuità che dovrebbe.
forse sono ipercritico proprio per le enormi potenzialità di questo film, e infatti non vorrei essere travisato: BTDT ha dei momenti che ti fanno piangere per la gioia, un finale grandioso (in una scena mi sono letteralmente slogato la mascella, sarò stato 10 secondi con la bocca aperta) ed interpreti sublimi, però manca quella coesione che rende un gran film un capolavoro, quando tutti i tasselli vanno magicamente al loro posto e ti rendi conto di aver visto qualcosa che rimarrà sempre con te.

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Ultima risposta 19/05/2011 09.31.00
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