bad boy bubby regia di Rolf de Heer Italia, Australia 1993
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bad boy bubby (1993)

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locandina del film BAD BOY BUBBY

Titolo Originale: BAD BOY BUBBY

RegiaRolf de Heer

InterpretiCarmel Johnson, Ralph Cotterill, Claire Benito, Nick Hope

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia, Australia 1993
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1993

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Trama del film Bad boy bubby

È da trentacinque anni che Bubby vive in una stanzetta senza finestre, solo, con sua madre e un gatto. La vita in casa procede tranquilla: Bubby e la mamma fanno il bagno insieme, vanno a letto insieme e non solo per dormire. Poi un giorno arriva papà e per Bubby non c'è altra soluzione che ripetere il trattamento riservato al gatto: avvolgere nel domopack i genitori e farli morire d'asfissia.

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Voto Visitatori:   7,09 / 10 (17 voti)7,09Grafico
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Voti e commenti su Bad boy bubby, 17 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

deadkennedys  @  19/03/2017 16:22:27
   9 / 10
"You see...No one's going to help you, Bubby. Because there isn't anybody out there to do it.
No one. We're all just complicated arrangements of atoms and subatomic particles, we don't live but our atoms do move about in such a way as to give us identity and consciousness.
We don't die; our atoms just rearrange themselves.
There is no God. There can be no God,
it's ridi****us to think in terms of a superior being.
An inferior being, maybe, because we, we who don't even exist, we arrange our lives with more order and harmony than God ever arranged the earth.
We measure..Plot...We create wonderful music.
We are the architects of our own existence.
What a lunatic concept to bow down before a God who slaughters millions of innocent children...Who slowly and agonisingly starves them to death...
beats them, tortures them...Rejects them.
What folly to even think that we should not insult such a God...
Damn him!
Think him out of existence!
It is our duty to think God out of existence.
It is our duty to insult Him.
Fuck you, God!
Strike me down if you dare, you tyrant!
You non-existent fraud! It is the duty of all human beings to think God out of existence.
Then we have a future. Because then, and only then, do we take full responsibility
for who we are.
And that's what you must do, Bubby!
Think God out of existence.
Take responsibility for who you are!
Fuck you, God!
Strike me down, if you dare!"


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-Uskebasi-  @  28/02/2016 03:32:39
   6 / 10
Poteva essere un film potente. Si avvicina più al ridicolo.
Nonostante l'ottima prova di Nicholas Hope, dal momento della liberazione dalla casa-prigione, non c'è un singolo momento in cui la credibilità sia sufficiente da generare una minima emozione. Bubby esce e incontra tutti personaggi particolari, tutte situazioni particolari, e tutti quanti lo accettano e lo coinvolgono nelle proprie vite. Il mondo è proprio un bellissimo posto a giudicare dal confronto con Bubby, e da questo punto di vista si può dire che il film sia originale, mostrando il lato positivo dell'umanità, ma la ripetitività e la sensazione di "finto" lo distruggono.
Purtroppo ho avuto questo distacco per tutta la durata, e dire che la prima parte in casa prometteva un colosso.
Credevo fosse un film di denuncia, invece è una favola per bambini. E senza nemmeno antagonisti.

DarkRareMirko  @  17/12/2012 00:12:12
   7½ / 10
Hope è straordinario, la sua interpretazione è davvero memorabile e, aiutato da una prima aprte davvero ben fatta, da senza dubbio valore aggiunto ad un film di sicuro buono.

Volutamente provocatorio e gratuito, sgradevole ed eccessivo, il film si ricorda più che altro per momenti isolati (gatti morti, momenti weird, finale, ecc.) anche perchè il ritmo non è che sia ai massimi livelli.

Un pò lento, un pò prolisso, non è poi così originale (Lynch è a due passi, come - perchè no - lo Scorsese di Fuori orario) e si è di fronte al solito tema del diverso che però poi SPOILER

Comunque ben fatto e ben diretto, con una prima mezz'ora inquietante e delirante.

Coproduce Domenico Procacci.

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pinhead88  @  25/05/2012 23:15:35
   6 / 10
L'incipit è un qualcosa di meraviglioso, non credo di aver mai visto ancora nulla (se non qualche prodotto underground di bassa categoria) di così tetro, morboso, deplorevole, disgustoso, marcio, fetido e inquietante in vita mia.
L'atmosfera è talmente torbida, surreale e malata che si fa fatica perfino a guardarlo per più di dieci minuti, almeno a me ha fatto questo effetto.
Ero convintissimo di trovarmi di fronte ad un Capolavoro, di quelli proprio non catalogabili ed ho sperato per tutto il tempo che il film non prendesse una piega diversa, purtroppo però non è stato così.
Da quando Bubby(incredibile sosia di Billy Bob Thornton) esce dalla sua dimora fatiscente, comincia il declino più assoluto. Evidentemente sarebbe stato parecchio complicato far proseguire il film su quella strada, ma una virata del genere è veramente inopportuna anche per chi non ha mai amato il cinema weird. Il regista abbandona completamente lo schema teatrale della prima mezz'ora per affidarsi ad un cinema più 'facilone' che avrebbe fatto comodo a chiunque. Da quel punto in poi si assiste alle mille rocambolesche avventure del protagonista poverino e pazzerello che fa tanta pena. Una sorta di Forrest Gump, ma in una dimensione più grottesca. Tutto diventa prolisso, ripetitivo e banale da mandare di traverso tutto. Un compitino elementare che delude moltissimo e non invoglia ulteriormente nel proseguire la visione, roba che mancano solo le sviolinate di Spielberg(e infatti alla fine...)
Il trauma purtroppo non avviene solo per il cambio brusco della storia, da tragedia a commedia, ma anche per la cromaticità. Si passa dal grigio tenebra ad un insieme vivace di colori che infastidisce da subito.
Insomma dopo un'ora già non se ne può più e l'unico pensiero che affiora è che il film finisca al più presto senza altre spiacevoli sorprese.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/01/2012 12:58:48
   8 / 10
Trentacinque anni trascorsi in un sudicio e fatiscente scantinato senza mai uscire all'aria aperta,Bubby vive con la madre,un'imponente e laida matrona che lo malmena,lo insulta e lo obbliga a rapporti incestuosi.Nel disgustoso locale si diletta nel catturare scarafaggi e nel molestare il gatto che tiene chiuso in un'angusta gabbia (se le torture all'animale fossero vere a De Heer dovrebbero prenderlo a calci in ****),come un bambino di pochi anni non è quasi in grado di parlare e si beve le fandonie che l'orrenda genitrice gli propina a getto continuo,minacciandolo di crudeli punizioni divine da parte di un Cristo implacabile e ammonendolo dal voler uscire,spacciando per velenosa l'aria esterna in una pantomima che la induce a indossare una maschera antigas ad ogni sortita dal tugurio.
Il ritorno del padre beone e se possibile quasi più orrendo della madre intaccherà il delirante rapporto e condurrà Bubby verso la libertà.
Prima parte straordinaria con una depravazione riportata senza quasi alcuna censura,nella seconda quell'aurea malsana di degrado e violenza,soprattutto psicologica, si perde un poco ma De Heer grazie anche a un Nicolas Hope eccezionale,stralunato bamboccio troppo cresciuto alla scoperta del luna park/mondo, tiene in piedi con stravagante e ammirevole approccio l'emancipazione del disadattato protagonista.
Ovvia la lettura cui si presta la pellicola,con quei valori inculcati fin da piccini indicati come catene e impedimenti verso una libertà di pensiero di fatto preclusa sin dalla nascita.Il regista non va per il sottile e accorda un messaggio anticlericale fatto di riflessioni ma anche di animosi improperi sfocianti nella blasfemia.L'iter formativo dell'uomo si dipana attraverso incontri di varia natura,persone di tutti i generi si mescolano sul suo cammino segnato da un complesso edipico che lo porta ad amare solo donne in carne dai seni enormi,meglio ancora se cadenti.
Esercito della salvezza e poliziotti animosi,carcerati fuori di testa e scienziati in contrasto con l'eventuale esistenza di un dio,Bubby incrocia e assimila ,registra e ripete ogni frase con ostinazione sino a diventare la star di una scalcinata rock band.Il ritardato di successo che trova anche l'amore è un Forrest Gump in lieve anticipo,qui però il tono favolistico lascia spazio ad una quotidianità almeno inizialmente ributtante e adatta a stomaci forti.
Il finale che non ti aspetti è l'ennesima anomalia perfettamente centrata di un film in cui Rolf De Heer dà vita ad un personaggio memorabile.

gianni1969  @  12/01/2012 03:02:13
   8 / 10
e vero,la prima parte e' grandiosa,pero' a mio avviso mantiene buone aspettative fino al termine;meno disturbante ma piu' grottesco.un opera unica nel suo genere.moltobravo l'attore protagonista.sconsigliato ai puri di cuore.

Levarg  @  27/12/2011 23:35:00
   6½ / 10
Film disturbante, soprattutto nella prima parte... devo ammettere che ho fatto fatica a digerirlo. Ma nonostante tutto l'ho trovato un buon film. Forse con qualche forzatura di troppo nella sceneggiatura, con un'interpretazione magistrale di Nicholas Hope!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/06/2011 17:15:54
   7 / 10
Effettivamente i primi trenta minuti sono favolosi, malsani e disturbanti in cui le figure genitoriali e la religione sono elementi castranti verso un individuo senza una personalità compiuta, ma imitazione di quelle altrui e amplificatore quando diventa un'icona pop grottesca.
Dopo l'incipit ci si ritrova su territori già esplorati, tipo Oltre il giardino, ma l'ottima interpretazione di Hope è senza dubbio un valore aggiunto positivo di una pellicola apprezzabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  01/06/2011 10:17:12
   6½ / 10
Come hanno già fatto notare altri prima di me l'inizio di questo film è magnifico. Inquietante, allucinante con due attori un gatto a cui si aggiunge poco dopo un terzo attore, tutto ambientato in un'unica location spoglia, sporca e disadorna. Inizio cattivo e spietato; peccato che poi il film si perda nella seconda parte con un susseguirsi di scene assurde, discordanti e alcune al limite del demenziale.
Un film decisamente particolare, non adatto a tutti.

sweetyy  @  30/04/2011 05:41:01
   7½ / 10
Insolito e inquietante, sicuramente non un film per tutta la famiglia ecco...ma consigliato a chi ama film un pò particolari. Il protagonista grandioso nella parte devo dire non semplice.

lupin 3  @  29/04/2011 02:43:35
   7 / 10
Beh io questo film l'avrei catalogato come grottesco e non drammatico.
Cmq devo dire la verità, anch'io sarei rimasto affascinato dalla rock band alternativa :)

benzo24  @  03/03/2011 14:11:21
   7½ / 10
sono passati anni,ma questo film mantiene sempre il suo fascino

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  01/08/2008 16:32:03
   6½ / 10
L'inizio è succulento; incipit maledetto e negativo.
Purtoppo il regista non ha il coraggio di percorrere quella strada, scegliendo ad essa un'oscura fiaba del "diverso più uguale degli altri" in svendita un tanto al chilo.
Prima mezz'ora esclusa, sembra uno scadente Dylan Dog sceneggiato da Ruju.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/08/2008 16.41.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  01/04/2007 21:39:11
   6 / 10
molto zozzo e sordido, ma anche molto palloso.
il fatto che l'abbia visto pochi mesi orsono e me lo sia quasi già dimenticato non depone certo a suo favore, nonostante sia fatto appurato che la mia memoria è una cacca.
bravo il protagonista, very fulminato.

phemt  @  19/01/2007 10:31:07
   7 / 10
La prima mezz’ora è qualcosa di folgorante… Una locations, scarna ed essenziale, due attori (poi tre), stile asciutto, regia perfetta e il tutto porta ad una atmosfera morbosa, malata, deviata, politicamente scorretta, cattiva, incestuosa, disturbante, marcia e sporca… Poi nella seconda parte il film si perde in parecchie forzature, scene inutili, personaggi che appaiono e scompaiono in 2 minuti e risvolti improponibili (come fa uno così ad essere scarcerato perché ritenuto riabilitato?)… Per fortuna in questa seconda parte non mancano momenti gustosamente divertenti e grotteschi, peccato che pian piano il film sembri prendere la strada del ridicolo… De Heer mostra chiaramente di saperci fare con la macchina da presa (superba la scena in cui per la prima volta lui sale sul palco, con quello splendido gioco di luci), mostra ampio coraggio in alcune scelte, e anche una grande profondità, come quando entrano in scena i ragazzi portatori di handicap comunque trattati con grande rispetto…
La parte finale sembra migliorare e diventare interessante, con lui che trova una donna che è l'immagine speculare della madre, e quindi ci sarebbero i presupposti per una buona chiusura del cerchio, ma il finale non convince pienamente e in un film del genere a parere mio ci sta pure abbastanza male… De Heer dà chiaramente l’impressione di dare un significato fisico al detto partire a razzo e finire a … Vabbè si è capito, peccato! Questo film sarebbe potuto essere davvero un grande piccolo gioiello, resta comunque un opera coraggiosa e assolutamente da recuperare, di un regista che sembra purtroppo (come il film in questione) essersi perso per strada… Una menzione speciale va all’eccellente Hope, il bravissimo protagonista…

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/06/2007 14.36.20
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Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  07/01/2007 17:56:04
   7½ / 10
film appasionante,un inizio inquietante e claustrofobico che vede il protagonista segregato in casa con l'anziana e squilibrata madre,poi sfocia in una serie di grotteschi avvenimenti che rendono la pellicola gustosa,talvolta ci sono delle scene davvero troppo crude(vedi il caso del gatto)ma di impatto, pazzo e surreale,da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/12/2006 15:10:38
   7 / 10
Soffocato da una bestemmia che non oso ripetere neanche con i puntini, e dall'altrettanto imbarazzante (se non repellente) e (dicono) veritiera uccisione di gatti (che ha provocato le giuste proteste della protezione animali), "bad boy bubby" parte come oggetto alieno, inizialmente claustofobico come la (mala)sorte del protagonista, reietto e costretto a soddisfare sessualmente l'anziana madre... un anti-divo come Cotterill, sguardo luciferino à la Nicholson e un'urgente bisogno di esprimere... noi siamo con lui, ma non "per" lui... Bad boy ci osserva, ci rende testimoni, ci chiede di esprimere un parere: De Heer, incesti, bestemmie, uccisione di animali, soffocamenti, incesti, sodomie, non ci risparmia proprio nulla ma poi oltre il tunnel c'è la luce (facile e scontata metafora della condizione umana), e il "dannato" si trasforma in una specie di Nick Cave demenziale...
Sembra proprio che dal peggior incubo esista solo l'incentivo a "risorgere". Un'esordio troppo sensazionalistico e clamoroso per lasciare il segno, ma l'interpretazione del protagonista è assolutamente prodigiosa

5 risposte al commento
Ultima risposta 20/06/2007 23.44.16
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