ave, cesare! regia di Joel Coen, Ethan Coen USA 2016
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ave, cesare! (2016)

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locandina del film AVE, CESARE!

Titolo Originale: HAIL, CAESAR!

RegiaJoel Coen, Ethan Coen

InterpretiJosh Brolin, George Clooney, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Jonah Hill, Scarlett Johansson, Frances McDormand, Tilda Swinton, Channing Tatum, Christopher Lambert, Veronica Osorio, Max Baker, Clancy Brown, Fisher Stevens, Patrick Fischler, Tom Musgrave, David Krumholtz, Greg Baldwin, Patrick Carroll, Heather Goldenhersh, Alison Pill, Michael Gambon, E.E. Bell, Fred Melamed, Wayne Knight, Jeff Lewis, John Bluthal, Peter Jason, Noel Conlon, Caitlin Muelder, Ming Zhao, Natasha Bassett, Noah Baron

Durata: h 1.46
NazionalitàUSA 2016
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 2016

•  Altri film di Joel Coen
•  Altri film di Ethan Coen

Trama del film Ave, cesare!

Siamo nella Hollywood dell'Epoca d'Oro degli anni 50. Il lavoro di Eddie Mannix come "fixer" dello studio inizia ancor prima dell'alba, quando deve arrivare prima della polizia per scongiurare l'arresto di una delle stelle della Capitol Pictures fermata per comportamenti poco ortodossi. Un lavoro mai noioso e senza orari. Ogni film prodotto dallo studio porta grane e Mannix ha il gravoso compito di trovare una soluzione per tutto. È l'uomo capace di far ottenere al prossimo film ispirato alle pagine delle Bibbia la benedizione delle autorità religiose, come la persona giusta per convincere e trattenere lo scontento regista Laurence Laurentz he vuole sbarazzarsi della star del western Hobie Doyle per il suo prossimo sofisticato lavoro prodotto dalla Capitol. Mentre corre dall'emergenza di un divo al dramma di un altro, Mannix deve fare i conti con i problemi personali della sensazionale DeeAnna Moran o trovare una spiegazione plausibile sugli ultimi sospetti comportamenti della superstar Burt Gurney. Come se le paturnie di questi enormi ego non fossero abbastanza per iniziare la giornata, Mannix deve confrontarsi con la più difficile crisi della sua carriera: uno degli attori più amati al botteghino, Baird Whitlock, è stato rapito proprio nel bel mezzo della produzione del peplum, Ave, Cesare! - Hail, Caesar!, e un misterioso gruppo che si fa chiamare "Il Futuro" ha rivendicato il rapimento: o lo studio è pronto a sborsare oltre 100.000 dollari o possono scordarsi la loro gallina dalle uova d'oro.

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Voto Visitatori:   6,13 / 10 (57 voti)6,13Grafico
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Voti e commenti su Ave, cesare!, 57 opinioni inserite

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sciroppo  @  27/09/2020 12:11:34
   6½ / 10
Il film dei Coen che mi è piaciuto meno e come tutti sanno li ho visti quasi tutti. E' come se tutto fosse cucinato bene e secondo le regole, ma la pietanza è un tantino sciocca e anche poco pepata. Ci sono dei film dentro altri film, e l'idea, non certo nuova, per il plot principale è buona...e questi piccoli spezzoni vintage sono pure carini. Per farne un grande film all'altezza di ''non è un paese per vecchi'' ci volevano più idee, invece tanto del film si regge sul manierismo e lo stile coeniano.

topsecret  @  11/01/2019 22:19:47
   6½ / 10
Ironia, satira politica e amore per il cinema di una volta.
Per i Coen è un gioco da ragazzi imbastire una storia interessante e mai noiosa da regalare al pubblico intrattenendolo con sarcasmo e intelligenza.
Cast ben amalgamato che sa il fatto suo, ritmo lineare e dialoghi mai banali, per un prodotto gradevole che si lascia guardare senza affanni.
Certamente non il miglior lavoro nella cinematografia dei Coen, ma film discreto e senza grandi pecche.

Filman  @  14/11/2018 15:34:53
   9 / 10
La distorsione cognitiva verso i generi è sempre stato l'ingrediente segreto dei fratelli Coen per produrre film che andassero fuori dal genere stesso e lo usassero come maschera per il proprio cinema. Mai avevano fatto del metacinema come in HAIL, CAESAR!, film che vede Hollywood, nelle sue facciate scenografiche e nei suoi apparati amministrativi, come teatro di misteri e scandali, similmente ai più classici dei noir ma in salsa grottesca, e anche come di piccole questioni produttive quotidiane che hanno del comico e dell'incredibile. E' l'epoca dei peplum, dei western, dei musical e pure del maccartismo, e Jeol ed Ethan nella loro più lunatica sceneggiatura da diversi anni a questa parte mischiano tutto confondendo i vari elementi e dando una prospettiva assurda che non ha paura di annullare ogni parvenza di realtà appena ne ha l'occasione, sorprendendo comunque ogni volta. Su ogni singolo genere i due fratelli pongono un occhio registico moderno, personale e fortissimo, e tanto basterebbe per individuarne l'altissimo livello teorico, ma rimane spazio per fare una caricatura del periodo storico, segnato dalla caccia al comunista, e demitizzare il cinema classico, costringendo gladiatori e cowboy a recitare al di fuori del loro habitat, creando una perfetta anticamera del post-modernismo che nella commedia contemporanea diventa un autentico capolavoro.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  25/02/2018 09:30:59
   6 / 10
Mah, commedia priva di mordente in cui non è chiaro nemmeno fino in fondo di cosa i Coen vogliano parlare. Cast stellare del tutto svogliato (tranne la sempre ottima Tilda Swinton). Alla fine i Coen se la cavano col mestiere e strappano una sufficienza, ma che peccato che sia così tanto tempo che i Coen non tirano fuori un Gran Film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/06/2019 13.02.37
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Thorondir  @  18/02/2018 23:33:18
   7 / 10
Uno dei film meno riusciti dei Coen è un'opera per cui altri registi darebbero un braccio. Non è solo un omaggio al cinema classico anni '50, ma anche una critica alle limitazioni artistiche del maccartismo e non è un caso che la storia vada a toccare il tema dei "comunisti" e degli sceneggiatori, cacciati via da Hollywood durante la caccia alle streghe. A ciò si aggiunge una neanche troppo velata critica alla Hollywood attuale, finta, dove i produttori dominano sui registi e gli attori faticano a recitare, chi troppo infatuato dei suoi vizi (il personaggio di Clooney) chi totalmente incapace ma che deve essere lanciato come star (il cowboy). Una satira metacinematografica pungente che è anche un trionfo di fotografia, scenografie e sottotesti culturali. Fratelli Coen in tutto e per tutto.

mrmassori  @  01/12/2016 12:57:29
   7 / 10
Bel Film di spessore, ed anche se non è uno dei migliori dei coen rimane comunque assoluamente sottovalutato.

Goldust  @  15/09/2016 18:18:11
   7 / 10
Con i fratelli Coen la magia degli Studios Hollywoodiani anni '50 torna a vivere di nuova luce, in un film che incontrerà sicuramente i favori degli amanti del genere.
Oltre ai capricci di star bizzose o ai problemi recitativi e organizzativi da risolvere nel dietro le quinte degli Studios ( Brolin è un capo di produzione plenipotenziario che si barcamena come può, spesso con successo ) il racconto tocca temi allora bollenti come omosessualità e comunismo, in un'analisi del cinema del tempo che va considerata quindi abbastanza esaustiva. Non sarà la più trascinante delle loro commedie ma è il solito intrattenimento intelligente al quale ci hanno ormai, da anni, abituato. Ennesima sfilza di personaggi stravaganti, ormai immancabili in ogni pellicola del duo; meritano almeno una menzione le scorbutiche sorelle Thacker interpretate dalla Swinton.

Giovans91  @  25/07/2016 17:40:04
   7½ / 10
Ave, Cesare! è un calderone di situazioni e di emozioni difficile da afferrare ma non per questo privo di chiarezza: i fratelli Coen navigano all'interno del Cinema, nel dietro le quinte, giocando con il percorso di Mannix (Josh Brolin) regalandogli il ruolo di profeta della mitologia Hollywoodiana, dissezionata, dissacrata ed infine abbracciata nel finale. Un film libero, ispirato, che trova nella sala il suo giusto palcoscenico e nello spettatore il suo naturale seguace.

Jumpy  @  08/07/2016 15:58:55
   6 / 10
Lo stile dei Coen è sempre unico ed inconfondibile, stavolta ci sono anche delle belle ambientazioni ed una fotografia straordinaria.
Solo che, sinceramente, non mi ha preso, a tratti noioso, un po' confuso, non si capisce dove vuole andare a parare.
Niente a che vedere con i filmoni del calibro di Fargo... più che altro questo mi è sembrato un film minore dei Coen, come Ladykillers...

BlueBlaster  @  05/07/2016 13:09:47
   6 / 10
Alla fine non mi è neanche dispiaciuto nonostante sia lontanissimo dai fasti del passato dei due fratelli.
Un poco lento e compassato e non particolarmente divertente ma comunque in linea con il loro stile e capace di strappare qualche sorriso oltre a saper raccontare, in modo ben contestualizzato, un lato di Hollywood particolarmente criticabile.
Molto bravo Josh Brolin, George Clooney invece è totalmente perso.
Validissimi a livello tecnico con una gran cura nelle scenografie e nei costumi.
Secondo me si lascia vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/06/2016 20:32:31
   7 / 10
La Capital Pictures, lo stesso studio dove si infognavano le ambizioni dello scrittore Barton Fink, è una fabbrica di sogni di cartapesta che Mannix dirige tra notevoli difficoltà, tra star imbizzarrite e le varie esigenze di attori e registi. Come Il Tom Reagan di Crocevia della Morte è costretto a trovare en passant soluzioni immediate e sicure affinchè la barca non affondi del tutto. Una pressione aumentata dall'essere un meccanismo di un sistema che può perdere il controllo in ogni momento e la tentazione della prospettiva di un lavoro meglio retribuito e più tranquillo. E' difficile comunque il distacco da un mondo caotico quanto affascinante, sospeso tra la produzione di generi più disparati di film, assediati tuttavia da scrittori di fede comunista con velleità sociali. Mannix in fondo è la sintesi di due opposti in cui il denaro in fondo non fa così schifo se serve a produrre film. Il film di Coen è visivamente straordinario nel riprodurre, anche grazie alla fotografia di Daakins, la tavolozza di colori di quel periodo. Offre inoltre diversi momenti esilaranti surreali ed ai limiti della farsa grazie anche ad un cast da urlo che in piccoli e grandi ruoli riescono sempre a dare spazio ai loro personaggi.

Jack14the  @  22/05/2016 19:39:38
   10 / 10
Grandissimo film

Fargo 2.0

È un gioiello, parla di cinema nel cinema con rimandi al cinema

Parla di una storia interessantissima e travolgente

Originalissimo e a mio avviso farà storia, rivoluzionerà il modo di fare cinema (con rimandi al passato ) nei prossimi anni

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/06/2019 03.27.55
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cinematografo  @  13/05/2016 13:47:18
   6½ / 10
La mano dei Coen c'è e si vede, ma il film non è riuscitissimo come i precedenti...

TheGame  @  13/05/2016 10:01:15
   6 / 10
Leggero divertissement girato con la mano sinistra, ma da chi se lo può permettere, cinema nel cinema con gusto e maniera che intrattiene senza troppi problemi un certo tipo di pubblico.

IL GATTO  @  11/05/2016 03:02:47
   8 / 10
(CONTIENE SPOILER)

I fratelli Coen non falliscono un film. Nella loro trentennale carriera quasi mai un passo falso. La loro genialità sta nel fatto,di dipingere sempre personaggi grotteschi in situazioni al limite del kafkiano. Qui siamo nell'ambito della commedia,genere molto caro ai cineasti di Minneapolis.Nel 1951 Eddie Mannix è un flixer alla Capitol Studios a Hollywood.Uomo profondamente cattolico e ligio al proprio lavoro,cerca di risolvere i problemi e i capricci delle star. Lo seguiamo per un giorno della sua vita.Quando una famosa star,
che sta girando un film sull'antica Roma,viene misteriosamente rapita. Un altra che interpreta solo il cowboy,viene spostato su un set di un melodramma e non sa recitare. Per lo sconforto del regista che a sua volta si lamenta con Mennix. Riuscirà il nostro eroe ha risolvere tutte queste situazioni? Nonostante sia una commedia leggera,i Coen non rinunciano ai loro temi più cari: La religione,il senso di colpa e le sfumature noir. Ma senza cadere mai nel cinico,semmai in un grottesco giocoso. è un film sul cinema per amore del cinema. La sua bellezza sta nel fatto che non succede praticamente niente,ed il film finisce come era cominciato. La voce narrante che racconta le gesta di Mannix riesce a trovare l'epica laddove non c'è.Riuscendo però a farci sembrare epiche le avventure del nostro eroe che dopotutto si sta solo occupando di cinema. Impossibile poi non notare tutte le connessione tra comunismo e cattolicesimo e tra la figura di Mannix con quella di Cristo che si accolla i peccati delle star e addirittura le redime. Un film per palati fini...

wuwazz  @  01/05/2016 13:24:09
   9 / 10
(n)esimo film mostruoso dei Coen, puri maestri della scrittura e della regia, che dopo una serrata trilogia filosofica sul nichilismo composta da No Country, A serious Man e Lewyn Davis, ci regalano un divertentissimo e stilosissimo omaggio al cinema, che non rinuncia però alla solita (non scontata, mai banale e manifesta) intelligenza narrativa.

Cinema.

lukef  @  10/04/2016 11:11:53
   7½ / 10
Ok, ammetto che non è un capolavoro e neanche il miglior film dei Coen. Però, caspita, la mano è quella e ancora una volta si presentano con un prodotto estremamente intelligente.
Oltre a una sceneggiatura brillante, il film eccelle sotto il profilo estetico tanto da essere tacciato da molti di manierismo... Credo invece che per un prodotto che comunque non ha l'ambizione di toccare tematiche troppo intime e profonde, non lo si debba considerare un difetto.
Tecnicamente perfetto, l'unica critica che mi viene in mente è che talvolta rischia di apparire come un semplice esercizio di stile da tanto è infarcito di riferimenti e citazioni.
Resta comunque un film generalmente superficiale, che ben si presta a una risata intelligente piuttosto che a una riflessione sui massimi sistemi.
Mezzo punto in meno perchè di film così ne hanno già fatti tanti e qui manca una vera innovazione.

eruyomè  @  03/04/2016 15:26:02
   6½ / 10
Un divertissement per cinefili, raffinato e fresco.
E divertente riesce ad esserlo, soprattutto nella prima parte, e soprattutto grazie ad un assurdo George Clooney, mai faccia da schiaffi come ora, in un ruolo magnificamente sopra le righe.
Molta delusione per la seconda parte. Trama, per quanto grottesca e surreale, che crolla su stessa senza sapere dove andare a parare, personaggi abbandonati a sè stessi, nodi mal districati e situazioni non arrivate degnamente a conclusione. Ma soprattutto si ammansisce e abdica del tutto all'occasione di farsi critica e satira feroce del Sistema e dei suoi pessimi rappresentanti. Preferisce invece, ad un certo punto, ritirarsi, abbozzare e farsi buonista, buttarla in burletta in una specie di finale a tarallucci e vino.
Peccato.

-Uskebasi-  @  01/04/2016 02:53:35
   7 / 10
Cohen poco coesi, a grandi livelli a sprazzi, ma quegli sprazzi bastano e avanzano.
La vicenda della Johansson sembra inserita in un secondo momento per quanto è irrilevante.
Di certo è molto di più di quello che si riesca a vedere.

outcast  @  27/03/2016 21:11:15
   6 / 10
Carino... Ma da un po' di tempo i coen hanno perso il tocco magico

FABRIT  @  27/03/2016 13:42:41
   6½ / 10
Gradevole e leggero, non il migliore dei Coen ma si può vedere.

david briar  @  26/03/2016 23:44:35
   6½ / 10
Un film effettivamente non bello quanto i migliori film di due registi che comunque non sono tra i miei preferiti e non ho amato da subito, ma che sembra sapere in partenza di non dover puntare troppo in alto. Tutto nel film sembra funzionale ad un omaggio al cinema del passato e ai mestieri del cinema. Se funziona decisamente la Johansson in una sequenza musicale che sembra citare in alcune inquadrature il celeberrimo "Cantando sotto la pioggia", non si può dire lo stesso della sequenza con Tatum, attore che ha preso una svolta interessante, ma il suo numero è decisamente , e inutilmente, troppo lungo. Il film non è particolarmente coinvolgente e a tratti noioso, senza "centro", perso fra personaggi ben caratterizzati fisionomicamente ma spesso deboli, sono gli attori che reggono il gioco, e magari non fa male qualche citazione divertente per chi è appassionato di cinema, a "La donna che visse due volte" e a "Il disprezzo" di Godard.
Il film sembra volerci dire che il cinema è una vocazione come lo è il sacerdozio per il prete, che come diceva Orson Welles "è la cosa da fare", la cosa che qualcuno deve fare, la cosa che è giusto fare. Pur mancando quella sospensione del senso di alcuni apprezzati film coeniani, trovo sia un messaggio fantastico e il film è funzionale proprio a questo, seppur ci metta molto ad arrivarci. Niente di che, un film minore, ma come molti film minori dice tanto di chi l'ha girato e almeno è diretto in un messaggio che di questi tempi trovo necessario, per quanto forse non così evidente per tutti gli spettatori. Consigliato a chi ama il cinema in maniera proprio incondizionata..

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/03/2016 10:15:13
   6 / 10
Mi dispiace ma l'ultimo film dei fratelli Coen non mi e' piaciuto. E' una commedia colta, ricca di citazioni ed esteticamente molto bella. Purtroppo la sceneggiatura e' fragile, le parti poi di critica non colgono davvero il segno. Anche il cast non mi ha totalmente entusiasmata. Peccato. Complessivamente una sufficienza la raggiunge.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  24/03/2016 09:51:23
   6½ / 10
mumble mumble mumble...

la verità è che avrei voluto che mi piacesse con tutto il cuore, che mi divertisse, mi soprendesse, mi facesse pensare, mi ammaliasse, mi restasse dentro per giorni.

direi che tutto questo non è successo. E' un film che avrebbe potuto essere geniale, con tanto Cinema dentro, anche tanto amore per il Cinema al di là dell'evidente critica (che non arriva mai ad essere feroce però). E' una gioia per gli occhi, è un divertissement stilistico ai massimi livelli, ma la trama è troppo esile per appassionare... non so, manca quel QUID a cui i Coen ci hanno spesso abituati, manca quel guizzo definitivo che avrebbe potuto rendere questo film un vero gioiellino.

marcogiannelli  @  23/03/2016 20:45:56
   7 / 10
Commedia grottesca dei soliti fratelli Coen, molto ambiziosa e divertente, originale e mai ripetitiva
Certo poteva essere migliore, non è nulla di sconvolgente, ma in mezzo alla penuria delle commedie con lo stesso argomento, questa è qualcosa di diverso che tratta la Hollywood dei tempi d'oro, prendendo in giro tutte le persone che ci lavoravano
Regia ottima così come le interpretazioni, anche se alcuni attori hanno troppe poche scene , un pò uno spreco visto il cast

Manticora  @  23/03/2016 17:10:31
   6½ / 10
Insomma....il registro delle commedie dei Coen ora come ora è un pò sottotono,li preferisco più su registri drammatici,il problema di Ave Cesare è che racconta una storia in cui vuole inserire a tutti i costi dei comprimari,e non sempre funziona.L'affresco del mondo del cinema è la cosa più riuscita del film,in cui vediamo una New Hollywood che và avanti come un treno,ma in cui le star sono proprietà degli studios.Funziona bene Clooney,anche se ai minimi termini come recitazione,idem per la Johanson,anche se è messa lì solo per poco.Chaning Tatum invece sorprende nel balletto,ricapitolando funziona quasi tutti,ma la parte del rapimento e riscatto da parte dei comunisti,sinceramente è penosamente BANALE,sembra buttato lì,e mi spiace dirlo i fratelli Coen TOPPANO.Perchè anche Josh Brolin,oltre ad essere il factotum dello studios,rimane prigioniero del suo ruolo,il discorso dei comunisti non funziona,è tutto troppo contorto e artificioso.La seconda parte avrebbe potuto prendere un altra piega,certo il film si fà guardare,ma fondamentalmente quello che salva la baracca non è la storia,debole e sterile,ma i personaggi,anche se alcuni sono un pelino stereotipati.
"Ave Cesare"
E comunque la scena migliore rimane quello con i religiosi,impagabile...

Trixter  @  21/03/2016 09:46:39
   6½ / 10
Film vacuo e piuttosto inconcludente, eppure Hail Caesar funziona. Non aspettatevi granchè dalla trama, l'effetto migliore è reso dall'interpretazione dei personaggi, tra situazioni sopra le righe e dialoghi frizzanti. Cento minuti che passano piacevolmente, con la consapevolezza, ai titoli di coda, di non aver assistito ad un capolavoro ma pur sempre ad un godibilissimo spaccato della Hollywood anni 50.

polarsun  @  21/03/2016 01:11:14
   9 / 10
Scelto e goduto con la fortuna e il beneficio del principiante, è volato sia il primo che ancor più il secondo tempo; in una stagione ricca di ottimi film qua svetta la maestria di chi considera fare cinema un fatto culturale innanzitutto, dice bene chi cita Woody Allen perché l'idea è una concentrazione sulla recitazione degli attori, che portano i messaggi dei registi al pubblico. Il contorno, peraltro bello, fa solo colore e scena ma non deve abbagliare più di tanto, solo aggiungere allegria al contesto. Per persone dall'intelletto fino

BrundleFly  @  20/03/2016 11:29:39
   6 / 10
Più una serie di sketch che un film con una vera e propria trama.
La critica al sistema Hollywoodiano è messa in piedi in maniera debole e non riesce a lasciare ils egno nello spettatore.
A risollevare il film ci sono comunque un cast stellare e alcune scene davvero esilaranti.

dagon  @  20/03/2016 10:45:55
   6 / 10
Un film come questo, probabilmente, i Coen l'hanno scritto in una settimana. Con una approccio alla (ultimo) Woody Allen rubacchiano da altri loro film, fanno qualche copia/incolla e qualche intervento di maquillage. Qua e là ci sono dei momenti molto riusciti (vedi lo scontro attorno ad un tavolo tra i religiosi, veramente brillante) e qualche lampo dell'acume innegabile del duo, ma rimane l'impressione marcata che non si siano sforzati più di tanto.

ilgiusto  @  17/03/2016 11:04:32
   8 / 10
Commedia squisita.
Non ridanciana ma Coeniana al 100%. Immagignifica. Colorata. Citazionista. Sorprendente.
Da vedere.

Cianopanza  @  16/03/2016 01:24:40
   7 / 10
Scontentera' chi si aspetta azione, dialoghi veloci, roccamboleschi fiaschi. Ave Cesare e' un omaggio a Hollywood e ai principali filoni anni 50: le coreografie acquatiche alla Esther Williams, il tiptap di Fred Astaire, il western annacquato da gag e canzoni, il colossal biblico. Trattato tutto con garbata ironia e molta ammirazione per quel cinema. Ma alludendo alla caccia alle streghe, che colpira' il dorato mondo di hollywood. C'e' poco vetriolo in questo film, ma resta un buon film.

Axel  @  14/03/2016 13:26:39
   8 / 10
Il pessimismo cosmico dei Coen rivestito finalmente con uno smalto di sarcasmo e ironia alla Grande Lebowski.
Sempre sopra le righe, sempre pieno di citazioni, sempre intelligente. Personaggi e situazioni surreali, da non prendere mai alla lettera.

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gandyovo  @  14/03/2016 13:08:33
   6 / 10
Gli ultimi film dei Cohen non mi sono piaciuti molto. Non si può non ammirare la tecnica cinematografica ma il film è per pochi. La maggior parte degli spettatori si annoieranno, persi tra i dialoghi di questo film. Bellissima la scena del nuoto sincronizzato con relative esplosioni cromatiche. (che ricorda un po' la scena surreale del bowling di The big Lebowski)

Elmatty  @  14/03/2016 09:17:09
   8 / 10
Sempre molto difficile valutare i cinema dei Coen, che si distacca molto nello stile e non modo di esprimere i concetti rispetto ad altri registi.
Sinceramente non mi sono mai piaciuti tanto, però questo "Ave, Cesare" è davvero unico ed irresistibile.
Di per se questo film non ha una trama, se non minima, più che altro è un manifesto di una Hollywood e di un periodo storico molto particolare, gli anni 50. Qui vengono rappresentati il divinismo degli attori, lo stampo epico che i film avevano non ancora contaminati da esigenze di marketing come oggi, una vecchia cinematografia ancora molto legata al teatro come stile e recitazione. In più ci da un assaggio del periodo storico con i preamboli di quella che diventerà la Guerra Fredda.
Il film risulta abbastanza altalenante come ritmo ma non annoia affatto per via della confezione che i Coen hanno preparato, i personaggi sono molto ben rappresentati anche quelli che hanno un ruolo marginale.
Alcune scene sono semplicemente magistrali, altre meno.
La prova degli attori è ottima, tra cui un ispirato Clooney che per una volta si lascia le spalle la sua reputazione da divo per prendere e farsi prendere in giro con il suo personaggio. Da segnalare anche uno strepitoso Alden Ehrenreich nei panni del cowboy texano che fa morire dal ridere.
Molto bella anche la fotografia, molto evocativa di quel periodo.
L'unica cosa che non mi è piaciuto è il finale: giusto per la storia ma poteva essere gestito decisamente meglio, sembra un po' buttato li...
Insomma i Coen con questo film fanno centro, nel pieno del loro stile e un manifesto di un periodo che non esiste più.
Consigliato.

"Vorrei fosse così semplice" esilarante.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/03/2016 22.44.32
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pernice89  @  14/03/2016 09:04:45
   7 / 10
A me è piaciuto. E' un film particolare, che può piacere o non piacere. Ma è uno dei pochi film in cui mi è piaciuto Clooney, per esempio.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Persino la Johansson, per quel poco che ha fatto, mi è piaciuta. Il personaggio di Hobey Doyle mi ha fatto abbastanza scompisciare. Insomma, non è un film che piace a tutti, ma io personalmente lo consiglio.

JOKER1926  @  11/03/2016 21:10:34
   6 / 10
La regia dei fratelli Coen, da molto tempo militante nei tessuti della cinematografia, si distingue attraverso uno stile non usuale, nelle produzioni Coen traspare sempre un qualcosa di specifico, fra critica e parodia, a prevalere è quasi sempre la seconda.

"Ave, Cesare!" è l'ultima operazione dei due fratelli, il titolo curioso non è altro che un'anticamera su tematiche che riguardano il Cinema e le Majors, ossia le grandi case di produzione americane, ossessionate dal Di0 denaro.
Con "Ave, Cesare!" lo spettatore è letteralmente trasportato nel metacinema; cioè i Coen preparano un progetto audace mettendo in scena la stessa scena. Fra gli attori famosi Josh Brolin, George Clooney. Ci sarebbe anche la bellissima Scarlett Johansson, però si tratta di un cameo.
Il piano architettato dunque sembrerebbe essere allettante, ma non tutta la carne messa sul fuoco può essere apprezzata "universalmente" dallo spettatore. Quello dei Coen è un banchetto parodistico circa la macchina (infernale) del Cinema ma l'elaborazione, la messa in scena, il più delle volte, deborda incondizionatamente, forse in modo anche inopportuno ed esagerato. Insomma "Ave, Cesare!" nelle sue concettualità non è poi così lontano dal pensiero filosofico di Woody Allen, ma qui la cosa diventa fin troppo barocca e manierata. Troppo esercizio di stile e scene fra il fiabesco e il surreale. Il troppo storpia.

Ne risente dunque anche il ritmo e la fatica dei Coen diventa ridondante e sgraziata, eccetto qualche buona sequenza, il film potrebbe annoiare. Troppa parodia goliardica e critica debole, "Ave, Cesare!" non si prende mai sul serio. Ed è un peccato: fotografia e location assolutamente pregevoli ma la sceneggiatura deraglia gli attori in prove inappropriate e sdolcinatamente caricaturali.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  11/03/2016 01:57:23
   8 / 10
Niente da dire, giu' il cappello ancora una volta per i Coen...mi sento in colpa a regalare l'ennesimo voto alto per una stagione cinematografica che se continua così (siamo appena
a Marzo) restera' negli annali della storia del cinema per la sua altissima qualita'. Dunque, eccoci a celebrare un cinema che resta il degno erede - e non si tratta di esagerazioni a riguardo - di Hawks e Billy Wilder, con le dovute distanze temporali, ovviamente. Tra Wilder e i Monti Python inglesi oserei dire. Parodia e farsa sulla Hollywood degli anni d'oro, irresistibile perche' il gioco della scoperta tra vero (gli attori realmente esistiti tipo Wallace Beery) e falso (nomi celebri storpiati o inventati) e' irriverente come la nostalgia di rivedere un film di Abraham Polanski (non Roman) o George Stevens. I Coen prendono abilmente in giro Esther Williams con i suoi trionfi acquatici (la Johansson), i musical di Fred Astaire e di Busby Berkeley - ehm mi sembra che la coreografia dei marinai sia presa da "Seguendo la flotta", e i Peplum. Clooney e' in questo senso davvero esilarante come Ramon Navarro rapito dai comunisti in cerca di riscatto morale ed economico! La prima parte e' letteralmente prodigiosa, per chi ama anche Quel tipo di cinema, soprattutto il dualismo tra le "pettegole" sorelle con la Swinton che interpreta una specie di Elda Maxwell giovane. Secondo me e' difficile valutare il film oltre i confini della farsa, a meno che non si capisca quanto la critica al potere delle Major possa essere quantomai attuale, contemporanea...e credo sia difficile per un pubblico giovane apprezzare una splendida commedia che per quanto abbia "il tocco dei Coen" (pensiamo a Barton Fink) non puo' credere che tanti sappiano individuare quel periodo del cinema d'oro, e capirlo. E non sara' il vertice della loro produzione, ma resta una stilosita' un gusto per l'assurdo - cfr. La scena del sottomarino come in un film di propaganda (anti) bellica - che non sfiora mai il manierismo, celebrato con una classe immensa che e' tipica del cinema dei migliori autori di commedie del mondo. Chapeau

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