a serbian film regia di Srdjan Spasojevic Serbia 2010
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a serbian film (2010)

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locandina del film A SERBIAN FILM

Titolo Originale: SRPSKI FILM

RegiaSrdjan Spasojevic

InterpretiSrdjan Todorovic, Sergej Trifunovic, Jelena Gavrilovic

Durata: h 1.44
NazionalitàSerbia 2010
Generehorror
Al cinema nel Luglio 2010

•  Altri film di Srdjan Spasojevic

Trama del film A serbian film

Milos è un attore porno serbo e quarantenne che si è ritirato dalle scene. L'uomo, in chiara parabola discendente, riesce a stento a dar da mangiare alla sua famiglia, in una nazione piegata dalla crisi economica. Una ex-collega approfitta del suo stato di bisogno e gli propone un affare impossibile da rifiutare: girare un ultimo film porno, senza conoscere assolutamente nulla del copione. Il compenso: la sua famiglia sarà mantenuta a vita e non dovrà mai più preoccuparsi di lavorare. Peccato che, come in seguito Milos avrà modo di scoprire nel peggiore dei modi, il progetto non sia altro che un violentissimo film snuff nel quale verranno torturati e moriranno parecchi attori e attrici. E Milos, là in mezzo, dovrà trovare un modo per salvare la propria vita...

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Voto Visitatori:   6,76 / 10 (128 voti)6,76Grafico
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Voti e commenti su A serbian film, 128 opinioni inserite

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horror83  @  26/08/2018 13:17:29
   6 / 10
Mi ero giurata di non guardarlo questo film, perché dato che ha fatto molto scandalo, e quindi molta gente ne ha parlato, ero venuta a conoscenza di due scene che erano troppo disturbanti per i miei gusti. io amo il genere horror ma a tutto c'è un limite. Solo che la curiosità ha preso il sopravvento (come spesso mi succede riguardo ai film) e devo dire che questo film mi ha divisa in due personalità diverse. Da una parte mi è piaciuto, secondo me come horror ne vale la pena di guardarlo e il regista è stato molto coraggioso a far vedere quello che ha mostrato in questo film (oltre che ad essere un pazzo psicopatico). non so neppure come gli siano venute in mente certe scene. Dall'altra parte non mi è piaciuto perché si è andati oltre il limite, e mi riferisco alle 3-4 scene che ormai conoscono tutti e non mi va neppure di scrivere!!!

Quindi alla parte che gli è piaciuto il voto è 8, alla parte che non gli è piaciuto il voto è 4, la media è voto 6.

Cmq a chi gli piace il sottogenere horror delle torture lo consiglio ma preparatevi perché non è un film adatto a tutti!

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Ultima risposta 26/08/2018 13.22.48
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Cinquantenne  @  18/02/2018 05:06:18
   10 / 10
Penso sia il film più sconvolgente mai fatto, l'ho visto con quel vecchiaccio di mio padre che è svenuto e ha vomitato, ahahahah beh se ha fatto effetto a lui vuol dire che è veramente forte! Veramente disturbante, ed è anche bello il messaggio che il regista vuole mandare. Aspetto con impazienza il nuovo film del regista e spero sia ancora più estremo di questo. Questo è il cinema che voglio vedere!!

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Ultima risposta 18/02/2018 19.48.55
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jason13  @  07/11/2015 12:11:32
   8 / 10
Un calcio in c*** ai moralisti....basta con ste censure sti vomitevoli commenti per ogni violenza mentale o fisica che qualche pellicola fa vedere....siamo circondati da spazzatura e violenza dappertutto...questo e' semplicemente un film e per tale deve essere giudicato....il regista non ha la mente malata ma e' assolutamente un artista che mette a fuoco la sua idea di storia sporca di violenza grautita che non lascia nessuno salvo dalle sue responsabilita' e dalle sue atroci azioni....bene cosi'...apriamo la mente e gustiamoci questo spettacolo sppur rozzo e cattivo....

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Ultima risposta 07/11/2015 19.19.34
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ferzbox  @  07/11/2015 11:29:00
   6½ / 10
Ne avevo sentite di cotte e di crude riguardo a questo film; tra filmscoop e le amicizie locali mi ero fatto un teatrino di violenza e immoralità che quasi mi avevano intimorito nell' affrontarne la visione....a mettere il carico da 11 pure la mia ragazza, amante di Buttgereit, splatters e pellicole crude, arrivata al punto di dirmi:" ...lascia stare, chi ha prodotto questo film sarebbe da mandarlo in galera!!!....uno schifo per gente malata!!!...."

Per dirlo lei.....la cosa cominciava a preoccuparmi seriamente....

Fanculò...ho affrontato la visione lo stesso....non potevo certo farmi intimidire dopo tutta la roba che mi sono visto in passato....

Ora che dire....sono rimasto un tantino deluso se devo essere sincero, ma non tanto dalla pellicola di per se(ne parlo dopo), ma per l'eccessiva esagerazione della gente nel ritenere violento oltre ogni limite questo lavoro dedicato agli "Snuff movies".....quando invece rispetto ai veri Snuff questo è roba per bambini delle elementari(purtroppo....).....inoltre sia l'elemento pornografia che violenza sanguinolenta/psicologica sono molto paraculè....e mi spiegherò meglio ora...

"A serbian film" è una pellicola che per quanto vada contro ogni morale e rispetto etico gioca sui due fattori più facili del mondo come lo splatter e la violenza sessuale perversa, ma senza toccare nessun altro tassello, rimanendo sempre li.....e sono capaci tutti così....chiunque possiede un lato oscuro per concepire merdàte come queste......film come "Martyrs" o "Dread" o " A l'interiour"...o lo stesso "Salò" di Pasolini(mettendo da parte il valore cinematografico e parlando solo del lato "disturbante") avevano una potenza psicologica 3 volte superiore...non si appoggiavano al semplice inorridire e basta, ma giocavano anche sulla forza della sceneggiatura, sull'analisi dei personaggi...cosa che "A Serbian film" fa molto poco, regalando una miriade di scene forti fine a se stesse e concepite solo per un discorso di pura violenza gratuita....talmente gratuita che arriva addirittura ad essere stupida, sopratutto nell'esasperatissimo ed assurdo finale...

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Sono del parere che si tratta di un film girato bene, dalla buona fotografia, dalla buona resa scenica, ma assolutamente inutile in termini di messaggio...e anche in termini di violenza.....inorridire con i bambini non è un impresa da geni e lo si vede pure in modo piuttosto stupido, senza remore e senza senso, giusto per dare qualcosa di forte che li inizia e li finisce.....la violenza e la perversione devono essere appoggiate anche da un senso logico, altrimenti non ha ragione di esistere in un film...o meglio, lo si può vedere anche così, ma non lo reputo di certo un lavoro tra quelli più sconvolgenti....
a me ha lasciato piuttosto indifferente se non per la realizzazione tecnica buona....stop....
Sono rimasto deluso di brutto....ho visto cose che mi hanno colpito molto di più senza regalare nulla e giustificando tutto.... già un film come "non violentate jennifer2 degli anni 70 mi ha sconvolto di più...perchè più concreto...
In definitiva un film particolare che una volta visto, tolta la curiosità, perde moltissimi punti....non lo rivedrei di sicuro....

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Ultima risposta 07/11/2015 13.16.09
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Filmaster95  @  12/12/2014 15:31:34
   6½ / 10
Beh,un film facilmente digeribile e che non si scorda facilmente cosi come le scene presenti all'interno della pellicola.
Onestamente nella mia mente è rimasto impresso il malato finale con la violenza ai danni del filgio e della moglie,ma anche la lente caduta del protagonista mi ha vermanente lasciato di stucco,come un uomo possa cadere in balia degli eventi ed uscirne completamente trasformato in senso negativo.
Onestamente la trama è alquanto tirata ed per alcune persone tutta questa violenza gratuita è solo un concentrato di schifezze ma per chi ama il genere ne rimarrà sicuramente ammagliato.
Alcune scene comunque le ho trovate veramente senza senso ad esempio lo stupro del feto,rimane comunque una pellicola veramente dura e senza pietà che ti rimane impressa per un bel po di tempo.

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Ultima risposta 12/12/2014 16.28.28
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Curiosity  @  05/07/2014 16:53:09
   8 / 10
Lo vidi appena uscito. E' un film che và visto. Certo la violenza spesso è gratuita, ma il film ti fà entrare in un gorgo, che crea non poco disturbo.

E le continue lamentele da parte di molti utenti sotto, non fanno altro che aumentarne l'allure, di film maledetto.

Che, piaccia o meno, NESSUN AMANTE DELL'HORROR PUO' EVITARE DI VEDERLO.

A me è piaciuto, capisco anche a chi non è piaciuto. Ma i film brutti sono ben altri.

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Ultima risposta 07/07/2014 19.53.13
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maitton  @  08/01/2014 20:16:20
   1 / 10
"comincia dal piu'piccolo".
ok, uno.

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Ultima risposta 06/04/2014 12.59.11
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Spera  @  07/01/2014 15:05:43
   5½ / 10
ATROCE. Questo è l'unica cosa che mi è venuta in mente dopo il finale.
Semplicemente atroce. (seguono spoiler)
E' difficile poter giudicare questo film che registicamente ho trovato fatto molto bene, con una fotografia curata ed effetti truculenti di grandissimo livello (chissà qual'è la linea di confine tra il vero e la fiction nel film, ovviamente non mi riferisco alle teste mozzate ma ai rapporti sessuali, allo sperma in faccia, ecc).
Ho trovato ottimamente messa in scena anche la sceneggiatura, all'inizio mi sembrava di assistere a un gran film che minuto dopo minuto ti calava nel dramma di un attore porno alla fine della sua carriera con una famiglia da mantenere ed i conseguenti problemi economici.
Fino qui sarebbe un 7 ... ma il peggio doveva ancora venire, purtroppo.
E no ragazzi, perchè questo film ha superato dei limiti che secondo me snaturano il cinema e lo rendono uno spettacolo dove tutto si può mostrare e dove tutto è permesso togliendoci gran parte di quel piacere che è anche il bello del cinema stesso: l'immaginazione, il vedo non vedo, dire l'indicibile senza mostrarlo.
Questo secondo me dovrebbe fare il cinema.
Una volta mostrato tutto finisce il bello e il gusto nel voler sentire come e cosa ha da dirci un regista, si termina inesorabilmente nell'ovvio, nel ripetitivo con conseguente disinteresse.
E' un pò la morte del cinema.
Non mi esprimo sul fatto che il film debba rispecchiare gli orrori subiti dal popolo serbo (non so se fosse l'intenzione del regista) durante la loro storia. Ci sono 2 brevi cenni riguardo a questo argomento, buttati li senza approfondimento.
Di certo traspare una grande violenza su donne e bambini.
Dramma, horror e porno, si mischiano in un intreccio che scalerà la piramide dell estremo toccando picchi di violenza sempre più alti.
Di sicuro la componente più scioccante è la terza che non definirei neanche pornografia ma perversione e malattia dato che ci sono sequenze in cui si manifestano azioni terrificanti di pedofilia e necrofilia che definisco appunto tali.
Arrivando al punto ... si potevano evitare certe cose mantenendo alta la tensione e l'aspettativa del film, certo il risultato non sarebbe stato così atroce ma non avrei avuto questa sensazione di eccesso che mi porta a dare un 5,5 invece che un 7.
E' difficile commentare questa violenza che non definirei neanche gratuita, appunto per buona costruzione degli eventi ma eccessivamente ostentata.
Mi spiace doppiamente perchè Todorovic è davvero un grande, recita bene, riesce a creare empatia nel suo personaggio che per un film del genere è molto difficile ed inoltre da credibilità alla storia.
A un certo punto quasi inizi a tifare per Milos, perchè la sua vita ritorni ad essere normale per lui e la sua famigliola. Neanche il tempo di dirlo e ci ritroviamo catapultati all'inferno.
E quando pensi di aver visto tutto il possibile Spasojevic si riserva l'impensabile per il finale.
Ho apprezzato questa audacia e coraggio nel voler osare così tanto ma le scelte del regista hanno per forza di cose un impatto sullo spettatore che potrà non essere dei migliori.
Dobbiamo mantenere vivi certi limiti, non solo nel cinema, ma in linea generale ; per me è questo che ci mantiene vivi e ci permette di non snaturare i rapporti tra le persone. Quando non ci saranno più limiti, beh... per noi sarà finita.
Concludo dicendo che quasi mi avvilisce aver provato anche un solo momento di apprezzamento nella visione di questo film perchè per certe scene dovrebbe essere vietato. Tanti film parlano di violenze su donne e bambini ma c'è modo e modo.
In tutto questo orrore Spasojevic forse in qualcosa riesce ... volente o nolente in quello che mi ha mostrato un pò ci ho riconosciuto gli orrori e la perversione della natura umana. In questo caso darei ragione al regista però ... è molto difficile.
Pensavo che niente sarebbe stato più atroce di Pasolini e il suo Salò (non mi riferisco ovviamente a nessun confronto se non sul piano del disturbo e del disgusto estremo) ma questo "a serbian film" è senz'altro il film più estremo che abbia mai visto.
Sconsigliato. A tutti.
Anche amanti del genere.
Teniamo lontane certe idee dalla mente delle persone. Il cinema è un arte e se per esprimere la tua arte hai bisogno di far vedere un uomo che scopa un feto non sei più un artista ma solo un uomo di pessimo gusto !!!!
Atroce.
Semplicemente atroce.

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Ultima risposta 26/02/2014 18.31.31
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TopoXL  @  13/11/2013 14:48:52
   1 / 10
" Il film, praticamente, sarebbe una rappresentazione metaforica della violenza che bla bla bla. Perché il regista è un artista, ovviamente, e il politically correct gli sta nel kulo, ovviamente, e voleva fare una roba scioccante per dimostrare che bla bla bla.
E il bello è che i critici vanno a nozze con queste cassate, e si lanciano in appassionanti discussioni sul significato segreto di quest'opera"

copioincollo da una rece pesa su internet.

in realta e' una serie di scene in cui si voleva passare il limite per scioccare senza senso alcuno.
per quelli per cui la psicosi diventa originalita',fatevi 1 o 2 domande.

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Ultima risposta 13/11/2013 15.04.41
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Wen0m  @  12/07/2013 22:24:55
   5½ / 10
Questo è uno di quei film che ti fanno inc.azzare. Ti inc.azzi perché si vede che il regista ci sa fare: ambientazioni lugubri e macabre tremendamente efficaci, chiaroscuri che rendono perfettamente la precarietà e il mistero che nella prima parte pervadono il film, buonissima anche la sceneggiatura, che costringe lo spettatore prima all'incertezza sull'evolversi del misterioso "progetto" del quale lo stesso Milos è tenuto all'oscuro, e dopo alla ricostruzione degli eventi tramite l'espediente ottimo delle cassette sulla videocamera; pregevole persino a livello sonoro, le interpretazioni del protagonista e del "regista" aggiungono phatos ed efficacia ad una prima parte di grande livello.
Il finale non é sul livello del resto del film, ma nel complesso il film in se rimarrebbe ben sopra la sufficienza.
Ci sono cose però che un film non sempre può permettersi di chiedere a se stesso. Nella fattispecie, ritengo vergognoso pretendere di dare a "a Serbian film" un qualunque valore etico-sociale: è aberrante affermare che questo film voglia insegnare qualcosa, che addirittura sia "necessario" affinché il popolo serbo venga sensibilizzato e si renda conto dei soprusi subiti da parte del governo nel corso degli anni. Se passa il concetto che questo film debba sensibilizzare e insegnare siamo rovinati: ci troviamo di fronte a neonati e bambini stuprati, donne sdentate, sgozzate e soffocate, occhi perforati, grazie al cielo ci risparmiano la pedofilia, ma si va ben oltre il confine del politicamente corretto: è un film giá eticamente molto discutibile in se, se poi gli si pretende di affibbiare una valenza educativa siamo alla frutta.
Film tremendamente over limits, che può essere apprezzato e accettato (e non da tutti) se si vende per quello che è, un prodotto che vuole sconvolgere, scandalizzare, impressionare; ma ti prego, caro regista, non provarci nemmeno a vederlo come spunto di riflessione, quella che si vede in questo film non é vita, è follia.

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Ultima risposta 14/07/2013 11.48.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  27/05/2013 22:17:39
   4½ / 10
SPOILER PRESENTI

O.k, l'ho visto.
Sono quasi 2 anni che aspettavo il momento giusto, ogni volta c'era qualcosa che mi diceva di non vederlo.
E quel qualcosa aveva ragione.
Che poi, se devo dir la verità, fino a quasi la fine sto film ha rischiato di fregare anche me.
Ero inorridito, incazzato, disgustato ma c'era talmente tanto anche di buono (sempre se riferito ad un certo genere estremo) che malgrado la voglia di demolirlo mi assaliva rischiavo davvero di salvarlo lo stesso.
Poi quella scena in quel letto matrimoniale, scena che ringrazio e maledico il cielo di aver visto, quella scena mi ha fatto crollare del tutto così sì, se ti potevo salvare, caro A Serbian Film, ora no, mi dispiace, ma ti massacro.
Il fatto è che quella fotografia così bella, mutevole, a volte sporca a volte perfetta, quella colonna sonora così portentosa, quell'atmosfera così malata e carica di tensione, quella sceneggiatura che gioca in maniera straordinaria con 3 piani temporali (il fatto che l'ultima mezz'ora tutto era già successo e lui lo recuperava nei ricordi funziona alla grandissima), l'idea del film nel film, il personaggio principale davvero notevole, con un attore così bravo a restituirci ogni singola emozione e noi che passo passo lo seguiamo sprofondare in un inferno allucinante.
E anche alcune scene -perchè chi parla non è una verginella e i film di tortura in genere li ama- sono davvero straordinarie anche se ognuna, ognuna, è sempre sul sottile confine dell'etico e del non etico, del morale e dell'immorale. Avevo quasi retto a tutto ma poi arriva quella scena.
Un passo indietro.
Io non mangio al tavolo dove hanno mangiato tanti, quello in cui il regista nel film (alter ego praticamente del regista DEL film) afferma che tutto quello che accade ha un non so che di filosofico, metafora del popolo serbo post guerra, un popolo di vittime che ha sofferto come pochi altri. St'esaltazione della vittima, del dolore in nome di qualcosa di grande e vero mi ha disgustato.
E non mangio nemmeno al tavolo di quelli a cui piace il guilty pleasure, quelli che un pò esaltati un pò pieni di vergogna si sono estasiati davanti a donne decapitate durante un rapporto sessuale, donne massacrate, donne umiliate, peni che sfondano una cavità orbitale, bambini che guardano porno, bambine usate per dare un senso deviato al plot in un modo criminale (quella che mangia il gelato durante la fellatio è davvero fastidiosa), donne affogate durante con un rapporto orale.
E avevo anche retto alla celeberrima sodomizzazione del feto perchè così ridicola, grottesca, irreale e senza senso che nemmeno mi va di parlare di morale ed immorale.
Poi però Milosh ha un devastante rapporto anale con qualcuno. Questo qualcuno ha un cappuccio.
Mio fratello butta là un' ipotesi, mi sgomenta, gli giuro che se ha ragione io spacco il televisore.
Il cappuccio si alza e ci regala la sequenza più criminale, insopportabile, inumana e devastante del cinema recente.
Quel bambino con la bava alla bocca non è solo la sconfitta finale di un film immondo, di un regista e della sua distribuzione, è la sconfitta di tutti noi che abbiamo permesso che in questo mondo si potesse realizzare e far circolare una sequenza del genere.
E quel braccino sotto la coperta che si alza per dire basta, braccino che con violenza viene schiacciato di nuovo giù dal padre, quel momento mi ha tormentato tutta la notte.
E ci ho pianto *****.
Auguro a tutti quelli che hanno esaltato questo film di rivederlo quando avranno un figlio.
E, ve lo giuro, vi vergognerete di quell'esaltazione provata la prima volta.
Moralista sì, e mi vanto di esserlo.
Ma quel visino con la bava alla bocca e il sangue che gli sgorga dietro è la fine del cinema e della sopportazione umana.
E, come se non bastasse, nell'ultima battuta che dicono nel film si invita a farselo anche da morto
Io a sto gioco non gioco.
Ve lo lascio.

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Ultima risposta 29/05/2013 20.43.18
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Badu D. Lynch  @  13/02/2013 13:54:45
   2 / 10
Avrei, magari, paertorito un voto differente se non avessi letto le dichiarazioni ridicole del regista e, allora, ho deciso di abortire/espellere con violenza un altro voto : un bel 2.
Ecco le dichiarazioni di Spasojević :
"Questo film è il diario delle angherie inflitteci dal Governo Serbo, il potere che obbliga le persone a fare quello che non vogliono fare, devono sentire la violenza per capirla"
Eh? Mi stai dicendo che QUESTA PELLICOLA ha uno scopo sociale e filosofico?? Ahahahahahahahahah.

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Ultima risposta 13/02/2013 20.52.47
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BrundleFly  @  01/12/2012 11:46:01
   4½ / 10
Tanto rumore per nulla.
I casi sono 2: o a forza di vedere film, anche violenti, sono diventato insensibile, o il regista non è stato in grado di trasmettere ansia e disgusto tali da shockarmi come fecero altri in passato (es. Martyrs). Sarà anche stato il tanto parlare di questa pellicola da rendere le aspettative altissime, ma alla fine la sostanza davvero poca.
Il mio voto quindi non è dovuto alle scene di violenza, ma al fatto che il film è parecchio noioso, anche se curato tecnicamente: fotografia soprattutto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/01/2013 12.11.28
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/05/2012 13:21:33
   4 / 10
Premesso che il mio voto non è legato alla violenza gratuita, alla crudezza di alcune scene e a giudizi morali di vario genere, non riesco a capire il senso generale del film che, dopo un inizio promettente, si perde totalmente.

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Ultima risposta 10/08/2012 18.01.24
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Weltanschauung  @  22/05/2012 11:11:44
   8½ / 10
*Presenza di Spoiler

"Tutta l'intera nazione non è altro che un fottuto asilo. Un mucchio di bambini scaricati dai loro genitori"

Il primo lavoro di Spasojevic, è un film che si spinge a livelli di nefandezze forse mai toccati dalla cinematografia legale.
Sceneggiato in cooperazione con il critico Radivojevic, e concepito solamente per il mercato nazionale serbo, A Serbian Film è una rappresentazione metaforica della violenza politica e della mercificazione sessuale del corpo umano manipolata dal potere.

La storia tratta di Miloš, un ex pornostar in declino, sposato e con un figlio piccolo a carico, che trovandosi ridotto quasi sul lastrico, decide di accettare il lavoro propostogli dal cupo regista Vukmir, e tornare così a recitare in un film hard.
Il compenso? La sua famiglia non dovrà mai più preoccuparsi di lavorare poichè notevole sarà la somma di denaro offertagli in cambio della prestazione.
Il regista assicura subito l'assoluta serietà dell'opera in cui Miloš dovrà accingersi a recitare, e puntualizza che la riuscita del film sarà basata soprattutto sulla non conoscenza da parte del protagonista principale delle scene che andrà a girare, onde evitare da parte sua prestazioni artificiose o forzate. Il realismo dovrà farla da padrone.
E così, con una narrazione lineare e seguendo una linea temporale progressiva, le riprese hanno inizio. Miloš viene filmato sin dalla sua porta di casa ed accompagnato in un orfanotrofio abbandonato, in stanze con inquietanti pavimentazioni a scacchi, con dei cameraman ambigui (dalle uniformi paramilitari stile Serbia nazionalista di Miloševic) che lo seguono facendolo assistere a messinscene con personaggi e situazioni Lynchiane.
Gradualmente anche lo spettatore comincia a sentire il respiro dello spaesamento di Miloš, sospirando nell'attesa di ciò che sarà, fino a che questi viene drogato con del viagra per tori; la narrazione diviene allora frammentata, costituita da flashback improvvisi, scatenati dalla visione di luoghi, cose e persone vissute durante l'effetto delle droghe: ciò che emergerà sarà atroce.

Nonostante la trama usuale, non si tratta di un semplice thriller/ horror, difatti "A Serbian Film", partendo da un continuo richiamo alla propria nazionalità, unisce sin dai primi istanti pornografia ad allusioni storico/culturali, risultando così difficilmente catalogabile.

Sono essenzialmente quattro le tematiche principali della pellicola di Spasojevic.
In primis, trattasi innanzitutto di un ambizioso tentativo metacinematografico sullo smarrimento di ogni confine razionale, basato sul meccanismo per il quale il cinema diventa vita, e viceversa. La riflessione sulla settima arte ed il suo rapporto con la realtà intesa non solo come realtà oggettiva, ma come realtà cinematografica, pervade chiaramente tutto il film.
In seconda battuta, il film medita, servendosi di un gore perfettamente funzionale al messaggio, sulla fascinazione dello sguardo, sulla continua ricerca di stimoli visivi per i nostri sensi assopiti, sul bisogno crescente di una realtà artefatta in cui l'aderenza con il reale continua a perdere consistenza.
Si cerca di scovare la derivazione di questa esigenza di "reality show" sempre più corporei, più esasperati, che arrivano a spingersi sino all'esibizione della morte.
In terzo luogo vi è una denuncia ad un paese devastato dalle guerre, che ha ancora nel proprio cuore le ferite del Kossovo, di Vukovar, di Srebrenica, di Zagabria e di Sarajevo.
Una Serbia che nelle sue molteplici difficoltà sembra sposare il nichilismo più totale, negare tutti i valori, spegnere ogni aspirazione e annullarsi completamente.
Si percepisce un senso di costrizione ed oppressione derivante dal vivere in una nazione degradadata sia culturalmente che spiritualmente.

Chiariamo, Spasojevic non è certamente il nuovo Pasolini, nonostante qualche fugace analogia con il suo Salò. Nello specifico, laddove il regista emiliano seppe lavorare filosoficamente sulla perfezione e raffinatezza degli spazi del potere districandosi tra atmosfere dichiaratamente sadiane, qui il Serbo sembra invece voler volare decisamente più basso, virando su una rappresentazione più diretta e meno profonda.
L'ultimo dei 4 punti, infine, è il sesso nella società consumista, in tutta l'atrocità dei suoi dettagli. La sessualità è sin dalla prima inquadratura, ambigua, brutale, mai affettuosa o dolce.
Tutti i personaggi nè sono pregni, basti pensare al fratello invidioso della moglie che si masturba convulsamente in bagno, oppure la moglie di Milos, che la sera desidera essere sottomessa e violentata.
Il sesso si cela in ogni fotogramma, pronto a manifestarsi in forme sempre deformate.
Viene rappresentato, in linea con la concezione moderna occidentale, come pandemia ossessiva, dando risalto non solamente a quegli impulsi violenti che si manifestano sul piano fisico e che, come in altre epoche, portano ad una esuberante e disinibita vita sessuale e magari al libertinaggio.
Qui il sesso è incarnato sopratutto come un elemento cardine che ha introiettato a sè la sfera psichica, un erotismo divenuto tutto mentale con conseguente eccitazione diffusa e cronica quasi indipendente da ogni soddisfacimento fisico concreto. Lo stupro sembra simboleggiare la violazione dei limiti e odora di preludio alla morte sia fisica che metafisica, inoltre la cosmetica e i mezzi di perfezionamento estetici di cui sono succubi tutte le donne del film, appaiono come l'interesse principale del loro modo d'essere, l'unico mezzo con cui riescano a dare un piacere trasposto preferito a quello specifico dell'esperienza sessuale normale e concreta che, al contrario, pare divenuta oggetto di una specie di insensibilità e nevrotica repulsione. Questa intossicazione mentale è rappresentata esasperatamente come uno dei principali caratteri regressivi dell'epoca attuale, e l'obiettivo non è soltanto la Serbia, ma tutta la civiltà occidentale.

Ma "A Serbian film", cinematograficamente parlando, è anche settima arte di alto livello, ineccepibile tecnicamente. La fotografia di Nemanja Jovanov è stracolma di colori gelidi inframezzati da spruzzate di rosso accesso, la regia è assolutamente impeccabile nella sua capacità di dosaggio dei ritmi, la colonna sonora minimale è superba, e la scenografia con la sua opachezza sfiora la perfezione.
Ottimi anche tutti gli attori, sui cui svetta un devastante Sergej Trifunovic nella parte di Vukmir, il personaggio che rappresenta al meglio le ossessioni e l'illimitata follia del potere attuale che vorrebbe riversare sui corpi già esanimi la sua nobile superiorità.
Gli unici difetti riscontrabili, sono alcune scene di compiacente violenza estetica (il bulbo oculare, la bava improvvisa), che erano evitabili poichè si è rischiato di sbandare nel grottesco, depotenziando il tutto. Ma aldilà di questo, Spasojevic è stato fenomenale nel far percepire senso di morte e smarrimento e lo ha fatto con ferocia, utilizzando lo stesso cinismo destabilizzante della modernità.
Scene estremissime si susseguono sullo schermo, alcune decisamente infime, ma la perversione di fondo risulta molto più concettuale che grafica.

Verso l'epilogo, l'elemento onirico diviene sempre più invasivo sino al plumbeo finale con una scena di rara spietatezza.
"Inizia con quello piccolo".

Titoli di coda, le urla deliranti di "Newborn porn" riecheggiano, nel bene o nel male, Spasjosevic verrà ricordato.

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Ultima risposta 28/01/2013 00.56.54
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Jolly Roger  @  09/05/2012 09:56:37
   8 / 10
Disturbante, sporco, decadente.
Triste, in tutti i sensi.

Ho letto molto di questo film, mi aspettavo un horror del genere torture porn. Mi sono imbattuto, invece, in un film di new exploitation, girato e recitato molto bene ma con alcune scene sgradevolmente eccessive, da risultare a volte involontariamente ridicole.
Non starò qui a parlare di alcune sciocchezze presenti nel film


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ma mi soffermo esclusivamente su quel che mi è piaciuto. Ognuno ha le proprie chiavi di lettura per un film del genere, io credo che A Serbian Film sia la rappresentazione, insieme reale e insieme metaforica, della disgregazione della famiglia, intesa come affetti, come nucleo in cui una persona (nello specifico, un padre) trova la propria realizzazione personale e l'amore di cui ha bisogno.
La famiglia è come un fiore: ha bisogno di un terreno fertile per crescere.
Se il terreno si inaridisce, a causa della povertà, della corruzione, della guerra e della violenza, anche la più forte delle famiglie rischia seriamente di appassire come una rosa senz'acqua.

"se non c'è pane per entrambi lo mangio solo io. E se io non ho pane, rubo il tuo" In alcuni tempi e in determinate situazioni della storia dei popoli, questo modo di pensare può diventare imperante (penso alla Serbia in tempo di dittatura, ma anche all'Argentina nel momento del default, al Ruanda della guerra civile o a molti altri popoli che si sono trovati in condizioni simili a questi Paesi), può diffondersi in una società e disgregarla, sgretolandone le basi. Questo modo di pensare, in una società allo sbando, può entrare persino dentro i confini della famiglia stessa minando la società nella sua interezza. Come acqua sporca che si infila nelle fenditure e può distruggere le fondamenta grazie alle quali stà in piedi tutto il sistema.

Il fratello arriva a tradire il proprio fratello. Il padre o la madre possono tradire i propri figli. O anche viceversa.
Non è fantasia, succede davvero. Esattamente come succedeva nel regime sovietico, ad esempio, quando c'erano le spie: il tuo vicino di casa, persino un tuo famigliare, poteva essere una spia del regime – il che voleva dire che potevi trovarti da un momento all'altro prigioniero nel Gulag, peraltro senza che avessi fatto niente di male, ma soltanto perché il tuo vicino, per ragioni personali, ti odiava o ti invidiava e per questo ti spediva all'inferno. E perché non ricordare, anche, i bambini durante il terribile regno Khmer in Cambogia? Pare che abbiano superato di molto (in negativo) persino i bambini creati dalla fantasia di Orwell in 1984. Se non vogliamo andare così lontano, basterà pensare alle famiglie che vendono i propri bambini. E quando dico li vendono, intendo in tutti i sensi.

La scena del film che racchiude tutto questo decadimento, non la dico. Mi limito a evocarla attraverso la descrizione che l'accompagna: "una perfetta famiglia serba!".

Quindi, secondo me la cosa più terribile che il film mostra non sono le torture o le perversioni. E' la discesa all'inferno del protagonista.
Discesa che ha un inizio ben preciso: in una delle scene iniziali del film, quando il protagonista, sul letto insieme alla moglie, le parla della proposta di lavoro che ha appena ricevuto, perché non sa se accettarla o no. La proposta è di recitare in un film, ma senza prima conoscerne assolutamente il contenuto, per un compenso enorme.
In quel momento, potevano scegliere NO.
Potremmo anzi tranquillamente dire non solo che avrebbero potuto, ma che avrebbero DOVUTO dire NO. Lui avrebbe dovuto rifiutare fin dall'inizio una proposta di cui sentiva puzzo di losco lontano mille miglia. E la moglie avrebbe dovuto farlo riflettere, avrebbe potuto (e dovuto) capire che c'era qualcosa che non funzionava in tutto ciò.
Ma purtroppo il danaro...

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Ultima risposta 27/05/2013 23.29.58
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7219415  @  05/03/2012 00:50:34
   3½ / 10
davvero una schifezza...

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Ultima risposta 05/03/2012 17.07.36
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Oskarsson88  @  02/03/2012 22:59:42
   8½ / 10
Applausi per questa opera prima! Per me questo è un genere nuovo...mi aspettavo uno splatter piuttosto pesante e invece il regista ha sapientemente saputo trattenersi per certi versi e ha giocato più col vedo e non vedo a riguardo delle nefandezze...

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la prima parte introduce, e incuriosisce, la seconda mostra la cruda realtà con una colonna sonora veramente incalzante, con tratti un po' lynchiani, e una serie di flashback... le parti più psicologiche sono i flash che ha il protagonista...sembra ti si installino in testa...
per quanto riguarda il messaggio...mah la storia della denuncia al governo serbo non so se è un pretesto oppure no...comunque non ha importanza, l'opera è esteticamente fatta in modo egregio...la trama non mi ha convinto però al 100% e un paio di volte a mio avviso traballa! comunque non ho capito due cose...

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  16/12/2011 17:42:10
   10 / 10
a serbian film

Uno dei film più scioccanti, se non il più scioccante, che sia mai stato fatto, all'altezza di SALO', CANNIBAL HOLOCAUST e THE GIRL NEXT DOOR per forza visiva. A SERBIAN FILM arriva direttamente dalla Serbia per scalare tutte le classifiche dell'immaginabile, raccontando con estrema crudeltà e sadismo uno spaccato di una società al resto del mondo sconosciuta. Una società uscita 30 anni fa da una grave e dolorosa guerra interna basata sul razzismo etnico e di nicchia e problemi governativi gravi. Sono passati anni da quella terribile storia ma gli echi del dolore e la rabbia repressa escono improvvisamente in una denuncia profonda che va oltre al terrificante impatto visivo. Un film poco capito e apprezzato da pubblico, critici e cinofili, ma che in realtà è una perla dell'espressionismo moderno basato sul sesso dove il regista senza perdere giri di parole e immagini racconta un problema gravissimo che non si è ancora maledettamente istinto anche se siamo nel 2010. "Un diario delle angherie inflitteci dal Governo Serbo, il potere che obbliga le persone a fare quello che non vogliono fare", dichiara il regista Spasojevic, "..devono sentire la violenza per capirla". E se questo voleva essere il suo messaggio non bisogna affatto stupirci se ha usato la strada dell'impatto conscio. L'amaro rimane solo nel momento in cui la gente si sofferma alle prime bande di un film senza scavare nel profondo, criticando la pellicola per le scene spinte e violente, non rendendosi conto del percorso metaforico e artistico scelto dal padre del film per esprimere fatti e idee.

Il sesso percorre tutto il film, ogni ben che minimi scena, fotogramma, esaltano la sfera sessuale. La donna diventa oggetto, un oggetto che puoi trattare a piacimento, ******* o meno, sottomessa al maschio che invece è lo stallone portato su un piatto d'argento, lei incarnazione del sesso stesso. Tutti bravi a replicare queste immagini spinte ma aprendo gli occhi ci si accorge di quanto la nostra società, non solo quella serba, occidentale od orientale, ma quella di tutto il mondo, sia basata sul sesso. Quanto fin da piccoli il nostro inconscio viene masturbato da pubblicità, immagini, frasi, comportamenti. Ci lamentiamo di questa pellicola e intanto non ho ancora sentito nessun grido di protesta contro quello che viene offerto dai media oggi.

Un film che per alcune immagini ti spingerebbe a toccarti. Sfido chiunque a guardare questo film come si guarda un porno. Il porno, almeno quello di oggi, è molto soft, banale, prevedibile, qui si presentano scene dove l'unica cosa che ti spinge a fare il tuo cervello è chiudere gli occhi, vomitare, scappare da tutta questa brutalità, alla quale sappiamo che non potremmo mai scappare perché è in mezzo a noi e la tocchiamo giorno dopo giorno.

Credo che una delle scene che personalmente mi rimarranno in testa sarà quella della donna incinta che partorisce e il suo "ginecologo improvvisato" l'aiuta. Nasce una bimba e loro che fanno?lui se la scopa come fosse un buco del primo oggetto che gli capita tra le mani e lei tutta felice, orgogliosa, fiera.
Per non dimenticare Milos (ottimissimo Todorovic in questo film) drogato che uccide una donna mentre se la scopa.

Scene come queste dovrebbero essere commentate solo da una presa di coscienza, senza parole, il silenzio dovrebbe essere sovrano e forse nel pensare che noi siamo veramente così, metaforicamente parlando, versare una lacrima di disperazione.

La colonna sonora è innovativa, non si usa la solita orchestra hollywoodiana ma vengono usati programmi di musica, mixaggi, remix, che contribuiscono a far perdere l'equilibrio mentale dello spettatore. Esso viene traviato perdendosi in una confusione dell'insieme, con un tocco adrenalitico nella parte finale del film, dove il presente si alterna con scene di ricordi tramite flashback per confluire in un finale che fa rimanere proprio male, uno dei finali più schifosi mai fatti, dove il protagonista, una vittima tra le tante, un colpevole come altri, diventa una schifezza, il mondo gli cade davanti agli occhi e lo stesso accade allo spettatore pervaso da un senso di rabbia , delusione, rivoltamento,..

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Ultima risposta 02/01/2012 19.27.28
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ifry  @  17/01/2011 17:43:23
   7½ / 10
A Serbian Film non va sotto valutato. Questo lo dicono in molti, io lo ripeto. A mio parere non è un horror, non è un torture porn, e non può appartenere a nessun genere.
E' la genesi di una nuovo modo di fare film? Io spero di no. E' semplicemnete un film con la sua storia ed oguno di voi può vedere e cogliere quello che vuole, e valutarlo come meglio crede. Ognuno di voi avrà ragione e torto. Come la mia personale valutazione.
Prima di accingermi alla visione del film, mi sono documetato. Su internet si parla di film più disturbante del cinema, e la violenza raggiunge livelli che è (come citano diversi siti cinematografici) al limite della cinematografia legale. Per cui sapevo a cosa andavo incontro e conoscevo tutte le scene crude. Il tutto per preparami alla visione.
Mi sono imposto delle regole in caso sarei stato urtato dalla violenza:
1) Ripetere "è solo un film" "è solo un film" "è solo un film" "è solo un film"
2) Ripetere "è tutto finto" "è tutto finto" "è tutto finto" "è tutto finto"
3) distogliere lo sguardo ed annullare l'audio, se non ce l'avessi fatta.
4) non forzare la visione, chiudere e mandare tutti a fan****

Sono un tipo suscettibile, che si spaventa quando Heidi nel suo cartone animato perde fiocco di neve ed ha pianto per il povero agnellino. Da grande sarebbe stato buono con le patate.
Il film l'ho visto. Senza chiudere gli occhi. Tutto.
Certo con tachicardia ed ansia, ma ci sono riuscito.
Ognuno può recensirlo come meglio crede. E questo è importante, in quanto oguno recepisce un messaggio o significato in base alla propria sensibilità, nel modo in cui ci si avvicina al film e nel modo in cui si è cresciuti e tanti altri fattori.

Se un film mi piace, ho voglia di rivederlo. Altrimenti vuol dire che non mi è garbato.
A Serbian film mi è piaciuto e non lo rivedrò facilmente. Questo per contraddirmi subito.


A Serbian Film è un film girato bene. Ottima fotografia, regia eccezionale e dosata con attori che non fanno pesare la loro ansia, come se il tutto fosse normale. Il montaggio è ottimo, come la sceneggiatura che mette quel tanto che basta e creare le premesse per un qualcosa che porta agli inferi. I testi dei dialoghi sono davvero qualcosa che mi hanno lasciato a bocca aperta. Mai banali, ma al contrario scavano nel profondo della nostra anima e fanno emergere quello che di perverso c'è in oguno di noi, mettendoci in dubbio e arrivare a pensare che quasi abbiano ragione.
Il film ha diverse chiavi di lettura, cui il regista non voleva dare, ma che ne è venuto a conoscenza dopo, leggendo i commenti e le critiche della stampa internazionale.

Un primo livello di lettura è data dallo stesso regista "Questo film è il diario delle angherie inflitteci dal Governo Serbo, il potere che obbliga le persone a fare quello che non vogliono fare, devono sentire la violenza per capirla". E magari il film è stato girato solo per questo. Magari non è vero, ma vuole farci pubblicità. Lecito.
Il film arriva a livelli di abominio che mente umana non può concepire, o almeno io stesso non ci arrivavo, o meglio, sono a conoscenza di determinate violenze, alle persone e sui bambini, ma una cosa e sapere che esistono, altra cosa è vederle, e mai sarei arrivato a concepire deteminati abusi sessuali, innaugurando un possibile porno neonatale.

Seconda chiave di lettura è la naturalità di come in quelle atmosfere malate viene vissuto il porno. Un porno malato è reso naturale dai dialoghi e dalle semplici espressioni dei protagonisti. Basta accorgersi come viene affrontata la spiegazione del padre al figlio quando quest'ultimo visiona accidentalmente il primo film porno del suo genitore.
Sia chiaro. Il film non raggiunge livelli di volgarità che siamo abituati a vedere nei normali programmi televisivi e qualcosa in più. Anzi, sfrutta una certa raffinatezza registica che è difficile ripetere. Non viene mai mostrata la scena nella sua interezza ed il regista ha la capacità di capire quando smettere e voltarsi dall'altra parte, lasciando intuire cosa succede, il che è peggio.
La violenza più che fisica è concettuale.



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Altra lettura. (possibile spoiler)
In merito alla scena col nuovo arrivato col viso coperto, mentre si scopano i due corpi riversi sul letto e nascosti, colui che davvero gode di quell'orrore non è colui che è drogato, ma colui che è consapevole della verità. Colui che sa.


Poi c'è una quarta chiave di lettura che a parer mio è quella che più mi ha colpito e condivido pienamente.
Un tale film è aberrante, infimo, sporco, sudicio di una morale che è totalmente perversa. Se non si era previsto un orrore, ora se ne è a conoscenza ed hai la possibile di stoppare il film. Hai una scelta.
Puoi condannare il film e criticarlo. tutti coloro che lo hanno visto e criticato sono arrivati alla fine.
Una fine che ha sconvolto e stravolto il nostro limite all'orrore. Potresti gridare allo scandalo, ma il più colpevole sei tu, che lo hai visto, rendendoti complice di una cult-mania malata. Perchè se sei arrivato alla fine, tu spettatore- voyeur, hai contribuito alla perversione rendedola ancora più malata godendo, seppur rabbrividendo, della visione. Se lo avresti definito infimo, non avresti continuato. Per cui A Serbian Film è stato girato anche per te e grazie a te.
Mente malata in un modo di malati.

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Ultima risposta 22/07/2013 14.15.30
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Invia una mail all'autore del commento fadefa  @  11/12/2010 19:25:23
   6 / 10
diciamo che è un film disgustoso dal punto di vista psicologico più che da quello visivo in quanto alcune situazioni sono davvero inimmaginabili per la mente umana. comunque è stato abbastanza lento a decollare, i primi 55' sono un introduzione allo sfracelo degli ultimi 45'.

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Ultima risposta 04/04/2011 06.42.55
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Ale-V-  @  02/11/2010 13:34:32
   4 / 10
Appena finito di guardare un film vengo qui su filmscoop e lo commento. Ma con questo film, prima di dargli un voto, ho voluto aspettare un po' di tempo. Ci ho dovuto riflettere su un pochino. E alla fine sono arrivato a questa conclusione: Penso che sia un film davvero eccelso per quanto riguarda la parte tecnica e stilistica, bellissima fotografia, grande sceneggiatura, e poi, la trama è davvero stupenda. A questo punto voi mi chiederete: allora perchè gli hai dato 4? Sono pronto a spiegarvi il perchè: capisco che questo film è così malato, così cattivo perchè è la metafora di un paese straziato dalla guerra, da un sistema politico corrotto e questo lo voglio capire, infatti non ne condanno il messaggio, l'essenza, ne condanno la forma. Scene di violenza assurda fine a se stesse, fatte solo ed esclusivamente per cercare di shockare lo spettatore, beh caro Srdjan Spasojevic con me non attacca.

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questo secondo me va ben oltre lo scopo di denuncia verso lo stato.
Consigliato solo per vedere fin dove si può spingere la mente insana di un regista.

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Ultima risposta 03/11/2010 00.09.24
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/10/2010 17:45:01
   8 / 10
Mi ha disgustato nel profondo,angosciato e fatto distogliere lo sguardo più volte e siccome è un horror ineccepibile sul lato tecnico è anche un film riuscitissimo ma questo è estendibile sotto tutti i punti di vista,anche la trama.
Mi spiego meglio: non mi piacciono gli horror truculenti e che in qualche modo vanno oltre (parliamo di un cinema dove ci sono,tra nefendezze ben peggiori, peni infiliati negli occhi) ma se se ne parla bene,c'è un messaggio di fondo e si dice che voglia dire qualcosa al di là delle sensazioni che scatenano (siano esse positive o negative) allora io questo film me lo guardo senza problemi sapendo a cosa vado incontro. Così ho fatto e sul lato tecnico A Serbian film è inattaccabile,inoltre è cattivissimo e questo è fuor di dubbio,forse perché girato con una rabbia dentro che vuole raccontarci di un popolo con ancora ferite aperte e non rimarginate e lo fa in questa maniera diretta. è pure una riflessione sul cinema e sull'arte (non venite a dirmi di no),sulla linea di confine tra realtà e finzione. Quindi è un film che parla a sé stesso più che mai,anzi riflette sulla sua forma e il suo significato; il protagonista d'altronde è un attore porno chiamato al ritorno sulle scene e che si ritroverà in un incubo pazzesco e già qui si capisce dove andrà a parare il tutto,e quale miglior professione per rimarcare il confine tra cinema e non cinema?
Si parla tanto della forma,di come A Serbian film sia da molti rifiutato perché mostra cose eccessive e che disturbano molto,troppo. Ma è proprio per questo che colpisce e affonda,parlando alla parte oscura di noi stessi e riflettendo sul suo ruolo. Quindi complimenti al regista e alla sua opera prima,capace di girare senza inibizioni di sorta e esagerando veramente (e finché è finzione ritengo si possa mostrare tutto),si era capito già dai primi minuti in cui il sesso nella sua forma più cinematografica,quindi finta,viene spiattellato di fronte agli occhi innocenti di un bambino (sesso centrale e sempre presente nelle sue forme più aberranti, animalesche e disumane). Non lascia indifferenti,non è una pellicola nata per intrattenere in senso lato con la violenza e la depravazione (vedi i vari Hostel,Saw e affini) ma disturba profondamente. Bello il finale cinico e quasi comico.
Ma mettiamo anche dei paletti: i difetti ci sono,non è un capolavoro. è una violenza che necessariamente risulta troppo esagerata in alcuni frangenti ma è anche il principale difetto che lo rende non solo poco realistico ma fa storcere il naso. Per quanto deliranti e violenti allo stesso modo ci sono film come Visitor Q che sullo stesso piano risultano ben più convincenti.
E voglio citare il buon Bulldog che nel primo commento ha espresso perfettamente: una legnata sui denti.

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kurtsclero  @  24/09/2010 12:23:31
   6 / 10
Vale la pena vederlo solo per alcune scene che fanno ridere molto, nel senso buono.

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Ultima risposta 04/04/2011 06.44.20
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  05/09/2010 14:23:53
   8½ / 10
Inutile focalizzarsi su orpelli fantascientifici di una critica sociale alla nazione serba. Inutile paragoni di qualsiasi genere con autori del passato.

Questo è il film su un uomo che ha vissuto la sua esistenza dietro una macchina da presa, ha bucato l'occhio dello spettatore con il suo fallo gigante ed ora si ritrova disgustato a guardare il suo passato proprio attraverso una telecamera. A vomitare nel vedere quel gesto che ha fatto per anni, ora macchiato dal sangue di innocenti.
Il disagio di una vita riassunto in 3-4 miseri giorni di pura follia, soggiogato da un artista della violenza schizzato e diretto da un veleno che non fa altro che spogliare la sua anima dalla buona creanza della morale sociale.

La vita è solo un film, anche quando siamo ormai diventati cibo per vermi.

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Ultima risposta 05/09/2010 18.14.13
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Febrisio  @  04/09/2010 19:59:49
   4 / 10
Inizia uno, ok. Due, ok. Poi il prossimo deve scioccare con qualcosa di peggior gusto. Sempre più vicini alla realtà, per poi cimentarsi in un sadismo estremo. Qui si arriva a raschiare il fondo, praticamente dove lavora(va?) la BP. Spero vivamente di non vedere gente che scava sul fondale alla ricerca di una nuova forma di shock. (già me li immagino sto manipolo di... artisti :)
Il film è girato bene, tecnicamente nulla da dire, anzi, degno di nota. La presa in giro del regista, che tutto ciò dovrebbe mettere in scena simbolicamente la situazione sociale/governativa in serbia, me lo fa immaginare dopo l'intervista con un buffo e simpatico sorriso. La cosa peggiore è che qualcuno, ha preso questa risposta seriamente e ci discute (lol) L'altro giorno mi guardavo un porno/thriller francese, mi sembrava rappresentasse la presa della bastiglia, in linea generale, ma non ne sono certo, probabilmente non l'ho capito a fondo. (ma va...) Ma vabbeh... volevo dire... in fondo poco importa, il regista (o chi altro) può dire quello che vuole.
Tutto ciò che non mi va, son le scene violente ed esplicite. Specialmente un paio son molto toste, facendomi abbassare di conseguenza il voto. Moralmente inaccettabile. Per il mio bene, me la cavo con un "sì dai, è solamente un film spettacolare, come tanti altri già visti, che vuoi farci??"

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Ultima risposta 06/09/2010 15.49.19
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  29/08/2010 03:32:24
   6 / 10
Ok, ci ha provato Spasojevic a rifilarci la favola del film sulla Nazione, ma nessuno ci è cascato a quanto pare.
La verità è quella ben più semplice della moda del gore: una sfida all'insegna dell'estremismo più sfrontato, attualmente credo dominata dagli orientali.
A Serbian Film è scritto in modo che tutto vada in una direzione: ecco l'attore/artista porno ritiratosi dalle scene, con moglie e figlio, i problemi economici, un fratello geloso, la ricca chiamata di un sadico Leonida del cinema per adulti. Il film è girato bene, bisogna ammetterlo, ma qualche poco di impegno in più per la sceneggiatura potevano mettercelo, almeno al fine di non far sembrare tutta la prima parte un'inesorabile succedersi di cause che determinano gli effetti voluti.
Per una violenza così inaudita (non insopportabile però) si dovrebbe pretendere una motivazione più solida, che non sia la solita boria del "ce l'ho più grosso io".
Vabbè, apparte tutto, apparte la decapitazione durante il coito che fa ridere nella sua sciocchezza (un pò come quasi tutte le scene di Hostel), apparte il fatto di essere un filmetto curioso e divertente in fondo, forte almeno di un bel finale, ritengo che signori come Pasolini (30 anni fa) e Von Trier abbiano saputo fare film più estremi e cattivi di questo senza neanche troppa scena.
Ah, e mi riferisco al Von Trier di Dogville, perchè per Antichrist ci sarebbe da fare un discorso quasi identico a questo, con l'aggravante dell'intellettualismo e dell'ermetismo non richiesto.
Ok basta và, questo Spasojevic ha già ricevuta fin troppa attenzione.

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Ultima risposta 30/08/2010 12.57.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  25/08/2010 14:51:49
   4 / 10
A Serbian film sarebbe dovuto essere un dipinto di una nazione nel suo vero essere. Una nazione dove la libertà umana è soggiogata dal potere, una nazione martoriata da anni, disillusa, lacerata, sola. La denuncia è legittima. Non è legittimo vedere ciò che ho visto ieri. Forse sono ancora troppo accaldata e disgustata, perciò cerco di essere il più razionale possibile. Spasojevic vuole colpirci tutti, introducendoci in una spirale di allucinante violenza, con l'intento di mostrarci una realtà disumana. Ripeto, mi sta bene, mi sembra giusto. Il sesso è uno strumento di tortura, di umiliazione, di perdita di umanità totale. L'orrore che ne scaturisce è un circuito impazzito, dal quale non si può più tornare indietro. L'essere umano si arrende.
Quello che non ho potuto sopportare non è l'intenzione, ma la forma.

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Ultima risposta 26/08/2010 15.57.26
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  21/08/2010 12:38:39
   5 / 10
Film (che vorrebbe essere) simbolo di una nazione - quella serba - e di una situazione sociale/politica in cui cittadini inermi e indifesi vengono strumentalizzati, piegati, "violentanti" e asserviliti ad un potere che non lascia scampo, che manipola, che finge. Un teatrino estremo in cui attori inconsapevoli si ritrovano soggiogati da dinamiche populiste e incapaci di tirarsene fuori (proprio come il protagonista). In tutto questo il sesso, trasformato da bisogno liberatorio/animalesco e istintivo, vero e proprio "principio vitalistico" (cit.), a mezzo attraverso cui il potere soggioga, vero oppio del popolo (la pornografia come droga e vera e propria "fede").
Peccato che tutto questo lo abbiano gia fatto/detto altri, in alcuni casi anche meglio (Pasolini docet).

Resta un thriller teso e ben girato, con attori decisamente convincenti e un regista dal cinismo necessario a non (s)cadere nel ridocolo (tranne per la scena della penetrazione orbitale) o nel retorico. La componente pornografica non è fine a se stessa ma funzionale, come la violenza. Il finale a sopresa risulta riuscito e ben architettato.

Il film, pur non arrivando agli estremi cui sembrerebbe voler tendere, risulta disturbante e abbastanza malato. L'estetica trascende quella dei comuni torture porn, in un tentativo di esprimere qualcosa di più, avere contenuti che altri film della (apparentemente) stessa tipologia non hanno. Non sempre ci riesce, non sempre osa fin dove dovrebbe e non sempre sa porsi dei limiti (secondo me indispensabili).

Nonostante i pregi (tecnici) evidenti, sono molte le cose che non mi permettono di apprezzare pienamente questo film.
La metafora del potere viene espressa attraverso immagini non solo troppo esplicite (non parlo di quel che viene mostrato ma della scelta stilistica) ma per me di cattivo gusto. Ci sarà sicuramente di peggio (o di meglio, dipende dai punti di vista) ma questo film a toccato, in me, corde che nessun film dovrebbe toccare. E' una cosa puramente personale ma che non può non intaccare il mio "giudizio".
C'è chi non ne sara per nulla turbato ma, in fondo, non siamo tutti uguali.

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Ultima risposta 25/08/2010 14.52.45
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Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  19/08/2010 21:16:12
   6½ / 10
Piuttosto estremo questo film Serbo.
La trama non è male e le recitazioni affatto pessime, mi è piaciuta soprattutto l'interpretazione del protagonista, che ho trovato davvero molto nella parte.
I primi 45-50 minuti fanno da introduzione al film, ed è nella seconda parte che si scatena con scene piuttosto disturbanti per chi non è molto abituato a vedere film simili.
Non così spiazzante come dicono, forse sarà che dopo un pò ci si abitua all'atmosfera del film e non si bada più alla violenza di alcune scene.
Comunque non mi è dispiaciuto, non è la solita pellicola che mostra determinate scene solo per disgustare lo spettatore, ma sono ben insritete in un contesto, anche se a volte il regista ha teso un pochino ad esagerare.
Qui il sesso è visto come una sorta di"valvola di sfogo"oltre che di piacere, e ce ne renderemo conto man mano che i minuti passano.
Tutta la rabbia che il protagonista ha assorbito nel corso della pellicola la farà esplodere nei minuti finali(e qui ho notato che il regista ha voluto un pò mirare all'impressionare lo spettatore più che ad altro, chiaramente"gratuita"la scena di Milosh che deorbita un uomo con il suo pene)
Ripeto, se non fosse stato per qualche trovata fatta apposta per"shockare"chi guarda il 7 glielo avrei dato.

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Ultima risposta 01/09/2010 11.57.18
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76eric  @  05/08/2010 13:03:54
   7 / 10
Già il titolo mi fa venire in mente due considerazioni: la prima è che trovo strano che nessuno ( governo o censura del paese) non abbia detto niente riguardo il titolo del film in base a ciò che viene raccontato. (Strano e bizzarro modo di farsi pubblicità).
La seconda è che comunque anche gli altri (americani, inglesi, francesi ecc...) ci sanno fare in tema di shoxploitation movies, per cui se gli amici serbi avrebbero la pretesa di fare la voce grossa ( compiacendosi del titolo del film), dovrebbero abbassare un pò le alette.
Venendo alla pellicola devo dire che è visivamente ineccepibile ( la migliore fra i films alla quale questo potrebbe essere rapportato: la saga di Vogel, Baise-moi, Snuff 102, Gateway meat, Visitor Q ed io ci metto anche Murder set pieces) ed ha una trama molto interessante, ma di qui a dire che sia il più violento come qualcuno sostiene ce ne passa, perchè anche se ha un ottimo filo narrativo a differenza di altri, è questo il suo principale scopo ( ed inoltre il fatto della violenza più o meno gratuita che sia per me non vale un ca**o).
Elogiando ancora la "discesa agli inferi" che il povero Milos dovrà compiere suo malgrado e a sua insaputa per cercare di aiutare la propria famiglia, le scene scioccanti ad eccezzione di quella che ricorda Visitor Q ( anche se molto più pompata per bravura ed intensità degli attori) "non ho visto cose che nemmeno voi umani potete immaginare" o comunque efferatezze più potenti rispetto ad altre pellicole.





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Meno sesso esplicito rispetto a Baise-moi, comunque una buona pellicola di genere che va annoverata fra le più shokkanti e come già detto alla pari di altri titoli precedentemente usciti.
Personalmente ritengo Traces of Death e i suoi derivati, in quanto reale la
pellicola più cruda mai vista.

13 risposte al commento
Ultima risposta 07/08/2010 22.16.59
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Milosh  @  05/08/2010 00:56:07
   1 / 10
Bhè sarò schietto, per me questa non è arte. E' un accozzaglia di scene violente che fanno passare in secondo piano tutto ciò che effettivamente poteva esserlo.
E per favore non giustifichiamo questa porcata con la guerra. La guerra è una cosa ma è finita grazie al signore, qui lo si fa solo per marketing.
Se volevate un po di shock basta andare su youtube a vedere i video delle decapitazioni o dei bombardamenti sugli ospedali.
Se questo è cinema, se questa è arte vuol dire che io non c'ho capito una mazza. D'ora in poi, forse, mi darò al collezionismo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/08/2010 01.46.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  04/08/2010 16:39:20
   8 / 10
mi aspettavo che questo film mi avrebbe convertito per sempre alle commedie con meg ryan, ma è andata male.
sia chiaro, è un'ottima, ottima pellicola, un'opera prima che mostra un occhio finissimo nell'impostazione scenica e un'abilità narrativa notevole, ma non posso farci nulla, sentir dire che era invedibile e che la gente si faceva il segno della croce a fine visione ha influito parecchio sulle mie aspettative.
rimane 'soltanto' un gran bel thriller, e sono il primo a soffrirne nel riconoscerlo.

11 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2010 22.50.52
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