artigli (1977)

Quanto piacevano agli inglesi questi horror ad episodi ( in realtà questa è una coopodruzione col Canada). Pellicola interessante che sebbene risulti datata riserva ancora oggi diverse sequenze macabre e sanguinolente...e se vogliamo anche un pò disturbanti. Atmosfera e tensione in questi film sono garantiti, così come la sobrietà british. Inquietante comunque la trama che mostra i gatti, nostri amici pelosi, come un silente pericolo per l'umanità intera: fa riflettere! Ottimi gli interpreti.

Un paranoico scrittore di fenomeni molto particolati(sempre bravo il nostro Peter the professor) tenta di convincere un editore a pubblicare la sua ultima fatica: dagli ufo siamo passati a "gatti alla conquista del mondo", i micioni tramano nell'ombra, ci osservano e pregustano il potere e la nostra fine… e visti i personaggi infami e odiosi presentati nei tre episodi vien da parteggiare per i felini.
Pellicola sufficiente, nonostante l'idea alla base fa sorridere, e certi effetti speciali, in special modo nel secondo episodio, sono alquanto limitati.
La prima storia narrata a mio parere è la migliore, buona atmosfera, con la classica vecchia zitella arcigna (ma a ragion veduta)" il mio unico rammarico è che io non sarò li s vedere la sua faccia quando leggerà il testamento" rivolta al malvagio nipote con brame di ricchezza facile.
Il secondo segmento molto cattivo e spietato

SPOILERe il terzo è il più umoristico con quel finale

SPOILER
Discreto.

"Artigli" appartiene alla categoria di horror ad episodi che andavano per la maggiore negli anni 60, perlopiù prodotti dalla Hammer o dalla Amicus.
Per gli appasionati del genere il film è carino, per quanto Peter Cushing fa solo una piccola particina nella cornice che divide i tre racconti.
Tuttavia la peculiarità di questo film è la tematica principale che lega tutti gli episodi: la pericolosità dei gatti, animali domestici ma allo stesso tempo selvaggi e libertini,artefici di un piano diabolico per conquistare il mondo.
Detta così l'idea appare un emerita puttanàta, ma in realtà il film sa presentarla senza farla apparire eccessivamente ridicola...anzi, utilizzando l'ausilio di alcune dicerie folkloristiche il regista Denis Hèroux riesce a rendere il tutto piuttosto plausibile.
Carino se si è amanti del genere, sopratutto per il primo racconto di cui ho apprezzato il bizzarro finale....