argento vivo (1934)

Il titolo italiano è già abbastanza orrendo ed è in linea con un film tutto basato su superstizione e religione già nato vecchio nel '34, e che lo sarebbe stato anche nel 1800. Il personaggio della Hepburn è antipatico e scostante, i girotondi amorosi che lo riguardano lasciano il tempo che trovano e la pellicola si trascina alla fine con il fiato corto e con poche idee, senza annoverare neanche una scena degna di nota. Un passo falso si può però però concedere a tutti: poco male quindi, sia l'attrice che il regista Cromwell si rifaranno negli anni a venire.

Una storia che nelle intenzioni vorrebbe non apparire così melensa e convenzionale di come effettivamente è, giocando sull'intreccio amore-fede, cercando di inserire elementi di cattolicesimo più che latente, facendo passare la giovane, bella, brava e già premiata con l'oscar Katharine Hepburn quasi come una martire ma dal carattere piuttosto rissoso.
La storia non coinvolge più di tanto, risultando a tratti troppo prevedibile ed ingenua, ma la caratura artistica di quella che sarebbe diventata (forse) la più grande attrice di tutti i tempi, riesce a sopperire in parte alle mancanze di una trama quasi banale e priva di grandi emozioni.
Solo per i fans della grande attrice americana pluri premio oscar.

Ho provato a vederlo tre volte questo film per darci almeno un senso religioso, ma credo che questa commedia le provi tutte per risultare più religiosamente profonda di quel che è, e devo dire che non ci riesce proprio.
Gran belle spalle e meraviglioso giro vita comunque la Hepburn.