appunti di un venditore di donne (2021)

Che delusione. Ed è un peccato, perchè la prima parte era interessante e promettente, con quell'atmosfera, quell'ambientazione milanese notturna, i club, le strade, ma anche la vicenda che pian piano faceva coinvolgere lo spettatore in questo noir nostrano. Poi non so cosa succede alla sceneggiatura (probabilmente anche il romanzo di Faletti sarà così, ma non lo so non avendolo letto), ma dalla morte di

SPOILER iniziano ad accumularsi situazioni e tematiche. Brigate Rosse, senatori che sparano, agenti dal doppio gioco, una valanga di morti ammazzati. Il film sfortunatamente passa da una prima parte ottima nel dosare i vari elementi, ad una seconda scombinata, piena di cose che vengono introdotte dal nulla (o quasi), fino ad un finale scadente. Un bel noir che si trasforma in uno sconclusionato thriller politico con troppe sequenze di azione. Mario Sgueglia nella parte del protagonista se la cava (potrebbe fare quasi la controfigura del "John Wick" di Keanu Reeves, ma al contrario del killer del film statunitense

SPOILER), soprattutto quando non parla, perchè quando bisbiglia certe battute succedono i soliti problemi del cinema italiano, ovvero non sempre si capiscono le parole.

Da un ottimo libro un buon film che nonostante alcuni passaggi un pò lenti e situazioni solo sussurrate (la posizione di DiRienzo e un Placido marginale) non demerita , coinvolge eincuriosisce sino ad un finale dove succede di tutto ... forse anche troppo ..
Comunque un buon noir di casa nostra .. almeno un prodotto un pò diverso , anche se gli echi di "romanzo criminale" e "John Wick" per la prova del protagonista non lo rendono estremamente originale..

Bel film non c'e' che dire...capisco che e' tratto da un Libro ma gli ultimi 20 minuti non mi sono piaciuti sia per l'epilogo che per l'interpretazione che fino a quel punto era ineccepibile

5° romanzo di Faletti, pubblicato nel 2010, bestseller nostrano, Barbareschi ne produce l'adattamento affidandolo a Resinaro: un avanzo di Lucarelli o Carlotto diretto con insuperabile dozzinalità (un errore pedestre per inquadratura) che si cerca di nascondere accelerando la frequenza del montaggio. Sgueglia fa il Keanu Reeves de noantri salvandosi da una cabina telefonica, e un noir vero sarebbe stato girar'un film sulla vicenda che ha coinvolto De Rienzo. Impresa per altre palle.

Mauro Lanari

Un bel noir non c'è che dire che ti immerge a livello scenografico nella Milano di fine anni 70, all'apice del terrorismo con il sequestro Moro sullo sfondo e l'emergere della cosidetta Milano da bere che esploderà negli anni 80. Non solo scenograficamente il film è valido con un'ottima ricostruzione d'epoca, ma anche una serie di personaggi, dal protagonista ai caratteri secondari, ben tratteggiati e mai superflui. Poi la regia di Resinaro non lascia respiro, infonde ritmo e lascia passare due ore senza colpo ferire. Merito comunque è molto nell'ottima scrittura dei personaggi e dall'interpretazione di un eccellente cast, quasi tutti ai confini tra legale e illegale, in cui passare da una parte all'altra della barricata è più facile di quanto sembri. Peccato che di questo film se ne sia parlato poco, perchè meriterebbe visibilità.

Da un romanzo di Giorgio Faletti non possono che uscir fuori idee e spunti originali e interessanti, e questo film lo dimostra, in un crescendo di ritmo, suspence, sorprese. Un ottimo cast, pur se personalmente non amo le interpretazioni di Sgueglia e quel suo modo di bisbigliare le parole da farmi invocare i sottotitoli.