angel-a regia di Luc Besson Francia 2005
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

angel-a (2005)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film ANGEL-A

Titolo Originale: ANGEL-A

RegiaLuc Besson

InterpretiJamel Debbouze, Rie Rasmussen, Franck-Olivier Bonnet, Michel Chesneau, Olivier Claverie, Akim Colour, Tonio Descanvelle, Sara Forestier

Durata: h 1.28
NazionalitàFrancia 2005
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 2006

•  Altri film di Luc Besson

Trama del film Angel-a

Dopo essere stato picchiato per l'ennesima volta, André decide di farla finita. L'uomo deve molti soldi a diversi criminali di Parigi, e decide di lanciarsi nel vuoto. Poco prima di cadere però, accanto a lui nota una bella ragazza che fa lo stesso. La ragazza si butta giù dal ponte ed Andrè la segue, salvandola da morte per annegamento...

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,01 / 10 (63 voti)7,01Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Angel-a, 63 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  18/09/2016 01:55:29
   7½ / 10
Particolare commedia romantica girata da Besson in un bianco e nero che decisamente dona. La fotografia è sicuramente parte fondamentale della pellicola.. interessante il rapporto tra i due protagonisti, e la valorizzazione dell'essere umano per come è, vale a dire l'accettazione di se da parte del protagonista. Inoltre Rie Rasmussen è proprio un bel vedere....

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/07/2017 11.37.33
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  18/07/2010 15:51:51
   6 / 10
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Rarissimo esempio di film che cerca allo stesso tempo la perfezione estetica e la ricchezza di contenuti (i poli del cinema), tralasciando plot, azione, colpi di scena et similia. Se però il primo obbiettivo è centrato in pieno, grazie al magnifico bianco e nero e la cura di molte inquadrature (ad esempio la statua decapitata d'angelo che si sovrappone con la protagonista), lo stesso non vale per la ricercata "profondità" del'opera.
Eppure il tema è bello e attuale: migliorare se stessi attraverso una presa di coscienza, capire che la prima persona a cui voler bene è sempre se stessi ( e non parlo in termini esclusivi, con rischio di egoismo ed egocentrismo, ma come punto di partenza della nostra vita, amare se stessi per poter amare gli altri).
A questo proposito emblematica quella che è forse la miglior scena del film nella quale Angel-a, l'angelo custode, fattosi carne, del protagonista, cerca davanti a uno specchio di convincere Andrè (un ottimo Debbouze) a dire quello che nessun uomo riesce a dire: ti amo. E se tale frase è già di per sè difficile pronunciarla per le persone cui vogliamo bene, risulta quasi impossibile (come in questo caso, davanti allo specchio) dirla a se stessi: ti amo Andrè. Riuscirci potrebbe risultare quasi una catarsi e un inzio di una nuova vita.
Scoprire l'amore, scoprire le meraviglie della vita, grandi insegnamenti che Besson però ci spiega troppo esplicitamente nei dialoghi tra i due protagonisti. Il personaggio di Angel-a ci dice troppo, praticamente tutto, dal fatto che sia un angelo caduto dal cielo, alla missione che deve compiere, dall'elenco dei difetti di Andrè, ai tentativi di convincimento per farlo migliorare. A mio parere deve essere invece lo spettatore a vedere e capire la trasformazione del protagonista, la sua riscoperta di se stesso, lo sbocciare di un amore verso una donna, la consapevolezza di aver, fino ad ora, buttato una vita e la voglia di ricominciarne una nuova. Solo così possiamo emozionarci; quando al contrario un' emozione ci viene continuamente detta e spiegata perde la sua magica aurea.
Soltanto i grandi registi riescono a darci tanto attraverso l'omissione, al non detto. Besson, ottimo regista d'azione, non riesce nell'intento, se non spiattellando tutto. Ad esempio sarebbe stato meraviglioso non rivelarci la vera identità di Angel-a, darci solo delle carte per scoprirlo e poi vedere nel finale lo spegamento delle ali.

Ultima considerazione: anche Angel-a scopre l'amore per Andrè e desidererebbe per questo perdere il suo status di angelo (non svelo il finale). Ancora una dimostrazione, in cinema come in letteratura, che tutti ambiscono all'Eternità, ma le poche creature che la possiedono, vorrebbero liberarsene.

3 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2014 01.10.14
Visualizza / Rispondi al commento
Sig. Chisciano  @  21/08/2006 17:10:48
   4 / 10
Bella fotografia, belle riprese, azzeccata la sceltadel bianco/nero..

Per il resto una porcata buonista, sdolcinata, che gioca tra il fantastico e l'inverosimile non potendo però essere collocata in nessuna delle due categorie.
Elementi fantastici: l'angelo che scende sulla terra a salvarti e a cambiarti la vita.
Elementi inverosimili: l'angelo è una figa spaziale di 1,80m che ti racimola soldi a forza di scopate (e probabilmente p0mpini mozzafiato).
Bruttino

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/11/2006 19.35.22
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  02/05/2006 23:51:57
   7 / 10
Dal cielo sopra Parigi arriva un’altra ragazza sul ponte ad arricchire il ventaglio di figure femminili che compongono il variegato mondo cinematografico di Besson.
Lontano (anche negli esiti) dal romanticismo e dal delicato e sensuale sentimentalismo del film di Leconte, ma con un bianco-nero altrettanto pregnante, che conferisce alle immagini quell’atmosfera leggera e bohémienne, molto Rolleiflex, di tante illustrazioni e cataloghi fotografici su Parigi con opere di Cartier-Bresson e Doisneau, Angel-A è un piccolo divertissement che rivisita in chiave ironica e dissacrante il tema degli angeli cinematografici e della donna salvifica, invero poco angelicata in questo film, insolitamente scarno, povero per gli standard di Besson che ci aveva abituati a scenari e regie ben più sontuosi.
Dopo aver fatto il caratterista interpretando un tonto ma dolce garzone di fruttivendolo nella Parigi da cartolina di Amélie, dell’altro più “hollywoodiano” regista francese Jeunet, Jamel Debbouze viene promosso a protagonista da Besson, ma in un film che non ha le stesse pretese registiche e commerciali di quell’altro, con un personaggio che si basa proprio sulle sue caratteristiche fisiche e psicologiche: André (il suo personaggio) è un giovane uomo d’origine algerina, bassino, bruttino, sfi.gatissimo, con grossi problemi di autostima e, soprattutto, finanziario-esistenziali (deve parecchi soldi ad alcuni boss malavitosi parigini smaniosi di farlo fuori). Perfetto per lo scopo di Besson: riassumere, concentrare in una figura tanto reale quanto emblematica tutte le sventure piccolo-borghesi che inquietano l’uomo moderno racchiuse in un unico, significativo concetto: il non essere all’altezza della situazione. E in effetti l’olivastro piccolo immigrato nordafricano André/Jamel Debbouze non è decisamente all’altezza dell’angel-A Rie Rasmussen, fotomodella nordica stangona bionda che Besson gli affianca come paradossale contraltare salvifico, così diametralmente opposto nelle caratteristiche fisiche da creare un'esilarante quanto improbabile coppia d’azione. Un incontro, questo, così assortito che parrebbe piuttosto mettere in scena la materializzazione di un sogno maschile…
Il nome dell’angelo, che dà il titolo al film, è piuttosto eloquente, anche se lo è meno nelle modalità con le quali il suddetto angelo si mostra nelle sue eminenti prerogative salvifiche. Besson immagina (e ripropone) un angelo alternativo, anticonformista rispetto all’icona classica che lo vuole serafico e sacrale. Piuttosto, si diverte a creare un personaggio femminile molto terreno e poco angelicato sul quale basare le gag e il tono ironico (e leggero) del film. Angel-A è, esteticamente, la donna ideale a cui il regista toglie ogni vestigia di innocenza: senza mezzi termini, Angel-A si autodefinisce una baldracca.
Come spesso accade nel cinema bessoniano, la donna riveste un ruolo centrale, attivo e determinante. Anche questa volta il destino dell’uomo (questa volta l’umanità è personificata nel maldestro ma simpatico Jamel Debbouze/André) sarà nelle mani di una donna… In fondo, Angel-A è Nikita, è la Matilda di Léon, è Giovanna d’Arco, è il quinto elemento.
Ed è interessante l’idea di Besson di sottrarre la figura angelica/femminile al consueto immaginario iconografico attraverso una rappresentazione che ne mette in risalto l’autodeterminazione e il carattere “non passivo” e subordinato di angelo, in missione per volontà divina: Angel-A sceglie da sola il modo in cui intervenire: lo farà interpretando il ruolo di “baldracca”, appunto. Poco edificante, si direbbe, ma molto efficace: concepire una figura femminile “realistica” permette tra l’altro di ricondurre il concetto di miracolo ad una sfera del reale il più possibile vicina e credibile, ma anche – come si è detto già – di creare una generale situazione comico-grottesca di rottura e irrisione alla tradizione.
Certo, esaurita la carica “eversiva” di questa nuova e iconoclastica raffigurazione degli angeli, il film si perde un po’ in sentimentalismi e inutili ricalchi estetici che si concludono nell’ennesima, poco necessaria citazione dell’Atalante di Vigo…

Tanti saluti a MareMare e baci a Martina. :)

19 risposte al commento
Ultima risposta 11/05/2006 23.52.33
Visualizza / Rispondi al commento
asylum  @  28/03/2006 17:45:05
   8½ / 10
ottimo

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/05/2006 16.13.28
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI martina74  @  22/03/2006 12:03:45
   7½ / 10
Chi non vorrebbe avere come alter ego/angelo custode un pezzo di ragazza come Rie Rasmussen? Tutti, compreso il piccolo ed esagitato Andrè, sempre nei guai a causa della sua tendenza a mentire, ai casini che combina, al non-amore che nutre oer se stesso.
Ed ecco che, nel giorno in cui oppresso dai debiti e dalle menzogne decide di saltare da uno dei ponti sulla Senna di una Parigi fotografata in un bellissimo b/n, piove dal cielo Angela, un cherubino sui generis dai comportamenti alquanto anticonformisti e dai modi spicci.
Tutto incentrato sui dialoghi - con alcune cadute specialmente nel finale - Angel-A ci racconta il presente di due personaggi antitetici eppure accomunati dall'essere due facce della stessa medaglia. Col procedere della vicenda, dimentichiamo l'immagine dell'angelo ieratico che tende la mano a fermare i gesti inconsulti della pecorella smarrita e sorridiamo nel vedere come, tra dialoghi serrati e momenti comici, entrambi i protagonisti perdano e guadagnino qualcosa, mutati dalla reciproca conoscenza.
E allora l'angelo sentimentale commuove il negativo Andrè che, reciprocamente, dona ad Angela il desiderio di un futuro "tra noi".

Angel-A è un film che regala sorrisi e una scanzonata tenerezza. Bravo Luc.

16 risposte al commento
Ultima risposta 30/03/2006 10.53.47
Visualizza / Rispondi al commento
Constantine  @  21/03/2006 13:00:56
   6½ / 10
Film molto coraggioso per il bravissimo Besson, che si fregia di un ottima fotografia e due bravi interpreti, un tema trattato con comicità e freschezza. Bellissimo lo sfondo Parigino dov' è ambientato il film, splendida Angela, particolari inizio e fine. Dispiace che manchi qualcosa sul finale e su qualche altra sequenza dove si perde consistenza, nel primo citato infatti il regista gonfia troppo le scene rendendole distanti proprio quando si aveva maggior bisogno di sentirle vicine allo spettatore; resta comunque un lavoro godibile e ben fatto e posso consigliarvi di vederlo perchè ce ne sono pochi come questo... pur rimanendo non adatto a tutti i palati.

14 risposte al commento
Ultima risposta 20/04/2006 00.11.28
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento maremare  @  21/03/2006 10:01:54
   4½ / 10
Besson sarà il meno francese dei registi europei, ma in questo filmetto mette tutti i resti del suo 'fransesismo' (come direbbe un Cluzot di cui ho rimpianto i trailers visti).
Il film è per certi versi simile all'altra *******lla 'fransese' dell'anno, quello di Blier con la Bellucci (film di cui ho già dimenticato il titolo).
Entrambi sembrano fatti principalmente per due motivi:
1) avere a che fare con un'attrice bonazza che si vorrebbe scopare ma che, per varie ragioni, non te la da neanche se ti chiami Blier o Besson
2) prendere per il **** lo spettatore
Tralasciando il punto uno, diciamo che almeno il film di Blier è più spudorato nella sua presa per i fondelli.
Qua invece Besson si mette a filosofeggiare, sfornandoci un decalogo sentimentale in cui neanche i bambini delle elementari si riconoscono più.
In bilico tra Wenders e Spielberg, Besson cola a picco col suo Angelo verboso.
Bona la Rasmussen.

27 risposte al commento
Ultima risposta 17/04/2006 14.50.03
Visualizza / Rispondi al commento
Mr.white  @  21/03/2006 03:51:35
   4½ / 10
di questo film sottolineo anche io la ottima trovata del bianco e nero ma forse avrebbero dovuto riflettere più sul film stesso... il mio criterio nel guardare un film è che se vuole trattare dei temi come dire non reali mi deve dare delle giustificazioni plausibili o quanto meno verosimili,al contrario questo si aspetta che noi prendiamo per buona qualsiasi cosa ci venga propinata.il film è da consigliare per qualsiasi spettatore a cui basti una bella storia d'amore per vedere un bel film, e in effetti tutta la trama è finalizzata a questo aspetto, utilizzando qualsiasi mezzo per far breccia sul cuore dello spettatore.. dopo averlo visto ho pensato che avrebbero potuto darlo in tv alle 2 di notte, come un qualsiasi filmetto senza troppe pretese, forse in questo contesto l'avrei gradito di più.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

4 risposte al commento
Ultima risposta 15/04/2006 14.11.48
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  18/03/2006 13:40:28
   8½ / 10
Parigi ingiallita...Parigi dipinta in un malinconico bianco e nero che il tempo sembra aver virato in un colore "altro"...Parigi con i suoi simboli...Parigi coi suoi simbolismi...

Questo lo scenario su cui si muovono le "ombre" di Besson...Una città eterea, congelata in un istante indefinibile; sfondo ideale per una fra le più romantiche storie d'amore mai raccontate…
Il regista di Leon gioca ancora una volta sul tema della dicotomia manichea che risiede nell’Io di ogni uomo, e per farlo sfrutta l’improbabile eppur funzionale carta della comicità: nessun amore può essere più puro di quello che una persona arriva a provare per sé stessa.
Ricorrente il tema del ponte, luogo di transizione e quindi punto di partenza per qualsiasi cambiamento.

Tutti nel finale i momenti di debolezza, in cui la troppa enfasi e retorica fanno perdere qualche punticino, ma fuor da ogni dubbio un titolo magnifico…Un film che “sfiora” il capolavoro.

9 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2006 10.12.42
Visualizza / Rispondi al commento
MyName  @  17/03/2006 23:26:46
   10 / 10
Capolavoro ! Esci dal cinema che hai voglia di VIVERE !

10 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2006 01.09.59
Visualizza / Rispondi al commento
regista  @  14/03/2006 20:08:52
   10 / 10
molto bello becsson è bravissimo gli attori sono eccellenti cosa volete di più?

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/03/2006 06.19.55
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049652 commenti su 50672 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

BLACK SUMMER - STAGIONE 2FABBRICANTE DI LACRIMEFALLOUT - STAGIONE 1FARSCAPE - STAGIONE 1FARSCAPE - STAGIONE 2FARSCAPE - STAGIONE 3FARSCAPE - STAGIONE 4FOR ALL MANKIND - STAGIONE 1FOR ALL MANKIND - STAGIONE 2FOR ALL MANKIND - STAGIONE 3FOR ALL MANKIND - STAGIONE 4INVASION - STAGIONE 1LA CREATURA DI GYEONGSEONG - STAGIONE 1SNOWFALL - STAGIONE 1SNOWFALL - STAGIONE 2SNOWFALL - STAGIONE 3SNOWFALL - STAGIONE 4SNOWFALL - STAGIONE 5SNOWFALL - STAGIONE 6THE CHOSEN - STAGIONE 1THE CHOSEN - STAGIONE 2THE CHOSEN - STAGIONE 3THE WALKING DEAD: THE ONES WHO LIVE - STAGIONE 1V - STAGIONE 1V - STAGIONE 2WILLOW - STAGIONE 1

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net