an american crime regia di Tommy O'Haver USA 2007
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an american crime (2007)

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locandina del film AN AMERICAN CRIME

Titolo Originale: AN AMERICAN CRIME

RegiaTommy O'Haver

InterpretiEllen Page, Catherine Keener, Ari Graynor, James Franco, Romy Rosemont, Jeremy Sumpter

Durata: h 1.38
NazionalitàUSA 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2007

•  Altri film di Tommy O'Haver

Trama del film An american crime

Stati Uniti, anni '60. Sylvia e Jennie Fae Likens vengono abbandonate dai genitori a casa della signora Gertrude Baniszewski, madre single di sette figli, dall'esistenza in apparenza banale e ordinaria. La signora, abbandonata dal compagno, afflitta da turbe mentali e con problemi di alcoolismo, si rivelerà capace di un sadismo inaudito: dopo aver imprigionato nella sua cantina la sedicenne Sylvia, spingerà i suoi figli e altri ragazzi del vicinato a compiere sulla vittima ogni tipo di tortura psicologica e fisica fino all'estremo...

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Voto Visitatori:   7,85 / 10 (30 voti)7,85Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
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Voti e commenti su An american crime, 30 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Danae77  @  31/12/2015 19:33:20
   9½ / 10
Una giostra, la fiera delle vite in vendita. Il cavallo saldo rifugio infantile, un distacco fonte di soldi, affetto comprato. Una promessa, ritorno vicino, un timido approccio. Mani amiche, cuori complici, sguardi d'intesa, nell'adolescenza avvolta in un delicato profumo di iris, in una veste troppo stretta, aggressiva. Gioventù segnata, una madre troppo in fretta e uomini troppo frettolosi. Le orme dei figli, vergogna nascosta, sgusciata, sfuggita. Come un raggio sulla neve, destino riflesso. Germogli diversi, terrore. Essere tutto, punire per educare, per difendere…per se stessi salvezza. Paura che divora il coraggio, delirio che ammalia. Alla mente, quel gioco felice, in un attimo estremo di libertà sulle ali del racconto della liberazione. In quel lungo ritardo, atti confessati negli occhi della più completa assenza di pensiero ed una fine di perduta innocenza. Tanti a cadere, in quel piano di dio dal significato non capito.

-Uskebasi-  @  18/03/2015 20:58:58
   7½ / 10
Ecco la vera storia di Sylvia Likens, raccontata in maniera degna. Il film scava sui personaggi e mostra con naturalezza gli eventi che hanno portato all'orrore di quella cantina, di quella casa, di quel quartiere. Ciò che a mio parere non è riuscito a fare "The Girl Next Door", forse più duro, ma talmente slegato da non generare l'empatia giusta.
Unico neo il voice-over iniziale e finale, senza senso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  30/10/2014 10:59:01
   6½ / 10
Non si dovrebbe fare, però a me il paragone con "The girl next door" di Gregory Wilson scatta in automatico. In entrambi i casi è presentata la storia dei vergognosi soprusi subiti da Silvya M. Likens da parte della folle Gerty Baniszewski in combutta con i figli e alcuni ragazzi del vicinato.
In questo caso abbiamo una maggiore attinenza ai fatti, un percorso quasi didascalico nella messa in scena dell'orrore partorito dalla rassicurante porta accanto. Nel film di Wilson la fonte d'ispirazione è invece l'omonimo romanzo di Jack Ketchum, il quale rivede leggermente l'incubo di cui fu vittima la giovane.
Abbiamo un' ambientazione meno orrorifica in "An american crime" ed alcuni particolari cambiano, ma di certo la resa è meno convincente soprattutto per la minore empatia instaurata con la protagonista, ed anche per le insufficienze derivanti da un'investigazione delle devianze psichiche abbastanza semplicistica quanto l'approfondimento dei rapporti tra le protagoniste.
Il lavoro di Tommy O'Haver è maggiormente fedele alla cronaca (purtroppo trattasi di storia vera accaduta nel 1965 in Indiana), al tempo stesso resta un resoconto più freddo, meno coinvolgente nonostante indignazione e rabbia montino comunque a più riprese. Nulla però in confronto a ciò che si prova con la quasi analoga pellicola; è quindi forse un errore visionare prima "The girl next door", a mio parere uno dei film più disturbanti che mi sia mai capitato vedere.
Fortunatamente anche in questo caso i particolari più crudi vengono lasciati solo intuire, le violenze psicologiche invece sono esplicitate di netto e, per quanto aberranti, colpiscono relativamente a causa di uno sviluppo dei personaggi imperfetto; la follia da cui prende vita la violenza di cui è vittima Sylvia appare forzata in certi passaggi, si avvertono debolmente la forza manipolatoria e l'ossessione che la guidano.
La pur ottima interpretazione di Cathreine Keener non eguaglia quella spaventosa di Blanche Baker e anche il confronto Ellen Page/Blythe Auffart si risolve a favore di quest'ultima.
Stiamo tuttavia parlando di un buon film, efficace nello stigmatizzare il disinteresse di una società improntata all'esclusivo benessere, indifferente alla violenza subita da altri e ammantata da un'omertà repellente.
Una middle class che dietro le abitazioni accoglienti, le funzioni religiose, i gesti gentili e i giardinetti curati nasconde segreti indicibili. Le vedute imbellettate fuorviano il viandante o il vicino poco attento, comunque troppo codardo e concentrato sulla sua vita per poter ficcare il naso oltre le porte dell'inferno.

joker4479  @  28/08/2014 19:12:58
   8½ / 10
Sinceramente reputo migliore il film in questione rispetto al "gemello" uscito lo stesso anno, il quale gode di maggior fama causa la distribuzione che ha commesso l'errore di pubblicizzarlo in malo modo, inserendolo nel filone "disturbing-horror".

Il film di O'Haver è, prima di tutto, un film biografico (a differenza del film di Wilson).
Qui si racconta la "maledetta storia" attinendosi ai fatti realmente accaduti infatti, "An American Crime" segue un tratto quasi documentaristico, di conseguenza, più reale e la scelta di mostrare le scene raffiguranti le confessioni dei protagonisti non fa che rafforzare l'impianto di base del film che punta ad essere un vero e proprio biopic-drama.
Dell'ottimo risultato che deriva dalla visione del film, va dato sicuramente merito ai protagonisti, in particolar modo alla giovane e brava Ellen Page (che lo stesso anno esploderà grazie al Juno di Reitman) e all' affascinante Catherine Keener (fresca di nomination all'oscar ottenuta grazie alla meravigliosa interpretazione di Harper Lee nel Truman Capote di Miller).
Un' altra cosa che credo abbia contribuito alla bellezza del film è la "ricostruzione" degli anni '60 soprattutto per quanto riguarda i costumi e le acconciature.

Visivamente meno disturbante di "The girl next door", psicologicamente non è da meno anzi vi dirò che, almeno a me, ha turbato di più questo, avendo provato più empatia, o forse compassione, per la povera Sylvia.


"(Quanto a me) Sono tornata al luna park. L'unico posto dove mi sentivo più al sicuro.
Il reverendo Bill diceva sempre:
"Per ogni situazione, Dio ha sempre un piano".
Io sto ancora cercando di capire quale sia".

Lory_noir  @  08/09/2013 19:52:16
   7½ / 10
Crudo e con una buona sceneggiatura e un buon cast.

pinhead88  @  25/07/2013 21:47:43
   6½ / 10
Praticamente il fratello gemello di ''The Girl Next Door'', ma meno torbido e cupo.
Un fatto di cronaca disturbante che lascia parecchio indisposti e con una feroce rabbia dentro.

maitton  @  04/02/2013 14:33:14
   7½ / 10
questo e'quello che io intendo per film drammatico.
in questo senso spicca l'interpretazione della keener che ho trovato davvero sentita.
ho apprezzato molto anche la regia, mi e'piaciuta la scelta di non spettacolizzare particolarmente alcune situazioni davvero difficili ed altrimenti insostenibili.
quest'aspetto, a mio giudizio, fa guadagnare molto ad un film del genere, ne migliora la visione senza disperdere mai quel senso di crudelta' e disperazione che e'possibile respirare durante l'intera durata.
il finale e'molto toccante, lascia un grande senso di smarrimento e dolore, ma anche di emozione.
e'davvero un'ottimo film, merita di essere visto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/01/2013 18:10:44
   6½ / 10
An american crime è un film che mantiene, secondo me, i piedi ben saldi a terra. prende La cronaca di un omicidio efferato e senza cadere nel sensazionalistico offre una versione dei fatti grazie ad una buona prova del cast, tuttavia non sfruttato a pieno (vedasi Franco). E' un film fatto con diligenza ma malgrado la materia incadescente da proporre, rimane nella sostanza freddo. Si può dire che The girl next door esagerava (ma poi nemmeno tanto), però quel film rappresenta quasi un distorsione di quel fatto, un horror che nasce dal quotidiano, ma proprio per questo disturbante e malsano, elemento che manca a questo film che rimane comunque un discreto prodotto.

Manu90  @  27/08/2012 13:41:06
   6 / 10
Penso che questo film sia diventato celebre più per il fatto che è tratto da una storia vera che per altro. Di certo può risultare disturbante, e vorrei ben vedere, ma come film puro e semplice non mi ha convinto per nulla. Dalla regia allo svolgimento degli eventi ecc. La sufficienza glie la do perchè in alcuni frangenti mi ha abbastanza dato "fastidio", ma vista la media che ha un pò dappertutto mi aspettavo decisamente di più.

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  23/04/2012 14:57:46
   7½ / 10
Disturbante.
E' un film che fa incazzare di molto.
Bravissime le due attrici protagoniste.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  30/03/2012 19:24:46
   10 / 10
Com'è difficile accettare di restare sconvolti da un film, quando si sa che le terribili vicende narrate corrispondono ad una verità storica.

Nell'estate del 1965, la sedicenne Sylvia Likens insieme alla sorella Jenny viene affidata dai genitori alle cure di Gertrude Baniszewski, casalinga e madre di sette figli, che generosamente accetta di prendersi cura anche delle due sorelle.
Gertrude è però una donna fortemente instabile, il cui precario equilibrio frana inesorabilmente sotto il peso di problemi mentali, sentimentali ed economici. I dolci tratti della madre amorevole si induriscono spesso in un viso freddo e sadico, sotto il malato pretesto di una rigida educazione, e Sylvia diventa l'oggetto di soprusi ed angherie. La vittima di "un crimine americano". Non di un crimine qualunque, bensì di quello che, già al tempo, fu definito "il peggio crimine individuale mai commesso contro una persona nella storia dell'Indiana".

Sylvia Likens è una ragazza educata e gentile, dall'animo buono e dal viso angelico. La sua storia smuove necessariamente le coscienze. All'inizio si resta scossi da come ogni evento diventi facilmente un pretesto per Gertrude di sfogarsi sul capro espiatorio Sylvia. Ma col passare del tempo, si crea un disagio ancor più frustrante ed imbarazzante: in un modo o nell'altro, TUTTI i personaggi che la circondano hanno una qualche colpa nei confronti della povera ragazza. Colpevole è chi istiga, chi colpisce, chi partecipa, ma colpevole è anche chi abbandona, chi omette, chi si gira dall'altra parte. Nessun innocente in questa storia, oltre alla martire Sylvia.

Il caso Likens viene narrato in due resoconti cinematografici, entrambi del 2007.
Il primo è "The girl next door" (adattamento dell'omonimo romanzo di Jack Ketchum): essenzialmente un horror, che si prende la libertà di raccontare i fatti in maniera più cruda, ricavandoli da una libera interpretazione degli eventi reali.
Il secondo è appunto "An american crime", strettamente aderente alla realtà ricostruita nei vari gradi del processo. Un film che si priva dei sensazionalismi horror per evidenziare la drammaticità della storia di Sylvia, approfondendo la psicologia di vittima e aguzzina.

O'Haver prende la vicenda Likens e ne fa un capolavoro.
La scelta di fondo è la mossa vincente: una storia così angosciante non aveva bisogno di effetti, di sovrastrutture, di aggiunte. O'Haver la racconta così com'è. Rinuncia ai sensazionalismi d'orrore, riservando a Sylvia una certa delicatezza quando decide di mostrare relativamente poco delle sevizie che subisce. Gioca a livello psicologico con lo spettatore, a cui fa intuire gli eventi attraverso cenni, grida disperate e struggenti primi piani. E questo è un enorme punto a suo vantaggio.
Anche la struttura del film è efficace: ambientato durante il processo, narra gli eventi tramite flashback, rievocati tramite le testimonianze delle persone interrogate. E' un modo per snellire la "pesantezza morale" del film ed è al contempo un buon sistema per approfondire la conoscenza dei personaggi, potendone confrontare il comportamento ai tempi dei fatti con l'atteggiamento ai tempi del processo.
In un cast in cui è difficile trovare qualcuno che sfiguri, eccellono per intensità, bravura ed abilità di caratterizzazione le due protagoniste, angelo e diavolo. Ellen Page è straordinaria nello smuovere, dolcemente ma irresistibilmente, i sentimenti dello spettatore, portandolo inevitabilmente ad entrare in empatia con Sylvia. Catherine Keener è sublime nel dar vita, in modo credibile ed intenso, ad un personaggio dai mille volti (una madre dolce, una donna triste, una fredda aguzzina; sguardi amorevoli, catatonici o feroci).

"An american crime" è ben più di un film. E' il racconto dell'incredibile, tremenda, stucchevole capacità umana di procurare dolore, e dell'indifferenza del mondo in cui questo viene troppo spesso perpetrato. Lasciando un segno indelebile.

TheLegend  @  12/11/2011 18:05:27
   7 / 10
Mi ha lasciato sbigottito;veramente incredibile che possano accadere fatti del genere.
Riguardo al film avrei preferito un approfondimento maggiore dei risvolti psicologici.
Probabilmente si sarebbe potuto far durare una mezz'ora in più per favorire una narrazione più completa.
Comunque un buon film coinvolgente.

plackbull  @  07/11/2011 23:30:45
   7½ / 10
appena finito di vedere... mi ha lasciato tanta rabbia e un senso di impotenza....

Sardello  @  07/11/2011 14:49:40
   7 / 10
Buon film anche se la narrazione incespica in più di un'occasione. Gli eventi sono raccontati in ordine cronologico, ma appaiono comunque "casuali" senza dare dei chiari ritratti dei personaggi.

L'interpretazione della Page è incredibilmente al di sopra di tutti gli altri attori, rendendo troppo palese la differenza tra attori capaci e non.

7219415  @  05/11/2011 00:41:49
   8 / 10
brividi...bello davvero

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/11/2011 19.13.21
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR HollywoodUndead  @  24/10/2011 23:36:48
   9½ / 10
Una storia di una drammaticità disarmante, una storia che fa rabbrividire come se guardassimo un film dell'orrore, ma quello che stiamo guardando, non è un film dell'orrore, ma un crimine, un crimine americano. Perchè è proprio l'America il teatro di questo crimine, teatro di tanti altri crimini, terra che ha conosciuto e partorito i più sanguinari e spietati serial killer della storia. Da Ed Gein a John Wayne Gacy, da Jeffrey Dahmer a Henry Lee Lucas. Le "bestie" più feroci della storia americana. Tanti film hanno nerrato, in maniera diretta o indiretta, le gesta di questi uomini sanguinari. Ma questo film non parla di un serial killer in particolare,ma narra la storia drammatica di Sylvia Likens, una dolce sedicenne, una (e qui voglio citare un film della stessa "pasta" di questo) vera e propria ragazza della porta accanto. Ragazza educata, cattolica, buona come il pane e una dolcezza che può essere paragonata solo alla dolcezza degli angeli. Sylvia cade vittima, nel lontano 1966 ad Indianapolis (in Indiana), di mostri. Mostri sanguinari, che apparentemente non hanno nulla da spartire con le bestie sopracitate, ma la sottile linea che divide queste due categorie, evapora con lo scorrere delle immagini cruente della pellicola, mettendo i protagonisti della vicenda sullo stesso piano di Ed Gein e soci. La storia di Sylvia lascia, ed ha lasciato a suo tempo, moltissimi spunti di riflessione su come, effettivamente, dobbiamo sempre e comunque fare molta attenzione alle persone che incontriamo lungo il nostro cammino, durante la nostra crescita umana. Immagini crude e agghiaccianti ci mostra Tommy O'Haver, che grazie alla sua maestrìa mette in scena un evento terribile e spaventoso. Nel cast fanno delle vere e proprie acrobazie recitative, mostrandoci una bravura che fa tremare i muri delle migliori scuole di recitazione, Catherine Keener ("40 anni vergine", non lei ovviamente :p) ed Ellen Page ("Juno"). An American crime non è mai uscito in edizione italiana, ma consiglio "vivamente" a chiunque abbia dimestichezza con l'inglese di procurarselo (lo vendono in Blu Ray Disc su qualche sito italiano). Un voto alto per questo film. Un film che ci vuole ricordare uno dei crimini più disumani e atroci della storia dell'Indiana. Un crimine americano.

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Ultima risposta 29/03/2012 11.52.41
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Oskarsson88  @  12/05/2011 13:40:43
   9 / 10
Incomprensibile la non traduzione in italiano, di questo film struggente che riprende uno dei più terribili crimini mai commessi...pulito nella regia, forte nelle immagini, non si può non soffrire assieme alla bravisimma e bellissima Ellen Page. Mette davvero i brividi. Ottime le scene finali. A breve mi appresterò a vedere The Girl Next Door che dovrebbe essere sugli stessi toni... son molto curioso!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  28/01/2011 20:55:29
   7 / 10
Indignato per la non-distribuzione del dvd in Italia, non ho dovuto far altro che scaricarlo per vederlo… ed eccolo qua, un bel film, toccante e sconvolgente come l'altro fratello "The Girl Next Door". C'è comunque da dire che il suddetto film è migliore e aveva già detto tutto.
Ellen Page si supera, e anche Catherine Keener è bravissima, suscita vero odio.
Finale leggermente deludente, quel finto spiraglio di speranza non l'ho apprezzato tanto…
Come ogni buon film non distribuito, per recuperarlo bisogna affidarsi a vie "traverse"…

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Ultima risposta 15/11/2012 15.59.08
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ide84  @  14/11/2010 22:48:35
   8 / 10
Mi piace immaginare che dietro a questo film e a "The girl next door" ci sia Sylvia in qualche modo..registi sconosciuti che riescono a realizzare due film di una tale delicatezza su un argomento del genere non può essere una coincidenza. Mi piace questa storia, una fiaba nera come il carbone con una giovane martire. Se avete apprezzato "La vicina" questo è imperdibile. Un bel post-it te lo incolla nella testa con scritto a caratteri cubitali: "Sono una prostituta e son fiera di esserlo". Da pelle d'oca..

Aztek  @  30/05/2010 15:06:23
   7½ / 10
Film che ho trovato leggermente migliore rispetto a "The girl next door", certo la base della sceneggiatura è la stessa, ma ho apprezzato gli intermezzi delle scene del processo, così come la grande interpretazione della Page e l'ambientazione degli anni 60.

marco1309  @  09/01/2010 11:51:50
   6½ / 10
secondo me come film non è granchè. colpisce sopratutto per il fatto che sia una storia vera, ma come svolgimento e come coinvolgimento non mi ha convinto..

marfsime  @  01/09/2009 17:16:48
   8 / 10
Veramente un bel film..molto crudo..quello che ha passato la povera Sylvia dev'essere stato veramente qualcosa di terribile. La storia scorre via bene e fortunatamente il regista si concentra soprattutto sulle scene di violenza e della vita di Sylvia e Jennie anzichè sull'aspetto processuale che è lasciato decisamente in secondo piano. Straordinarie le interpretazioni della Page e della Keener..veramente in stato di grazia..merita una visione.

axel90  @  14/08/2009 13:13:05
   7½ / 10
Pur non essendo un capolavoro, "An american crime" è un film che tocca le corde del cuore. Struggente, violento e, sfortunatamente, così realistico.
Un film crudo su un'America dall'apparente facciata buonista che si macchia le mani di sangue innocente.
Bravissime la Keener e la Page, due attrici veramente in gamba. Brav anche il regista che riesce a fotografare molto bene la vicenda grazie all'utilizzo del flashback.
Peccato che in italia non abbia un distributore.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  13/08/2009 11:18:20
   8 / 10
Allucinante.
Peccato non esista una distribuzione italiana e si sia costretti a guardarlo sottotitolato (se non si conosce bene l'inglese) come anche "The GIrl Next Door" che tratta la stessa storia (vera purtroppo).
Il film risucchia in una spirale di violenza fino al tragico finale narrato con delicatezza. La violenza di cui è imbevuto è mostrata sempre in maniera delicata, mai con sadica esaltazione.
Ottime Ellen Page e Catherine Keener, danno un'ottima prove entrambe.
E' un film non adatto a chi si sconvolge facilmente perché è davvero duro, consigliatissimo a tutti gli altri.

DarKomoGothic  @  21/03/2009 21:26:22
   9 / 10
Film bellissimo, con una Ellen Page straordinaria.

Peccato che qui in Italia l'abbiamo mancato completamente.

benzo24  @  15/03/2009 18:32:56
   9 / 10
un film veramnte bello, crudo, spietato e senza speranza come la storia vera che racconta. straordinaria la protagonista catherine keener che con an american crime ci regala laperformance migliore della sua carriera, una interpretazione da oscar.

xanter  @  19/01/2009 16:21:49
   7 / 10
Una brutta storia realmente accaduta a New York negli anni '60 ben descritta e ben recitata. Niente comunque di così eclatante da poter meritare voti altissimi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/01/2010 15.40.40
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Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  12/12/2008 19:27:19
   9 / 10
stupendo,mi ha fatto gelare il sangue,la crudezza delle scene non scade mai nella violenza gratuita soprattutto per quanto riguarda le sequenze delle torture inflitte alla povera sylvia.
sia la page che la keener sono meravigliose e regalano grandi emozioni all'interno di un film disturbante e girato con gran classe.

denny86  @  10/11/2008 23:26:26
   9 / 10
Film veramente bello.
Ma qualcuno mi sa spiegare come film come questo siano totalmente snobbati dalla distribuzione italiana che non esita un istante a diffondere cavolate stile Decameron Pie, Disaster Movie e rifiuti vari?
Tornando al film grandi interpretazioni da parte delle due protagoniste Catherine Keener e ancora una volta di Elen Page, che si dimostra veramente fantastica in ruoli come questi.
Film da vedere assolutamente, in lingua originale ovviamente grazie alle persone già menzionate sopra.

P.S. Comunque è inquietante che questo film sia tratto da una storia vera.

Invia una mail all'autore del commento click  @  18/07/2008 02:20:14
   8½ / 10
Maratona Sylvia Likens. Parte due.

An american crime è il resoconto, quasi totalmente fedele alla realtà, della storia di Sylvia Likens. Qui il regista decide di rimanere il più possibile aderente agli eventi accaduti. Realizzato per la tv via cavo, inzia col tipico, banale, incipit dei film dossier: l'aula di tribunale. Fortunatamente però, poi il regista decide di lasciare ampio spazio al flashback lasciando da parte il processo (che ritorna due o tre brevi volte). Ed è qui che comincia la fantastica prova di due grandi attrici. Bravissimo, soprattutto Catherine Keener, che dà vita ad una donna dissociata, disperata, e pazza. Ellen Page la segue a ruota, arricciando il suo nasino dà l'ennesima conferma di essere un talento naturale.
Solo loro due varrebbero 8.
Ed era il voto che avrei dato se non fosse che ad un certo punto il regista (che fino alla fine segue una linea narrativa pressocè canonica) decide di regalare allo spettatore un momento profondamente toccante. E il film entra definitivamente nel cuore.
Bellissime le parole finali.

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Ultima risposta 15/12/2008 01.50.52
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