american psycho (2001)

Deluse in parte le mie aspettative per la trasposizione del celebre romanzo di Easton Ellis che non ne possiede la forza distruttiva e malata. Mary Harron dirige un film abbastanza banale con assenza di scene splatter rendendolo un pò visibile a tutti, dedicandosi più alla descrizione dell'aspetto esteriore del protagonista tralasciando volutamente i particolari delle terribili efferratezze da lui compiute. Christian Bale grazie al ruolo di "Patrick Bateman" diventa notissimo a livello mondiale e conferma un talento che lo accompagnerà nel corso della sua fortunata carriera rubando la scena ai comprimari di "American Psycho" tra cui Willem Defoe e Jared Leto che non hanno neanche molto spazio nel film. Ambientato fine anni '80 dove i brokers di Wall Street manifestano tutto il loro edonismo con abiti firmati, appartamenti lussuosi, sesso e droga in una società dove conta solo il successo ed il guadagno e nessuno conosce veramente nessuno ed è possibile scambiare qualcuno per un altro e diventare pazzi perchè un collega ha il bigliettino da visita migliore del suo. Bene la parte iniziale descrittiva ma quando entra in gioco la violenza distruttiva di Bateman è troppo innocua. Sopravvalutato.

Un voto non troppo cattivo giusto per la presenza di uno degli attori che rispetto maggiormente nel panorama Hollywoodiano ma se confrontato con il libro questo film non merita di esistere.
E cosa sarebbe?
La trasposizione per famiglie di un libro altamente disturbante?
Purtroppo la tentazione di fare incassi succulenti al botteghino e di creare una trasposizione fruibile a tutti è una brutta bestia e non ci sto.
Le descrizioni degli avvenimenti che accadono nel libro sono qualcosa di orribile, di difficile da immaginarsi sul grande schermo ma nemmeno mi aspettavo questa ciofeca.
Nonostante Bale si confermi un attore notevole questa schifezza evitatevela e leggete il libro.

Non riuscendo ad usare parole migliori, cito testualmente il recensore (del cui scritto condivido quasi ogni passo) nel suo commento qui in mezzo: "Bruttissimo pseudo-thriller onirico, troppo autocompiaciuto per essere decente e troppo arrogante per riuscire almeno divertente".

La scena dei biglietti da visita è l'unica che si salva, per il resto è uno di quei classici tutti cazzotti all'apparenza ma con personalità pari a zero.

L'idea peggiore che produtttori potessero avere a proposito di questo adattamento, è diventata poi realtà: far dirigere un soggetto del genere nientemeno che da una donna !

La regia femminile e femminista della Harron, stravolge il romanzo totalmente.
Non solo della iperbolica violenza di Ellis, qui non ne ritroviamo nemmeno un grammo, ma soprattutto viene dato spazione e spessore psicologico a personaggi femminili che nel romanzo non avevano assolutamente un ruolo predominante.
Da un libro rovente, ne viene fuori una trasposizione liofilizzate e politically correct.

Niente da dire su Bale, questo sì.

il libro sara'pure un capolavoro, ma il film e'una mezza delusione.
bale non basta a salvare tutto.

Esaminando il film della regia americana di Mary Harron del 2001, "American Psycho", si ha, istantaneamente, quella strana sensazione di "richiamo" (non sarà solo il titolo però) con un'altra produzione di quegli anni (siamo ad inizio 2000), ovvero il parallelismo si crea con "American Beauty".

Non sarà una scalata metafisica carpire, ben presto, che entrambe le pellicole svolgono (anche) funzioni di critica all'apparato sociale statunitense, chi non li critica? Alle volte sono loro in primis.
Avendo, doverosamente, installato nella critica un canale di similitudini in chiave cinematografica giunge il momento di addentrarsi nell'analisi "specifica" che attornia il prodotto di Harron.
"American Psycho" abbraccia (giocoforza) il genere thriller , quel genere "speziato" a proprio piacimento dagli americani.
Il film mette sin da subito in scena il killer, scelta, ovviamente, inevitabile che, però, in linea di massima, fa perdere a qualsiasi pellicola quel pathos legato alla confraternita del mistero.
"American Psycho" gioca su alcune cose importanti (ma non fondamentali), ne scaturisce un'egregia fotografia e una selezione minuziosa degli attori. Vengono quindi fuori prestazioni di robustezza, parliamo anzitutto di Bale e di Willem Dafoe rispettivamente nei panni del personaggio principale e del detective.
Appurata la sacrosanta vittoria su questo fronte (quello tecnico) il film perde molto a livello di storia.
Insomma assistiamo ad un thriller davvero balordo che si accontenta, e non può pretendere di più, di punzecchiare un po' alcune personalità del film (frecciatine allo stile yuppies) e regalare sequenze di delirio omicida fra sensi di tragicomicità.
Alcuni (i meno esperti) parlano di film profondo con finale a sorpresa, ahimè, siamo nel caos.

"American Psycho" è un film che gode di una struttura narrativa e di sceneggiatura quasi elementare che si chiude in un epilogo da schiaffi; i colpi di scena li fanno altri film. Sceneggiature da anni 20.

a parte la bellissima interpretazione di Bale, non mi è piaciuto più di tanto e il finale mi ha deluso.

Definirlo thriller mi sembra esagerato!!La storia di un macellaio e niente più..

A mio parere, un film che parla di un serial killer in maniera troppo grottesca non può funzionare già in partenza. Ed è proprio il caso di "American Psycho".
Nonostante la buona prova di Bale e l'ottima colonna sonora anni 80 (contenente brani come "True Faith" dei New Order o "Sussudio" di Phil Collins) "American Psycho" rimane un filmetto confuso, estremamente approssimativo, e davvero poco divertente.
Non si capisce chi sia Patrick Bateman, non si sa nulla di lui, nè perchè si comporta così, nè come ha fatto a diventare così (tutto viene lasciato alle supposizioni dello spettatore); e questo è già un grosso problema, perchè l'introspezione psicologica, in un film di serial killer, dovrebbe essere l'elemento fondamentale della pellicola.
A questo si aggiungono altre pecche in sceneggiatura come dialoghi dementi o pesanti (es. i monologhi di Bateman sui brani musicali), sciocchezze inverosimili e improponibili (come può un killer lasciare un lenzuolo insanguinato ad una tipa come se niente fosse? O andare nell'abitazione di una delle sue vittime lasciando impronte dappertutto?) e situazioni che, nonostante vengano messe in scena con indiscutibile crudezza, procedono talmente in fretta che alla fine non fanno nè caldo nè freddo (come la scena con le due prostitute... che ha fatto a ste due donne, spiegatecelo no?).
Anche la regia della Harron è piuttosto fiacca: se infatti il film all'inizio si lascia seguire con interesse, dopo mezz'ora il ritmo arranca, tutto diventa stanco e ripetitivo, e di conseguenza, si arriva alla fine a gran fatica.
Insomma, a conti fatti, cosa rimane? Appunto le buone interpretazioni del cast, la colonna sonora, le scene "erotiche", e un paio di omicidi comunque buttati sempre sul ridere (buffo vedere che in un condominio ultrachic di NY un uomo può tranquillamente rincorrere per i corridoi una ragazza che urla come un'ossessa e poi ucciderla senza che nessuno intervenga o si accorga di nulla. E questo, a culò e piffero per aria, e con una motosega in mano!).
Decisamente troppo poco per un film che ha ingiustamente acquisito fama di cult. Non ho letto le pagine di Ellis (e ora come ora neanche ci tengo), ma immagino che debbano essere molto più interessanti (specie negli intenti satirici) e di tutt'altra potenza.
In conclusione, film piatto e poco emozionante. Sopravvalutato.


Nota: molti crederanno che "American Psycho" sia una storia originale e mai vista prima; bene, non lo è affato. Perchè?
Perchè forse non tutti sanno che giusto tredici anni prima un regista sconosciuto chiamato Robert Bierman aveva già analizzato le stesse identiche tematiche (yuppies vuoti e insoddisfatti portati alla follia dal mondo che li circonda) con una pellicola ben più tagliente, efficace e divertente: trattasi dell'eccellente (e sottovalutatissimo) "Stress da Vampiro", un piccolo (grande) gioiello (mi piace definirlo il "Taxi Driver" degli anni 80) con uno straordinario, immenso, sublime Nicolas Cage.
"Stress da Vampiro" è catalogato come una commedia (e in effetti, lo è). Ma il colmo, è che risulta lo stesso dieci volte più inquietante e sconvolgente di "American Psycho" (che in teoria sarebbe molto più serio e violento).
Perciò, seguite il mio consiglio: recuperate nella maniera più assoluta "Stress da Vampiro", vi assicuro che non ve ne pentirete (specie se avete già visto questo trascurabile film con Bale).

Bale a parte c'è ben poco da salvare

Non so voi ma personalmente penso che questo film non abbia niente di così eclatante da meritare voti alti...Si salva solo Bale in questa pellicola, per il resto noia ed un finale a dir poco orrendo. Meglio il libro.

Come rovinare un ottimo libro. Lacune scene sono pure ben fatte(come quella dei biglietti da visita e della cura del corpo che Bateman si riserva) ma il complesso è deludente(soprattutto se paragonato al bellissimo libro).

Non mi è piaciuto. E’ un po’ noioso, ma non è solo quello il problema: è paradio* al massimo e poco incisivo. La regia è minuziosa e la fotografia dona molto, ma sembra proprio accentuare quel voler sembrare un bel film esteriormente, quando in realtà di contenuti siamo proprio a zero.
Un thriller che vorrebbe uscire dagli schemi, ma fa solo infastidire per quella pretenziosità.
Il personaggio principale poi è antipatico al massimo, sarà una caratterizzazione psicologica imposta, ma ti viene proprio da dire che a quel Patrick è una vera faccia da **** (senza togliere nulla al buon Bale). Il resto del cast invece è sprecato.
Apprezzabile il fatto di cercare un finale alternativo e fuori dall’ordinario… ma anche lì viene da pensare che hanno voluto cercare il provocatorio a tutti i costi.
E mo, lo boccio senza rimpianti.

Troppo asettico, non mi ha detto nulla.

E' un thriller troppo contenuto a livello figurativo per esserlo sul serio. Neanche la critica sociale non viene fuori troppo chiaramente. A salvarsi però è sicuramente Bale, ambiguamente convincente

Critica sociale all'acqua di rose in un thriller provocatorio ma inerte basato su di un best seller di successo indecentemente ridotto per il grande schermo. Molta forma ma per il resto decisamente insignificante in quanto a satira di costume e approfondimento psicologico. L'interpretazione coraggiosa di Bale però vale decisamente il prezzo della visione.

L'idea iniziale non era malvagia, ma col passare dei minuti perde di interesse per poi scadere nell'orribile finale disfattore. Bravo Bale.

Un film che mi ha lasciato l'amaro in bocca. Deludente.

mi aspettavo moooolto di meglio

Bale è veramente odioso..nn lo sopporto proprio in questo film

Un film dall'inizio intrigante, suscitatore di molte aspettative positive; ma che purtroppo disillude sempre di più, durante il suo svolgimento.
Tratto da un romanzo di successo, il film, si attiene abbastanza fedelmente all'opera, forse anche troppo; un film ha "tempi" di narrazione che son strutturalmente diversi da quelli di un'opera letteraria; qui, per entrare nello specifico, mancano quasi del tutto o, bene che vada sono notevolmente deficitarie, le mirabili caratterizzazioni dei personaggi, lo spessore che li contraddistingue, che invece sono una parte fondamentale del libro.
Tutto ciò rende la visione del film molto anonima e scialba.
Le note positive sono costituite da un'ottimo Christian Bale, e dalle musiche.

Una personalità decisamente disturbata quella del protagonista (Christian Bale) ,ma molto interessante..narcisista,materiale,invidioso e privo di qualsiasi sentimento umano!
Una straordinaria interpretazione,non c'è che dire..!!
Film decisamente intenso,ma che svela sin da subito i suoi intenti sadici e poi non sembra avere altro da dire!!
Pessimo finale.

Mi ha deluso,Bale è bravo nel recitare la parte del killer ma la storia non mi è piaciuta proprio soprattutto il finale

film troppo confusionato ... nn m e piaciuto molto ...

abbastanza deludente.
Consiglio a tutti di leggere il libro, decisamente molto meglio.
Non è tutto da buttare cmq; Bale mi è piaciuto, perfetto nella parte.

Mi ha deluso tantissimo... Lo sconsiglio a tutti! Film inguardabile, non trasmette niente!

Voto: 4, non bello, anche se non paghi...

Superficiale all'inverosimile, e non perchè gli anni 80 sono considerati tali!!
Niente caratterizzazione, niente sfaccettature... non vale nemmeno la pena commentare questo film!
Unica nota positiva il bravo Bale che cerca di tenere in piedi la baracca impegnandosi molto.
Superfluo.

Dopo aver letto l'omonimo romanzo di Ellis,American Psycho e'stata una delle mie piu'grandi delusioni cinematografiche.L'orrore descritto nella verione cartacea e'solo abbozzato,il vuoto esistenziale e la macabra ironia del romanzo non sono nemmeno paragonabili e l'impressione a fine pellicola e'quella di una grande occasione persa.Il film sembra sceneggiato e montato in maniera frettolosa e l'unica cosa che funziona a dovere corrisponde al nome di Christian Bale:l'attore ci regala la sua miglior interpretazione in assoluto,donando una caratterizzazione impeccabile al killer protagonista della pellicola.Notevoli alcune sequenze(fra tutte la scena iniziale dentro casa,e quella del primo omicidio)e ottima la fotografia,ma nel complesso il film non convince e al di la'del messaggio(se vogliamo anche retorico),non raggiunge le vette del best seller.

Niene a che vedere con l'ominimo romanzo, anche se viene riprodotto bene l'ambiente "in" della N.Y. anni '80, un po' esagerati e caricaturali alcuni atteggiamenti (ma anche nel libro è così) ma la trama è troppo sgangherata e i perosnaggi sono tracciati rozzamente.

Davvero insensato!!!...tentativo non riuscito di satira sociale; talvolta cade nel ridicolo involontario, ambientazione e recitazione davvero penose...il finale è il peggiore che si sarebbero mai potuti inventare...oltre tutto i personaggi sono caricati di uno snobbismo surreale e inverosimile , la regia presenta un film con dei buchi...anzi no delle falle non solo nella struttura narrativa ma anche nella taratura dei personaggi secondari relativamente vuoti...buono per chi soffre di insonnia dopo una mezz'ora già sei tra le braccia di Morfeo!!!

Non mi è piaciuto. Pur senza avere letto l'omonimo romanzo dal quale è tratto e non potendo quindi fare paragoni attendibili, ho l'impressione che questo film sia un po troppo sbrigativo ed elusivo in più di un passaggio. Non tanto nel non giustificare graniticamente gli svariati, incredibili, eventi che lo saturano, quanto nel non riuscire ad entrare veramente in profondità nella descrizione dei protagonisti, non solo il principale, e dei contesti. Certo si evince quanto basta per calarsi ed orientarsi in una realtà alienante ed alienata, animata da personaggi arrembanti ed ambiziosi e percorsa da una continua, sottile, linea di sadica follia. L'ottimo Christian Bale, poi, fornisce una prova decisamente sopra le righe (ai livelli de "L'uomo senza sonno"), specialmente nella scena della telefonata all'avvocato: meravigliosamente sconcertante. Discreta la fotografia, buono l'utilizzo delle musiche, più che le musiche stesse (per altro, suppongo, mutuate dal romanzo), così come è godibile il ritmo. Peccato che alla fine il tutto rimanga solo un buon esercizio di stile, fine a se stesso, privo di senso compiuto, che non sa e non vuole sforzarsi più di tanto per trovare uno straccio di spiegazione che regga tutto il castello narrativo.

...un film, a mio parere, confuso... Non ho letto il romanzo e questo film nn mi è piaciuto più di tanto... Devo ammettere che Bale è bravo ma nel complesso il film nn mi ha soddisfatto...

Bruttissimo pseudo-thriller onirico, troppo autocompiaciuto per essere decente e troppo arrogante per riuscire almeno divertente. Bale poi sembra che stia interpretando Puffo Brontolone, e finisce per non pungere mai. Unica scena riuscita e tagliente, quella dei bigliettini da visita, surreale il giusto. Tutto il resto è invece assolutamente scadente. Lynch non abita qui.

Vedi recensione

Ovviamente improponibile il confronto col romanzo, ma questo non influenza minimanente il voto (basso) per un film che ho trovato poco incisivo nonostante un buon Bale. Mi ha lasciato la sensazione di una grossa occasione persa.

Confusionario e poco chiaro. E' una successione di eventi senza la possibilità di coinvolgere lo spetattore. Non ho letto il libro quindi giudico il film per come mi è parso.

non ci siamo mi spiace...se volevo vedere un film con sesso e sangue avrei scelto sicuramente "arancia meccanica" e questo film sembra calcarlo un po ma certo le atmosfere di kubrick sono ben lontane...
il voto sale per la buona interpretazione del protagonista ma scende per il finale che lascia l'amaro in bocca

Oh mio dio...ecco come rovinare la fama di un libro strepitoso...una trasposizione fuori tempo massimo ( 9 anni dopo la pubblicazione, quando il periodo di uscita del romanzo, 1991, aveva più di un senso, dal momento che l'opera è un bilancio negativo degli infausti anni '80), timida, trattenuta, senza alcuna voglia di osare, un compitino pulito pulito, rapido e indolore. Qualche chiacchiera tratta e rimasticata dal libro, totale assenza di sesso e violenza (fondamentali nell'economia della vicenda, altrimenti decade il fine ultimo di tutto il senso macabro/socio-satirico di Ellis:ecco, immaginatevi un Salò di Pasolini senza scene di tortura: infinitamente meno sgradevole, ma pure altrettanto insensato), ritmo lento e "wannabe" hitchcockiano (ma chi lo voleva vedere un thrillerino?! Per caso Mary Harron ha preso alla lettera quello "psycho" dopo "American", e si è messa in testa di riplasmare lo stile dell'inimitabile, grande Hitch?!), quando avrebbe dovuto essere violento, selvaggio, spietato, sangunoso all'estremo ("Hostel"?!,buahahahahahahahah!), onde mostrare in tutta la sua pregnanza l'atroce e malsano delirio di Patrick Bateman. Tutto ciò è invece rimasto su carta.......quella di Bret Easton Ellis!!! Complimenti Harron: hai compiuto l'operazione più inutile della storia del cinema! Unica nota positiva: la maestosa interpretazione di Christian Bale. Guardate la follia sui suoi occhi, e chiedetevi che film con le contropalle sarebbe stato se cotanto attore fosse stato diretto da un regista CAPACE, che avesse almeno lontanamente compreso il senso dell'opera letteraria.

Film thriller, commedia satirica, finto horror: che sarebbe "American psycho"? Premetto che non ho letto il libro ma il film certamente non mi sprona a farlo. Questo film non mi ha particolarmente entusiasmato e addirittura peggiora nel finale, che non ho ben capito cosa voglia dire. Con la scena finale speravo quantomeno in un colpo di scena in cui avesse sognato tutto, non avendo cioè ammazzato nessuno ma invano. Brutto film!

brutto, brutto, brutto...sconclusionato...nn si capisce se stiamo davanti al giustiziere della notte, ad un horror, ad un film comico......trama senza senso e per giunta lenta. 90 min persi.Nn passera alla storia, per fortuna.

meglio non fare commenti

Un film ridicolo, orribile, e politicamente corretto.

Una schifezza di film!

Non era facile ricavare dal
romanzo di Ellis un film che non sfiorasse il ridicolo. Questo film, infatti, lo sfiora in continuazione.

Veramente abominevole. Troppo scene di splatter insensato, comed el resto tutto il film, si salvano gli attori, Christian Bale e Jare Leto in primis.

FA SCHIFO

personalmete trovo l'interprete non all'altezza e il film non ricrea la psicologia del personaggio come nel libro, del resto anche il libro non era eccezzionale. ANONIMO(il film)

Brutto come pochi. Autocompiacente, con una violenza gratuita e ridicola che fa sorridere più che stupire, dato che non è sorretta da nulla. Il nulla più assoluto, con un finale assurdo che sembra una presa in giro dello spettatore. Il libro non l ho letto ma se è come il film sono contento di non averlo fatto.

Insomma, non ha molto senso ed è macabro.